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Autore: sterne    06/08/2011    8 recensioni
....il solo vederlo mi fa tremare il cuore... le sue sue labbra e le sue mani mi portano a fare pensieri che di casto vi assicuro non hanno un bel niente.!oh mio dio non posso, non posso pensare questo di lui...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5° Capitolo

 
 
 
Dal diario di Sara.
 
 
22/07/11
Caro Diario,
ieri sera è successo quello che non credevo potesse succedere, quello che fino ad ora ho tenuto alla larga da me per tutto questo tempo. In un anno ho cercato in tutti i modi di essere quella forte, quella che non si lasciava scalfire da niente e che soprattutto, non si mostrava fragile di fronte a nessuno, nessuno che non fosse Stefano. Ma ieri sera è successo. E non è stato con Stefano…
 
Ieri ho conosciuto Mirko, un amico di Stefano. All’inizio le cose non sono andate per niente bene. Mi sono detta, se il buon giorno si vede dal mattino… Invece mi sbagliavo.
Stefano ci ha invitati a cena ieri sera, l’ha fatto sicuramente per farci conoscere. Perché conosce me, sa quanto possa diventare indisponente a causa della mia testardaggine. E conosce Mirko e sa che dietro quella maschera da bullo c’è un bravo ragazzo.
Così ieri sera mi sono diretta a casa di Stefano pronta a sorbirmi una serata piena di occhiate di rimprovero da parte di Stefano e frecciatine con Mirko, vista la mattinata burrascosa trascorsa al bar.
Arrivata da Stefano però, lui non c’era. Mi ha teso una trappola quello scemo d’amico che mi ritrovo.
Passare una serata da sola con lui non era nella lista dei miei desideri. Così ho deciso di andarmene… ok avevo deciso di non correre il rischio di espormi. E poi proprio non era il caso rimanere da sola con uno che aveva fatto il dongiovanni per tutta la mattina e si era comportato da vero stronzo. Ma nel momento in cui stavo per andarmene lui mi ha bloccato e abbiamo cominciato a punzecchiarci… dire che il sangue mi ribolliva in tutti i sensi è dire poco.
Mi sentivo in imbarazzo. È indubbiamente un bel ragazzo. E la sua vicinanza mi ha fatto mancare il respiro e per un attimo ho creduto che stesse per baciarmi. Che sciocca lo so…ma era talmente vicino i nostri visi a pochi centimetri e il suo respiro sulla mia bocca e il suo sguardo famelico. Si sto dando i numeri. Insomma alla fine mi ha chiesto una seconda opportunità. Mi ha chiesto scusa per essersi comportato da stronzo egocentrico. E mi ha convinto a rimanere. E alla fine anche a dargli una seconda opportunità. Ci siamo presentati come se ci fossimo incontrati in quel momento e non ti nego che una strana sensazione mi ha attraversato la pelle…
 
Dopo avere combinato un po’ di casini in cucina abbiamo deciso che la scelta migliore sarebbe stata ordinare una pizza per cena. Ma siccome non sempre va tutto come vorresti. La serata si è rivelata un po’ più movimentata del previsto…
 
 
POV SARA
 

 
‘INIZIO FLASHBACK’
 
