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Autore: IWontFade    07/08/2011    1 recensioni
La mia ragazza è tornata. Dovrei essere contento. Ma non lo sono. Ha rovinato un momento perfetto.
Basta un attimo. una magia spezzata, un semplice richiamo all’ordine. Quel bacio magnifico è stato solo per pura pazzia
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piove. Sono davanti all’oratorio ma non so quale strana coincidenza mi abbia portata qui. Non ho neanche l’ombrello quindi sto stretta sotto quello di mio padre insieme a lui. Parlano parlano e parlano. Mi sto annoiando a morte sentendo questi inutili discorsi sull’etica d’oggi. Io non ci volevo venire qui. Non volevo neanche uscire di casa. Ma qualcosa improvvisamente mi fa cambiare idea. Mi giro e lo vedo. Immensamente bellissimo e perfetto. Il mondo intorno a noi sparisce anche della pioggia non mi interessa più niente. La musica nell’iPod che di solito mi consola e mi riempie i pensieri ora fa solo da sfondo a una scena perfetta. Si sta avvicinando. I suoi genitori gli camminano a fianco e vengono a salutare i miei. Benedico tutto ciò che li ha fatti diventare amici.
 “ Ciao!”
È la sua splendida voce. Mi saluta per primo e mi lascia a bocca aperta mentre i nostri genitori si sbaciucchiano per salutarsi. Che usanza stupida. Penso che una stretta di mano sarebbe più che sufficiente. Anche se adesso non voglio niente più di un bacio. Ma non di quelli innocui sulle guance. Sto sognando troppo. Fermati cervello! Smettila di esagerare! Si però...sarebbe bellissimo un bacio. E poi basta. Forse. Sono incantata davanti al suo viso.
“ Ehilà!? C’è nessuno? ”
“ Eh? Ah ehm..Ciao..”
“ Sei Gaia vero?”
“ Si. E tu Davide.”
“ Si. Vieni sotto il mio ombrello se vuoi. Ti stai bagnando tutta.”
“ Grazie.”
Arrossisco. Che gentile! Non me lo aspettavo ma accetto senza pensarci. Dopo due passi sotto la bufera sono sotto il suo ombrello. Si sta benissimo di fianco a lui. Continua a piovere e io sono bagnata come un pulcino. Mi sento un po’ ridicola.
 “ Che freddo. Ho le dita congelate.”
“ No problem.”
Mi prende le mani e le stringe per scaldarmele. Le nostre dita sono intrecciate intorno al manico dell’ombrello che ci protegge.
“ Va meglio?”
“ Si grazie...sei caldissimo”
Sorride. Sempre più bello.
Un dettaglio insignificante mi costringe a tornare sotto l’ombrello di mio padre che due minuti dopo se ne va lasciandomi sola con lui e i suoi. Senza esitare torno al riparo vicino al mio amore. E lui mi prende di nuovo le mani per scaldarmele intrecciando le nostre dita. Mi sento al settimo cielo. Prima il freddo mi riempiva di brividi fino alle ossa e ora gli unici brividi che sento sono per la felicità e l’eccitazione di essergli così paurosamente vicino.
“ Che ne dici se andiamo dentro?”
“ Buonissima idea.”
In men che non si dica siamo dentro l’oratorio e stiamo imbrattando tutti i pavimenti con le nostre scarpe bagnate.
“ Brr. Fredduccio.”
“ Già. Credo che sopra ci sia un bar. Andiamo a prenderci qualcosa di caldo?”
Un verso semi cavernicolo mi fa capire che Davide è d’accordo. Poverino ha usato tutto il suo calore per scaldarmi e ora muore di freddo. Cinque minuti dopo siamo seduti a un tavolino con una cioccolata calda appena fatta tra risate e scherzi. Intorno a noi non c’e nessuno e la simpaticissima tipa del bar ci ha detto che potevamo fare ciò che volevamo. Siamo vicini, seduti allo stesso tavolino con in mano due bicchieri di plastica caldi. È uno dei momenti più belli della mia vita. Mi sento un po’ in una favola. E il mio principe è bellissimo. Sta iniziando a fare caldo ed entrambi ci togliamo la giacca. Mi ero scordata di avere addosso quella maglietta bianca esageratamente scollata che per nulla al mondo gli avrei mostrato al nostro primo incontro. In qualunque altra situazione mi sarei sentita a disagio e avrei rimesso addosso il cappotto a costo di trovarmi in un bagno di sudore. Ma questa non è una qualunque situazione. E sono con lui.
