la pagina fb dove trovate le foto anche del matrimonio XD
Organizzare
un
matrimonio in meno di due mesi poteva risultare alquanto complesso, ma
non se
si aveva come wedding planner Lizzie Pattinson ed Emma Watson, Lizzie
aveva
ancora tutti i numeri che aveva usato per il suo matrimonio ed Emma un
sacco di
conoscenze che erano un aiuto non indifferente quando si aveva
così poco tempo.
“Carla
c’è Lizzie al
telefono vuole sapere se per gli inviti preferisci i bordi in carta da
zucchero
o in oro e argento” disse Camilla entrando nel box parto dove
Carla si stava
occupando di una signora in pieno travaglio.
“Camilla
non so se
hai notato, ma ho un attimino da fare”disse Carla mentre si
occupava di sentire
quale fontanella del cranio del bambino si presentasse.
“carta
da zucchero o
oro e argento?”chiese Camilla ignorando le sue parole.
“secondo
te mi
cambierà la vita, digli di scegliere quello che piace di
più a lei”disse Carla
che finalmente aveva finito di visitare.
“hai
intenzione di scegliere
qualcosa tu?”chiese Camilla
“ho
già scelto l’uomo
da sposare e il vestito mi pare che sia sufficiente”disse
Carla facendo ridere
la signora Montgomery nonostante le contrazioni.
“signora
ha visto che
soggetto assurdo si occupa di lei, io fossi in lei farei un rapporto
alla capo
sala quando la dimetteranno”disse Camilla prima di uscire dal
box parto.
“scusatemi”disse
Carla scusandosi con la signora Montgomery e il marito.
“figurati,
ma quando
ti sposi?”chiese la signora Montgomery.
“una
settimana
circa”disse Carla facendo mente locale.
Si,
era da una
settimana che non viveva più a casa con Robert, alla fine
avevano ascoltato il
consiglio di Victoria sul restare separati una settimana prima del
matrimonio,
Robert era restato a casa mentre Carla visti i turni terribili che
aveva quella
settimana era andata a stare nella sua vecchia camera a casa di Ivan e
Nate.
“vi
sposate di
mercoledì?”chiese perplessa la signora Montgomery
che in quel momento non era
sotto contrazione.
“no,
questo
sabato”disse Carla mentre scriveva in cartella i dati della
visita.
“cioè
tra tre giorni?
Ma dovresti essere a casa a sistemare tutto”disse la signora
Montgomery.
“se
ne occuperà
Robert”disse Carla tranquillamente.
“no
ascolta Phil, tu
nemmeno il colore degli inviti sei stato in grado di
scegliere”disse la signora
Montgomery rivolgendosi al marito.
“ma
nemmeno Robert
infatti è sua sorella e una nostra amica che si occupano del
tutto, lui si è
occupato soltanto dei documenti vari”disse Carla alquanto
scettica.
“ah
ecco, tutto torna”disse
la signora Montgomery poi però la sua attenzione venne
attirata dal suono del
suo telefono.
“è
tua madre”disse il
marito.
“sarà
disperata con
Elle, dille che la chiamiamo noi, io non ce la faccio proprio a
parlarci
ora”disse la signora Montgomery.
“ok”disse
il marito
uscendo dalla stanza con il telefono.
“la
futura nonna è un
po’ in ansia eh”disse Carla
“no
più che altro che
la nostra piccola non vede l’ora di vedere la sorellina e
quindi la tempesta di
domande e suppongo non riesca più a contenerla, ma
è piccola non voglio che
venga in ospedale finchè non nasce Cleo”
“che
bello quando è
così, anch’ io ho avuto la stessa fortuna la mia
prima figlia ha meno di due
anni di differenza con il fratello e sono molto legati”disse
Carla.
“quanti
anni hanno
adesso?”
“Sophie
7 e Julian
5”disse Carla
“beh
allora se lo
ricorderanno bene questo matrimonio”disse la signora
Montgomery sorridendole.
