UNA LUNGA GIORNATA parte 2
Per molto tempo i sentimenti dei due ragazzi
rimasero come nascosti ed essi continuarono a comportarsi semplicemente
da buoni amici. Dopo due settimane un avvenimento però
fece scattare qualcosa.
Un lunedì pomeriggio, uscendo da un cinema i due incontrarono
un membro dello Shohoku, precisamente Kogure, che camminava sul
loro stesso marciapiede, nella direzione opposta alla loro. Riconoscerlo
e tentare di nascondersi fu per Ayako e per Maki un tutt'uno,
ma invano. Kogure aveva subito avvistato l'amica e si stava già
precipitando verso di lei con faccia molto perplessa.
"Ayako? Sei proprio tu? Non sapevo ti fossi fidanzata!"
le disse.
"Ma che dici, io non sono fidanzata proprio con nessuno!!"
rispose la ragazza arrossendo, mentre Maki assumeva un'espressione
confusa.
"Beh, se lo dici tu ti credo". "
"Senpai, aspetta un momento"
"Eh? Che c'è?" le chiese sorpreso questi.
"Ascolta, non dire a nessuno che mi hai incontrata qui con
Maki, d'accordo?" disse Ayako prendendogli una mano e tirandolo
da parte. "Per favore, non voglio che si sappia".
"Va…va bene, sta tranquilla, sarò più
muto di una tomba" fu la risposta.
"Grazie mille senpai"
"E di cosa? Allora ciao. A domani !!!" la salutò
Kogure.
"Povero Miyagi, chissà come ci rimarrebbe se venisse
a sapere che la sua adorata Ayako esce con un altro ragazzo. E
con chi poi, proprio con il capitano del Kainan, il nostro nemico
per eccellenza. Comunque non sta a me giudicare, lei è
perfettamente in grado di badare a se stessa>" rifletteva
Kogure con la sua solita dose di buon senso, "
Dopo quest'episodio Ayako era come uscita da
uno stato ipnotico durato quasi due settimane. L'incontro con
Kogure le aveva fatto comprendere l'ambiguità della sua
situazione. Lei e Maki non stavano assieme ma erano ormai più
che semplici amici e anche questo aveva capito che forse c'era
qualcosa in più. In ogni caso ciò che stava succedendo
non poteva essere nascosto a lungo.
Nessuno dei due quel giorno però osò affrontare
l'argomento, sino a quando lui la riaccompagnò a casa.
Al momento di salutarsi, invece di darle il solito affettuoso
bacio su una guancia Maki, raccolto tutto il suo coraggio, la
strinse a se e le diede un bacio leggero sulle labbra.
Quando si separarono, entrambi piuttosto imbarazzati, lui le prese
la mano e le disse "spero che ora avrai capito i miei sentimenti
Ayako. Io so che forse per te sono solo un amico con cui passare
i pomeriggi, ma comunque volevo che tu sapessi…".
"Shin'ichi…non so cosa dire…., mi hai sorpresa…."
gli rispose confusa Ayako.
"Non parlare allora, ma dimmi solo che verrai con me alla
festa della mia scuola dopodomani" le chiese lui "
"Io…Beh…va bene, d'accordo
"Naturalmente
"OK Shin'chi, tra due giorni!!".
Per i due giorni seguenti i due ragazzi non
avevano fatto altro che pentirsi di ciò che era successo.
Entrambi avevano capito che il loro rapporto era come qualcosa
fuori posto che non avrebbe dovuto esserci. Maki continuava a
pensare a Kyota e ad Ayako contemporaneamente. Si chiedeva se
fosse giusto dimenticare la persona che amava realmente, per iniziare
un rapporto con un'altra persona verso la quale provava più
un sentimento di profonda amicizia che amore vero. Era davvero
giusto rinunciare all'unico amore vero della sua vita per inseguire
un sentimento forse più comodo per gli altri ma non per
se stesso?
Preoccupato e confuso, il giorno prima della festa, Maki decise
che era ora di confidarsi con qualcuno. Il problema era con chi.
Gli serviva una persona amica e fidata che potesse ascoltarlo
senza giudicare. Istintivamente gli venne in mente Jin, il suo
compagno di squadra, un ragazzo molto serio e riflessivo che sicuramente
lo avrebbe potuto aiutare ad uscire da quella terribile situazione.
