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Autore: Kurtofsky    06/08/2011    3 recensioni
David però era ignaro che presto la sua vita sarebbe cambiata e che, come in una favola, avrebbe preso una svolta del tutto inaspettata.
Gli sarebbe bastato seguire per una volta l'istinto, ignorando tutto quello che lo circondava come le amicizie e la maschera di prepotenza che indossava non appena abbandonava la sua camera.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: For who could ever learn to love a Beast?
Titolo del Capitolo: Feelings
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Dave Karofsky, Finn Hudson, Azimio Adams
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 3333 (FiumiDiParole)
Note: 1. Questa fic è stata elaborata circa tre mesi fa ma solo la puntata 2x16 “Original Song” ha preso una vera e propria forma. Causa tempo e voglia non sono riuscita a postarla prima e, anche se ho visto le puntate successive e letto gli spoiler, ho deciso di non cambiare niente di quello che avevo abbozzato. Questione di principio. Tengo tanto a questa fic e ci ho lavorato parecchio<3 spero vi piaccia<3
2. Come si è capito, già da tempo volevo scrivere una fic sul mio cartone/musical preferito “ La Bella e la Bestia”, e mentre lo riguardavo per l’ennesima volta ho avuto la giusta ispirazione per creare questa longfic.
3. Dedicata all’altra metà dell’account che altri non è che la mia dolce metà<3 Ti amo e scrivo tutto questo solo ed esclusivamente per te<3
4. Una piccola dedica anche ai pirati<3 perché siete diventate la mia famiglia e vi voglio bene<3
5. Questo è il capitolo più lungo che abbia mai scritto e tutto per ringraziare i lettori =3 Le letture del primo capitolo hanno superato la quota 1000, ho 46 stupende recensioni. La seguono 23 persone, 9 l’hanno messa tra i preferiti e 3 in quelle da ricordare… grazie. Grazie davvero per tutto questo amore<3
6. Non è ancora stata betata XD


{ For who could ever learn to love a Beast? ~
- 16. Feelings -



Non era stato difficile per David convincere suo padre a lasciarlo andare a cena fuori. Anzi, Paul fu anche abbastanza felice di sapere che l'amicizia tra i due ragazzi stava prendendo quella 'piacevole piega' e, dopo le solite raccomandazioni sul guidare piano ed altre cose da 'genitore', arrivò puntuale davanti all'abitazione degli Hummel.
Restò per qualche istante in macchina, preparandosi psicologicamente alla serata che lo aspettava.
Lui, Kurt e Finn.
Non sapeva esattamente a cosa stava andando incontro, ma sperava che tutto andasse per il verso giusto.
Ci sarebbe stata la cena e poi avrebbe raccontato a Kurt di lui e Azimio.
Ma Finn?
Era l'unico ad aver sempre saputo della loro amicizia ed aveva addirittura mantenuto il segreto. Si era rivelato indubbiamente degno di fiducia, così tanto che Dave, mentre si decideva a suonare per farsi accogliere in casa, pensò che forse poteva anche dirgli la verità.
Hudson - così come tutti quelli del Glee Club in realtà - aveva una mentalità aperta per quanto stupido potesse apparire... forse non era una brutta idea, ma in ogni caso ne avrebbe prima parlato con Kurt.
Fu proprio il più giovane ad arrivare di corsa alla porta, mostrandogli un ampio sorriso e un buffo grembiule.
" Oh! Sei arrivato!", lo accolse Kurt, spostandosi leggermente per far entrare l'atleta.
" Già.", Dave lo osservò ancora, senza riuscire a nascondere un ghigno compiaciuto. " Carino quel grembiule.", commentò, rubando a Kurt un adorabile rossore sulle guance.
Era così preso dalla cena che era andato alla porta senza rendersi almeno 'presentabile' e, cercando di dissimulare l'imbarazzo dietro uno sbuffo, chiuse la porta alle sue spalle.