“non
trovi che sia
assurdo incontrarsi di nascosto in casa propria?”chiese Carla
ridacchiando
mentre Robert non smetteva di lasciarle baci lungo il collo e a quelle
parole
sorrise contro la sua pelle.
“soltanto
un
po’”disse Robert scendendo a baciarla lungo la
clavicola.
“Robert
non ci
provare”disse Carla quando sentì una pressione
più profonda sul petto, sarebbe
stato complicato spiegare perché si ritrovava un succhiotto
proprio lì quando
per tutti lei e Robert non si vedevano da una settimana se non a cena a
casa
Pattinson o a scuola a prendere i bambini che durante quella settimana
erano
restati a dormire dai nonni per iniziare ad abituarsi alle due
settimane che
avrebbero passato a Barnes mentre loro due sarebbero stati via per la
luna di
miele.
“scusa,
ma
trattenermi con te mi risulta parecchio difficile”disse Robert
“nessuno
ti ha
chiesto di trattenerti, soltanto che qualcuno potrebbe pensare che ho
tradito
il mio futuro marito”disse Carla.
“no,
capirebbero
subito che non abbiamo seguito le regole, mentre noi non ci siamo mai
visti in
questi giorni”disse Robert riprendendo da dove si era
interrotto.
“mai
visti”disse
Carla portandogli le mani tra i capelli, nonostante gli anni insieme
l’attrazione tra loro era sempre rimasta molto forte e
credere che sarebbero
riusciti a starsi lontano per una settimana era pura fantascienza, in
realtà
per un giorno e mezzo c’erano riusciti ma poi Carla era
passata a casa a
prendere una cosa che aveva dimenticato e invece aveva trovato Robert
appena
uscito dalla doccia.
“questa
cucina
l’abbiamo sfruttata proprio eh”disse Robert
passandole la sua maglietta.
“grazie”disse
Carla
infilandosi la maglietta.
“ancora
tre giorni e
potremo riprenderci la nostra vita”disse Robert stringendola
a sé.
“non
vedo l’ora”disse
Carla godendosi quella sensazione di pace che gli dava il sentire il
calore
delle sue braccia strette intorno al suo corpo, purtroppo quella pace
venne ben
presto interrotta dal suono del telefono di Robert.
“scusa
amore”disse
Robert prendendo il cellulare dai jeans che indossava.
“chi
è?”chiese Carla
“mia
sorella, mi ero
totalmente dimenticato del mio vestito, me l’hanno modificato
e devo andarlo a
riprovare”disse Robert sospirando per poi accettare la
chiamata.
“datti
una mossa
Rob”disse Lizzie dall’altro capo del telefono senza
dargli nemmeno il tempo di
replicare.
“ancora
tre
giorni”disse Carla sorridendogli.
“ho
paura che però
questa fosse l’ultima opportunità di starcene un
po’ da soli”disse Robert
mentre metteva via il cellulare.
“già,
domani notte
lavoro e il giorno dopo suppongo che le tue sorelle abbiano organizzato
una
festa, sposarsi è davvero stressante”disse Carla
“ti
stai forse
tirando indietro”disse Robert perplesso
“no,
non vedo l’ora
di diventare la signora Pattinson”disse Carla circondandogli
la vita e
appoggiando la testa contro il suo petto.
“tre
giorni e sarai finalmente mia a tutti gli effetti”disse
Robert accarezzandole
il viso per poi rubarle l’ennesimo bacio.
“
e tu sarai mio”disse Carla sorridendo sulle sue labbra.
“lo
sono stato dal primo whisky”disse Robert facendola ridere.
“devo
andare a lavoro e tu è meglio che raggiunga tua sorella
prima che si presenti
qui improvvisamente e sai benissimo che lo farebbe”disse
Carla direttiva mentre
vagava per il salotto alla ricerca della sua borsa, quand’era
entrata in casa
l’aveva lasciata da qualche parte troppo impegnata a baciare
qualcuno per
ricordarsi della borsa.