Decise quindi di telefonargli subito per evitare di stare altre
ore a macerarsi nei suoi pensieri.
"Pronto?" rispose la voce gentile di Jin
"Jin ? Ciao sono Maki, ti disturbo?"
"No, stai tranquillo. Dimmi pure"
"Ecco vedi……ho un problema e mi chiedevo se ne
potevamo parlare. Sai, è una cosa……un po' delicata,
non vorrei parlarne per telefono…..potrei venire da te?"
"Ma certo, anzi, io stavo andando in palestra a fare un po'
d'allenamento supplementare. Ci potremmo vedere li tra una mezz'ora."
"Grazie Jin, sei un amico".
Mezz'ora dopo Maki e Jin si trovavano nella palestra del Kainan, piuttosto teso uno e molto curioso l'altro. Nessuno dei due si era accorto che la palestra non era vuota e che qualcuno senza volerlo avrebbe ascoltato la conversazione….
"Allora Maki, dimmi, qual è il
problema?"
"Ehm….non saprei da dove….Dunque, tu conosci la
manager dello Shohoku?" iniziò Maki.
"Statura 1, 68 cm circa, occhi e capelli scuri, sorriso smagliante,
ottima conoscenza del basket?"
"Eh? Si, ma tu come….." chiese sbalordito Maki.
"Tu mi sottovaluti mio caro. Ma torniamo al tuo problema,
di che si tratta?"
" Beh, devi sapere che da un po' di tempo ci frequentiamo
e io….."
"Ti sei accorto che lei ti piace parecchio"
"Hai fatto centro"
"Ma allora il problema dov'è? Diglielo!!!!! Se vi
frequentate non credo che tu le dispiaccia. Usa la festa di domani
come occasione!!!"
"L'ho già fatto" rispose il capitano del Kainan
rassegnato.
"E allora? Non ho capito il tuo dramma. Lei ti piace, tu
le piaci, mettetevi assieme e fatela finita" gli disse Jin
alquanto gasato.
"Non è questo il problema!! Lo avrei già fatto,
se non…."
"Se non cosa?"
"Se non ci fosse un'altra persona cui voglio molto bene!"
"Però, certo che sei più contorto di quanto
pensassi! Allora, chi è la ragazza? La conosco? Si occupa
di basket anche lei? E' della scuola?"
"
"Vabbè, non importa. Comunque, se ho capito bene sei
indeciso. Ma l'altra ragazza lo sa?"
"Certo che no, e non deve assolutamente saperlo, sarebbe
un disastro se lo scoprisse".
"Inizio a non capire. Lei non deve saperlo? Perché
mai dovrebbe rifiutarti? Sei il capitano della squadra di basket,
e non sei niente male come ragazzo (bravo Jin. Nd Kai Harn)
"Vedi Jin, è una questione piuttosto lunga e complicata.
E' impossibile che possa esserci qualcosa tra me e lui…no
scusami, tra me e lei
"
"Jin, ma mi stai ascoltando? O stai pensando ad altro?"
"No, tranquillo certo che ti ascolto"
"E allora dimmi, che devo fare? Sono così confuso.
A volte mi sembra che il cuore mi scoppi in mille pezzi. Quando
lui….lei mi guarda mi sento impazzire al solo pensiero che
neanche uno dei suoi irresistibili sguardi sia per me e purtroppo
so che non lo sarà mai. No è impossibile…."
"Ascolta, io credo di aver capito come ti senti ma piangersi
addosso è inutile. Del resto ti sei risposto da solo. Se
sai che il tuo amore non sarà ricambiato lascia perdere
e prova a dimenticare. Esci con Ayako domani e segui il tuo cuore.
E' il consiglio di un amico, non scordarlo".
"Grazie Jin, non dimenticherò le tue parole".
Dopo queste parole Maki si era alzato, raccogliendo le sue cose.
"Che fai, vai via? Non rimani ad allenarti?"
"No. Ci vediamo domani a scuola!!!!!"
"Ok, a domani!!
Appena iniziato però subito si interruppe, incuriosito
da un rumore soffocato che proveniva da dietro un pannello. Incuriosito
si avvicinò e li trovò un altro membro della squadra
che evidentemente era rimasto nascosto durante tutta la discussione.