" Non hai mai visto qualcuno che cucina Dave?", ribatté.
" Certo.", rispose prontamente David, senza smettere di sorridere. " Ma mai Kurt 'Miss Perfezione' Hummel."
Per il 'Miss' l'atleta si guadagnò una gomitata nello stomaco ma quello non riuscì ad oscurare la sua... felicità?
In effetti si sentiva stranamente felice, e non era solo per Azimio, non era per la cena a casa di Kurt e non riguardava neanche l'aver appena avuto l'onore di vedere il ragazzo con quell'adorabile e buffo grembiule.
Era una cosa interna. Era felice e basta della piega che stava prendendo la sua vita, tant'è che si convinse che quella sera, oltre Finn - ovviamente se tutto andava per il verso giusto -, anche qualcun'altro avrebbe potuto scoprire la verità.
Certo, era un po' spaventato nel doverlo dire ai suoi genitori ma... erano già cinque le persone che sapevano della sua sessualità e sentiva che doveva fidarsi della sua famiglia.
Aveva già tastato il terreno e non avevano mai mostrato atteggiamenti negativi nei confronti degli omosessuali, anzi: avevano sempre fatto l’esatto contrario.
In realtà però era un’altra cosa a preoccuparlo… ed era il giudizio degli altri.
" Ehi Dave!", la voce di Hudson lo riscosse ed accennò un sorriso.
" Ehi!"
" La cena è quasi pronta! Ho aiutato io Kurt.", dichiarò gonfiando il petto, strappando una risata al fratellastro.
" In realtà ha tentato più volte di sabotarmi con i suoi aiuti.", rispose il cantante. " Finn sa solo fare dei toast leggermente bruciacchiati."
" Non è vero! So fare anche le uova!", si difese il più alto mentre si spostavano in cucina, dove Dave venne accolto da un piacevole profumino.
" Perché invece non vai ad apparecchiare?", consigliò Kurt, desideroso di rimanere solo con David per avere almeno un assaggio di quello che lo aspettava dopo cena - era così curioso!
" Agli ordini!", esclamò Finn, mettendosi sull'attenti - anche se il risultato non fu propriamente quello desiderato vista la sua totale mancanza di coordinazione.
" Ti aiuto.", si propose subito David, giusto per non restare con le mani in mano.
" Ma dai! Sei un ospite!", ribatté Hudson. " Siediti e ammira Kurt ai fornelli. Sai che canta e balla mentre cucina?", svelò innocentemente il più alto, riuscendo a far ridacchiare Karofsky e a far arrossire il fratellastro.
" Finn... fila!", ringhiò Kurt riuscendo a far scappare l'altro tra le risate di David.
Rimasti ormai soli, l'atleta si ricompose. Era bastato quel breve - e forse vergognoso - scambio di parole per rilassarlo del tutto.
" Quindi... sei la 'moglie' perfetta.", ghignò Dave. " Canti pure mentre cucini."
" Oh ma smettila!", esclamò Kurt indispettito. " Parliamo di cose più serie!"
" Del tipo?", restò vago l'atleta, anche se in realtà sapeva a cosa si stesse riferendo l'altro.
" Hai detto che hai chiarito con Azimio. Quindi... è andata bene o male?"
" Più che bene direi.", rispose David con un lieve sorriso.
" Davvero? Che ti ha detto? Come è successo? Come siete arrivati a quel discorso?"
" Non dovevo raccontartelo davanti ad un bicchiere di latte?", ribatté il più grande ridendo, strappando anche a Kurt una risatina.
" Già. È vero. Sarà una cosa molto gay sai?", ghignò il cantante, come per volersi prendere una rivincita per le battute di poco prima.
Dave, in risposta, prese un bel respiro.
Aveva seriamente preso in considerazione l’idea di parlare sia a Finn che ai suoi genitori ma si stava facendo avanti la consapevolezza che, una volta messo davanti all’opportunità di essere finalmente sincero, la sua lingua si sarebbe incollata al palato impedendogli di parlare.