“ci
vediamo per cena dai miei”disse Robert fermandola per un
attimo.
“certo
anche perché non posso di sicuro perdermi il motivo per cui
oggi mio figlio è
stato messo in punizione”disse Carla sospirando ormai le
punizioni di Julian
erano all’ordine del giorno, e per giunta la sua insegnante
diceva che il suo
era un modo per attirare l’attenzione dei genitori, la
verità era che a cinque
anni Julian era già molto sveglio e il suo unico scopo era
farsi cacciare da
quella scuola.
“forse
hai ragione dovremmo cambiargli scuola prima che decidano di cacciarlo
loro”disse Robert perplesso.
“sta
facendo di tutto per farsi cacciare da lì, e poi sbaglio o
anche tu sei stato
espulso da quella scuola?”chiese Carla
“si
dia il caso che avevo 12 anni, lui mi sembra che sia un po’
troppo
precoce”disse Robert
“vuole
soltanto andare alla stessa scuola di Sophie e Peter”disse
Carla
“ok,
ho capito hai vinto tu mi occuperò io stesso del
trasferimento, in fondo
anch’io sono stato cacciato da quella scuola”disse
Robert sospirando.
“Julian
cambierà scuola e non avremo più inutili problemi
con professori antipatici,
tutto molto semplice “disse Carla
“adesso
che ci sposiamo però piaceresti alla signorina Dorothy
stiamo diventando una
famiglia a tutti gli effetti”disse Robert ironizzando.
“non
nominare quella vecchia bigotta, noi siamo già una
famiglia”disse Carla, ed era
vero, dopo 7 anni e mezzo insieme e due bambini erano decisamente una
famiglia,
anche se in realtà l’aveva sentito parte della sua
famiglia molto prima che
arrivassero i loro due bambini, aveva smesso di sentirsi semplicemente
la sua
ragazza quando avevano deciso di vivere sotto lo stesso tetto.
“lo
siamo stati fin da subito, però non vedo l’ora di
poterti chiamare signora
Pattinson e di poterti finalmente definire mia moglie, è
strano chiamarti la
mia ragazza”disse Robert.
“quanto
sei assurdo? Però ti amo lo stesso”disse Carla
baciandolo prima di uscire di
casa.
“sai
stasera cosa si fa?”chiese Ivan spalancando la porta della
sua stanza ed
entrando come suo solito senza bussare o chiedere permesso.
“Ivan,
lasciami dormire”disse Carla coprendosi la testa con il
cuscino.
“hai
dormito già abbastanza è pomeriggio inoltrato e
si dia il caso che tu domani ti
sposi, e si dia il caso che un matrimonio che si rispetti necessita di
una
festa”disse Ivan
“si
dia il caso che non ho minimamente intenzione di festeggiare un bel
niente, ho
promesso a Sophie e Julian che li avrei portati a cena da pizza hut,
poi li
avrei riportati dai nonni e avrei dormito il maggior numero di ore
possibili”disse Carla.
“li
porteranno i tuoi genitori da pizza hut stasera noi ci
divertiamo”disse Ivan.
“i
miei genitori? Sono già arrivati? Ma che ore
sono?”chiese Carla accorgendosi
che forse aveva dormito davvero troppo.
“è
ora di cena, hanno chiamato poco fa dicendo che erano già a
Barnes, mentre io
ho già prenotato in un locale a Soho, canteremo al
karaoke”disse Ivan
“a
Soho? Ma è la mia o la tua festa?”chiese Carla
perplessa.
“andiamo
soltanto al karaoke e poi sono un uomo sposato io, tanto sarebbe stato
uno
spreco portarti in qualche locale pieno di uomini visto che la maggior
parte
sarebbero stati etero e b tanto tu ormai non li guardi nemmeno
più gli
altri,certo è comprensibile”disse Ivan.
