Pioveva.
Le gocce di pioggia cadevano velocemente, creando una lieve nebbia.
Il suono della pioggia era fresco, limpido e squillante.
Ad osservare ed ascoltare il tutto, da dietro un’immensa vetrata, c’era una ragazza.
Aveva i capelli del colore del mare e i suoi occhi, profondi come gli abissi oceanici, sembravano delle gemme che brillavano nel buio, in quella giornata cupa sovrastata dalla pioggia.
La ragazza aveva la braccia conserte, con indosso solo un lenzuolo, il suo orecchio era teso verso l’esterno, la pioggia parlava e lei riusciva a capirla.
 
“Che fai?” chiese una voce femminile alle sue spalle.
“Ascolto le parole della pioggia.” rispose la ragazza voltandosi.
 
Dietro di lei c’era un letto, e dentro una ragazza bionda con dei meravigliosi occhi azzurri. La ragazza era seminuda coperta solo da un lenzuolo, proprio come la ragazza che era alla finestra.
 
“Michiru, non cambierai mai.” disse la ragazza bionda.
“Mia cara Haruka, sono solo preoccupata per questa pioggia.” rispose Michiru.
“Ti preoccupi troppo. Dovresti rilassarti di più.” le disse Haruka sistemandosi nel letto per guardarla meglio.
 
Michiru le si avvicino, strascicando il lenzuolo che, a mala pena, la copriva.
Giunta al letto vi salì e si avvicino ad Haruka fermandosi solo a pochi centimetri dalla sua bocca.
 
“Vorresti provare di nuovo a farmi rilassare?” le disse con fare seduttivo.
“Se può servire, si. Per te farei di tutto, lo sai!” rispose pronta Haruka.
 
Michiru sorrise e si stese accanto a lei. Un braccio di Haruka le scivolò sotto la testa e Michiru, voltandosi verso di lei, le mise un braccio intorno alla vita.
 
“Quanto pensi che durerà questa tranquillità? Non sei stanca di vivere sempre una pace momentanea?” chiese Haruka.
“Non ha importanza, sappiamo entrambe che comunque finirà. Perciò vale la pena di godersi il momento.” rispose Michiru.
“Sei sempre così saggia.” le disse Haruka con un tono di voce dolcissimo.
“Rappresento la quiete delle onde dopotutto. Vengo assistita da Nettuno, il pianeta dei mari.” le disse serena.
“Già, basto io a rappresentare l’impulsività del vento. E’ ciò che mi spetta per essere assistita da Urano.” disse Haruka
“Già. ” rispose Michiru.
“Ricordi quando eravamo Princess e ancora non ci conoscevamo?”  chiese Haruka.
“Si, ci incontrammo quando lo fecero i nostri pianeti, quando si allinearono. Fu subito come una magia. Mi innamorai di te al primo sguardo, e capii che non ci saremmo mai separate.”
“Come hai fatto a capirlo subito?” le chiese Haruka curiosa.
“L’ho capito perché i nostri pianeti erano sempre stati indipendenti e, quando ci incontrammo, ci fu come uno spostamento di gravità e da allora i nostri pianeti si influenzano a vicenda.” le disse Michiru.
“Sei proprio una persona fantastica. Sei sveglia e intelligente, ti amo per questo.” disse Haruka.
“Ti amo anche io.” le rispose Michiru dolcemente.
 
Haruka le si avvicinò e la baciò con passione, la pioggia fuori era forte e accompagnata dal vento.
Tutto era perfetto, il vento e la pioggia erano insieme. Sia fuori che dentro la stanza.