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Autore: _Alien_    03/08/2011    3 recensioni
Ingrid è un'undicenne che non ha più fiducia in sè stessa e che cnsidera il suo futuro già segnato. Un'incontro inaspettato le farà cambiare idea. Storia completamente inventata su come è nata una delle canzoni più belle mai scritte.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Dedicato a tutti i Little Monsters: non perdete mai la speranza.
                                                                        Born This Way: quando i sogni diventano realtà
…i’m beautiful in my way
’cause god makes no mistakes
i’m on the right track baby
i was born this way…


Ingrid non aveva una vita facile: padre alcolizzato e tossico-dipendente sparito dalla faccia della Terra; madre lavoratrice in un bar, con un misero stipendio; fratello spacciatore, già finito due volte nel carcere minorile di Boston. Il grande sogno di Ingrid era quello di aiutare le persone: voleva diventare un avvocato o un medico. Ma sapeva che le sue erano solo favole per bambini perché bisognava avere i soldi per pagare la retta dell’università. Ingrid però aveva trovato una nuova “amica”: Stefani Joanne Angelina Germanotta, alias Lady GaGa. Dalle primissime note di Just Dance, si era letteralmente innamorata di quello stile trasgressivo, ma non troppo volgare, era stata trascinata da quel ritmo ballabile e allegro. Tutti le dicevano che aveva una gran bella voce, così il suo sogno divenne di essere una cantante brava quanto la sua Mother Monster.

Si trovava a Boston e doveva lanciare una nuova canzone, o almeno così le aveva detto il suo agente. Così scriveva parole su parole, ma niente era ciò che cercava. Guardava il monitor del computer portatile, come se le potesse dare una risposta. “Tra poco dovrò anche partecipare al Gay-Pride, a Roma”pensava la cantante “mi piacerebbe scrivere una canzone che parli di questo tipo di tematiche, ma ancora qualcosa non mi convince”. Si affacciò alla finestra del suo hotel e notò compiaciuta che c’era una scuola. “Forse la mia ispirazione si trova lì” e decise di uscire in incognito.

- Allora, tu ci vai al Gay-Pride, Ingrid?- la canzonò Scarlett con suo solito tono sarcastico.
- Lo sai che non posso.- le rispose sconsolata l’altra, mentre riponeva i libri nel suo armadietto.
- Peccato, perché sai chi canterà lì?- la stuzzicò ancora la biondina.
- Chi? No, non posso crederci...
- Lady GaGa. E io ci sarò quando farà la sua performance! Verranno con me anche Britney e Britany, le gemelle super-ricche.
- Potrei venire anch’io?- chiese timorosa Ingrid.
- Spiacente, ma devi avere un requisito importante: la grana. Tu non c’è l’hai, quindi non ho interesse a portarti a Roma.
Così dicendo, Scarlett la lasciò da sola, come tutti gli altri. Per fortuna, squillò la campanella e Ingrid corse fuori sforzandosi di non piangere. Ma, una volta sulla strada, vide una ragazza sui venticinque anni, con una simpatica parrucca verde. Le sorrise e lei ricambiò. Ma poi ricordò che non si doveva interagire con gli sconosciuti, come le aveva detto la madre. Quindi, tirò dritto senza voltarsi verso la misteriosa ragazza.

Lady GaGa era rimasta colpita da quella ragazzina e, cercando di non dare troppo nell’occhio, si tolse la parrucca rivelando i capelli castani e si incamminò nella direzione della piccola. La seguì fino al quartiere più sgangherato di Boston e lì vide che la ragazzina entrava in una casa poco più che fatiscente. “Mmmh” pensò Mother Monster “Io e quella ragazza dobbiamo parlare”.

Il giorno dopo, allo stesso orario del precedente, Stefani si presentò davanti alla scuola, senza parrucca. Ingrid la riconobbe comunque, ma decise di non rivolgerle la parola. Stefani la raggiunse velocemente e iniziò a canticchiare un motivetto:
Let’s play a love game,
Play a love game
Do you want love or you want fame?

Are you in the game?
Dans le love game?

Ingrid rimase scioccata perché non aveva alcun dubbio: quella era la voce di...
- Lady GaGa?!?- chiese sconcertata.
- Ti va un gelato?- disse invece la cantante:- E, ti prego, chiamami Stefani.

Qualche minuto dopo, erano in una gelateria a gustare dei coni enormi e traboccanti di cioccolato e panna. Ingrid cercava di fare finta di niente, ma trovarsi di fronte a Lady GaGa... era una cosa impossibile! Ormai era abbastanza grande da capire che i sogni non si realizzano mai, e che era condannata solo a sognare per evadere dalla vita che detestava. Ma purtroppo quella era la sua vita e non avrebbe potuto cambiarla mai. Stefani iniziò la conversazione con lei, cercando di scoprire il perché del malessere della ragazzina. Così scoprì la grave situazione familiare e le false convinzioni che aveva consolidato.
- Quindi, credi che i sogni non servano a nulla? Io sono diventata ciò che sono solo credendo in ciò che facevo. All’inizio, i miei non approvavano la mia scelta, ma poi hanno capito che quella era la mia strada. Ho incontrato molte persone che mi hanno ostacolato e deriso, invece altre mi hanno aiutata ad uscire dall’anoressia e dalla droga. Ma la prima che deve credere in te, sei proprio tu.
Si fermò e Ingrid notò che era arrivata a casa. Guardò la sua eroina, che le chiese se poteva entrare. La ragazzina annuì timidamente e la fece accomodare nella sua cucina. La giovane donna parlò con sua madre, appena rientrata dal lavoro. Sentì la madre piangere di gioia e la vide abbracciare Lady GaGa. Quando fu tempo per lei di andarsene, la madre esclamò:
- Non potremo mai ringraziarla abbastanza.
- Sono io che vi devo ringraziare. Ho il mio nuovo singolo.

Così Stefani, a Roma, incantò tutti con la canzone che le aveva “suggerito”Ingrid: Born This Way. E Ingrid, quando scoprì il regalo che le aveva fatto Mother Monster, capì il significato di ciò che le aveva detto. Sappiate che è diventata una alunna modello e che potrebbe entrare, in un futuro non troppo lontano, alla Havard.
 
Note dell’autrice:ogni riferimento a luoghi, persone e cose realmente esistenti è puramente casuale. Questa è una storia interamente inventata, ho immaginato come possa essere nata una delle canzoni più belle e significative che siano mai state scritte. Ogni critica o recensione di qualunque tipo è bene accetta. Un saluto da
Kalia Annabeth Lily Cullen
  
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