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Autore: Sisthra    04/08/2011    4 recensioni
Yomiel osservava il concerto da lontano,pensieroso. Nei giorni che precedevano lo spettacolo,aveva elaborato un piano.
Non era nulla di importante,nulla di eccezionale...ma era una cosa che doveva fare. Almeno una volta.
Tutti vogliono il loro piccolo momento di gloria,ma a lui...a lui bastava essere visto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Iridescent
Questa fic sarebbe da leggere ascoltando in contemporanea questa canzone dei Linkin Park-è una delle poche del nuovo album che mi piace-,visto che l'ispirazione mi è venuta e l'ho scritta praticamente basandomi solo su questa canzone. Sul ritmo,sul testo...tutto. (Anche il titolo è preso da lì visto che non riuscivo a pensare ad altro xD)
Ok,buona emh...lettura/ascolto? 

Quando le prime note della canzone rieccheggiarono nell'ampia piazza,la folla di fan andò in delirio. La band che si esibiva quella sera aveva annunciato di voler suonare una canzone inedita al primo concerto del loro nuovo tour,e l'eccitazione della folla era palpabile.
Yomiel osservava il concerto da lontano,pensieroso. Nei giorni che precedevano lo spettacolo,aveva elaborato un piano.
Non era nulla di importante,nulla di eccezionale...ma era una cosa che doveva fare. Almeno una volta.
Il testo della canzone era ovviamente sconosciuto,perciò nessuno si sarebbe accorto di cosa avrebbe fatto...solo i membri della band,sopratutto il cantante,un uomo biondo che si accingeva a iniziare a cantare.
Doveva fare in fretta. Veloce,Yomiel abbandonò il suo corpo-che si afflosciò inerte sulla sedia sulla quale era stato seduto fino ad allora,ma ad una prima occhiata sarebbe parso che stesse semplicemente dormendo- e si gettò tra la folla sotto forma di spirito. Passò di persona in persona,giovani,adulti,uomini,donne,perfino alcuni insetti che ronzavano nell'aria calda di quella notte d'estate,quell'aria calda che non sentiva più da tempo...
Il suo spirito sfiorò quello di centinaia di altre persone nel giro di pochi secondi,il tempo di raggiungere la prima fila,quella più vicina al palco,e altrettante centinaia di emozioni e stralci di pensiero gli arrivarono dritti all'anima.
" Spero che questa canzone non sia come le altre del loro ultimo album" un ragazzo sui diciotto anni dall'aria dubbiosa.
" Vai Chester,sei bellissimo!"Una ragazzina si e no di quindici in preda a un'eccitazione estrema.
" Bè,l'inizio non sembra male,forse dovrei iniziare ad ascoltarli come mi ha sempre suggerito mio figlio..." Un uomo sulla quarantina con il figlio tredicenne al fianco.
Se avesse avuto tempo-una cosa che di solito non gli mancava- Yomiel si sarebbe fermato ad ascoltare i pensieri di una o due persone,ma quella sera di tempo non ne aveva. Entrò nel corpo di una delle guardie in prima fila e da lì riuscì finalmente a raggiungere quello del cantante della band,tale Chester.
Impiegò un istante a prenderne il controllo del corpo-ignorando i pensieri sconnessi e la paura che scaturì all'improvviso dall'anima del propietario originale,cosa a cui in effetti non si era ancora abituato del tutto da quando era diventato in grado di controllare le persone-,ma le parole richiesero un pò di concentrazione in più.
Controllare la voce,l'espressione diretta dei pensieri di una persona,era sempre la cosa più difficile,aveva scoperto Yomiel. Per sua fortuna il cantante era a quanto pareva ancora troppo spaventato e sconcertato per cercare di opporsi.
"Bene"
Davanti a una folla gremita di gente,Chester/Yomiel afferrò il microfono e prese fiato. Le prime parole furono a stento cantate,sembrava più un discorso fatto sulle note malinconiche suonate in sottofondo.

When you were standing in the wake of devastation
when you were waiting on the edge of the unknown,

Sulla folla era calato il silenzio,migliaia di persone trattenevano il fiato,limitandosi ad ascoltare.

And with the cataclysm raining down
 Insides crying, “save me now”,
 You were there,impossibly alone

Alle sue spalle riusciva quasi a percepire lo sconcerto degli altri membri della band,che tuttavia continuò a suonare,attaccando con il pezzo vero e proprio; non erano quelle le parole che avevano scritto,oh no,quel testo era completamente suo,suo e suo soltanto.
Se avesse cantato con il suo vero corpo sarebbe stato stonato,ma quella notte non aveva importanza; il suo corpo era laggiù,seduto a un tavolino e dimenticato da tutti,per qualche attimo anche dal suo proprietario,che presa confidenza alzò la voce e iniziò a cantare il ritornello.

