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Autore: bittersweet Mel    31/07/2011    5 recensioni
«Roxas »
«Che vuoi adesso? »
«Sei arrabbiato perché io sono un mago e tu no? »
[Axel/Roxas- AU ]
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Avete presente la sagra del nonsense? Ecco, questa piccola - minuscola- storia ne fa parte. L'ho scritta giusto adesso, nella noia di una giornata a casa senza sapere che diamine fare.
Quindi io vi ho avvertito, è nonsense e forse un po' romantica. Ma poco, visto che è molto corta. Solo che avevo voglia di AkuRoku e mi sono accontentata.

Mel.

Resistance

 
« Io sono un mago »
« No, non lo sei »
«E invece sì. Non negare l’evidenza, Roxas »
«Io non nego affatto l’evidenza, semplicemente tu non sei un mago. Un idiota sì, ma un mago no »

Quella era l’ennesima discussione della giornata riguardo all’argomento “magia” e, da quel che ne pensava Roxas, non sarebbe nemmeno stata l’ultima.
Axel, seduto scompostamente di fianco al biondo, continuava a borbottare incantesimi a mezza voce con un broncio sulle labbra.
Infantile.

«Smettila di fare lo scemo » sbuffò il più piccolo, punzecchiandogli la guancia « Non capisco come mai ti fissi sempre con queste cose. Non hai mica cinque anni, sai? »
«Tu non capisci, Rox. Non hai un minimo di quella cosa »
« “Quella cosa” ? » domandò, sollevando un sopracciglio.
«Esatto: quella cosa » confermò il fulvo con un sorriso compiaciuto; tra le sue mani un legnetto, usato come bacchetta magica, frustava l’aria.

Roxas sospirò frustrato, dicendosi che infondo non valeva la pena perdere tempo a pensare come Axel potesse pensare che lui pensasse. Uhm, che pensiero contorto.

«Pensa a guardare la televisione, piuttosto » borbottò, ignorando l’amico al suo fianco e portando lo sguardo verso lo schermo, concentrandosi sulle figure.

Rimasero in silenzio per qualche minuto, limitandosi ad ascoltare le parole che si espandevano dalle casse.
Ecco, era così che il biondo aveva programmato la giornata: un bel film il pomeriggio e la sera ognuno a casa propria.

«Roxas »
«Che vuoi adesso? » domandò innervosito, vedendosi nuovamente sparire davanti agli occhi la possibilità di trascorrere qualche ora tranquillamente.
«Sei arrabbiato perché io sono un mago e tu no? »

«Diamine » ringhiò il biondo, girandosi di scatto verso Axel « Cosa c’è che non va nella tua testa, eh? Dimmelo che magari riesco a salvare il salvabile »
Il rosso, ancora comodamente seduto sopra il divano, non diede segno di aver colto il lieve insulto. Si stiracchiò lentamente, sbadigliando.

«Sei noioso »
«E tu sei pazzo »
«No, sono un mago »

Il biondo strinse forte i pugni, ringhiando contro al suo amico di “ smetterla di essere così irritante”.
Si alzò dal divano, dirigendosi verso la televisione e schiacciando di colpo il bottone.
Lo schermo passò da colorato a completamente nero e adesso l’intero salotto era silenzioso, solamente i brontolii di Axel a fare da compagnia.

«Perché hai spento? Stavo guardando »
«Harry Potter ti fa male, Axel. Ti fa davvero tanto male. »

Il rosso si puntellò sul divano, alzandosi poi con uno scatto. Buttò il legnetto sopra alla poltrona alla sua destra, ignorando il fatto che ci rimbalzò sopra e finì con il rotolare per terra.
Raggiunse Roxas e gli mise un braccio attorno alle spalle, facendolo poi passare sul collo; il sorriso di sempre sul volto magro e appuntito.

«Se non riaccendi ti strozzo »
«Come no » ridacchiò in risposta il ragazzo, tirando una piccola gomitata nello stomaco del rosso.

Allora Axel sorrise, stringendo un po’ di più la presa sul collo dell’amico

«Lo faccio davvero »
«Che senso ha farlo a mano se puoi usare la magia, non trovi? » la domanda sarcastica di Roxas non fece altro che far allargare il ghigno del più grande, che aggiunse al braccio intorno alla gola un braccio attorno alla vita.
«Non lo sai? Non si deve mica usare la magia per tutto »
«E ci sono altre cose per cui non useresti la magia? » chiese con un lieve sorriso il più piccolo, sfiorando con lentezza il braccio che gli cingeva la vita.
«Maybe … » soffiò Axel vicino all’orecchio del biondo. Posò il naso sopra al collo dell’altro e lo percorse dall’incavo fino all’attaccatura dei capelli «Hai un buon odore »
« Mpf, sai com’è: io mi lavo » ridacchiò in risposta Roxas, socchiudendo gli occhi.
«Ah ah  » acconsentì il maggiore, la voce roca e calda.

La stretta sulla vita di Roxas si fortificò, mentre quella sul collo svanì completamente. Axel lasciò scivolare il suo braccio sopra al corpo del biondo, ghignando al brivido che gli provocò.

«Sai, forse hai ragiona Rox  » «Non chiamarmi così »
Il rosso sorrise ancora più ampiamente, mordicchiandogli il lobo dell’orecchio.
«Harry Potter non è poi così interessante »
«Non esagerare. Io non ho affatto detto che non è interessante; ho solo detto che ti fa male »

Axel sospirò, facendo voltare Roxas. Faccia a faccia entrambi si guardarono, chi imbarazzato e chi sorridente.
Il rosso fece passare una mano sopra al volto del più piccolo, inclinando il capo di lato per potergli baciare la guancia.
Roxas socchiuse gli occhi, arrossendo lievemente. Come ci si poteva abituare a certe cose?
Insomma, come si faceva a non imbarazzarsi quando quegli occhi verdi diventavano quasi elettrici e pieni di eccitamento?
Bofonchiò qualche parola – qualcosa tipo “ scemo” – per poi agganciare le sue mani sopra al collo del fulvo. 
Ovviamente si era dovuto mettere in punta di piedi per riuscirci; dannata crescita a scatto ritardato.
Axel sorrise e si chinò su di lui, facendo sfiorare le loro labbra. 
Uno schiocco, poi un altro e infine un bacio un po’ più serio, dove entrambi si persero per qualche secondo.
Si staccarono quasi subito – entrambi non amavano molto i baci, ad essere sinceri – , però rimasero fermi in quella posizione.
Erano passati da poco alla fase del “ primi baci e imbarazzo “, quindi ogni volta che le loro giornate da migliori amici si trasformavano in piccoli appuntamenti non sapevano più che fare, lasciando che un piccolo alone di imbarazzo gli tingesse le guance.

«Beh, ancora convinto che io non sia un mago? Riesco a stregarti ogni volta »
Ma come sempre ci pensava Axel a smuovere la situazione.

.

Mel's

Siete ancora vivi? Nella vostra testa ronza la domanda " Perché Axel credeva di essere un mago"? Bene, la risposta è che nemmeno lui lo sa e che questa è una storia davvero nonsense. Ma grazie lo stesso per averla letta -w-

   
 
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