“ Ci sarà anche Hudson?”, mormorò.
Kurt si fece serio notando il leggero cambiamento nell’umore dell’amico.
“ No. Certo che no. Cioè… sono cose private. Cose nostre.
“ E se io volessi…”, cercò le parole giuste per esporre la sua idea, sperando che il più piccolo potesse aiutarlo ancora in quel suo cammino. “ Renderlo partecipe?”
Il cantante si leccò distrattamente le labbra, stupito dalla domanda dell’altro. Dave stava cercando di dirgli che voleva fare coming-out con Finn o aveva capito male?
“ Tu vuoi…”
“ Dirgli la verità…”, assentì David. “ Lui cioè… aveva mantenuto il segreto sulla… nostra amicizia.”
“ Sì ma…”
“ Pensi… cambierebbe idea nei miei confronti?”
“ È questo ciò che ti preoccupa?”
“ Sì.”
Kurt sorrise e prese la mano del più grande con dolcezza, stringendola per rassicurarlo.
“ Finn è un ragazzo innocente e un po’ stupido. Ma non è cattivo. Forse ci metterà un po’ per capirlo ma non cambierà idea nei tuoi confronti. Ha me come fratello no?”
“ Sì ma io sono stato uno stronzo.”, ribatté David ricambiando la stretta con delicatezza.
“ È stato Finn il primo a credere in te al mio ritorno al McKinley.”
“ Mh…”
“ Qualsiasi cosa tu faccia io sarò con te. Ok?”
“ Ok…”
“ Non sembri convinto.”
“ Ne vorrei… parlare anche con i miei genitori.”
“ Davvero?”
“ Te lo sto dicendo Kurt!”, ribatté Dave, mostrandosi un po’ irritato. Non era veramente arrabbiato, era solo teso e imbarazzato: ormai il cantante aveva imparato a riconoscere le sue reazioni.
“ Hai paura?”
“ Un po’…”, ammise l’atleta. “ Ma… mi preoccupa più il pensiero degli altri.”
“ In che senso?”
“ I miei genitori credo capirebbero. Erano felici di sapere che venivo da te e che siamo amici. Penso fossero anche orgogliosi nel sapere che… non ho più dei pregiudizi. Forse reagirebbero un po’… male ma…”
“ Ma sono i tuoi genitori e capirebbero.”
“ Esattamente.”
“ È quello che penso anch’io.”, assentì Kurt. “ Ma… alla fine che ti importa degli altri se hai degli amici accanto a te e la tua famiglia?”
“ So chi chiamava tuo padre insultandoti.”, rispose secco, distogliendo lo sguardo come se si vergognasse di quel passato.
In realtà, si vergognava eccome, non era solo un’impressione.
A quei tempi rideva mentre Scott ed altri ragazzi del Club di Hockey chiamavano Burt Hummel per poter insultare il figlio. Certo, lui non aveva mai preso attivamente parte a quegli ‘scherzi’ ma… si vergognava per non aver fatto niente per impedirli.
“ Ah…”
“ E… non voglio che succeda lo stesso ai miei.”
Kurt lo fissò serio, avvicinandosi ulteriormente a lui come per infondergli un po’ del suo coraggio.
“ Capisco quel che provi ma non sei solo. Farà male, lo so per esperienza ma loro ti vogliono bene, sono la tua famiglia. Saranno pronti a rispondere per le rime e a darti manforte in ogni occasione.”, lo rincuorò il cantante.
“ Quindi… dovrei dirlo prima a loro?”
“ L’avresti dovuto fare già tanto tempo fa in realtà.”, ghignò Kurt, cercando di cambiare un po’ il tono della discussione.
“ Scusa se ho provato a darti fiducia.”
“ Ah, e quella si chiamava ‘darmi fiducia’ per te?!”
“ Mh… in effetti no.”, concesse Dave sciogliendosi in un sorriso, iniziando a carezzare il dorso della mano del cantante con il pollice senza rendersene conto.
