Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: OriharaNyah    06/08/2011    6 recensioni
「A volte la gente fa cose che non capisco. Perché accanirsi contro persone di cui non si sa nulla? Contro persone di cui si ha visto il volto per la prima volta, solo perché i pensieri non sono condivisi?」
Questo racconto è originale, appunto, e non riguarda nessuna coppia di anime, manga o qualsiasi altro racconto, film o cose varie.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi prese per mano e iniziò a trascinarmi. Non so di preciso dove mi stesse portando, alla richiesta di spiegazioni rispose solo: “Non posso trattenermi oltre”. Cercai di liberarmi dalla sua presa, ma la sua stretta era troppo forte e finii solo per farmi male.
“Che diamine, mi fai male!”, dissi.
Lui si fermò , mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Sobbalzai, quel bacio mi aveva colto di sorpresa. Cioè, non che non avessi intuito le sue intenzioni già da prima, ma, non so perché, quel bacio era un qualcosa di inaspettato. Non opposi resistenza. In fondo, era una cosa che volevo anch'io; le sue labbra, il suo respiro, il calore del suo corpo che mi faceva sentire così incredibilmente amato. Non c'era persona al mondo che più amassi di lui. Mi piaceva, mi piaceva così tanto che neanche Dio avrebbe saputo dire quanto. Litighiamo spesso, quasi quotidianamente, ma il nostro rapporto non ne subisce danno, anzi, si rinforza ogni volta di più. A volte mi sorprendo nel pensare che lui sia davvero mio, “Non ci posso credere, sono davvero fortunato”, penso.
Senza staccarsi dalle mie labbra infilò le sue mani nella mia maglietta, mi accarezzò la schiena e mi avvicinò a se, come per assicurarsi che io non potessi scappare. Al suo tocco sussultai e mi lasciai scappare un lieve gemito, quindi lui mi strinse ancora più forte, così forte che quasi non riuscivo a respirare, ma non potevo oppormi, neanche volendo.
“Ti amo”, mi sussurrò. Un sussurro così pieno di passione che mi fece commuovere a punto tale da provocarmi un'acuta fitta al petto. Lo fissai negli occhi. Dio, quanto amo quegli occhi. Così profondi, riescono a trasmettere emozioni che non sarei mai riuscito ad immaginarmi. Come potrei farne a meno? Non potrei mai.
Ero così immerso nel suo sguardo, e lui nel mio, da non accorgermi del gruppo di ragazzini che si era stanziato poco distante da noi. Ci guardavano, si scambiavano qualche battuta e poi scoppiavano a ridere, un classico. Ci sono abituato a questo genere di cose. Già dalle scuole medie ero oggetto di prese in giro e bullismi vari. Pare che alla gente proprio non vada giù il fatto che ci possano essere persone che la pensano diversamente da loro. Sono omosessuale. Sono un ragazzo maschio e amo un ragazzo maschio. E' una cosa di cui vado incredibilmente fiero, non vedo cosa ci sia di sbagliato. Come può una cosa del genere dar fastidio a qualcuno? Non potrò essere libero di amare chi voglio? Oppure anche questo lo devono decidere gli altri per me?
A quanto pare, però, un discorso del genere è troppo complicato da comprendere per alcune persone, ma non sono razzista, non mi piace discriminare le persone con un quoziente intellettivo pari a quello di una sedia a sdraio, preferisco essere indulgente. Anche se, lo ammetto, spesso penso come e perché dovrei essere indulgente con persone che ti criticano senza conoscerti. La superficialità, è questo che odio di più delle persone. Superficialità e pregiudizio, possono ferire più di quanto pensi.
Ero convinto che la stupidità umana fosse già arrivata all'apice del suo squallore, ma, a quanto pare, mi sbagliavo. Non penso stessi facendo qualcosa di sbagliato in quel momento, ero semplicemente con la persona che più amo, senza dare fastidio a nessuno. Che stavo facendo di male per meritarmi quegli insulti? Facevano male, ferivano, come se tanti piccoli proiettili stessero facendo breccia nel mio cuore, ferendolo ripetutamente.
Lui aveva scorto la mia reazione mentre io facevo sprofondare la mia testa nel suo petto, per soffocare il pianto. Mi sollevò il viso e mi guardò negli occhi, mi accarezzò il viso per asciugarmi le lacrime.
“Shh, non ascoltarli”, disse, mi tappò le orecchie con i palmi delle sue grandi mani e mi baciò di nuovo, davanti a quei ragazzi, per mostrare il nostro amore come fosse un trofeo. Qualcosa che quei ragazzi non avrebbero potuto provare mai. In fondo, provavo pena per loro.  

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: OriharaNyah