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Autore: Vitriolic Sheol    07/08/2011    0 recensioni
Facciamo una scommessa... cosa potrebbe succedere se sul banco di gioco metto quattro ragazzi molto speciali, un'Organizzazione, una città mistica, un compito "fuori dalle righe" ed una giovane donna tanto misteriosa quanto affascinante?
Sono aperte le scommesse, puntate quanto volete... attendo recensioni e commenti!
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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4.
With Wand’ring steps




Spesso l’uomo si domanda su quale sia il senso della vita… e le risposte, bene o male che si voglia, confluiscono sempre sui soliti punti… la famiglia, l’amore, il voler trovare una persona con cui condividere tutti i giorni dell’esistenza e del cui volto voler avere l’ultima immagine con cui si sigillerà il commiato dal mondo terreno…

Ma a coloro che sono come noi, cui questo momento è destinato a non sopraggiungere mai, che cosa resta?

Restano i ricordi sfocati e sbiaditi di un tempo che fu… la cenere di una vita che pare al contempo troppo lontana e troppo vicina, che si disperde al soffio del vento… il cespuglio di un roseto colmo di esistenze avvizzite… le esistenze di coloro che hai perduto e che mai ritorneranno indietro per te…

La vita eterna non è come tutti la credono… la vita eterna, è peggio della morte stessa.


***


La selezione dei vampiri, di coloro che potevano assurgere alle più alte cariche marziali, dai semplici soldati fino al corpo di guardia del Re, era rapida e crudele: chiunque dimostrasse un’esitazione veniva scartato senza appello, spesso dopo essere stato dolorosamente punito per la sua fiacchezza; minuto dopo minuto, la fila dei candidati si assottigliava; contemporaneamente, il terreno assumeva tinte vermiglie e l’aria si riempiva dei lamenti dei feriti.
Dei tre esaminatori, Hassio era il più rapido: grazie alla sua esperienza, in poche mosse riusciva a comprendere quali fossero le capacità del guerriero con cui si stava scontrando, limitandosi a scacciarlo con un unico ordine perentorio, invece di punirlo, qualora lo avesse trovato inferiore alle sue aspettative. Non era un atteggiamento dettato dalla pietà o da un momento di rara tolleranza, il suo, ma semplicemente il modo più rapido per portare a termine le selezioni.
Al contrario, Dimitri appariva ben più spietato. L’irritazione di dover fronteggiare degli avversari di gran lunga più giovani e deboli di lui, unita al desiderio di rivalsa dopo il sonoro pestaggio subito quella mattina, lo portava ad attaccare in maniera più violenta del suo generale, senza preoccuparsi di infierire su chi non era assolutamente alla sua altezza.
Solo dopo aver fratturato le ossa di diversi candidati, sfogando in tal modo il proprio malumore, cominciò ad agire con maggiore tranquillità, prendendo esempio da Hassio.
In quanto a Deirdre, dosava la propria forza solo per evitare di ucciderli. Tuttavia, non risparmiava a nessuno i suoi colpi più crudeli, quasi si sentisse in dovere di ribadire la propria forza e dimostrare la propria superiorità nei confronti di quei ragazzi suoi coetanei, in una sorta di gioco crudele che la ricompensasse della sconfitta contro Dimitri. Gran parte del sangue che aveva cominciato a macchiare il terreno era stato versato dalle sue mani, con una ferocia difficilmente comprensibile in uno scontro tra alleati.
Caricò un pugno in direzione del volto del suo avversario, uno dei candidati più giovani, che, spaventato da una simile furia e già sofferente per gli attacchi subiti in precedenza, si dimenticò del codice d’onore proprio del suo popolo e fece un passo indietro, con le braccia sollevate in segno di resa.
Irritata da quel gesto di vigliaccheria, Deirde ritirò il braccio con l’intenzione di punirlo ancor più duramente. Con uno scatto improvviso, il suo ginocchio affondò contro lo stomaco del ragazzo, facendolo piegare su se stesso con un secco rumore di costole fratturate. Poi, prima ancora che l’urlo d’agonia del giovane vampiro esplodesse dalla sua gola, lo colpì al volto, con forza sufficiente a rompergli il setto nasale.
Rimase a guardarlo contorcersi a terra con occhi sprezzanti, prima di rivolgere la propria attenzione alla fila di combattenti ormai decimata. Fino a quel momento solo due dei cinquanta candidati avevano passato il severo esame a cui erano stati sottoposti ed ormai c’erano solo tre guerrieri rimanenti.