- “Allora Sara, che pizza vuoi?” mi chiede mentre è in piedi di fianco al divano a pochi metri da me, con il telefono in mano, mentre io mi posiziono sul divano scalza e con la schiena appoggiata sul bracciolo.
- “Va bene una margherita con il crudo. Tu che prendi?” sorrido.
- “la stessa andrà bene! Non mi piacciono i frutti di mare. E non sono il tipo da margherita semplice no?” domanda retorico.
È tempo di conoscenze. Mi rendo conto che non lo conosco affatto. Che non so niente di niente di lui. E che nonostante questo sono qui. Da sola. Con lui.
Si allontana per chiamare e io nel frattempo scelgo un film tra i suoi dvd.
- “ niente film strappalacrime per questa sera per favore!” , non mi ero nemmeno accorta che fosse tornato.
- “perché ne troverei tra i tuoi?” chiedo ironica.
- “non guardo soltanto thriller. E poi i film romantici durante un appuntamento sono conquista assicurata!” sorride sornione.
Questo ragazzo è una continua sorpresa, un momento sembra il ragazzo più innocuo del mondo e l’attimo dopo veste i panni del più famoso dongiovanni di tutti i tempi.
- “allora guarderemo ‘il collezionista di ossa’ , non voglio certo correre il rischio di far parte della tua lista conquiste.” Lo provoco, alzando un sopracciglio e scrutando il suo viso in attesa di una sua mossa.
- “meglio così… - sorride malizioso - …almeno avrai una scusa per stringerti a me, se dovessi avere paura!”
- “Non ti preoccupare. Non credo correrai questo rischio!” vuole giocare? Nessun problema. Giochiamo!
- “staremo a vedere!” Si siede vicino a me, prende i miei piedi e portandoseli sulle gambe inizia a massaggiarli. Sussulto. È un gesto che non mi sarei aspettata. Ma quello che più mi stranizza è la mia reazione.
Non dico niente, non mi fido della mia voce. Ma non mi scanso. Che mi succede? Avrei dovuto allontanarmi immediatamente e come minimo fulminarlo con lo sguardo. Del resto ci conosciamo da poco più di dodici ore.
Però! Devo ammettere, che non sono per niente male i suoi massaggi. Magari potrei approfittarne e chiedergli di farmi dei massaggi quando ho bisogno di rilassarmi. Non sarebbe male. Magari con olii profumati. A lume di candele…
- “Sara… Sara… Sara…? - sfiora la mia guancia – Tutto bene?” Ecco e ora che mi invento? Non posso certo dirgli ‘Scusa ero soltanto nella terra dei massaggi. Dove tu eri semi nudo e mi cospargevi di olii profumati. Pronto a farmi un massaggio rilassante.’
- “S-si! Tu-tto bene!” Ci mancava solo che facessi la figura dell’idiota. Come se non avessi dato abbastanza per oggi.
- “sei sicura? Mi sembri un po’ distratta. Sta suonando il tuo telefono. Non l’hai nemmeno sentito!” Come non detto. Questa sera ho superato me stessa con le pessime figure.
- “ah…scusa!” Si scusa se stavo facendo pensieri osceni su uno sconosciuto.
- “Forse è meglio che rispondi prima che stacchi.”
- “già! Scusa un attimo.” Mi alzo e mi allontano per rispondere al telefono. Guardo il telefono.
 
-  Sophie  -
 
- “Ehi…che succede?” è da un anno che ogni volta che ci telefoniamo ci chiediamo se è successo qualcosa. Perché qualcosa succede sempre a casa nostra. E infatti
- “ehi…scusa se ti disturbo. Non volevo chiamarti ma… -ecco quel ‘ma’ lo sapevo. Ti pareva che non succedeva qualcosa.- …mamma ha avuto un’altra delle sue crisi nervose!”
- “Sophie…che è successo questa volta?”
- “Abbiamo discusso. Come al solito del resto!” da quanto non succedeva? Un giorno? O due? Abbiamo superato un record!
- “Sophie…!” sospiro esasperata
- “Sara……lo sai come ragiona la mamma, vuole sempre avere ragione.” È sempre la stessa storia.
- “Vuoi che torni a casa?” chiedo sinceramente preoccupata. Mia sorella non è una che si arrende e sentirla con una voce così stanca mi stringe il cuore.
- “No Sara…tanto non abbiamo più una casa!” Di nuovo… menomale che non doveva succedere più!
- “Ma che dici Sophie…? Sarà come le altre volte…dai vengo ci metto pochi minuti. Non mi va di lasciarti sola…!”
- “No Sara te l’ho detto non serve…sto andando da papà. Serena viene con me!” Serena è l’altra mia sorella. È lei la nostra preoccupazione. È la più piccola di tutte. Ed è adolescente. E senza una guida temiamo possa mettersi in guai più grandi di lei.
- “Ok però chiamami se ci sono novità!” mi lascio convincere anche perché sarebbe inutile il mio ritorno a casa al momento. Peggiorerei la situazione litigandoci anche io.
- “Hai intenzione di tornare a casa stasera?” Chiede preoccupata Sophie. Domanda da un milione di dollari.
- “Non lo so. Sophie non ho nessuna voglia di sentirla sbraitare.” Non ne ho più voglia da un po’ ormai. Ma non posso evitarla per sempre. Anche se ci sono momenti che sembra tornare ad essere se stessa.
- “Ok. Senti devo chiudere è arrivato papà!” si affretta a chiudere.
- “Ok. A più tardi.”
 
