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Autore: Mandy_rocker    04/08/2011    2 recensioni
Alcun vincitore nella guerra del tormento, solo vinti, solo morte.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ma proprio quello che si dice innamorarsi, sentirsene ardere le carni sotto al fustagno del corpetto, e provare, fissandolo negli occhi, la sete che si ha nelle ore calde di giugno.
G. Verga
 
Era una lupa, con quegli occhi verdi aveva sopraffatto cotanti uomini, strappato le loro anime e averne preso  possesso per una notte, per tutte le volte che i ricordi del suo corpo tornavano alla mente degli uomini che ne avevano goduto, per sempre.
Oh, Aline non si accontentava. Lei voleva sempre più, lei voleva la passione, quella che arde sulla pelle come scintille infuocate… amava giocare con il fuoco.
Ma più di tutto voleva lui, il principe che ogni notte le regalava fiamme a volontà, il suo corpo bruciava al sol pensiero di lui. Quante lo amavano, eppure era solo suo. Una angelo, i lineamenti candidi, delicati e quella visione paradisiaca che regalava ogni qualvolta si presentasse a qualcuno in realtà non erano  altro che una menzogna. Lui era Lucifero. Quell’angelo dannato si prostrava solo dinanzi a lei come realmente era, presentava solo a lei la sua parte demoniaca, folle, cattiva.
Oh, cattiveria pura era quella di Bill. Lui e Aline si odiavano in maniera smisurata, forse è per questo che ogni notte consumavano la proprio passione così atrocemente, in modo talmente selvaggio… ed ogni notte la scena si ripeteva.
Sempre quella.
 
Il suo corpetto fin troppo stretto iniziava ad ardere, aveva bisogno di quegli occhi, aveva bisogno di vedere come lui la guidasse con la sola forza dello sguardo tra le scale che portavano all’antro della loro passione. Ne era completamente dipendente. L’alcool ormai era arrivato alla testa per sua fortuna, non sopportava quei vestiti troppo stretti, ma ad un tratto qualcuno cancellò tutti i suoi inutili pensieri.
Occhi ardenti la squadravano bramosi di una sola cosa, la stessa che voleva Aline, non fu molto, un attimo? Un secondo?
Aline si ritrovò completamente ipnotizzata da quello sguardo, da quei capelli corvini che ondeggiavano e si adagiavano sulle spalle del diavolo dannato, tutto era oggetto di ipnosi per gli occhi di Aline. Tutto si trasformava in passione ora.
Una stanza, una suite, qualunque cosa bastasse per contenere le loro urla, veniva ogni sera ripetutamente riempita dalla loro passione
Bruciò Aline, con lo stesso fuoco che avvolse Bill.
Chiudendo la porta alle sue spalle sferrando un solo calcio, il ragazzo si ritrovò completamente in balia della rabbia, dell’odio che voleva spargere sul corpo di Aline.
La odiava e più ci pensava più la stringeva, voleva farle seriamente del male, se avesse potuto l’avrebbe uccisa. Incrociò le sue mani con quelle di Aline, con cotanta violenza e forza che quasi era desideroso di staccare quelle delicate dita dalla sua mano.
La fiamma della loro passione avvolse entrambi in maniera esagerata, violenta, sporca.
Erano macchiati, ma ciò non dispiaceva a nessuno dei due. Non avevano niente da perdere.
Quando furono allo stremo delle forze, quando Bill ebbe consumato qualsiasi parte del corpo di Aline –che ormai gli apparteneva- la ragazza si lasciò cadere sul letto che profumava ancora di loro, ardeva ancora di un fuoco d’odio.
Bill fece lo stesso e per la prima volta la guardò negli occhi mentre lei stringeva le coperte a sé quasi come se volesse farle penetrare dentro lei, quasi volesse avere una seconda pelle per poter sopportare le torture che l’angelo dannato le infliggeva e che lei tanto adorava.
Non avesse mai guardato gli occhi di Aline, mai fece errore più grande!
Quegli occhi non gridavano semplice odio, e nemmeno tanta voglia di passione, quegli occhi ardevano di qualcosa di nuovo, brillavano di una luce diversa… era amore.
Una lacrima attraversò il viso della ragazza quando si accorse di ciò che popolava lo sguardo di Bill: puro odio. Solo impenetrabile odio.
Il ragazzo distolse immediatamente lo sguardo affondando la testa nel cuscino, ciò che non capiva era che non si sentiva male a farla soffrire, ma ci godeva! Voleva vederla piangere, ansimare sotto di lui, bramava il suo dolore.
 

Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne’ suoi gli facevano perdere l’anima in corpo
G. Verga

 
Di colpo si girò verso di lei,che mutò completamente espressione,  intenta a guardarlo maliziosa e divertita nel vederlo contorcersi tra le fiamme di dolore. Perché Bill era sempre stato buono, ed ora amava fare del male, Aline lo sapeva. Con un’innata violenza le prese il viso con una mano sola e lo strinse come per sgretolarlo, Aline si era imposta di non gridare, di non dargli soddisfazione, di subire qualunque ingiuria, qualunque tortura… alla fine chi si faceva del male, oltre Aline, era proprio lui. Ed era proprio ciò che lei voleva.
«Io ti odio». Le disse a denti stretti prendendo coraggio e guardandola dritto negli occhi. Quando lo fece, sul viso di Bill nacque un alone di terrore, gli occhi di quel lupo stavano diventando una tortura. «Ti odio perché dipendo da te, maledetta!». Detto ciò le liberò il viso dalla sua morsa straziante con un movimento brusco, ma i suoi occhi erano fissi in quelli di Aline.
Una fragorosa risata piena di disprezzo e soddisfazione si liberò dalle labbra della ragazza, era talmente soddisfatta che strattonò più volte Bill con l’intenzione di fargli del male, per fargli capire che lui senza di lei non era nulla.
«Tu ti sei innamorato di me!». Urlò ancora ridendo, come fosse ubriaca. Infatti lo era, ma ciò che diceva lo pensava davvero.
Il moro, adirato, la colpì sul viso lasciando sulla guancia di Aline il segno della verità.
Si vestì immediatamente, come volesse scappare da qualcosa. Voleva scappare da lei, Aline lo stava mangiando, si stava completamente nutrendo della sua anima.
Lei rimase muta dinanzi alla visione divertente di un angelo nero che scappa dalla tentazione… ridicolo!
Continuò a ridere, incurante della rabbia indocile di Bill.
Lui la guardò un’ultima volta e sorrise cattivo.
«Sono solo rinchiuso in una prigione d’odio, non illuderti. Non avrai mai il mio amore.»Poi, avvicinandosi piano al viso della ragazza, continuò a dire «Non ti  puoi innamorare dei tuoi clienti, questa è la regola»Come una lama tagliente la sua lingua tracciò una scia di fuoco sul collo di Aline, poi Bill riprese a parlare. «Ops, la ragazzina l’ha appena infranta».
E dopo un ghigno maligno guardò di nuovo gli occhi di Aline colmi di lacrime che lei stessa si era imposta di non buttar fuori. Sorrise all’idea di farla soffrire con le sue parole taglienti, godette quel momento e respirò a fondo il dolore che l’anima di lei emanava.
Si girò e, indifferente, se ne andò, ma non per sempre. Sarebbe ritornato, Aline lo sapeva.
 

C' è differenza tra amare
Ed ogni sua dipendenza

T. Ferro

 
Odio e amore si scontrarono in una guerra il cui centro era solo la passione.
Essi potevano convivere come termini simili che si completano o come opposti che si eliminano?
Alcun vincitore nella guerra del tormento, solo vinti, solo morte.
  
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