Era la prima volta che affrontavano quell’argomento – ma non era di certo l’unica volta che i pensieri di entrambi volgevano a quel bacio e alle mancate spiegazioni – e, stranamente, non si sentivano a disagio.
“ A parte questo… ognuno ha i suoi metodi e i suoi tempi.”, concesse Kurt. “ E anche se i tuoi genitori dovevano essere i primi, l’importante e che lo sappiano e che tu sia sicuro di quel che fai.”
“ La madre di Azimio lo sa e mi ha accettato.”, svelò. “ Lei è come una seconda madre per me… questo e anche Azimio mi hanno reso… un po’ più sicuro.”
“ Benissimo!”, sorrise ampiamente il più piccolo. “ Oh Dave… sono così fiero di te! Stai facendo passi da gigante e così velocemente.”
L’atleta abbassò inizialmente lo sguardo imbarazzato.
“ Solo grazie a te…”
“ Ma che dici! Stai facendo tutto da solo! Non darmi meriti che non ho.”
David sorrise a quella battuta e, riacquistando un po’ di sicurezza, si concesse a sua volta un ghigno.
“ Ma sentitelo… Kurt ‘Miss Perfezione’ Hummel che fa il modesto.”, ironizzò.
“ Io sono modesto. Sono la modestia fatta persona!”, scherzò il cantante.
“ Oh sì. Si vede proprio!”
Risero insieme, lasciandosi trasportare da quella complicità che si era creata. Neanche si erano resi conto della rispettiva vicinanza e sembravano non sentirsi a disagio per quell’intimità, anzi: tutto sembrava essere normale e naturale.
Come se fossero sempre stati vicini, e nel lasciarsi cogliere da quella considerazione, Kurt arrossì lievemente.
Non era la prima volta che stringeva la mano a qualcuno e, suo malgrado, non aveva mai sentito una simile sensazione… neanche con Blaine.
Adorava il suo ragazzo ma, come aveva sempre detto, per lui il massimo del romanticismo stava nelle strette di mano e nelle carezze. Era da quelle che si scorgeva l’affetto e l’amore. E con Blaine, nonostante tutto, non aveva mai trovato tutto quel trasporto.
Erano affiatati e anche molto complici – avevano gli stessi gusti ed era piacevole discorrere con il Warbler – ed entrambi tenevano al loro rapporto.
Ma mancava qualcosa nella loro relazione… quella complicità che doveva venir fuori in situazioni come quella che stava vivendo con David.
Lanciò una breve occhiata alle loro mani strette e rabbrividì alla nuova carezza del pollice dell’altro sulla sua pelle.
Era così delicato e così… intimo.
Trattenne il respiro e cercò di scacciare quelle immagini e quelle considerazioni, provando a convincersi che se tutto quello mancava nella sua relazione con Blaine era solo perché entrambi erano inesperti.
Nulla di più… ma non riuscì ad ignorare il fatto che anche lui e Dave lo erano…
“ Ehi! Non sarete troppo vicini?”, la voce di Finn spezzò quel momento, e i due furono costretti ad allontanarsi velocemente.
Kurt ringraziò con lo sguardo il fratellastro ma quelle sensazioni rimasero lì sulla sua coscienza anche durante la cena mentre osservava di nascosto i due atleti parlare di football.
Più volte si incantò nell’osservare il sorriso di Dave – sembrava rilassato e più sicuro di sé, in quei mesi era maturato tantissimo – e più volte cercò di nascondere uno strano rossore che correva ad imporporargli le guance.
Non capiva che gli stava accadendo, o forse, più semplicemente, non voleva capirlo.
Era felice con Blaine e l’idea di guardare con quegli occhi un altro ragazzo lo spaventava… soprattutto se quel ragazzo era David Karofsky.
Ex bullo che per qualche settimana l’aveva terrorizzato, suo primo bacio e poi uno dei suoi migliori amici.