Ritorno sul divano e mi siedo a fianco a Mirko. Ma evidentemente la mia espressione parla chiara. Non ho nemmeno il tempo di mettere a posto i miei pensieri e fare mente locale su quello che è successo che mi chiede.
- “tutto ok?” Tutto ok. A parte il fatto che mia madre ci ha gentilmente cacciate di casa e io non ho la minima intenzione di vederla. Almeno per il momento.
- “tutto ok!” sospiro stanca.
- “Sara… -inizia a parlare. Si gira completamente verso di me e prende le mie mani tra le sue.- …lo so che riconosciamo da poco più di dodici ore, e che magari ti sembra strano visto come siamo partiti. Però ci siamo promessi di ricominciare da capo. Si insomma quello che sto cercando di dirti è che se hai voglia o bisogno di parlare io ti ascolto!” mi guarda con occhi sinceramente dispiaciuti. Come posso non fidarmi. Ma sono Sara. Non riesco a parlare. Non saprei nemmeno da dove iniziare.
- “davvero è tutto ok!” scegliere la strada più semplice è la mia specialità.
- “ok… - mi lascia i miei spazi. Ma non si arrenderà ne sono sicura - …però se vorrai, quando vorrai. Puoi dirmi tutto ciò che vuoi.!” Lo sapevo che non si arrendeva.
La cosa strana è che non mi sento pressata. Sta facendo scegliere a me. Si sta mettendo a disposizione, ma, senza forzarmi.
- “guardiamo il film?” interrompe i miei pensieri.
- “ok!” “no Sara non parlare così tanto… la tua voce è assordante!” ci si mette pure la mia coscienza adesso.
Mirko da inizio al film e torna ad accarezzar le mie mani. Sta cercando di rilassarmi. Non capisco come fa a capire che sono nervosa. Alla fine non mi conosce. Potrebbe non accorgersene. Invece no. Nota ogni particolare. Mi scruta con attenzione. E si preoccupa per me. Nessuno a parte Stefano lo aveva mai fatto. Ma con Stefano è diverso. Lui è come se fosse mio fratello è normale.
 
