Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: Trisha_Elric    31/07/2011    6 recensioni
[TsuStar]Le lacrime scorrevano sulle sue guance rosee e paffutelle e con rabbia cercava di asciugarle mentre tirava su col naso. Che cosa gli importava se piangeva? Tanto nessuno lo guardava ma era il fatto di piangere che lo faceva arrabbiare; era segno di debolezza.
E lui non era un debole.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DAL SOGNO ALLA REALTA’.

 

Non c’era vento.

Non c’era un rumore, un suono.

C’era bianco, silenzio.

Non sapeva se era a destra o a sinistra, in alto o in basso però riusciva a tenere i piedi a terra.

Sentiva solo una sensazione quasi di panico dentro di lui; era molto teso.

Si guardò più volte intorno ma nulla. Si sporse in avanti e abbassò lo sguardo e vide il suo riflesso in quello che sembrava un pavimento lucidissimo: era tornato bambino, più o meno di sei anni; quella era l’età in cui lui aveva realmente cominciato a capire cosa le gente dicesse veramente riguardo i suoi confronti. Black star rialzò lo sguardo quando sentì delle voci; era un bambino sveglio all’epoca. Pimpante, egocentrico e sapeva cavarsela da solo perché la vita lo aveva costretto ad adattarsi.

-Ehi, perché non posso andare a chiedere a quel bambino di giocare con noi?-

-Cosa?! Con lui? Ma sai chi è?-

-No, chi?-

-Guarda il suo tatuaggio sulla spalla!-

-Mmm…non capisco.-

-Cavolo, è uno del clan della stella! Figliolo, non devi andare a giocare mai con uno come lui! È pericoloso.-

-Si, mamma.-

Black Star sentiva le voci, vedeva le ombre, ma non vedeva quelle persone.  Gli occhi erano seri, tristi, troppi tristi per un bambino di soli sei anni che voleva solo giocare.

-Non ho bisogno di nessuno.- sussurrò lui. –sono meglio di un Dio, non ho bisogno di amici. Ne ora, ne mai.-

Eppure anche se lo diceva , non lo pensava veramente; le lacrime scorrevano sulle sue guance rosee e paffutelle e con rabbia cercava di asciugarle mentre tirava su col naso. Che cosa gli importava se piangeva? Tanto nessuno lo guardava ma era il fatto di piangere che lo faceva arrabbiare; era segno di debolezza.

E lui non era un debole.

Singhiozzò più volte mentre si metteva il palmo sugli occhi e li sfregava con forza poi ad un tratto li aprì appena e vide che intorno a lui cominciavano a volteggiare alcuni petali di fiore color rosso ciliegia. Camelie.

Alzò poco lo sguardo, le guance ancora umide  e sentì che dietro di lui lo aveva colpito lentamente una palla sul piede. La guardò incuriosito e, dopo aver tirato su col naso, la prese con entrambi le mani. Era una palla di ottima qualità.

-Oh, grazie hai preso la mia palla!-

Il bambino sussultò e alzò lo sguardo su una figura davanti a lui che distava qualche metro. Era una bambina della sua stessa età con i capelli raccolti a coda di cavallo, piuttosto corti e neri, con un chimono raffinato forse di una taglia più grande di lei; aveva splendidi occhi blu con sfumature viola. La guardò e poi guardò la palla, infine si chinò e la fece rotolare verso di lei, senza avvicinarsi.

La piccola la prese tra le mani sorridendo. –Grazie, ma potevi anche venire da me, non mordevo, sai?-

Black Star alzò le spalle e girò lo sguardo.

-Ehi, tutto bene?- chiese la bambina, curiosa.

Il piccolo annuì senza guardarla negli occhi.

-Ti va di giocare a palla con me?-

-No.-

-Perché? È divertente!-

-Sono pericoloso.-

Lei lo guardò stranita.-Pericoloso?-

-Pericoloso.-

-Un bambino non può essere pericoloso.- borbottò lei con sguardo tenero alzando la pallina.