La cosa più strana era l'espressione del ragazzo seduto
per terra, che sembrava davvero sconvolto.
"
"Nobunaga, si può sapere che fai li dietro?"
"Io….io…ero qui per….non sapevo che sareste
venuti anche voi" gli rispose Kyota.
"Potevi farti vedere però. Hai ascoltato tutto vero?"
"Forse era meglio che non fossi mai venuto. Senti Jin, è
proprio vero quello che ho sentito?" chiese Kyota con voce
atona.
"Secondo te? Ma certo, se no…….".
A questo punto Jin non riuscì a finire la frase perché
accadde una cosa che non avrebbe mai creduto di poter vedere:
Nobunaga Kyota era scoppiato in lacrime ed era fuggito correndo.
"
Intanto Kyota aveva smesso di correre e si
incamminava verso casa, sentendosi solo e triste come non mai.
Gli sembrava che tutto il mondo gli fosse crollato addosso, che
i suoi sentimenti dovessero prendere il sopravvento su di lui,
trascinandolo nella disperazione. Il suo amore non era corrisposto,
Maki stava per fidanzarsi. Lo aveva perso per sempre e non poteva
farci assolutamente nulla.
"
"Maledizione a quel Miyagi del cavolo.
Deve sempre crearmi problemi anche fuori del campo, stavo quasi
per dirgli tutto. Comunque a quanto pare non sono solo io a soffrire
d'amore. Ma lui in fin dei conti ha pur sempre una piccola possibilità
di farcela, mentre io….se si venisse a sapere sarebbe la
fine, dovrei lasciare la squadra e questo non posso proprio accettarlo"
rifletteva il ragazzo dopo l'incontro-scontro con Ryota.
" Devo farmene una ragione e accettare che Maki…….ma
che dico, no, non lo farò, non riuscirei a osservare in
silenzio. Nobunaga, non è da te essere così arrendevole,
devi assolutamente fare qualcosa. Ma cosa? Cosa? Non c'è
proprio nulla da fare. L'unica certezza è che domani non
andrò alla festa della scuola, non riuscirei mai a sopportare……e
poi tutti si aspettano che io sia sempre il buffone del gruppo
e che tenga sempre allegri gli altri e per ora non sono proprio
dell'umore giusto. Ma forse….potrei anche………
Ora però voglio solo andare a casa e farmi una super dormita,
come si dice, la notte porta consiglio" si disse Kyota.
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Dopo tutti questi eventi che si erano susseguiti
velocissimamente, la notte precedente alla festa era stata insonne
per molte persone. Maki pensava ad Ayako e a Kiyota. Kyota cercava
di dormire e pensava a Maki, facendo piani di vendetta contro
Ayako. Ayako pensava a Ryota e si sentiva una traditrice. Ryota
pensava ad Ayako. Hanamichi pensava ad Haruko, Haruko pensava
a Rukawa e Rukawa non pensava a nulla, Yasuda e Shiozaki si pensavano
a vicenda…(scusate, forse ho esagerato un pochino. N.d. Kai
Harn).
Comunque alla fine il gran giorno era arrivato e tra poche ore
si sarebbero aperti i cancelli dell'istituto Kainan.
Ayako decise di alzarsi alle 6-00, del tutto
sveglia, dopo una nottata passata a riflettere sulla sua non facile
situazione. La confusione regnava nella sua testa. Maki le piaceva,
inutile negarlo, quindi l'unica cosa da fare era dedicarsi a lui
e ignorare quella vocina che dal profondo del cuore le diceva:
"< Sei sicura di ciò che fai? Potresti anche pentirtene
amaramente dopo. C'è qualcuno che ti ha aspettata invano
per due anni e tu lo sai benissimo>".
"Sono perfettamente cosciente delle mie azioni e non me ne
pentirò. Ryota è solo un amico!! Io ho bisogno di
qualcuno capace di proteggermi e darmi sicurezza e Ryota è
solo un bambino" ripeteva la manager dello Shohoku ad alta
voce.
"
"Devo sbrigarmi, metterò la prima cosa che trovo,
senza pensarci troppo…Però, Ryota mi ha vista quasi
sempre in divisa scolastica o in abbigliamento sportivo…..ma
che vado a pensare? Che c'entra Ryota? Anche quando non c'è
mi rovina le giornate".