DE= Il prossimo.  

Ordinò con voce dura.
Mentre il ragazzo appena sconfitto, incapace di rialzarsi con le sue sole forze, veniva trascinato via da uno dei compagni già scartati in precedenza, un giovane uomo con il braccio sinistro solcato da un vistoso tatuaggio blu elettrico si fece avanti con aria circospetta, pronto ad un attacco improvviso.
Come gli altri candidati non commise l’errore di sottovalutare la sua esaminatrice a causa del suo sesso o della sua giovane età: ricordavano tutti molto bene il violento scontro avvenuto quella stessa mattina, in cui la vampira si era dimostrata capace di tenere testa ad uno dei migliori combattenti della corte.
Deirdre attese che la raggiungesse prima di mettersi in guardia senza una parola, esortandolo con un cenno a fare lo stesso; quindi, con la stessa sorda irritazione che le bruciava nel petto ed aveva guidato le sue mani in attacchi impietosi e crudeli durante i duelli precedenti, si scagliò contro di lui, lasciando che a causa della furia, gli aguzzi canini accrescessero di lunghezza.
Con sua sorpresa il vampiro riuscì ad evitare la prima raffica di colpi, dimostrando di possedere un’ottima velocità, nonostante la mole massiccia ed il fisico muscoloso già perfettamente sviluppato, tipico di un “neofita”; ma poi il calcio improvviso con cui lei cercò di raggiungerlo al volto lo prese alla sprovvista e fu costretto a pararlo con le braccia, sperimentando l’elevata potenza della sua avversaria quando si ritrovò spinto all’indietro di un paio di metri semplicemente a causa del violento impatto.
Subito fece un passo a lato, per mandare a vuoto il suo nuovo assalto, studiandola poi con occhi attenti.
Deirdre comprese immediatamente che avrebbe dovuto affrontare uno scontro di alto livello, più duro di quanto si sarebbe aspettata: al contrario di quelli precedenti, questo candidato univa alla mera forza fisica anche un’intelligenza tattica da non sottovalutare, vista la sua reticenza ad attaccare seguendo l’istinto; una simile differenza risultò ancora più accentuata, quando lui cominciò a battersi al meglio delle proprie possibilità, impegnandosi non più per conquistare il posto nella scorta del re, ma per il puro gusto di sfidare una guerriera che gli era superiore. Nonostante le ferite ed i lividi sempre più numerosi sul suo corpo, le sue labbra non lasciarono sfuggire un solo lamento ed in qualche rara occasione riuscì perfino a lasciare il segno sulla pelle della sua avversaria.
Dopo uno scambio di calci e pugni particolarmente serrato, Deirdre si fermò un istante, quasi illesa ma decisamente incuriosita.
Per quanto quasi metà dei suoi colpi fosse andata a segno, vedere il suo avversario rialzarsi e sfidarla senza alcun cedimento aveva cancellato quasi totalmente l’irritazione con cui aveva cominciato la giornata, in favore di un divertito interesse per quello scontro che la impegnava più dei precedenti.
Fu quindi con un pizzico di rimpianto che, conscia di aver perso fin troppo tempo con un singolo candidato, decise di porre fine al combattimento.
Il vampiro la vide attaccare improvvisamente a testa bassa, senza preoccuparsi di mantenere la guardia, così condensò tutte le energie che gli rimanevano nel braccio destro, mirando al suo ventre scoperto, ma troppo tardi si rese conto di essere caduto nella sua trappola: invece di impattare contro il fianco privo di difese, il suo pugno venne deviato dal braccio della ragazza, comparso tanto rapidamente da fargli capire come lei avesse intuito alla perfezione le sue mosse e si fosse preparata a contrattaccare di conseguenza, ed un istante più tardi una violenta ginocchiata lo raggiunse allo stomaco.
Senza fiato per il dolore improvviso, il giovane immortale riuscì comunque ad arretrare con un balzo, pronto a difendersi da una seconda offensiva, ma la sua esaminatrice si limitò a rimettersi a braccia conserte, nel volto uno sguardo d’approvazione.