“guarda
che ti ho sentito”disse Nate sbucando sulla porta in quel
momento.
“ma
infatti nemmeno io guardo più gli altri, è per
questo che dicevo è
comprensibile”disse Ivan giustificandosi subito.
“certo
Ivan”disse Carla ridacchiando.
“non
ridere troppo perché sto preparando un discorso per domani
che forse non ti
farà così ridere”disse Ivan
“lo
sapevo che scegliere te come testimone era un rischio”disse
Carla sospirando.
“si
ma chi più adatto di me, c’ero quando avete fatto
sesso, c’ero quando sei
rimasta incinta di Sophie, sono il padrino della piccola tra
l’altro, c’ero
anche quando sei rimasta incinta la seconda volta”disse Ivan
“certo
tutti questi c’ero sono alquanto inquietanti se qualcuno non
conoscesse la
storia”disse Carla.
“fossi
in te mi preoccuperei, ha intenzione di farti pagare il discorso che
hai fatto
al nostro matrimonio”disse Nate perplesso.
“ma
se non ho detto niente di male io, non sarà ancora per la
storia
dell’appiccicoso? Dai era obbiettivamente vero, ogni volta
che Nate partiva per
New York diventavi intrattabile”disse Carla ridacchiando.
“domani
non riderai così tanto”disse Ivan un po’
altezzoso uscendo dalla stanza.
“guarda
il lato positivo più o meno un sacco di persone sanno vita,
morte e miracoli
della vostra relazione”disse Nate.
“giusto”disse
Carla sorridendo, certo l’80% delle storie che giravano non
erano vere.
“dai
mettiti un bel vestito e tanto trucco, stasera ci si
diverte”disse Nate prima
di uscire dalla sua stanza.
Carla
prese un vestito che non metteva da molto ricordandosi
quand’era stata l’ultima
volta che l’aveva indossato, assurdo quello era il vestito
che indossava la
sera che aveva incontrato Robert, probabilmente dopo 7 anni e mezzo e
due
gravidanze non le sarebbe entrato più, però era
curiosa di provarselo di nuovo,
stranamente le stava perfettamente, anzi se possibile con la taglia di
seno in
più che aveva acquisito le stava perfino meglio.
Guardarsi
allo specchio con quel vestito le fece uno strano effetto e per un
attimo tornò
indietro nel tempo, era davvero un brutto periodo per lei, le sue
giornate
erano interamente occupate dal suo lavoro non perché il suo
lavoro non gli
permettesse di fare altro, ma semplicemente perché lavorare
continuamente senza
avere tempo di fermarsi a riflettere era quello che le serviva.
Se
si fosse fermata soltanto un attimo a riflettere il dolore che aveva
tentato di
cancellare dalla sua vita si sarebbe ripresentato e lei forse non
sarebbe stata
in grado di affrontarlo, quindi l’unica cosa che voleva fare
era non pensare.
Amava
il suo lavoro e quello era l’unico amore che aveva intenzione
di concedersi,
poi però quella sera aveva incontrato lui, che non ci aveva
provato in maniera
scontata e banale come tutti gli altri con cui era stata, semplicemente
si era
seduto accanto a lei e aveva affogato la sua frustrazione nello stesso
alcolico.
La
prima cosa che aveva notato di lui erano stati i suoi occhi grigio
azzurri
tanto chiari da sembrare quasi vuoti, ma che vuoti non erano affatto,
gli
stessi occhi che avevano guardato davvero i suoi mentre parlavano
quegli stessi
occhi che nonostante l’alcol in circolo l’avevano
amata quella notte, perché
fin da subito lui era stato diverso dagli altri, l’aveva
amata con tutto sé
stesso, con i suoi occhi, le sue mani, le sue labbra.