"Davvero sa solo rovinarti le giornate?" chiedeva la
solita vocina.
"Insomma, non ce la faccio più, ora basta! Maki è
sotto che aspetta, spero di non metterci troppo" si diceva
Ayako.
Dopo molte prove finalmente si decise per un vestito verde senza
maniche, con la gonna piuttosto corta.
"
"Allora, come sto?" chiese Ayako un po' preoccupata.
"Sei bellissima" rispose Maki con un'espressione che
la fece arrossire.
"
"Ayako?"
"Si, che c'è?"
"Ascoltami, forse è ancora troppo presto, ma voglio
dirti una cosa. Vorrei che questa giornata duri all'infinito…."
"Cosa? Non capisco…"
"Ti sto chiedendo di diventare la mia ragazza.
Ayako non seppe rispondere subito. Una parte di lei voleva accettare,
ma l'altra…...
"E ora? Che faccio? Lui mi ama…e io? Non lo so….Penso
di volergli bene…però…..
"Shin'ichi, vedi….io, non so. Puoi aspettare un po'?"
A questo punto Maki diede libera via al suo istinto e fece qualcosa
che non avrebbe neanche sognato di fare, prese Ayako tra le braccia
e la baciò come mai aveva baciato qualcuno…..un bacio
che durò diversi secondi e che lasciò Ayako davvero
senza fiato….
"Ti sembro uno che può aspettare?" disse Maki
sorridendo.
"Beh…non credo" gli rispose lei abbracciandolo
e ricambiandogli il bacio…
"Andiamo? La mia scuola sarà già
aperta e ho il dovere di essere puntuale, dopotutto sono piuttosto
famoso e devo dare il buon esempio!" disse Maki ridendo,
mentre Ayako saliva sulla moto.
Mentre discutevano però i due non si erano accorti della
presenza di Yasuda, riserva dello Shohoku e amico di Miyagi, che
correva sul bordo della strada, perso nei suoi pensieri, ma non
tanto da non accorgersi della scena davanti ai suoi occhi.
"Ma non è Ayako quella? Non doveva venire con noi
al Kainan? Però, non sapevo che avesse un ragazzo. UN RAGAZZO?
Oddio, spero che Ryota non lo venga mai a sapere. Però
vorrei sapere chi è, ma con quel casco è difficile
riconoscerlo. Guardandolo bene è davvero alto …, vabbè,
fatti suoi" concluse Yasuda continuando a correre.
Intanto in un'altra parte della città
si incamminava verso il Kainan un gruppo di ragazzi, che per l'altezza
non comune di quasi tutti i suoi componenti, si faceva subito
riconoscere per una squadra di basket.
Precisamente si trattava di due squadre, lo Shohoku e il Ryonan,
che si erano incontrate per caso sullo stesso treno e, dato che
la meta era comune, avevano deciso di andarci tutti insieme, certo
con poca felicità di alcuni dei suoi membri che decisamente
mal sopportavano la presenza di quelli che erano considerati nemici.
Difatti, nei tre minuti del tragitto tra la stazione e il treno,
la testa calda dello Shohoku, Hanamichi Sakuragi aveva trovato
il tempo di sfidare Sendo, prendere in giro Uozumi, litigare con
Fukuda e farsi picchiare per punizione da Akagi.
"Ma Gorilla, che fai? Io scherzavo, è stato Fuku-verme
a iniziare!! Fermoooo, non uccidermi!!!!" strillava il rosso.
"Dai lascialo stare Akagi, almeno ci tiene allegri!"
diceva Mitsui nel tentativo ti calmare il suo capitano.
"A proposito di allegria, mi sembra che alla vostra squadra
manchi qualcuno" disse all'improvviso Koshino. "La vostra
manager dov'è?".
"Beh, non lo so, abbiamo provato a chiamarla ma non era in
casa" disse Kogure,
"forse sarà già andata al Kainan da sola".