DE= Come ti chiami?

 Gli chiese.
Ancora restio ad abbassare la guardia, il guerriero tenne gli occhi fissi su di lei.

“ Clive.”

DE= Anni?

“Quasi diciannove.”

La ragazza ripensò per un istante ai ventenni che aveva scartato in meno di un minuto, trovandoli di gran lunga più lenti e deboli di lui.

DE= Ti batti bene.

Le labbra del vampiro si piegarono in un sorriso,mentre la lingua andò a lambire le piccole gocce vermiglie all'angolo destro della bocca, quando comprese che il suo esame era realmente finito.

“ Ma non abbastanza per sconfiggerti. Non avevo mai incontrato una donna più forte di me.”

Deirdre s’irrigidì all’improvviso. Lo sguardo d’apprezzamento con cui lo stava fissando scomparve istantaneamente, soppiantato da un’espressione gelida che nascondeva a stento la sua collera.

DE= Sono un guerriero prima di essere una donna.

“ Anche perché donna non la sembri davvero.”

Commentò una voce familiare alle sue spalle.
Stringendo i pugni fino a conficcarsi le unghie nei palmi, Deirdre cercò di reprimere il violento impulso di aggredire Dimitri, che, invece di concentrarsi sul suo compito di esaminatore, aveva deciso di prendere attivamente parte alla conversazione.

DE= Siamo entrambi i comandanti delle truppe di corte. Non farei tanto lo spaccone se fossi in te.

Aggiunse stizzita. Nel contempo, il vampiro osservò il suo volto con un ghigno irrisorio.

DI= I tuoi canini si sono allungati; ti sei lasciata prendere dalle emozioni... ad un uomo non sarebbe successo.

DE= Sai bene che in battaglia posso combattere come, se non addirittura meglio, di un uomo.

DI= Sarà… forse eri troppo dietro di me a mangiare la mia polvere, perché non ti ho vista…

DE= O forse tu sei troppo vecchio ed io troppo avanti…

Ribatté, con lingua tagliente e decisa a controbattere ogni sua provocazione.

DI= Ancora mi domando perché Medeos abbia scelto di farti rinascere…

DE= Potrei chiedermi lo stesso… perché un arciere disertore dell’esercito di Riccardo III abbia attirato la sua attenzione…

A quelle parole, volutamente provocatorie, gli occhi di Dimitri assunsero un color oro ancora più scintillante, mentre le pupille si assottigliarono, palese segno di un’irritazione che andava crescendo.
Rispose quindi alla ragazza in un sibilo.

DI= Attenta a come parli, ragazzina… sarai anche la favorita di Medeos, ma per me non sei ancora altro che una Neofita…

Ed uscì dall’arena, sbattendo sonoramente il grande portone in frassino.

“Stavolta ci sei andata pesante Deirdre…”

Apparve a fianco della ragazza, in modo così silenzioso da parer essere composto da pura aria, un vampiro dalla pelle bruna e dai corti capelli color ebano sotto ai quali, due grandi occhi color del ghiaccio creavano un netto contrasto.
Non appena Deirdre mise a fuoco l’identità del suo interlocutore, si aprì in un lieve sorriso.

