Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Angel_R    04/08/2011    2 recensioni
Un matrimonio, due testimoni e un albergo.
Lu e Chris avranno uno spiacevole risveglio e un inizio di mattinata davvero pessimo; sarà solo grazie a loro stessi e ad una giornata strana e parecchio fuori dal comune che faranno nuove scoperte l'uno sull'altro e, soprattutto, su se stessi.
Fiction prima classificata al contest Il Minestrone della Nonna indetto da Lal_Rouche e giudicato da My Pride
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Per una notte







Image and video hosting by TinyPic







Capitolo 1: Risveglio








Le prime luci del mattino filtravano attraverso le tende semiaperte della finestra, infastidendo gli occhi della ragazza che dormiva sul letto.
Lucrezia si mosse leggermente cercando di scostarsi dalla traiettoria che i raggi del sole proiettavano proprio sui suoi occhi. Tutto inutile.
Infastidita da quell'imprevisto, capì che riaddormentarsi era ormai impossibile, quindi aprì gli occhi e si mise a sedere sul letto.
In quell'istante la stanza le girò attorno: il mal di testa che la attanagliava era fortissimo.
Si prese il capo fra le mani chiudendo nuovamente gli occhi. Istintivamente tese un braccio alla sua destra, sicura di trovarvi il comodino e, quindi, il proprio cellulare. Con sua grande sorpresa non trovò nulla. Al posto di ciò che avrebbe dovuto esserci, c'era il vuoto.
Riaprì gli occhi e si voltò per controllare. Era vero, non c'era nessun comodino, bensì un basso tavolinetto da caffè che stava in piedi sopra a un grande tappeto rosso che si allungava fin sotto il letto.
Lucrezia era confusa: quella non era decisamente la sua stanza.
Fu allora che lo percepì. Un movimento alla sua sinistra. Si voltò di scatto e quello che vide la immobilizzò.
Un ragazzo dormiva tranquillo di fianco a lei. Era disteso sulla pancia con le braccia abbandonate sul letto, il lenzuolo che lo copriva da metà schiena in giù. Sembrava sereno e Lucrezia non poté fare a meno di notare che non indossasse la maglietta.
Spostò lo sguardo davanti a sé e vi ritrovò il suo stesso riflesso.
Il grande specchio dell'armadio posto sulla parete opposta le mostrava una stanza sconosciuta, un letto che non era il suo, e lei stessa seduta accanto ad un ragazzo, e che, per di più, stesse indossando solamente la biancheria intima...
Un urlo acuto le partì spontaneo dal petto.
Come richiamato da un allarme, il giovane si svegliò di soprassalto, sedendosi a sua volta.
“Che cosa è stato?” chiese confuso guardandosi attorno.
Fissò la ragazza accanto a sé. Teneva il lenzuolo saldo fra le mani per coprirsi dal mento in giù e lo guardava terrorizzata.
Capelli corvini che cadevano in boccoli scomposti fino a sotto le spalle e grandi occhi bruni.
“Che male” si lamentò massaggiandosi le tempie.
“Che cosa diavolo ci fai qui? Cosa ci faccio io qui? E dove siamo, esattamente?”
“Piano, piano” la interruppe il ragazzo. “Smettila di fare tutte queste domande appena sveglia, mi fai aumentare il mal di testa.”
“Cosa?” urlò Lucrezia. “Non me ne frega un accidenti di quello che hai tu, io voglio solo sapere dove siamo!”
“Ed io che ne so!”
Il ragazzo si guardò attorno. “Credo sia una stanza d’albergo.”
Sorpresa, Lucrezia lasciò cadere il lenzuolo che la copriva. Una stanza d’albergo… Certo, il matrimonio!
Marina si era sposata al mare, e tutti gli invitati avrebbero pernottato in un albergo poco distante dal luogo della cerimonia.
L’unico inconveniente è che non riusciva a ricordarsi proprio niente... soprattutto come fosse finita in quel letto con quel tizio!
Cercare di rammentare qualcosa non faceva altro che peggiorare il mal di testa e il leggero senso di nausea che già aveva.
Solo in quell'istante si accorse dello sguardo malizioso che le lanciava il ragazzo e del fatto che se lei era vestita col solo intimo, anche lui indossava solamente i boxer.
Un pensiero la investì in pieno. “Oh, cazzo!” esclamò. “Non... non avremo mica fatto sesso?!”
Il giovane seduto accanto a lei si portò una mano dietro la testa e si grattò la nuca. “Non lo so, non mi ricordo niente di ieri sera” sbadigliò. “E a quanto pare neanche tu, eh moretta?”
Lucrezia gli lanciò un'occhiata di fuoco. “Quando la pianterai di chiamarmi così? Lo sai che non lo sopporto!”
Lui ghignò. Certo che lo sapeva, e lo faceva apposta.
“Ehi, calmati. Se troppo agitata appena sveglia, per i miei gusti.”
Il ragazzo si alzò in piedi e recuperò i suoi jeans, abbandonati per terra accanto al letto.
Lucrezia afferrò di nuovo il lenzuolo e si coprì, notando che anche i suoi di vestiti erano sparpagliati sia sul letto sia sul pavimento.
Una morsa terrificante di consapevolezza si stava facendo strada nel suo corpo, immobilizzandola.
“Penso sia inutile che tu ti copra” disse il ragazzo accennando alla leggera coperta che Lucrezia stava torturando con le dita. “Tanto credo di aver già visto tutto questa notte.”


















Questa fiction conta sei capitoli, quindi è molto corta, e ha partecipato e vinto il contest Il Minestrone della Nonna indetto da Lal_Rouche e giudicato da My Pride.
Per me questo è un esperimento, qualcosa di nuovo. Spero davvero che a qualcuno piaccia.
Già dal prossimo capitolo le cose si movimenteranno, quindi continuate a seguirmi e fatemi a sapere cosa ne pensate^^















Angel_R

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Angel_R