Sembrava essere successo tutto troppo velocemente ma… sembrava anche essere così naturale. Come nei film, dove la Principessa si innamora del Principe che conosce a malapena.
Un po’ come nel suo cartone preferito, ‘La Bella e la Bestia’, dove Belle supera la corazza della Bestia innamorandosi della sua personalità e non del suo aspetto.
Anche se poi, a ben pensarci, David non era poi così male.
Quando l’aveva insultato quel famoso giorno di novembre negli spogliatoi, voleva semplicemente ferirlo.
Voleva fargli sentire la sua voce e mostrargli che non lo temeva e, a ben pensarci, non era proprio il suo tipo in quel momento se si guardava il suo atteggiamento.
Ma ormai Dave era una persona nuova, era finalmente se stesso… e gli piaceva tantissimo.
Aveva sempre avuto un debole per gli atleti – Finn e Sam erano degli esempi più che validi – e gli piacevano le continue discussioni, la complicità e le stupende sensazioni che provava con lui.
Era… ‘esattamente il suo tipo’.
Avvampò a quel pensiero e, con la scusa del dessert, andò a rifugiarsi in cucina insultandosi più e più volte per quei pensieri.
Ok. David gli piaceva, ma il suo ragazzo era Blaine.
Blaine che l’aveva fatto penare per mesi comportandosi solo come amico.
Blaine che aveva detto di essere innamorato di quel ragazzo della GAP e che ci aveva provato con una delle sue migliori amiche – ignorando i suoi sentimenti.
Blaine che si era dichiarato il giorno della morte del piccolo e povero Pavarotti e pochi giorni dopo aver scaricato Rachel – per non nominare l’argomento ‘sensualità’, del quale non voleva proprio sentirne parlare.
Blaine che era sempre dolce ed amichevole ma non romantico, neanche nella sua dichiarazione.
Scosse la testa e sbatté un piede per terra come per risvegliarsi.
Blaine era il suo ragazzo e basta.
Non doveva aggiungere altro, così come Dave era uno dei suoi migliori amici.
Prese una torta gelato e, tornando nella sala da pranzo, cercò di sorridere per godersi il resto della serata che si prospettava davvero piacevole.
“ Eccomi!”, annunciò con un ampio sorriso.
“ Oh finalmente!”, si illuminò Finn. “ Grazie Kurt! Grazie!”
“ Non ti darò un pezzo più grande solo perché mi ringrazi.”, ghignò il ragazzo, facendo ridere David e sbuffare l’altro.
“ Antipatico!”, borbottò il più alto. “ E io dico a Dave che… mmm…”, parve cercare un aneddoto che potesse mettere in imbarazzo Kurt che, ovviamente, non si scompose.
“ Che cosa?”, domandò tagliando in parti uguali la torta.
Doveva mostrarsi poco interessato per far desistere Finn dal raccontare qualche imbarazzante storiella che lo riguardava.
Infatti il ragazzo sbuffò e, dopo essersi avventato sulla sua porzione, si rivolse ancora al suo compagno di squadra ma, prima di poter parlare, ricevette un calcio da parte di Kurt.
“ Ingoia poi parla.”, lo riprese con tono dolce.
“ Mh…”, Finn ubbidì con un’espressione offesa. “ Sei… piedesco!”
“ Si dice sempre ‘manesco’ e no: non lo sono. Voglio solo evitare di farti fare delle figuracce.”, ribatté Kurt ridacchiando. Aveva ormai allontanato i pensieri che l’avevano sconvolto poco prima e si stava godendo la serata.
“ Dicevo…”, borbottò ancora Hudson, guardando Dave. “ Sei ancora dell’idea di non voler entrare nel Glee Club? Saresti un ottimo elemento per le Nazionali.”
“ Esageri.”, rispose David. “ Non sono poi così… bravo.”
“ Scherzi? Sei più bravo di me ballando!”