DE= Mohamed, che piacere vederti! Quando sei tornato?

Il vampiro chiamato Mohamed, rispondendo al sorriso, le mise un braccio attorno alla spalla.

MO= Giusto ieri notte… sarei voluto passare a trovarti, ma non sapevo se fossi tornata da Vienna…

DE= Sono tornata ieri… hai già fatto rapporto al re?

A quella domanda, il vampiro rise delicatamente.

MO= La tua curiosità è bruciante vero?

DE= Solo per lavoro…

Era regola alla corte di Praga, che ogni vampiro di ritorno da una missione non fosse autorizzato a parlare con nessuno di ciò che aveva visto o scoperto, previa aver chiesto udienza al re per aggiornarlo sul compito svolto; il sovrano, dopo aver ascoltato il rapporto e valutato saggiamente, poteva scegliere se divulgare le informazioni o tenerle riservate… solo dopo quella scelta, il vampiro era autorizzato a parlarne con i suoi simili oppure a tacerne.

MO= Comunque si, ho già avuto udienza con Medeos…

DE= Ci sono novità?

MO= Le sparizioni di giovani ragazzi sono sempre più frequenti, in Italia… nonostante siano estese su tutta la penisola, i mannari sembrano preferire le regioni del sud…

DE= Vi è un motivo preciso?

MO= Ancora non lo sappiamo di per certo… abbiamo fatto degli esperimenti, confrontando il sangue di due ragazzi, uno del nord ed uno del sud… quest’ultimo sembra possedere un elemento naturale che il primo non ha…

DE= Da cosa dipende?

MO= Probabilmente dal clima, o dallo stile di vita… ancora non ne siamo certi… l’unica cosa che sappiamo, è che i licantropi lo preferiscano…

DE= La cosa non promette comunque bene…

Uscendo anch’essi dall’arena ed immettendosi nel corridoio che li avrebbe portati alla sala grande, si trovarono a chiacchierare del più e del meno. Mohamed era forse l’unico di quella corte che Deirdre potesse considerare amico; provenivano dalla stessa epoca, ma benché portate da ragioni differenti le loro esistenze si incontrarono nella stessa città, Amsterdam… in quella data che entrambi avrebbero voluto dimenticare.

MO= Mi è giunta voce che qui a corte sono arrivati quattro umani…

DE= Le notizie corrono più veloci del vento, non c’è che dire…

MO= Avanti, non fare la stizzita, raccontami! Chi sono?

DE= Vengono dall’Inghilterra, sono la miglior squadra operativa dell’Organizzazione di umani con cui Medeos ha stretto alleanza..

MO= E per quale motivo sono qui?

DE= Il loro capo ed il re sono convinti che possano fornirci un valido aiuto nella lotta contro il clan di Etienne…

Alla risposta di Deirdre, a Mohamed scappò una risata.

MO= Umani che combattono contro licantropi? E’ geneticamente impossibile!

DE= E’ quello che dico anch’io, ma non abbiamo l’autorità né il diritto di contestare le decisioni di Medeos…

Trasportati dal fiume delle loro parole, si accorsero solo all’ultimo di essere arrivati nella sala grande, gremita, come sempre, di vampiri; la ragazza fece appena in tempo a mettere piede nell’ambiente, che Theo avanzò verso di lei.

TH= Buongiorno Deirdre… Mohamed..

MO= Salve Theo..

Senza perdere altro tempo, il vampiro si rivolse alla giovane donna.

TH= Deirdre, Medeos ed i nuovi arrivati ti attendono nella sala del trono… sembra ci sia qualcosa di cui il re voglia discutere…

DE= Vado subito, grazie Theo… Mohamed, è stato un piacere rivederti.


