Bianco


Un battito più forte. Gli ultimi quaranta secondi di vita.
 
Bianco.         
Tanto, troppo bianco.
Mello lo vede apparire, piano, come un fantasma. Come il peggiore dei suoi incubi.
Bianco.
Vede i suoi capelli. E quella ciocca che tortura mentre è immerso nei suoi puzzle, mentre risolve un caso. Mentre si dimostra ancora una volta meglio di lui.
Bianco.
Vede il suo pigiama, quello che ha sempre indossato, a volte rendendosi ridicolo. Ma a lui non importava. Come non gli è mai importato niente delle vite che scorrevano vicino a lui.
Bianco.
Vede la sua pelle, chiara, tipica di chi non ha mai visto il colore del Sole, ne’ conosciuto un suo raggio. E’ delicata come quella di un neonato, perché, in fondo, lui è rimasto un bambino. Ma questo Mello non lo sa, lo può solo immaginare. Non l’ha mai toccato, ne’ sfiorato.
Bianco.
Mello odia tutto quel bianco. Lo odia perché è un colore stupido, neutro, senza senso.
Lo odia perché gli ricorda lui.
 
Quaranta.
 
E’ arrivato il momento.
Mello chiude gli occhi sul suo nemico.
Su colui che l’ha sempre sconfitto, battuto, umiliato.
Mello chiude gli occhi sul suo sorriso -ghigno-, mentre l’immagine di Near si confonde in tutto quel bianco.
 
Nero.
 
Mello sorride, mentre il nero –il suo colore- lo avvolge.
In fondo, nemmeno Near può vincere sulla morte.
 
Mello muore libero.
Libero da tutti e tutto.
Dalla sconfitta, dal caso Kira, dalle catene che gli ha imposto L.
Libero dal peso che ha la vita, libero dal secondo posto, libero da chi odia.
Libero da Near.



Note dell'autrice.

Eccomi di nuovo qui, a darvi fastidio con le mie storie u.u

Non è che abbia molto da dire su questa storia. 
Non ho mai scritto su sti due personaggi. Forse perchè non mi piacciono, forse perchè non ho mai avuto ispirazione.
Ma la vita non si fa con i se e con i forse.
Ho sempre pensato -creduto- che Mello fosse un po' vittima -schiavo- della sua competizione contro Near. Perchè, insomma, tutte le sue azioni ruotano sempre intorno al nano, come una specie d'ossessione 
Tutti qui :D

A presto.
Shaila.