Do you feel cold and lost in desperation ?
 You build up hope,

La voce di Chester salì melodiosa,e partirono i primi applausi entusiasti del pubblico ignaro di tutto. Yomiel si sentì sollevare da quegli incitamenti.
Da una parte sapeva che non stavano applaudendo lui: non era suo quel corpo,non era sua quella voce che cantava,sue erano solo le parole che rivolgeva alla folla sotto forma di canzone,implorandoli di ascoltarlo.

But failure’s all you’ve known
 Remember all the sadness and frustration

Sì,la ricordava bene,la tristezza che lo assaliva ogni giorno,ogni momento,e poi la frustrazione,unita alla rabbia per quel destino che gli era toccato: immortale e con poteri incredibili,chi non avrebbe sognato di essere al suo posto?
Certo,avrebbe risposto Yomiel: era immortale,potente...ed era anche l'essere più solo dell'universo,ed era condannato a rimanerlo.
Per quanto si sforzasse,la gente....semplicemente non si accorgeva di lui. Non aveva nulla di abbastanza interessante,sia nel fisico che nel carattere,da dare nell'occhio o da invogliare qualcuno a proseguire un discorso con lui per più di qualche minuto. La persona che gli aveva rivolto più attenzione quella sera era stata probabilmente il cameriere che gli aveva chiesto se voleva da bere quando aveva preso posto al tavolino. Quando lui aveva rifiutato,l'uomo aveva sorriso,annuito ed era sparito,probabilmente già cancellando il viso di Yomiel dalla sua esistenza nei successivi dieci secondi. Per tutta quella gente lì fuori,lui era...nessuno. Solo un tipo qualunque incontrato per strada,di cui magari si nota un dettaglio-i capelli,i vestiti,qualche accessorio- ma di cui due minuti dopo ci si è già dimenticati.

And let it go
 Let it go

E quella notte aveva deciso di lasciarla andare,tutta la tristezza e la rabbia che aveva accumulato,e di gridarla a tutta la gente che lo avrebbe ascoltato. Aveva scritto quelle parole e si era allenato a cantarle. Non sapeva come sarebbe stata la canzone,perciò si era esercitato con il maggior numero di ritmi possibili. Continuò a cantare,passando alla seconda strofa e acquistando sempre maggior confidenza,e quando arrivò al dover ripetere il ritornello,accadde l'incredibile.

La folla iniziò a scandire le parole al suo posto. Yomiel si bloccò,lo sguardo rivolto alla folla e una mano alzata di slancio verso il cielo,sentendosi assurdamente triste e felice allo stesso tempo.
Lo stavano seguendo. Il corò continuò,crescendo di intensità,e dopo poco si unì il battito delle mani di migliaia di persone che scandivano il ritmo,emozionate.
Cantavano le sue parole. Non importava che non stessero applaudendolui,l'importante era che avevano ricevuto il messaggio che aveva lanciato loro e che lo stavano ripetendo,insieme.
Emozionato almeno quanto il pubblico,Yomiel continuò a cantare,accompagnando la folla di persone fino alla fine della canzone. Al termine del brano rimase qualche istante immobile,gli occhi chiusi,godendosi gli applausi del pubblico.
Almeno per una volta aveva capito cosa si provava ad essere famosi,considerati e desiderati...e sopratutto aveva capito cosa si provava ad avere l'appoggio e la stima di migliaia di persone. Soddisfatto e allo stesso tempo ancor più intristito per ciò che stava lasciando,Yomiel abbandonò il corpo del cantante,ritornando al suo.

Chester sapeva solo che quando aveva ripreso piena coscienza,il pubblico li stava applaudendo come non aveva fatto per tutta la serata. La canzone era stata un successo incredibile; gli altri gli avevano chiesto come avesse fatto a tirar fuori un testo del genere all'ultimo minuto. Chester esitò,poi mentì e disse che no,lo aveva preparato già da tempo,ma che il testo alternativo doveva essere una sorpresa per tutti,anche per loro. Gli diedero del genio.
Chester annuì,non troppo convinto. Poi sentì qualcosa di umido colargli lungo la guancia. Lo toccò: una lacrima. La osservò sconcertato: era di tristezza? Di gioia?
Di una cosa era sicuro: non era sua.

E ovviamente,quella notte,tra le grida,gli applausi e l'eco delle ultime note che ancora risuanavano,nessuno notò l'uomo in rosso che seduto a un tavolino a un lato della piazza si alzava e dopo essersi fermato brevemente a
raccogliere una borsa posata a terra,si allontanava solitario.
   
 
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