***

Quando arrivò nella sala del trono, trovò il sovrano ed i quattro umani riuniti attorno ad un tavolo, su cui troneggiavano immensi libri, pergamene e decine di mappe… i volti concentrati lasciavano intendere che si trovassero nel mezzo di una discussione molto importante.

ME= Oh, Deirdre, ben arrivata! Avvicinati, dobbiamo parlare di una questione molto importante…

Soddisfacendo la richiesta del sovrano, la giovane si affrettò a colmare la distanza che li divideva… si accorse che i quattro ragazzi non l’avevano persa di vista un secondo, ma che quando si era avvicinata, l’unico che aveva continuato a fissarla spudoratamente era stato il giovane dai capelli color del grano.

DE= Eccomi mio signore… di cosa dovevate parlarmi?

Medeos, guardandola fissa negli occhi, cominciò ad esplicare la questione… ma quando giunse al punto in cui lei entrava in scena, avrebbe preferito mille volte dover affrontare orde ed orde di licantropi a mani nude.

***

Ancora non riusciva a crederci. Nel profondo, si sentiva come se Medeos l’avesse appena presa in giro con uno scherzo di pessimo gusto; le parole del re continuavano a ronzarle in testa, creandole una sorta di pruriginoso fastidio.

“I nostri ospiti necessitano di informazioni sul campo per poterci aiutare al meglio… Theo si è già occupato di mostrare loro tutto l’apparato della corte, ma serve anche un’esperienza al di fuori da qui… per ragioni di sicurezza abbiamo deciso di dividerli, e di fornire loro due accompagnatori differenti… Cesar accompagnerà Light e Lawliet, e tu sarai affiancata da Matt e Mihael.”


E benché il suo primo istinto fosse stato quello di saltare alla gola dei ragazzi, dovette chinare il capo ed accettare ciò che il suo re le stava ordinando di fare.

E proprio in quel momento, si trovava a camminare per le vie di Praga, affiancata da quell’umano che, con l’odore del suo sangue, le stava facendo girare la testa.
Mentalmente ringraziò la decisione di aver lasciato attendere Mihael presso le vetture, per tutta la durata in cui avrebbero perlustrato la zona.
D’un tratto, avvertì Matt prendere fiato per parlare.

MA= Ehm… Deirdre giusto? Non ci hanno ancora presentati, io sono Matt!

La ragazza, senza nemmeno voltarsi o distogliere lo sguardo dalla strada, rispose con voce gelida.

DE= Piacere.

Deciso a non farsi scoraggiare, Matt tentò un approccio per la seconda volta.

MA= Insomma… tu sei uno dei capitani delle guardie personali di Medeos, eh? Deve essere un lavoro molto impegnativo…

DE= Già.

MA= Ma per te non deve essere difficile, dopotutto sei forte…

Deirdre non rispose; per conquistare la posizione che ricopriva ora, aveva dovuto faticare il doppio, se non addirittura il triplo, dei colleghi maschi. Seppur uomini e donne vampiri condividessero gli stessi poteri e la stessa eccezionale forza, un eco di misoginia non era ancora scomparso.

MA= Chissà com’è essere un vampiro… dopotutto io ho solo letto libri di fantasia su di voi, sicuramente non sarete come vi raccon…

DE= Io vorrei sapere da quando gli umani sono diventati così petulanti.

Camminarono ancora, per altro tempo, nella tranquillità della Praga turistica.
Ad un tratto, una strana sensazione pervase Deirdre: era come se occhi invisibili fossero puntati su di loro,seguendo ogni passo calcato sulla terra. Deirdre camminava guardinga, i sensi all’erta, i nervi tesi e pronti allo scatto, le orecchie tese a captare ogni singolo suono. Si immisero  in una via intermedia, immediatamente all’angolo di quella principale.

DE= Questo silenzio non mi piace… c’è quiete… troppa quiete.

MA= Sicura? Io non ci vedo niente di strano!