"
"
"Magari si sarà stancata di stare sempre in compagnia
di omoni brutti come voi e si sarà trovata un bel fidanzato"
scherzò Sendo, che con queste parole si era però
procurato un bel pugnone da Ryota che aveva subito ribattuto:
"Cosa vorresti dire? Eh Sendo?, guarda che se hai voglia
di litigare io sono pronto"
"Scusa, scusa, scherzavo. Comunque tieni presente che lei
è pur sempre una ragazza che ha il diritto di vivere la
sua vita anche fuori dalla squadra, non credi Miyagi? " ribatté
l'asso del Ryonan.
"Io….beh……mi spiace di essermi comportato
così" si scusò Ryota.
"Ryo-chan, dai, lascia perdere, tranquillo, alla tua Ayako
non è successo niente. Ci starà aspettando a destinazione.
Appena arriveremo sarà lì pronta con il suo frustino
e ci dirà: brutti pelandroni, che fine avevate fatto?"
cercò di consolarlo Hanamichi.
"Ben detto Sakuragi, e ora pensiamo a cosa fare per divertirci
oggi!!!!" disse entusiasta Mitsui.
"Sii!!!!!!!!" urlò tutta la compagnia.
"
"Ehi Yasu, che succede? Hai visto un mostro, che continui
a guardare in giro con quella faccia?" gli disse Hanamichi.
"Stai poco bene?" disse sollecito Kogure.
"No, grazie, sto benissimo.
"
"Ma certo Yasuda, che è successo?"
"Potremmo spostarci un pochino? Si tratta di una cosa…non
vorrei che gli altri sentano…."
"Va bene" rispose Kogure, spostandosi verso un angolo
meno affollato.
" Ecco…io forse so dov'è Ayako, o meglio, con
chi è" iniziò Yasuda.
"Cosa?
"Stamattina ero andato a correre nella zona alberata vicino
la scuola e ho visto Ayako in moto con un tipo. Lei l'ho riconosciuta
subito, ma lui aveva il casco anche se mi è sembrato di
averlo già visto da qualche parte. Sai, non ho voluto dirlo
davanti ai ragazzi perché…" si interruppe guardando
in direzione di Ryota.
"Ho capito…senti, non dirlo assolutamente a nessuno,
qui la faccenda si è fatta seria….." disse Kogure.
"Perché? Non capisco…..Ma allora quello è
il suo fidanzato?
"Non so se è il suo fidanzato: il problema è
che il LUI è Maki…."
"Coosaaa!?! Quel Maki? Vuoi dire il capitano del Kainan?"
chiese stupito Yasuda.
"Già. E ora i problemi sono due. Se Ayako sta davvero
con lui per prima cosa dovrà lasciare la squadra e noi
perderemmo la nostra manager. Secondo: se lo viene a sapere Miyagi,
sicuramente andrà a vendicarsi e, nel migliore dei casi
se il fatto si diffondesse Ryota sarebbe squalificato, così
anche il nostro miglior playmaker prenderebbe il volo e allora
addio al campionato nazionale…..Quindi dobbiamo innanzi tutto
evitare che Miyagi lo venga a sapere, almeno per il momento. Poi
bisogna parlare con Ayako e poi…….beh, si vedrà"
concluse preoccupato Kogure.
"Va bene senpai, ma come facciamo se Ayako è al Kainan
con Maki? Se Ryota la vede ne uscirà una rissa apocalittica,
non credi?" si preoccupò Yasuda
"Hmm, pazienza, ci penseremo quando sarà il momento,
ora stai calmo, d'accordo?"
"Ok, ci proverò" rispose poco convinto Yasuda,
mentre il treno già si avvicinava sempre di più
alla fermata del Kainan.
DRIINN, PROSSIMA FERMATA: ISTITUTO KAINAN!!
Il treno si era ormai fermato e tutti i suoi passeggeri si preparavano a scendere, allegri e spensierati, pronti a trascorrere una giornata di divertimento. Nessuno sapeva che quella giornata di fine primavera avrebbe lasciato un segno indelebile nelle vite di alcuni di loro…………..
"Ahh, certo che ci voleva proprio un giorno
di vacanza…anche se venire nella tana delle scimmie non è
proprio il massimo" disse Hanamichi, stiracchiandosi al caldo
sole mattutino, prima di ricevere un sonoro schiaffone dal suo
capitano. "Ahiii, gorilla finiscila, mi fai maleee!".