-Io lo sono…nessuno gioca mai con me. Le mamme portano via i bambini quando mi avvicino. Non mi vogliono ma sono sempre stato solo, da quando ero più piccolo. –

-Almeno hai la tua mamma!-

-No, io non ho la mamma, nemmeno il papà. -

La bambina lo guardò e divenne triste.-Oh…mi dispiace, non sei triste?-

-Non ho mai avuto una mamma, non so cosa vuol dire averla quindi non mi manca.-

-E non sei triste perché i bambini non giocano con te?-

-Niente affatto, io sono forte, cosa credi?!-

Ad un tratto ci fu una volata di vento improvvisa seguita da una folata di magnifici petali di camelia rossi come prima che coprirono per un attimo gli occhi di Black Star che quando li riaprì si trovò davanti una giovane donna dai lunghi capelli neri raccolti a coda di cavallo con una divisa da ninja; lo guardava con occhi teneri ed estremamente dolci.

-Che bugiardone Black Star, tu odi essere odiato dagli altri.-

Il ragazzino sgranò gli occhi .-Come fai a sapere il mio nome? Chi sei tu?!-

-Non devi prendertela per questi bambini non vogliono giocare con te. Sei speciale, a modo tuo, e nessuno ha capito a pieno il tuo vero valore. Ma presto avrai dei veri amici.- la donna si piegò verso di lui arrivando alla sua altezza.-E supererai gli dei.-

Lui la guardò con occhi grandi. Sentì le lacrime sulle guance e le asciugò ma quando la guardò nuovamente, lei si era allontanata.  Ad un tratto  ci fu una folata di vento e lui si ricordò immediatamente di tutto.

-Tsubaki!-

La camelia si girò e vide il ragazzo che conosceva sempre, ormai cresciuto  di quasi dieci anni.

-Si?-

-Perché fai questo?…-

-Perché mi chiedi?- lei sorrise e si toccò la stella del suo vestito,quella disegnata sul petto, e lo guardò. –Perché io e te saremo per sempre insieme. Perché sei diventata la ragione che mi spinge ad andare avanti ogni giorno.-

I l ragazzo sgranò gli occhi e allungò una mano per poterla toccare.

-Aspetta…dove…dove vai??-

-Via. Il mio tempo è finito qui.-rispose lei con dolcezza.

-Che..? Cosa vuol dire?!-

-Che devo andare via dal tuo sogno Black Star, stai per svegliarti.-

Poi tutto divenne nero e l’assassino si svegliò, infastidito dai raggi del Sole sul viso e girò il viso, sospirando.

Era solo un sogno…

Ma cavolo, che sogno.

Forse i dubbi che da mesi lo stavano opprimendo, gli stavano dicendo di farsi avanti con lei prima che possa sfuggirle e sparire per sempre.

-Black Star!- aprì lei la porta quasi di scatto e sorrise.-Sono quattro volte che ti chiamo. La colazione è pronta!-

Lui sussultò e il cuore gli andò in gola. Poi sorrise e si alzò a sedere.

-Ok ehm…ma devo dirti una cosa prima, non ci metterò tanto. Hai cinque minuti?-

-Certo.- disse lei avvicinandosi.

Bene. Sarebbe stato il suo momento. Doveva dirlo e non sarebbe più scappato. In modo deciso e coinciso, il suo stile. Le prese le mani e l’attirò di scatto a se finché non appoggiò la fronte su quella di lei; poi chiuse gli occhi e prese un respiro profondo arrossendo su tutto il viso.

-Ti amo!!!-

 

-Angolo Autore-

D: …fa schifoxD

Fa schifo parecchioDD:

ma volevo farla! E ho avuto questa ispirazione ma credo di non aver reso bene l’idea ç_ç

me misera, me tapina!

Bene, questa ff è per Vale409 che non passa un bel momento ma spero che la ff le abbia dato un po’ il sorriso…anche se ne dubito

È orrenda ‘-‘

Perdonami ho fatto un casinoxDDD!

Anche per quel baka di Blacky che ho scoperto è proprio uno scemo xD che adoro tanto tanto :3

Bhe questa è dedicata anche a tutti i fan di questa coppia magnifica*-*

Un bacione e se fa schifo, ditemelo:D!

Trisha_Elric.

 

 

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Trisha_Elric