Deirdre lo fulminò con lo sguardo limpido e tagliente come il ghiaccio di cui portava il colore.

La ragazza notò che a terra vi erano delle pozze di liquido nero che, inspiegabilmente, rilasciavano delle gocce grosse come perle andanti verso l’alto;
Lentamente alzò il viso verso la loro direzione, portando altrettanto piano le mani dietro la schiena. Con tono impassibile si  rivolse a Matt, allarmato.

DE= Tira fuori l’artiglieria… piano….
MA= Che c’è?

DE= Abbiamo… VISITE!

Ad un tratto, tre licantropi balzarono giù dai muri, andando addosso ai ragazzi, che ebbero solo il tempo di ritrarsi fulminei. Mentre indietreggiavano lentamente, il trio li seguiva passo-passo.

MA= Fantastico… hai qualche piano?

DE= Si… ed è quello di…

MA= Di?

DE= CORRERE! VIAAA!

Vedendo un licantropo in procinto di attaccare, Deirdre agguantò Matt per un braccio, cominciando a correre a perdifiato tallonata dal trio ringhiante e sanguinario.

MA= Ehi, mollami, mi stai triturando il braccio!! So correre da solo!

DE= Dubito che tu possa correre velocemente come un vampiro

MA= Ma….

DE= TACI!

Sconsolato, Matt volse lo sguardo ai tre licantropi che lo stavano seguendo; dopodichè si voltò nuovamente verso Deirdre.

MA= Idea fantastica Sherlock! Io non avrei saputo fare di meglio!

DE= Avevi per caso un’idea migliore?

MA= Cosa vogliono da noi?!

DE= Vuoi fermarti a chiederglielo?!

Continuarono a correre a perdifiato, costantemente a tiro degli artigli e delle zanne. Deirdre ogni tanto riusciva a girarsi, sparando qualche pallottola in loro direzione… il peggiò però, giunse quando un mannaro li affiancò nella corsa.
MA= Merda, merda, merda!!! Cosa facciamo?!?!

DE= Usa il braccio libero e spara!!

Incrociando le braccia  e puntando le armi dietro la schiena, cominciarono a sparare: in breve, rimase in vita un solo licantropo, che balzava rapido da una facciata all’altra dei palazzi. Ad un tratto, Matt notò un furgone di medie dimensioni posteggiato e con il motore acceso.

MA= Deirdre, dirigiti verso quel furgoncino!

Stranamente accondiscendente, la ragazza vi si avvicinò; dopo pochi attimi vi balzarono sopra, con Matt al posto di guida, immettendosi in carreggiata con una sgommata; abbassando il finestrino, Deirdre si sporse a controllare, quando ad un tratto, un bolide rosso fuoco si avvicinò a loro rombando.

DE= Mihael! Che cosa fai qui?!

MI= Mi stavo cominciando ad annoiare!

MA= Mel, apro i portelloni del furgone, entraci con la moto e raggiungici!

Al contatto della piattaforma mobile con l’asfalto, centinaia di scintille scaturirono leggere, ma Mihael riuscì comunque ad entrare, prima nel vano, poi nell’abitacolo passeggeri. Guidarono tranquilli solo per pochi metri, quando un tremendo schianto sul tettuccio del furgone li sorprese; la vampira, sporgendosi dal finestrino commentò:

DE= Abbiamo compagnia!

Cominciò a sparare contro il  licantropo artigliato alla sommità del mezzo, ma questi, d’un tratto, l’afferrò per la spalla, estraendola completamente dall’abitacolo e gettandola sicuramente sull’asfalto, se Deirdre (all’ultimo istante del lancio subito) non si fosse artigliata al cofano del furgone sfrecciante a tutta velocità.

MA= Deirdre! Cazzo! Mel, prendi il volante e guida!

MI= Cosa?!

MA= PRENDI IL VOLANTE!

MI= Dove cazzo stai andando?!
MA= Ad aiutarla!