So che una maglietta scollata non rovinerebbe la situazione e, ragionamento stupido, decido di esibirla in tutta la sua trasparenza. Grave errore. Anche lui è vestito benissimo. Sotto una camicia nera a maniche corte si vede una maglia scura non troppo stretta che mette in risalto il suo fisico da urlo e un paio di jeans scuri. Bellissimo. Semplicemente perfetto. Mi guarda da capo a piedi finché non si avvicina lentamente. Io arrossisco come una stupida.
“ Sei davvero bella”
“ Grazie.”
Le guance mi bollono e le gambe mi tremano tantissimo. Sta per succedere qualcosa me lo sento. D’istinto mi avvicino alle sue labbra. Non so cosa mi spinge ma non voglio altro che un bacio. Ora siamo vicinissimi. Sento il suo respiro e il suo cuore battere sempre più forte nel petto. Mi accarezza un braccio con la punta delle dita. Sale fino al collo e disegna qualcosa sulla mia guancia bollente. Torna sul collo e scivola sotto i capelli sulla nuca. Un mare di brividi mi invade. Mi infila le dita tra i capelli e rimaniamo in quella posizione per un po’. La pioggia batte ancora sui vetri ma nessuno di noi due se ne accorge. I nostri occhi sono persi nell’immensità uno dell’altro. Le nostre menti vuote dai pensieri. Inaspettatamente e nello stesso momento ci avviciniamo ancora e lui mi tira leggermente verso di se. Un bacio. Un bacio magnifico. Un sogno. Una volta lessi che un bacio non può essere descritto neanche con fiumi di inchiostro e io non ne userò altro per farlo. Un bacio. E basta. Ne ho visti tanti di baci ma viverli è assolutamente diverso. Se poi la persona di fronte a te è come Davide ogni cosa diventa tremendamente perfetta.
Ecco che tutto finisce. La magia di quell’attimo svanisce. Una persona attraversa la porta e ci interrompe. La odio. Ci dividiamo imbarazzati da quella presenza inaspettata anche se entrambi vorremmo continuare. Con poche parole quella tipa me lo porta via. Mi strappa il mio amore e distrugge un momento perfetto. E si scusa. Io rimango lì, in piedi, imbambolata in mezzo alla stanza con ancora il suo dolce sapore sulle labbra, e un senso di amarezza sul palato, lasciato da quella partenza improvvisa .

Sono a scuola, la prof di arte parla della luce e io penso a ieri. Non piove più ormai, le strade sono asciutte e gli uccellini volano cantando. Tutti si sono dimenticati di ieri. Tranne me. La prof dice che basta un attimo per passare dalla luce al buio, dalla felicità al dramma. Basta un attimo. Un bacio interrotto, una magia spezzata, un semplice richiamo all’ordine. Non ho più visto Davide se non in sogno o nella mia testa. Sono triste. Ieri se n’è andato senza neanche salutarmi. Mi sa che non gliene frega niente di me. Quel bacio magnifico è stato solo per pura pazzia. Il freddo da alla testa. Solo ripensandoci mi vengono i brividi. Sono immersa in questi pensieri e sento bussare alla porta. Non me ne curo come al solito. Ma non dovrei.
“ Buongiorno scusi prof, Gaia potrebbe uscire un attimo? La prof di latino la cerca.”
Mi alzo svogliatamente e seguo quel ragazzo noioso fuori nel corridoio. Girato l’angolo mi trovo davanti la persona più bella del mondo. Mi sento un pezzo di gomma bollente.
“ Grazie Fre, ti devo un favore. Ciao Gaia.”
“ Ciao…” …persona più bella del mondo.
“ Volevo scusarmi per ieri.”
“ Per essertene andato all’improvviso o per avermi baciata?”
“ Per tutti e due.”
Ci rimango malissimo. Si è pentito. Non avrebbe dovuto farmi questo.
“ Sai, il fatto è che è tornata Ludovica, la mia ragazza, proprio ieri. Ha sorpreso tutti compreso me. E quel bacio è…non sto dicendo che sia stato brutto e che se tornassi indietro non lo farei…è stato soltanto un errore, una cosa tremendamente sbagliata e senza alcun significato.”