"Sakuragi, possibile che tu debba farti riconoscere ovunque
andiamo?" tuonava Akagi, fingendo di infuriarsi mentre si
incamminavano sullo spiazzo che portava al liceo Kainan.
"Qualcuno di voi ha visto Ayako per caso?" chiese Ryota
avvicinandosi.
"Eddai Ryo-chan, rilassati, magari non sarà neppure
arrivata, o sarà dentro con qualche amica" gli disse
Hanamichi per tranquillizzarlo.
"Ma si, ha sicuramente ragione lui" disse Mitsui, mentre
Akagi si avvicinava a Kogure che lo aveva chiamato piuttosto preoccupato.
"Akagi, bisogna portare subito via Miyagi da qui, se non
son cavoli amari" iniziò Kogure.
"Non…Oh oh , credo proprio che sia il caso". Kogure
aveva visto infatti la ben nota moto rossa di Maki, sulla quale,
oltre al suo proprietario stava saldamente seduta una ragazza
dai lunghi capelli castani e ovviamente era subito corso ai ripari.
"Mitsui, vieni qui subito!" disse Akagi chiamando il
ragazzo.
"Che c'è capo?" rispose la seconda guardia dello
Shohoku.
"Prendi Miyagi, portalo subito via da qui e vedi di allontanarlo
da qualsiasi posto dove ci sia Maki!" ordinò severo
il capitano.
"Perché? Che cosa è successo?"
"Non fare domande e guarda li" gli disse, indicandogli
con lo sguardo il parcheggio, dove Maki stava posteggiando la
sua moto, mentre Ayako si accingeva a togliersi il casco.
Mitsui continuava a non capire: "Akagi, ma che c'entra Miyagi
se Maki si è portato una donna a scuola?"
"Idiota, guarda meglio la ragazza".
"La conosc…AYAKO? Che c###o ci fa con Maki? Presto,
devo recuperare Miyagi prima che faccia qualche sciocchezza!!".
Dette queste parole Mitsui si precipitò verso Ryota. "Ehi,
Miyagi, mi accompagneresti in bagno?".
"Eh? Si va bene. Ma non correre, Mitsui, aspettami!!".
Finalmente erano arrivati….Ayako si sentiva
tesa come non mai e continuava a stringere nervosamente la mano
di Maki per farsi coraggio.
Non era per niente stupida, sapeva perfettamente le conseguenze
che il suo nuovo legame avrebbe avuto. Era impossibile che continuasse
ad essere la manager dello Shohoku e contemporaneamente la ragazza
del capitano del Kainan. Avrebbe dovuto compiere una scelta……………..
" Sei preoccupata?" le chiese Maki.
"Un po'"
"Non c'è nulla di cui avere paura".
"
"Dove vuoi andare? Ci sono tantissimi padiglioni, possiamo
andare a sentire i ragazzi del club di musica oppure a vedere
lo spettacolo del club di teatro. Scegli pure" le domandò
lui.
"Non ti preoccupare, non ho preferenze, vorrei solo andare
dove non ci sia troppa gente"
"Oggi sarà difficile trovare un posto dove ci siano
poche persone.
Ah, dovrei andare almeno a salutare i miei compagni di squadra.
Così te li presento. Sai, sono tutti simpaticissimi…"
"
"Stai bene Aya-chan?" si preoccupò Maki, vedendola
assente.
"
"Aya-chan, mi ascolti? Aya….." insisteva Maki.
"
"Ma cosa……". Maki non riusciva a capire il
motivo della reazione della sua fidanzata. "
" Non so cosa mi sia preso….Scusami, ti prego, è
solo che ….vedi, una persona mi chiamava sempre così
e ora……lasciamo stare ti prego". "
"Ayako, se c'è qualcosa che ti preoccupa devi assolutamente
dirmelo…" cercava di rassicurarla Maki. "Se stiamo
insieme è mio dovere sapere cosa ti angoscia".
"Si, certo…" rispose lei. "Ora andiamo via
però, qui c'è troppa confusione".
Nel frattempo anche la squadra di basket del
Kainan si era quasi del tutto riunita, ad eccezione del suo capitano,
che tutti continuavano a cercare e di Kyota.
"Ma dove si sarà cacciato Maki?" diceva Takasago
guardandosi in giro.