Uscendo dal finestrino, tese un braccio verso la ragazza, che riuscì poi a seguirlo sul tetto del mezzo, dove il vento e l’alta velocità rendevano arduo l’equilibrio.
I due ragazzi si guardarono negli occhi.

DE= Dov’è andato?

L’urlo di Mihael  le tolse ogni dubbio.

MI= CAZZOOO, BRUTTO SACCO DI PULCI LEVATI DI QUIIIII!!!!!

Il licantropo si era avvinghiato al finestrino di Mihael, che, con la pistola in mano, stava lottando a suon di gomitate e pallottole, purtroppo senza alcun effetto.

Fu Deirdre ad aiutarlo; fulminea (e con le pallottole giuste) riuscì a far togliere il mannaro da lì, seguendolo con la raffica per tutto il percorso che compì lungo il perimetro del mezzo. Quando balzò nuovamente sul tettuccio, la creatura era ferita, sanguinante ma ancora molto, molto agguerrita, nonostante fosse rimasta accecata all’occhio destro per una pallottola; con un colpo del braccio riuscì a creare un’onda d’urto sufficiente a far sì che sia Matt che lei stessa venissero sbalzati via.

La situazione era critica: Deirdre, sul lato destro, aveva le gambe sul tettuccio, avvinghiate malamente alla superficie sporgente, ed il busto completamente reclinato all’indietro con le mani serrate attorno alla maniglia esterna della portiera; Matt invece, era più in basso, artigliato alla congiunzione metallica tra abitacolo e vano merci.
Battendo contro il finestrino, la ragazza attirò l’attenzione di Mihael.

DE= Mihael!! Apri il finestrino!

Purtroppo, il pulsante che azionava il meccanismo era incastrato, ma il ragazzo non  si perse d’animo: impugnando la pistola, tenendo il volante con una mano sola, crivellò il vetro, che mandò poi in frantumi con un calcio ben assestato. Faticosamente Deirdre riuscì ad arrampicarsi, fino a rimanere con una gamba all’interno dell’abitacolo e l’altra all’esterno, quasi stesse cavalcando; armeggiando poi con una delle cinture di sicurezza, se la legò attorno al polpaccio.

MI= CHE DIAVOLO STAI FACENDO?!

DE= Quello che posso!

Si tuffò con il busto verso il povero Matt, ormai sul punto di mollare la presa.

DE= MATT! AFFERRA LE MIE BRACCIA!

Mentre Matt faticosamente risaliva, Deirdre teneva d’occhio il licantropo ancora accecato e contorcentesi; ma una brusca virata mancò poco che li scaraventasse a terra.

MA= DANNAZIONE, MEL, L’HO SEMPRE SOSTENUTO CHE SEI  UN CANE A GUIDARE!

Impassibile, Mihael gli urlò di rimando:

MI= SCUSATE, MA SONO ANDATO IN UN POSTO MENO AFFOLLATO!

Il ragazzo biondo, astutamente, imboccò una via traversa, che costeggiava l’esterno della città.

DE= MIHAEL, APRI IL PORTELLONE E VA’ A PRENDERE LA TUA MOTO!

MI= COSA?! NON VI LASCIO SOLI!

DE= E’ L’UNICA POSSIBILITA’ CHE ABBIAMO, PRENDI LA MOTO E SCENDI!

Messo alle strette, il biondo  si trovò costretto ad acconsentire; rimasti quindi Deirdre e Matt, la vampira parlò.

DE= Matt, vai alla guida, cerca di entrare dentro quel bosco e di rimanerci il più possibile, ok?

MA= Ok! Ma tu che hai intenzione di fare?

DE= L’unica cosa rimasta da fare!