Sono senza parole. Non faccio altro che guardarlo mentre parla a vuoto. Driiiiiiin. Intervallo. Davide mi trascina nell’aula vicina, quella di scienze, chiudendo fuori la scuola in delirio.
“ Senti, io amo Ludovica. Quello che provo per te è soltanto pura attrazione fisica, credo. Non lo so Ludovica però è tutto per me. Non ci vivo senza. Lei è bella, simpatica, dolce, perfetta ma… è stranissimo quando ti vedo lo stomaco mi diventa una nocciolina e non mi vengono le parole…”
“ Fermerei il tempo e non vorrei altro che un bacio, o qualcosa di più…”
“ E sono pieno di brividi e annego nei tuoi occhi…”
“ E farei per te tutto. Anche solo in cambio di un abbraccio. Che duri per sempre…”
“ E dormirei mille notti con te, rinuncerei al sole pur di averti…”
“ Un tuo bacio è la cosa più bella che io possa desiderare. E ottenerlo...indescrivibile...”
“ Non c’è cosa migliore all’universo…”
Un altro bacio ci unisce mentre ci teniamo stretti, come avessimo paura di perderci. Un bacio bellissimo e indescrivibile. Di nuovo. Siamo ancora vicini respirando i nostri respiri.
“ Che cosa ci sta succedendo?”
“ Non lo so…so solo che è una sensazione bellissima.”
Non riusciamo a trattenerci e di nuovo le nostre labbra si sfiorano e si uniscono.
Driiiiiiin. Sveglia! Il sogno è finito. Davide fa un passo indietro biascicando qualche parola di scusa e fa per uscire. Ma la porta è chiusa a chiave. E fuori non c’e nessuno.
“ E’ chiuso.”
Tragedia. O sollievo. Per dieci minuti stiamo a gridare aiuto verso quella porta serrata ma nessuno ci sente. La situazione è tremendamente imbarazzante.
“ Scusa.”
Non so cosa mi deve perdonare ma non trovo parole migliori neanche scavando a fondo nel mia testa. Trovo solo lui, lui e lui.
“ Scusami…non avrei dovuto baciarti…parlavo a vanvera...”
“ Io no…”
Silenzio. Un miliardo di pensieri mi riempiono la mente. Non erano parole vuote. Pensa davvero quello che ha detto. Mi sembra di toccare il cielo. No anzi sono molto più in alto.
“ Non parlavo a vanvera quando dicevo che Ludovica è il mio grande amore…”
Cosa?! Mi viene da piangere…quindi non prova niente? Quei baci sono solo per me così importanti? E tutte quelle parole? Avrebbe rinunciato al sole per me…fino a cinque minuti fa. Non ho mai odiato così tanto la campanella.
“ O almeno non credo. Non ci capisco più niente cazzo. Non parli?”
“ Cosa dovrei dire? Perché credi che io ci capisca qualcosa?”
“ Non lo stai vivendo come me…deve essere facile…”
“ Un attimo prima dici di amarmi poi dopo neghi tutto…io non so a cosa credere…”
“ Non ho detto di amarti…”
“ E invece si…se non mi ami allora perché anneghi nei miei occhi e non puoi fare a meno dei miei baci?”
“ Oddio…te l’ho detto parlavo a vanvera…non provo niente per te.”
Una lacrima mi scende dalla guancia ma faccio bene attenzione che non se ne accorga. Sono invasa da una sensazione di vuoto e immensa tristezza.
“ Neanch’io allora…”
La voce mi trema. Se dico un’altra parola scoppio in lacrime.
“ Ma che ti passa per la testa?”
Non ce la faccio più, voglio andarmene via. Lontano e piangere. Sono una stupida illusa.
“ Che succede piangi? Oh cazzo…”
“ No…”
“ Smettila ti prego…”
Non riesco a parlare le guance sono ormai bagnate dalle lacrime che scorrono ininterrottamente. Mi allontano un po’.
“ Ehi…”
Mi giro e me lo sento dietro…
“ Ehi…dai vieni qui… mi dispiace”
Mi abbraccia strettissimo e rimaniamo così per un po’. Poi mi guarda negli occhi. Voglio baciarlo.
E così faccio. Stavolta però è più bello ancora. La cosa più bella del mondo.



