Avete
presente la sagra del nonsense? Ecco, questa piccola - minuscola-
storia ne fa parte. L'ho scritta giusto adesso, nella noia di una
giornata a casa senza sapere che diamine fare.
Quindi
io vi ho avvertito, è nonsense e forse un po' romantica. Ma
poco, visto che è molto corta. Solo che avevo voglia di
AkuRoku e mi sono accontentata.
Mel.
Resistance
« Io sono un mago »
« No, non lo sei »
«E invece sì. Non negare l’evidenza,
Roxas »
«Io non nego affatto l’evidenza, semplicemente tu
non sei
un mago. Un idiota sì, ma un mago no »
Quella era
l’ennesima discussione della giornata riguardo
all’argomento “magia” e, da quel che ne
pensava Roxas, non sarebbe nemmeno
stata l’ultima.
Axel, seduto scompostamente di fianco al biondo, continuava a
borbottare
incantesimi a mezza voce con un broncio sulle labbra.
Infantile.
«Smettila di
fare lo scemo » sbuffò il più piccolo,
punzecchiandogli la guancia « Non capisco come mai ti fissi
sempre con queste
cose. Non hai mica cinque anni, sai? »
«Tu non capisci, Rox. Non hai un minimo di quella cosa
»
« “Quella cosa” ? »
domandò, sollevando un sopracciglio.
«Esatto: quella cosa » confermò il fulvo
con un sorriso
compiaciuto; tra le sue mani un legnetto, usato come bacchetta magica,
frustava
l’aria.
Roxas
sospirò frustrato, dicendosi che infondo non valeva
la pena perdere tempo a pensare come Axel potesse pensare che lui
pensasse. Uhm,
che pensiero contorto.
«Pensa a
guardare la televisione, piuttosto » borbottò,
ignorando
l’amico al suo fianco e portando lo sguardo verso lo schermo,
concentrandosi
sulle figure.
Rimasero in silenzio
per qualche minuto, limitandosi ad
ascoltare le parole che si espandevano dalle casse.
Ecco, era così che il
biondo aveva programmato la giornata: un bel film il pomeriggio e la
sera
ognuno a casa propria.
«Roxas
»
«Che vuoi adesso? » domandò innervosito,
vedendosi nuovamente
sparire davanti agli occhi la possibilità di trascorrere
qualche ora
tranquillamente.
«Sei arrabbiato perché io sono un mago e tu no?
»
«Diamine
» ringhiò il biondo, girandosi di scatto verso
Axel « Cosa c’è che non va nella tua
testa, eh? Dimmelo che magari riesco a
salvare il salvabile »
Il rosso, ancora comodamente seduto sopra il divano, non
diede segno di aver colto il lieve insulto. Si stiracchiò
lentamente,
sbadigliando.
«Sei noioso
»
«E tu sei pazzo »
«No, sono un mago »
Il biondo strinse forte
i pugni, ringhiando contro al suo
amico di “ smetterla di essere così
irritante”.
Si alzò dal divano, dirigendosi verso la televisione e
schiacciando
di colpo il bottone.
Lo schermo passò da colorato a completamente nero e adesso
l’intero salotto era silenzioso, solamente i brontolii di
Axel a fare da
compagnia.
«Perché
hai spento? Stavo guardando »
«Harry Potter ti fa male, Axel. Ti fa davvero tanto
male. »
Il rosso si
puntellò sul divano, alzandosi poi con uno
scatto. Buttò il legnetto sopra alla poltrona alla sua
destra, ignorando il
fatto che ci rimbalzò sopra e finì con il
rotolare per terra.
Raggiunse Roxas e gli mise un braccio attorno alle
spalle, facendolo poi passare sul collo; il sorriso di sempre sul volto
magro e
appuntito.
«Se non
riaccendi ti strozzo »
«Come no » ridacchiò in risposta il
ragazzo, tirando una
piccola gomitata nello stomaco del rosso.
Allora Axel sorrise, stringendo un po’ di più la presa sul collo dell’amico
«Lo faccio
davvero »
«Che senso ha farlo a mano se puoi usare la magia, non
trovi? » la domanda sarcastica di Roxas non fece altro che
far allargare il
ghigno del più grande, che aggiunse al braccio intorno alla
gola un braccio
attorno alla vita.
«Non lo sai? Non si deve mica usare la magia per tutto
»
«E ci sono altre cose per cui non useresti la magia?
» chiese
con un lieve sorriso il più piccolo, sfiorando con lentezza
il braccio che gli
cingeva la vita.
«Maybe … » soffiò Axel vicino
all’orecchio del biondo. Posò
il naso sopra al collo dell’altro e lo percorse
dall’incavo fino all’attaccatura
dei capelli «Hai un buon odore »
« Mpf, sai com’è: io mi lavo »
ridacchiò in risposta
Roxas, socchiudendo gli occhi.
«Ah ah »
acconsentì
il maggiore, la voce roca e calda.
La stretta sulla vita di Roxas si fortificò, mentre quella sul collo svanì completamente. Axel lasciò scivolare il suo braccio sopra al corpo del biondo, ghignando al brivido che gli provocò.
«Sai, forse
hai ragiona Rox »
«Non chiamarmi così »
Il rosso sorrise ancora più ampiamente, mordicchiandogli
il lobo dell’orecchio.
«Harry Potter non è poi così
interessante »
«Non esagerare. Io non ho affatto detto che non è
interessante; ho solo detto che ti fa male »
Axel
sospirò, facendo voltare Roxas. Faccia a faccia
entrambi si guardarono, chi imbarazzato e chi sorridente.
Il rosso fece passare una mano sopra al volto del più
piccolo, inclinando il capo di lato per potergli baciare la guancia.
Roxas socchiuse gli occhi, arrossendo lievemente. Come ci
si poteva abituare a certe cose?
Insomma, come si faceva a non imbarazzarsi
quando quegli occhi verdi diventavano quasi elettrici e pieni di
eccitamento?
Bofonchiò qualche parola – qualcosa tipo
“ scemo” – per poi
agganciare le sue mani sopra al collo del fulvo.
Ovviamente si era dovuto
mettere in punta di piedi per riuscirci; dannata crescita a scatto
ritardato.
Axel sorrise e si chinò su di lui, facendo sfiorare le
loro labbra.
Uno schiocco, poi un altro e infine un bacio un po’
più serio,
dove entrambi si persero per qualche secondo.
Si staccarono quasi subito – entrambi non amavano molto i
baci, ad essere sinceri – , però rimasero fermi in
quella posizione.
Erano passati da poco alla fase del “ primi baci e
imbarazzo “, quindi ogni volta che le loro giornate da
migliori amici si
trasformavano in piccoli appuntamenti non sapevano più che
fare, lasciando che
un piccolo alone di imbarazzo gli tingesse le guance.
«Beh, ancora
convinto che io non sia un mago? Riesco a
stregarti ogni volta »
Ma come sempre ci pensava Axel a smuovere la situazione.
.
Mel's
Siete ancora vivi? Nella vostra testa ronza la domanda " Perché Axel credeva di essere un mago"? Bene, la risposta è che nemmeno lui lo sa e che questa è una storia davvero nonsense. Ma grazie lo stesso per averla letta -w-