Il film è iniziato da più di un quarto d’ora ma io non ho seguito nemmeno una scena. E vista la respirazione e la tranquillità di Mirko nemmeno lui deve averlo seguito.
Ormai mi sono rilassata grazie alle sue carezze. Non ha smesso un attimo di accarezzarmi le mani. E adesso ho una strana voglia di parlare. E seguendo soltanto il mio istinto…
- “i miei si sono lasciati un anno fa… -Mirko si gira a guardarmi e rafforza la stretta sulle mie mani.- …Eravamo una famiglia felice una volta. O almeno era quello che credevano tutti, ed era quello che speravo anche io. I miei genitori, erano due genitori modello. Perfetti ai miei occhi. Mia madre e mio padre si sono sposato ventitre anni fa. Mia madre una donna fantastica dolce e premurosa moglie e madre affettuosa ma classica casalinga disperata. La sua unica preoccupazione erano suo marito, l’unico amore della sua vita. Le sue figlie, le mie sorelle Sophie e Serena e me. E la casa. Non faceva altro che occuparsi di noi e non pensava mai a se stessa.
Mio padre invece un uomo meraviglioso, giovane bello e che lavorava come un forsennato. Il lavoro era la sua priorità. Se ne andava la mattina e a volte tornava a pranzo, altre soltanto la sera. Erano pochi i momenti che trascorrevamo tutti insieme. Ma quando lo facevamo sembravamo una gabbia di matti. Non facevamo altro che ridere e scherzare… -un singhiozzo mi scuote. Mirko se ne accorge e mi guarda con apprensione ma prendo fiato e vado avanti- …ma evidentemente lui non era così felice come voleva far credere. Una sera, ha pensato bene, di dare a mia madre la notizia che aveva un’altra donna…” una lacrima scappa al mio controllo. E questa rompe gli argini di un fiume di lacrime. E Mirko mi interrompe preoccupato.
- “Sara…non sei costretta se non te la senti. Avremo tempo di affrontare il problema.”
- “n-non fa niente. Ora m-mi calmo... -tra un sospiro e un singhiozzo, completo la frase- …N-non preoccuparti ci sono abituata.” Gli sorrido tra le lacrime.
- “scusa è colpa mia. Non avrei dovuto forzarti!” con il palmo della mano cerca di asciugare come meglio può la mia guancia.
- “non mi hai forzata.” Lo guardo negli occhi rassicurandolo. E il suo sguardo rassicura me. E presa da non so quale coraggio senza pensarci. Lo abbraccio. È un abbraccio che sa di sicurezza e protezione. Sa di tutto quello di cui ho bisogno adesso. E lui mi stringe più che può.
E così stretta tra le sue braccia, ancora tremante per i singhiozzi, mi addormento. Cullata dal suo respiro fra i miei capelli… quel respiro che dopo questa sera diventerà la ninna nanna di tante altre sere…
 
‘FINE FLASHBACK’
 
 
 
SPAZIO PER ME
 
*tossisce schiarendosi la voce*
Chiedo umilmente perdono per l’imperdonabile ritardo.
Ma cercate di capirmi. L’estate e il caldo mi stanno sfinendo.
E sono a corto di idee per l’attualità di questa storia. Come ho detto tante altre volte anche su facebook. Il finale è già scritto. Da parecchi mesi ormai. Quindi so esattamente come finirà. Solo che non ho idea di come collegare quella folle idea a questi capitoli.
Comunque parliamo del capitolo.
Ho cercato di farmi perdonare, postando un capitolo più lungo e decisamente più corposo.
È una capitolo emozionante per me e rivelatore. Da questo capitolo in poi la storia di Sara è un po’ più chiara. E ora potete esaminare il suo profilo psicologico. Come vi ho detto parecchie volte Sara ha una situazione familiare, nonché una vita complessa. Pian piano cercherò di svelarvi ogni particolare. Spero di essere stata chiare in questo capitolo. Se avete qualche dubbio non vi rimane che chiedere qui con una recensione o su facebook. (A proposito, chi vuole può aggiungermi. Basta che mi dite il nick che avete qui su efp  o che leggete questa follia.)
In questo capitolo abbiamo visto un Mirko dolce e apprensivo. E abbiamo sentito parlare dell’altra sorella di Sara, Serena. Ah sul mio profilo di Fb trovate le foto.
A proposito di foto. La mia amica pervertita Serena ha creato la meravigliosa immagine di copertina. Che ne pensate?
Colgo l’occasione per ringraziarla nuovamente.
Poi ringrazio tutte coloro che hanno recensito. Sono veramente commossa.
Non mi sarei mai e poi mai aspettata di ricevere tante recensioni.
Un rigraziamento particolare lo devo alla mia menteperversa.
E ringrazio anche chi l’ha inserita tra le preferite/seguite/da ricordare e tutti i lettori silenziosi. Grazie di cuore. ora corro a rispondere alle recensioni.
Spero di aggiornare presto.
Clara.
 
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Grazie ancora al prossimo capitolo.

   
 
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