Era
stato tutto davvero molto intenso e quella mattina dopo aveva quasi
creduto che
il tutto fosse stato un sogno fino a quando non l’aveva visto
al suo fianco e
allora aveva capito che non era stato soltanto un sogno ma che
quell’uomo così
diverso dagli altri esisteva davvero, e l’aveva cacciato
subito, perché aveva
avuto paura, aveva avuto paura di fermarsi a riflettere.
“bel
vestito”disse Ivan affacciandosi nella sua camera.
“grazie”disse
Carla.
“allora
la futura sposa è pronta o no”disse Emma
raggiungendoli.
“ci
siamo ci siamo”disse Carla prendendo il cappotto e la borsa.
“qualche
accessorio e sarai perfetta, questo te lo presta molto volentieri
Sophie”disse
Emma ridacchiando e mettendole il diadema che avevano preso a sua
figlia per il
suo scorso compleanno.
“è
un vero peccato che Sere non possa venire”disse Ivan mentre
sorseggiavano il
loro cocktail seduti su dei comodi divanetti del
“Californication” noto locale
dal nome piuttosto insolito anche se non molto insolito trovandosi nel
quartiere di Soho.
“non
importa ho già il mio testimone”disse Carla
appoggiando la testa sulla spalla
di Ivan.
“devo
preoccuparmi? C’è troppo feeling tra Emma e
Nate”disse Ivan guardandoli cantare
sul palco una vecchia canzone di Katy Perry.
“io
mi preoccuperei insomma Nate è davvero un bel ragazzo e si
sa a volte essere
gay può essere una fase”disse Camilla provando ad
essere convincente senza
grandi risultati però.
“ma
quale fase, Nate è mio marito”disse Ivan
indispettito prendendo il suo cocktail
sul tavolino.
“si,
il matrimonio è una cosa seria, è per questo che
Carla ha aspettato quasi 8
anni per decidersi a compiere il grande passo, doveva capire bene se
Robert era
la persona giusta”disse Camilla ironizzando.
“ahaha
molto simpatica Cam, guarda che non ti presento Kellan
domani”disse Carla
“hey
sono anni che aspetto questo momento non puoi tirarti
indietro”disse Camilla
sbuffando infastidita.
“ma come mai le
Pattinson non si sono fatte
ancora vedere?”chiese Ivan cambiando argomento.
“non
sono sicura di volerlo sapere”disse Carla, ormai quello era
il secondo
matrimonio di Lizzie e Victoria a parte il luogo e i vestiti vari Carla
e
Robert alla fine si erano dovuti arrendere all’evidenza che
su quel matrimonio
non avrebbero avuto molto voce in capitolo, come in tutti i matrimoni
del resto
si iniziava dal fare piccole concessioni a parenti e amici e si finiva
a
ritrovarsi con un matrimonio organizzato in tutt’altro paese,
per fortuna
almeno sul luogo erano riusciti ad essere intransigenti.
Avevano
infatti scelto di sposarsi nella chiesa di St Mary a Barnes, volevano
qualcosa
di semplice con le persone a cui erano legati e non
l’ennesimo matrimonio con
persone che nemmeno conoscevano.
“con
tutta la fatica che abbiamo fatto per organizzare questo matrimonio
veniamo
ripagate così? Avete iniziato a bere senza di
noi”disse Lizzie raggiungendoli
insieme a Victoria.
“vi
ordino subito qualcosa”disse Ivan alzandosi dal suo posto.
“come
mai siete arrivate solo ora?”chiese Carla
“nostro
fratello ci ha fatto perdere un sacco di tempo, e poi siamo state
impegnate con
il tuo regalo, siamo sicure che ti piacerà”disse
Victoria.
“capisco”disse
Carla
“Robert
ti saluta”disse Lizzie
“ok”disse
Carla sorseggiando il suo cocktail tranquillamente
“ok?
