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Autore: ginevrag_    04/08/2011    4 recensioni
Ginevra aveva detto “sì”. Lei è una regina ora, lei è la sua regina.
Il dolore che ho provato il momento in cui l'ho vista varcare quella soglia vestita di bianco, non può nemmeno essere espresso. Mi ha stravolto, sconvolto e distrutto.
Io, Sir Lancillotto, non ho più la forza di andare avanti, tutto risulta inutile senza Ginevra, tutto suona vuoto e irrimediabilmente brutto.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Lancillotto | Coppie: Gwen/Lancillotto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Ho ripreso a scrivere.

Dopo un periodo di crisi, di lacrime e di rabbia, eccomi qui di nuovo.

Scrivere è sempre stata una terapia, per questo mi sono decisa a farlo ancora; questa è un'altra fan fiction su Merlin, precisamente una Gwen/Lancelot.

E' il seguito di Quello che c'è di buono in questo mondo. sempre dal punto di vista di Lancillotto.

Spero vi piaccia; un commento mi farebbe tanto tanto piacere, ma se è negativo vi chiedo di essere il più delicati possibili, per una questione personale.

Questa ff potrebbe avere un seguito. Buona lettura.

Il più grande sogno, il più grande incubo

 

Ginevra aveva detto “sì”. Lei è una regina ora, lei è la sua regina.

Il dolore che ho provato il momento in cui l'ho vista varcare quella soglia vestita di bianco, non può nemmeno essere espresso. Mi ha stravolto, sconvolto e distrutto.

Io, Sir Lancillotto, non ho più la forza di andare avanti, tutto risulta inutile senza Ginevra, tutto suona vuoto e irrimediabilmente brutto.

 

Oggi l'ho rivista, dopo averla evitata per giorni, camminava tra le fredde mura del castello indossando un bellissimo abito azzurro; mi ha sorriso quando mi ha visto, io ho forzato un inchino, quando invece avrei voluto correrle in contro e stringerla a me.

Io, però, non posso. Io sono un suo servitore, un altro uomo è al suo fianco e la ama, più di ogni altra persona al mondo.

Basta. Basta restare in un angolo ad abbracciare i miei rimpianti. Basta vivere con il ricordo del nostro bacio, basta continuare a ripetermi che non c'è più niente da fare.

Lei deve sapere, deve sapere che la amo.

 

E' tardi, stanno tutti dormendo; io non riesco a chiudere occhio ed è per questo motivo che cammino per le stanze vuote, in cerca di un posto dove scaricare la mente.

Passo davanti ad una porta, è semichiusa; la apro delicatamente e la trovo lì. Ginevra è seduta a terra, tiene tra le mani una rosa, e con le dita sfiora i petali rossi.

Sussulta quando si accorge della mia presenza, i suoi bellissimi ricci si muovono di colpo e si porta una mano al petto.

“Scusate, non era mia intenzione spaventarvi”

“Tranquillo Lancillotto, è solo che credevo di essere la sola a girovagare per il castello...” sospira “e non darmi del voi.”

Sorrido e mi allontano, non posso starle così vicino e riuscire a controllare le mie emozioni.

“Non te ne andare, ti prego.” La sua voce rimbomba nella stanza e arriva al mio cuore come una freccia.

“Perché te ne sei andato al mio matrimonio?”

“Secondo te?” non voglio essere scortese, ma non riesco a trattenermi.

Abbassa lo sguardo e si alza, raggiungendomi.

La guardo negli occhi e lei mi afferra la mano, le sue dita intrecciate alle mie.

Perché lo fai? Perché non puoi semplicemente vivere la tua vita con Artù e lasciarmi fuori?

“Mi ami?” la sua domanda mi coglie impreparato, esito. Certo che ti amo.

“Lancillotto rispondimi. Tu mi ami?”

“Cambierebbe qualcosa?”

“Cambierebbe tutto.” non la capisco.

“Allora sì, io ti amo Ginevra. Ti amo più della mia stessa vita.”

Piega la testa di lato e una lacrima le disegna una curva sulla guancia rosea. Resta un po' così, ad occhi chiusi mentre un demone invisibile mi tortura dentro.

“Parla Gwen, parla.”

“Continuerai ad amarmi anche adesso? Anche ora che sono la tua regina? Continuerai ad amarmi pur sapendo che costruirò una vita con Artù?”.

Non ha senso ciò che sta dicendo, è spaventata, triste e stanca; la luce della luna le illumina il viso, il quale appare diverso, più maturo, sembra quasi che il tempo lo abbia rovinato. L'assenza di sonno è evidente sulle occhiaie che appaiono sotto i suoi occhi. E' pur sempre bellissima.

“Che succede, Gwen? Perché mi stai chiedendo tutto questo pur sapendo la risposta?”

“Perché voglio sentirtelo dire! Perché voglio sapere che sarai al mio fianco per sempre, che non smetterai mai di amarmi!” inizia a piangere, piange e piange.

Non riesco a vederla così.

“Sì Ginevra, continuerò ad amarti fino alla fine dei miei giorni, fino a quando il mio cuore non smetterà di battere! Ti amerò nonostante lui sarà il tuo re, ti amerò anche se dovesse crollare il mondo!”

Non si ferma, le lacrime scendono senza tregua.

“Perdonami.. perdonami ti prego...”

“Per cosa dovrei perdonarti?”

“Perché anche io ti amo Lancillotto, ti amo tantissimo, ma..”

Si appoggia una mano sul ventre.

Tra i singhiozzi riesco a capire poche parole, ma sono abbastanza per disintegrarmi in un colpo solo.

“Ma aspetto un bambino.”




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