Piove. Sto camminando con i miei verso una giornata che non voglio affrontare. Non credo di aver mai visto tanta pioggia insieme in tutta la mia vita. Mi mette tristezza. Penso che oggi non mi sarà facile trovare un viso amico. Tutta questa gente è così noiosa e indifferente. È buffo come in mezzo a questa folla ci si possa sentire soli. Come me ora. Mi mancano i miei amici, la mia ragazza. E sono costretto a mostrarmi felice pur di evitare altre domande. Ad un certo punto qualcosa interrompe i miei pensieri. È una ragazza, bellissima. Forse l’ho già vista, non lo so. So che non riesco a levarle gli occhi di dosso. E’ la figlia di amici dei miei, Ora ricordo. C’è qualcosa in quella ragazza che mi attira tantissimo.
“ Ciao!”
Sicuro di me faccio il primo passo. Lei mi guarda imbambolata come fossi un angelo. Sorrido.
“ Ehilà!? C’è nessuno? ”
“ Eh? Ah ehm..Ciao..”
È troppo bella con la sua aria spaesata e gli occhi marroni verdi piantati nei miei.
“ Sei Gaia vero?”
“ Si. E tu Davide.”
“ Si. Vieni sotto il mio ombrello se vuoi. Ti stai bagnando tutta.”
Arrossisce. Che carina! Evidentemente non se lo aspettava ma corre sotto il mio ombrello senza esitare. Si sta benissimo di fianco a lei. E poi così bagnata come un pulcino è ancora più bella. Sembra muoia di freddo poverina. Vorrei poter fare qualcosa.
“ Che freddo. Ho le dita congelate.”
“ No problem.”
Sono semplicemente un genio. O forse è la sua presenza che mi rende così me stesso. Le prendo le dita e le stringo con le mie per scardarle. Brividi mi percorrono la schiena. È davvero congelata. No, è stato il contatto con le sue mani.
“ Va meglio?”
“ Si grazie...sei caldissimo”
Sorrido. Mi guarda ancora con quell’aria da innamorata. Sento che anche lei rabbrividisce. Spero non sia solo il freddo. È assorta e ha un’espressione seria, che la rende ancora più bella. Poi si gira verso di me.
“ Che ne dici se andiamo dentro?”
In pochissimo siamo dentro l’oratorio e stiamo bagnando tutti i pavimenti con le nostre scarpe fradice.
“ Brr. Che fredduccio.”
“ Già. Credo che sopra ci sia un bar. Andiamo a prenderci qualcosa di caldo?”
Emetto un verso cavernicolo tanto per farmi capire, ma sto pensando a tutt’altro. Penso a quella bellissima ragazza che ho davanti, a cosa farei per stare un po’ solo con lei. I miei pensieri diventano subito realtà perché la tipa del bar ci lascia soli con due cioccolate calde nei bicchieri di plastica. È uno dei momenti più belli della mia vita. Sono felicissimo. Forse come non lo sono mai stato. Improvvisamente sento un caldo tremendo e mi tolgo la giacca seguito dai movimenti di Gaia, impegnata nella stessa operazione. Sembra un po’ imbarazzata. Poi capisco perché. Ha addosso una scollatissima e trasparente maglia bianca. Un po’ provocante ma le sta da dio. La guardo dalla testa ai piedi. Possibile che una ragazza tanto normale come lei mi faccia sentire così bene? Non ci avrei mai creduto. Mi sono sempre piaciute le tipe stravaganti e egocentriche. Come Ludovica. Il suo nome mi passa per la testa e per un solo istante, non di più, mi sento in colpa per quello che sto pensando. E quello che sto per fare. Mi avvicino a Gaia. È diventata rossa e bollente.
“ Sei davvero bella”
“ Grazie.”
Sorridiamo. Si avvicina un po’ anche lei. Il mio cuore inizia a battere sempre più forte. Ho paura che lo senta come io sento il suo. E come sento il suo respiro vicino. Con la punta delle dita inizio a percorrere il profilo del suo braccio. Le accarezzo la spalla, il collo e la guancia bollente. Sento sotto le mie dita che freme aspettando che succeda qualcosa. Anche se vorrebbe che non succedesse niente per non rovinare il momento. Proprio come me. Ora la mia mano è sulla sua nuca e le stringo i morbidi capelli. Sento i brividi sulla sua pelle. E anche sulla mia. Mi sembra che intorno a noi non ci sia niente. E questo mi piace un casino. Mi avvicino ancora. Il suo profumo mi fa girare la testa. È quello il momento perfetto. Ci baciamo improvvisamente ed è un bacio stupendo. D’istinto le stringo ancora i capelli e la tiro un po’ verso di me perché vorrei stare con lei così tutto il giorno. Il nostro primo bacio non poteva essere migliore. E come ogni primo bacio è perfetto.
