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Autore: Enjio    02/04/2006    0 recensioni
L’arrivo di Raven nel gruppo ha causato molto problemi ma, alla fine, tutto si è risolto per il meglio. In questi 3 capitoli i tre personaggi principali (Van, Raven e Aya) parleranno dei loro sentimenti gli uni verso gli altri, e dei loro ricordi legati all’arrivo del loro nuovo amico. Una fic ispirata a Zoids. Spero vi piaccia!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 - I ricordi di Aya

A volte, non posso fare a meno di chiedermi perché non ti ho conosciuto prima, Raven. Sei un ragazzo così buono e generoso! O almeno, lo sei con me... Mi fai così felice quando mi dici che adori i miei occhi color ambra, che sono troppo belli per appartenere ad un essere umano... infatti per te io sono un angelo, un angelo venuto sulla terra per te... te soltanto. Abbiamo affrontato tante difficoltà per poter stare assieme, ma ce l’abbiamo fatta, ed è questo che conta! Mi ricordo ancora come ci siamo conosciuti: accadde tutto un anno fa, io facevo (e faccio tuttora) parte della Guardia Onforce. Van era mio compagno e mio grande amico, quasi un fratello. Mi aveva salvata da dei briganti e mi ha insegnato a pilotare gli zoids; io vagavo sperduta perché avevo perso i miei genitori, uccisi da Specula quando avevo solo 5 anni, ma sono riuscita a scappare. Poi ho conosciuto te: quando attaccasti la base in cui ci trovavamo io e Van ho avuto modo di vederti per la prima volta. I tuoi occhi mi dicevano tutto: eri molto solo, e avevi bisogno di amici. Quando seppi che il tuo Geno Saurer si stava evolvendo ho deciso di venire a cercarti: sapevo che quello zoid avrebbe avuto una potenza spaventosa, e dovevi usarla per aiutare gli altri, non far loro del male. Cominciai a venire a trovarti tutti i giorni, dicendo a Van che andavo in giro a controllare i delinquenti, e cominciai a parlarti. Ti scocciavi sempre, è vero? Si, lo so. L’ho sempre saputo che ero molto insistente, ma dovevo farti capire. Un giorno arrivai ma non ti trovai seduto come al solito a guardare il bozzolo; eri in una grotta lì vicino con la febbre altissima, e mi presi cura di te, non tornando nemmeno a casa. Dissi a Van che volevo stare via per un po’, volevo riposarmi, e lui mi ha creduto. Mi dispiaceva, ma non potevo dirgli la verità, non avrebbe capito. Infatti, quando scoprì tutto, mi fece una scenata tremenda, dicendomi che lo avevo deluso, che ero un’ingrata, e cose veramente cattive. Mi cacciò via, e corsi da te, piangendo. Non sei riuscito a rifiutarti di aiutarmi perché, in cuor tuo, mi amavi già moltissimo, ma mai quanto amo io te. Mi offristi un posto dove stare, e quella volta fosti tu a prenderti cura di me. Eri stato più dolce che mai, fu allora che mi desti il primo bacio, sia per me che per te. Non volevo più andare via, ma Van, alla fine, tornò a cercarmi, perché era sinceramente pentito di avermi trattata in quel modo. Venne subito da te a cercarmi, sapeva già dove sarei corsa a rifugiarmi, lì, tra le tue braccia. Era veramente sorpreso quando notò come eri cambiato stando con me, ridevi, e non i tuoi soliti ghigni, ma una risata vera, cristallina. Si scusò e mi chiese di tornare, ma non sarei tornata senza di te. Lo capì, e decise di far venire anche te, accogliendoti nel gruppo. Fiona e gli altri, all’inizio, erano molto freddi e allora stavi solo con me. Mi facevi tanta tenerezza! Mi sembravi un bambino: mi cercavi ovunque e quando venivi da me che ti avevano trattato male avevi uno sguardo così ferito! Mi sentivo in colpa per averti, in un certo senso, costretto a venire con me. Riuscii a far sforzare i miei amici ad essere più gentili dicendo a loro semplicemente la verità, così com’era: io ti amavo, tu mi amavi, eri molto solo e le solite cose che racconto a tutti. Così siamo diventati tutti uniti. Adesso combatti anche tu per la Guardia Onforce, e sembri davvero felice! E io lo sono con te.

*un anno dopo*
Ti vedo entrare in camera - come mai così pensierosa? - - niente. Ricordavo... - - che cosa? - - come ci siamo conosciuti - - e perché lo stai facendo? - ti siedi vicino a me, accogliendomi tra le due braccia e baciandomi la testa - mi piace ricordare quei momenti... - - anche a me -. Alzo lo sguardo verso di te - ti amo tanto! - tu mi sorridi. Sei così bello quando sorridi! - anch’io ti amo, piccola mia! - e mi baci, questa volta sulle labbra, con grande passione.
Ti amo, e ti amerò sempre.
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
Resta sempre con me, Amore Mio!
  
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