“ Non ci vuole molto, Finn…”, commentò Kurt, anche se era particolarmente interessato a quell’argomento.
“ Dave è bravo davvero! L’ha detto anche il prof!”
Karofsky si ricordò le parole del professor Schuester con un velo di imbarazzo. Era stato piacevole essere lodato ed incoraggiato in quel modo… erano poche le persone disposte a farlo.
“ Grazie Finn. Ma non me la sento.”
“ Non sarà mica perché ti chiameranno ancora gay?!”, esclamò Hudson.
“ …”, David non rispose, lanciando invece un’occhiata a Kurt.
Poteva essere quello il momento? Poteva davvero farcela?
Il cantante strinse le labbra. Era preoccupato – ed emozionato - ma si fidava sia di Dave che di Finn. Sarebbe andato tutto bene.
Il più alto, confuso da quel silenzio, guardò prima il compagno di squadra poi il fratellastro. Non capiva il motivo di quello scambio di sguardi. Gli sembrava di scorgere un po’ di ‘complicità’ in quel loro atteggiamento e non gli piaceva venire tagliato fuori!
“ Che succede?”, domandò curioso, cercando di tornare ad infilarsi tra i due ragazzi.
“ Niente Finn.”, rispose Kurt con un sorriso.
“ Devo dire una… cosa.”, esordì David dopo aver preso un bel respiro - al contrario il cantante lo trattenne.
“ Mh?”
“ Riguarda il mio comportamento… nei confronti di Kurt.”
“ Dimmi pure!”
“ Ero… invidioso.”, esalò. “ Del coraggio che… che mostrava davanti a tutti.”
“ Oh sì. Kurt è molto coraggioso!”, assentì Finn, cercando di essere serio. Comprendeva benissimo quanto quel discorso fosse importante per Dave e voleva ascoltarlo.
“ Era tutto quello che io non potevo essere.”
Hudson aggrottò le sopracciglia.
“ In che senso?”
“ Finn…”, esordì Kurt, cercando di dare una mano a David.
“ Nel senso che volevo essere come lui.”, rispose l’altro. “ Proprio come lui.”
Il più alto fissò il compagno negli occhi poi, sgranandoli, aprì la bocca per lo stupore.
“ Tu… quindi…”
Dave annuì esitante, aspettandosi da un momento all’altro un’esplosione.
“ Wow… chi l’avrebbe mai detto.”, continuò Finn guardando Kurt come alla ricerca di una conferma. “ Ma… sei sicuro di essere… gay?”
“ … sì.”
“ Wow… davvero… wow!”, Hudson non sapeva che altro dire. Era semplicemente senza parole ma non provava altri sentimenti, cosa che parve stupire piacevolmente David.
“ Tutto qui?”, domandò, strappando un sorriso a Kurt che, sollevato dalla reazione del fratellastro, si rilassò sulla sedia.
“ Te l’avevo detto Dave. Non devi preoccuparti. Sei tra amici ormai.”
“ Perché? Che gli avevi detto?”, domandò Finn, non riuscendo ad afferrare il significato della frase di Kurt.
Dave sorrise e, rilassandosi a sua volta, si concesse una bassa risata.
Il cantante aveva ragione e… si sentiva felice. Forse poteva affrontare per davvero i suoi genitori senza troppe preoccupazioni.



La sera prima era tornato a casa subito dopo il rientro dei genitori di Finn e Kurt e, nel riguardare indietro a quelle ore passate con i due ragazzi, non riuscì a non sorridere.
Finn aveva accettato la sua sessualità con semplicità – Kurt aveva proprio ragione nel definirlo innocente – e, una volta seduti nel divano del salotto, aveva raccontato di lui e Azimio.
Era stato piacevole per davvero passare la serata tutti insieme e lo era stato di più quando Kurt l’aveva ancora abbracciato e baciato sulla guancia prima di lasciarlo tornare a casa.