“ Davide!”
Sento il mio nome urlato da qualcuno che vorrei poter non ascoltare. È un’amica della mia ragazza che improvvisamente mi riporta alla realtà. Entra in quella stanza senza preavviso, apposta per farmi svegliare da quel sogno. Mi ritraggo imbarazzato, pronto a ascoltare quella ragazza fastidiosa.
“ E’ tornata la Ludo!!”
Stop. Il mondo si ferma. Mi accorgo in un attimo che è tutto sbagliato. Non dovrei essere lì e tantomeno in compagnia di Gaia. Non trovo neanche le parole per salutarla, prendo la mia giacca e scendo. Ludovica è tornata veramente. Non ci posso credere. Vedendomi mi abbraccia strettissimo e riesco a evitare per un pelo una miriade di baci. Dovrei essere contento. Ma non lo sono. Ha rovinato un momento perfetto. Ho ancora il sapore di Gaia sulle labbra. Di questa Ludo egoista e viziata non mi interessa più. Ma non riuscirei mai a liberarmene. Non riuscirei a lasciarla. È parte della mia vita ormai. E non voglio farle del male. Perché sono così dannatamente buono? Sono veramente molto assente, talmente tanto da non accorgermi del tempo sono già a casa mia. Ludovica se n’è andata. Ho pensato tutto il giorno a quei momenti nell’oratorio e ho capito che la cosa migliore è chiudere questo discorso per sempre. Domani cercherò Gaia a scuola e chiarirò. No, non voglio finire qualcosa che se iniziasse sarebbe grandioso. Sono molto confuso. Mi suona il cellulare e non guardo neanche il numero prima di rispondere. È il mio migliore amico Fre. Proprio quello che ci voleva, un amico capace di far luce. Spero.
“ Ciao Dav..hai visto Ludo oggi vero?”
“ Si, purtroppo l’ho vista. Il fatto è che…amo un’altra.”
Sono costretto a spiegargli, non senza imbarazzo, l’avventura di ieri.
 “ E allora che vuoi fare?”
“ Speravo me lo dicessi tu…”
“ Ma tu sei contento che Ludo sia qui?”
“ La testa mi dice <è bellissimo!> e il cuore invece . Non capisco più niente.”
“ Ok è facile. Gli intelligenti seguono la testa e gli stupidi il cuore. Visto che essere stupido ti riesce così bene continua a farlo seguendo i tuoi sentimenti. Al resto ci penso io.”
E un’altra volta il mio migliore amico mi salva da un buco nero. E pensa al resto.

Il giorno dopo sono a scuola e dopo tre ore di noiosa lezione, Fre mi trascina fuori dalla classe e mi dice di aspettare nel corridoio. Pochissimo dopo torna accompagnato da una ragazza bellissima. Una ragazza che mi ha regalato sensazioni indimenticabili.
“ Grazie Fre, ti devo un favore. Ciao Gaia.”
“ Ciao..”
Sembra voglia aggiungere qualcosa ma non lo fa. Mi sono preparato un milione di discorsi ma so che non li userò. Non sono neanche sicuro di voler rinunciare a lei. Guardandola negli occhi mi tornano in mente le immagini di ieri. Vorrei tanto riviverle. Vorrei stringerla e baciarla tutti i giorni, vivere con lei per sempre. Mi vibra il cellulare in tasca. È sicuro Ludovica. Non posso farle questo. Dopo due anni non posso lasciarla per Gaia. Devo dimenticarmela. Sii serio Davide,  serio. La mia parte razionale prende il sopravvento e inizia a parlare. Maledetto me che glielo lascio fare.
“ Volevo scusarmi per ieri.”
“ Per essertene andato all’improvviso o per avermi baciata?”
“ Per tutti e due.”
Ci rimane malissimo. Non avrei dovuto dirlo.
“ Sai, il fatto è che è tornata Ludovica, la mia ragazza, proprio ieri. Ha sorpreso tutti compreso me. E quel bacio è…non sto dicendo che sia stato brutto e che se tornassi indietro non lo farei…è stato soltanto un errore, una cosa tremendamente sbagliata e senza alcun significato.”