Si arrampicò fuori, sul tettuccio dell’abitacolo, appollaiatavi sopra come un gatto; cercando a tentoni, divelse una sbarra metallica, che fungeva da protezione per l’impianto elettrico dell’abitacolo, dove notò con piacere la presenza di rame ad entrambe le estremità. Essendo ancora il licantropo accecato, decise che quello era il momento di agire: facendo leva sulle gambe, saltò in avanti il più lungamente possibile verso la creatura, che trafisse al ventre con la sbarra; gettandolo all’indietro e cadendo a cavalcioni sopra di esso, l’urto fece accadere ciò che aveva sperato: la sbarra, oltre che nel ventre della bestia, si conficcò nel tetto del furgone, squarciando la lamiera ed intrappolando la creatura, che si stava contorcendo come uno scarafaggio rovesciato sulla schiena ed incapace di rialzarsi. Ma il piano non era ancora concluso, poiché rompendo il serbatoio, cosparse di benzina sia il licantropo che il resto del furgone; dopodiché si rivolse a Matt.

DE= MATT, MOLLA IL VOLANTE E PREPARATI A SALTARE!

MA= SEI IMPAZZITA?!

DE= NO, TI STO SALVANDO IL CULO!

MA= QUALORA CE LA FACESSI, RICORDAMI DI RINGRAZIARTI!

DE= AL MIO TRE! UNO… DUE.. TRE!

In un grido, balzarono dal tetto e dall’abitacolo del veicolo, accompagnati dal ruggito del licantropo; ma l’opera di Deirdre prevedeva un’ultima fatica; durante il salto, la ragazza torse il busto verso la creatura e sparò un colpo di pistola. Conformemente ai suoi progetti, il corpo del mannaro venne avvolto dalle fiamme, allontanandosi in una scia rovente che esplose poco dopo schiantandosi contro gli alberi.

Poté gioire poco della propria vittoria, dato che l’atterraggio sul terreno boschivo non si preannunciava gradevole.

Nel veder avvicinarsi il terreno, chiuse gli occhi proteggendo testa e collo… il suolo era molto più vicino.

Tuttavia, nonostante l’impatto egualmente forte, atterrò supina su qualcosa di relativamente morbido, che le inarcava leggermente la schiena. Istintivamente si portò una mano alla fronte, tastandosi le gambe con l’altra.

DE= Che volo… niente di ammaccato per fortuna…

“Sono contento per te, ma anche se sei una vampira, sei comunque 46 chili sul groppone!”

Tirando su il busto, Deirdre capì il perché di quell’atterraggio “soft”: era caduta su Matt, ora sotto di lei prono sul terreno a mo di geco; si scostò velocemente e lo aiutò a rialzarsi

DE= Perdonami, ti sei fatto male?!

MA= No, fortunatamente solo qualche livido… tu?

DE= Nulla…

MA= Perché la cosa non mi stupisce?

Entrambi in piedi, guardarono il rogo ormai lontano.

MA= E’ morto vero? Rognoso sacco di pulci…

DE= Non credo sia riuscito a scampare al rogo in così  poco tempo…

“E poi, anche se ci fosse riuscito…”

La voce li costrinse a voltarsi: Mihael era appena arrivato con una strana espressione soddisfatta in volto.

MA+DE= ??

Per tutta risposta, Mihael gettò ai loro piedi una specie di grosso uovo semi carbonizzato… la testa del licantropo.

MI= Non volevo correre altri rischi.

MA= E tu dove lo tenevi il pugnale di rame?

MI= Chi ha parlato di pugnale?  

Osservando la testa mozzata, Deirdre si accorse che il collo non presentava un taglio netto, orizzontale… ma tanti brandelli sfilacciati e penzolanti.

Mihael aveva staccato la testa del licantropo strappandola con le mani.

MA= Beh… almeno non si può che sia privo di risorse!

DE= Andiamocene ora… non è sicuro restare qui.

E velocemente se ne andarono. Non notarono però un’ombra, rimasta appollaiata su di un albero, che li aveva osservati per tutto il tempo.


  
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