" Cosa? Ah, Maki. Piuttosto Takasago, dov'è Kyota?"
chiese Jin, "
"Kiyota? E' li da qualche parte, l'ho visto andare in palestra.
" rispose Takasago, mentre Jin subito correva verso la zona
indicata dal compagno .
"Nobunaga, ci sei?" disse Jin entrando
nella palestra di basket accolto dal rumore del pallone che rimbalzava.
Kiyota stava li, in uniforme scolastica, impegnato in un allenamento
solitario, accompagnato solo dal suono dei suoi canestri.
"Chi è? " chiese Kyota sentendo la porta aprirsi.
"Nobunaga sono io"
" Ah Jin, sei tu "
"Finalmente ti ho trovato. Ma che fai qui da solo?"
" Mi alleno. Qualcosa in contrario?"
"Beh, no. Ti cercavo.."
"E perché?"
"Volevo parlarti di ciò che è successo ieri
pomeriggio, sai sei scappato via senza dire nulla…"
"Non c'è proprio niente da dire"
"Ne sei sicuro? Guarda che con me puoi confidarti liberamente,
davvero!"
" Cosa vuoi sapere? Perché me ne sono andato via dalla
palestra? Perché non volevo neppure venirci a questa festa?
Vuoi proprio saperlo?" urlò Kyota contro il compagno.
"Nobunaga calmati, io voglio solo aiutarti, credimi!"
"Davvero? E come? Compatendomi forse? So già cosa
pensi : "ecco questo povero scemo che va ad innamorarsi proprio
di un ragazzo con cui non ha neanche un minimo di possibilità
e che oltretutto si è appena fidanzato. Che posso fare
per lui. Compiangerlo forse ? Offrirgli una spalla su cui piangere?"
Sai Jin, non penso proprio che tu possa fare niente per me".
"Ora stai diventando ingiusto. Se sono venuto a cercarti
è perché forse c'è qualche possibilità.
Maki potrebbe benissimo non essersi fidanzato e comunque…è
giusto che lui sappia dei tuoi sentimenti. Se non provi come puoi
saperlo mai?"
"Jin, smettila di illudermi, è impossibile che succeda,
lo vuoi capire?" disse Kiyota scoppiando in lacrime. "Per
lui io sono solo un ragazzino capriccioso e rompiballe o tutt'al
più un promettente giocatore da allenare".
"NOBUNAGA, SMETTILA!!" disse Jin afferrando Kyota per
le spalle "Sei uno sciocco bambino! Ma allora non vuoi proprio
capire! Se la situazione rimane così è solo peggio…e
poi ricordi, ieri lui disse che c'era un'altra persona oltre alla
manager dello Shohoku. E probabilmente si tratta di un ragazzo,
capisci? Un ragazzo, e non sappiamo neppure chi sia".
"Bel modo di consolarmi, vero Jin? Se c'è un altro
la situazione è ancora più disperata" (ma è
proprio tonto…N.D. C-18) "e poi cosa cambia sapere chi
è l'altro? Potresti anche essere tu, visto che siete così
amici".
"Ma che cavolo vai dicendo? L'amore ti ha fatto diventare
scemo per caso?
Pensi che …..ma se fossi stato io sarebbe venuto a confidarsi
da me? Ragiona!!
Comunque è inutile perdersi in chiacchiere vane. Devi andare
da lui e parlargli, almeno ti metterai il cuore in pace".
"Io….beh, non lo so, se lo vedessi da solo…..forse…..".
"Vai allora, che aspetti?" lo incitò Jin
"Pensi che possa davvero servire a qualcosa?"
"Non lo so e comunque se qualcosa dovesse andare storto,
se tu non riuscissi a levarti Ayako di torno, ho un piano di riserva
".
"E sarebbe?"
"Non fare domande per ora e sbrigati, coraggio!!"
"Grazie Jin" disse Kyota asciugandosi le lacrime e dirigendosi
verso il cortile della scuola.
"In fondo Jin ha perfettamente ragione. Se non provo non potrò mai sapere come davvero stanno le cose" pensava incamminandosi pieno di speranza verso il luogo dove si trovavano i suoi compagni- " Devo prima trovarlo però. Forse i ragazzi ne sanno qualcosa".