Mi guardava senza dire nulla quando suonò la campanella dell’intervallo. Trascinai Gaia nell’aula di scienze che era vicina.
“ Senti, io amo Ludovica. Quello che provo per te è soltanto pura attrazione fisica, credo. Non lo so Ludovica però è tutto per me. Non ci vivo senza. Lei è bella simpatica dolce perfetta ma… è stranissimo quando ti vedo lo stomaco mi diventa una nocciolina e non mi vengono le parole…”
“ Fermerei il tempo e non vorrei altro che un bacio, o qualcosa di più…”
“ E sono pieno di brividi e annego nei tuoi occhi…”
“ E farei per te tutto. Anche solo in cambio di un abbraccio. Che duri per sempre…”
“ E dormirei mille notti con te rinuncerei al sole pur di averti…”
“ Un tuo bacio è la cosa più bella che io possa desiderare. E ottenerlo...indescrivibile...”
“ Non c’è cosa migliore all’universo…”
Un bacio ci unisce e ci teniamo stretti, come avessimo paura di perderci. Siamo ancora vicini, respirando i nostri respiri.
“ Che cosa ci sta succedendo?”
“ Non lo so…so solo che è una sensazione bellissima.”
Un altro bellissimo bacio ci unisce e provo di nuovo quell’immensa sensazione perfetta. Ormai vivrei di quei baci soltanto.
Driiiiiiin. La campanella. Devo tornare in classe. Assolutamente. E là mi aspetta Ludovica. Che situazione di merda. Sono uno stupido. Faccio un passo indietro chiedendo scusa in non so quale lingua e cerco di aprire la porta. È chiusa. E dopo aver urlato per dieci minuti buoni capiamo che fuori non c’è proprio nessuno. Mi sento imbarazzato come non lo sono mai stato.
“ Scusa.”
Sembra lo abbia detto solo per rompere il silenzio. Ma non aiuta tanto.
“ Scusami… non avrei dovuto baciarti… parlavo a vanvera…”
“ Io no…” la interrompo improvvisamente. Non so se dirgli la verità su quello che provo, che non so neanch’io se è quella che penso sia, o chiudere per sempre con lei. Mi torna in mente Ludovica mentre sto per dirle ti amo. E poi faccio un errore: le dico di amare Ludovica e basta. Le si rattristisce. Ci ripenso.
“ O almeno non credo di aver parlato a vanvera. Non ci capisco più niente. Non parli?”
“ Cosa dovrei dire? Perché credi che io ci abbia capito qualcosa?”
Dico qualcosa tanto per rispondere e la metto solo in confusione.
“ Un attimo prima dici di amarmi e dopo neghi tutto… non so a cosa credere.”
“ Non ho detto di amarti…”
“ E invece si..se non mi ami allora perché anneghi nei miei occhi e non puoi fare a meno dei miei baci?”
“ Parlavo a vanvera… non provo niente per te…”
Mi mordo subito la lingua. Ho detto la cosa più sbagliata del mondo. Per me e per lei. Si asciuga una lacrima e fa finta di niente.
“ Neanch’io allora…”
Cerco di coprire la mia tristezza con la rabbia. Le faccio solo più male. Sono uno stupido. Lei piange. Mi fa male vederla così. Vorrei poterla consolare. Abbracciarla e asciugarle le lacrime con i baci. Vorrei non piangesse per me.
“ Smettila ti prego…”
Si gira e si allontana un po’. Adesso che tutte le regole e i principi se ne vadano a quel paese. Io la amo e non voglio che stia male. Mi avvicino e le metto una leggera mano sulla spalla.
“ Ehi…”
Lei si gira. I suoi occhi sono bellissimi.
“ Ehi…dai vieni qui… mi dispiace”
Mi abbraccia strettissimo. Forse sono stato io ad abbracciarla. L’importante è che ora non pianga più. Né per me né per nessun altro. Si, la amo. Farei di tutto per tenerla sempre tra le mie braccia. Ci guardiamo negli occhi. Per la prima volta capiamo che davvero siamo fatti uno per l’altra, destinati a stare per sempre insieme, come nelle favole. Un bacio bellissimo sigilla quel tacito giuramento. Insieme per sempre.

 

  
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