Era così felice che non poté fare a meno di raccontarlo anche ad Azimio. Gli sembrava giusto renderlo partecipe di quella serata e del fatto che anche Finn sapeva di lui.
L’amico lo ascoltò in silenzio per poi stupirlo con un’esclamazione che inizialmente ghiacciò David.
“ Ti piace Hummel!”, dichiarò Azimio sgranando gli occhi, come colto da un’improvvisa illuminazione.
Dave sentì le guance ardere e, volgendo il viso altrove, cercò di nascondere il suo imbarazzo.
" Mh...", mugugnò senza sapere che dire.
Come era riuscito ad arrivare a quella conclusione? Gli aveva solo raccontato la serata e di come Kurt l’aveva incoraggiato mentre Finn apparecchiava…
" La tua reazione è chiara!"
Sospirò e guardò l’altro ragazzo. Non si aspettava di apparire così 'limpido' agli occhi di quelle persone che si sforzavano di conoscerlo meglio.
" Si vede così tanto?"
" Parecchio."
“ Az io…”
“ No. Non dire niente. Dovevo aspettarmelo.”, borbottò il ragazzo di colore massaggiandosi le tempie.
“ Ma tanto è già occupato. Non dovrai preoccuparti di… di vedermi in giro con lui per la scuola, ecco.”
“ Non mi preoccupa. Se qualcuno osasse sfottervi, io li pesterei. Lo sai cazzo. La famiglia non si tocca e tu sei mio fratello. Se ti piace Hummel… devo accettarlo ma… dammi del tempo.”
“ Az… non abituarti. Per me ora è solo un amico.”
“ Oh e ti arrendi così?!”
“ Come?”
“ Non provi neanche a conquistarlo? Dave stai diventando una femminuccia per caso?!”, esclamò Azimio allarmato.
“ Ma che cazzo dici Az! Mi ascolti invece? Ti ho detto che ha già un fidanzato. Non farmelo ripetere.”
“ Dal tuo racconto non mi sembra poi così indifferente. Ti ha preso la mano!”
David arrossì ancora a quell’affermazione.
“ Cosa te lo fa dire? Era solo un’amichevole stretta di mano! Poi… da quanto in qua capisci che pensa Kurt?!”
“ Capisco le donne.”, tagliò corto Azimio, ghignando. “ E Hummel prova qualcosa per te. Cazzo ne sono certo!”
“ Kurt non è una donna.”, borbottò Dave. “ E sembra che tu abbia già superato la cosa…”
“ Se penso a quella femminuccia come ad una femminuccia è più semplice accettarlo.”, commentò Adams.
“ Mh…”
“ In ogni caso che intenzioni hai?”
David sospirò.
“ Per il momento solo andare al ballo e… controllare che tutto vada bene.”
“ Ti darò una mano.”
“ Grazie Az… sei un vero amico.”





Piccola Anticipazione
“ Non ti ho visto ballare.”
“ Ero senza accompagnatore.”, borbottò Dave.
In quel momento voleva solo andare via.
“ Allora balla con me.”
“ Come scusa?”, sussultò a quella strana proposta e fissò Kurt con gli occhi sgranati.
“ Oh. Scusa.”, sorrise il cantante e, facendo un lieve inchino tese la mano verso l’amico. “ Mi concede questo ballo?”, domandò con tono scherzoso.
“ Io…”, Dave fissò la mano poi di nuovo il viso del ragazzo, sciogliendosi poi in un sorriso. “ Sei tu a doverlo concedere a me… sono io che comando le danze.”, rispose imitando il movimento fatto poco prima da Kurt.
Solo per quel momento. Solo per quel breve e magico momento voleva permettersi di sognare per qualche attimo, giusto il tempo di un ballo… poi avrebbe accettato la realtà.





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Da tanto non spammavo ù_ù
Unitevi al Max Adler Italia =3
Più siete più farete felice Kurt (la sottoscritta in quest'accountXD)! =3
Vi aspetto!


   
 
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