Non hai nulla da chiedere sono due giorni che non lo vedi affatto e non
hai
nulla da chiedere?”chiese perplessa Camilla.
“sono
abituata a non vederlo e sentirlo per molto più tempo, vi
avevo detto che non
sarebbe stato difficile restare separati per una
settimana”disse Carla, in
realtà lo era stato eccome, perché un conto era
sapere che non era in città un
altro era dovergli stare alla larga pur sapendo che dormiva nel letto
di casa
propria.
“anche
Robert era molto tranquillo, se fossi dovuta restare una settimana
lontana da
Tom prima del matrimonio credo che come minimo mi sarei sparata, invece
voi
sembrate così tranquilli siete sicuri di volervi ancora
sposare?, ”chiese
Victoria.
“Vic
non osare dirlo con tutta la fatica che abbiamo fatto, oltretutto quella chiesa è
un vero reperto
archeologico”disse Lizzie.
“comunque
si, io voglio ancora sposarlo, speriamo anche lui”disse Carla.
“figurati
l’incognita potresti essere tu, ma Robert non ha nessuna
intenzione di tirarsi
indietro”disse Lizzie e quelle parole la infastidirono un
po’, perché tutti
continuavano a pensare che era lei quella che poteva andarsene, che lei
sarebbe
stata tranquillamente in grado di voltargli le spalle, sembrava che gli
altri
non percepissero quanto anche lei non sarebbe stata in grado di
immaginare la
sua vita senza di lui.
“no
ormai Carla ha superato la sua avversione per il matrimonio, e domani
sarà una
sposa bellissima”disse Nate che era arrivato in quel momento
con un paio di
birre.
“grazie
Nate”disse Carla facendogli un mezzo sorriso.
“tesoro
stavamo scherzando ormai è chiaro che sei sufficientemente
pazza per scegliere
di passare il resto della tua vita accanto a nostro
fratello”disse Lizzie.
“li
apriamo questi regali o dobbiamo aspettare di essere tutti un
po’ più
sbronzi?”chiese Emma.
“apriamo
apriamo”disse Ivan
In
realtà alla fine della serata furono tutti sufficientemente
ubriachi comunque,
tranne la festeggiata che aveva deciso di comportarsi da persona
responsabile.
“cazzo
che mal di testa, Carla c’è tua madre e tuo
padre”disse Ivan.
“arrivo”disse
Carla
“tesoro
o mio dio sono occhiaie quelle? Ci sarà davvero parecchio da
fare eh si”disse
Monica avvicinandosi alla figlia.
“ciao
mamma”disse Carla facendo un cenno di saluto e sospirando non
vedeva i suoi
genitori da mesi e possibile che la prima cosa che le aveva detto la
madre era
di dare un’occhiata a quelle occhiaie.
“già,
beh ma a parte queste occhiaie terribili, tutto a
posto?”chiese Monica
preoccupata.
“tesoro
non tartassarla, la nostra bambina oggi avrà un bel da fare,
sta per sposarsi “disse
Gabriele sorridendole e Carla rise per il “nostra
bambina”ormai aveva superato
i trenta da un po’.
“grazie
per essere qui ad entrambi”disse Carla abbracciandoli.
“avevo
detto a Victoria che una festa di addio al celibato la sera prima del
matrimonio era una follia, la truccatrice dovrà fare proprio
un buon
lavoro”disse Monica sospirando.
“magari
le ritocca anche a me le occhiaie”disse Ivan massaggiandosi
la testa.
“ho
io il giusto rimedio un bel centrifugato”disse Nate sbucando
dalla cucina con
in mano frutta e verdura.
“il
miracoloso centrifugato di Nate, o passa la nausea o vomiti, in genere
la
seconda ma poi stai incredibilmente bene”disse Carla
annuendo, si in passato
aveva spesso ricorso lei stessa all’intruglio studiato da
Nate.
La sera prima era stata
l’unica a mantenersi
sobria e quindi alla fine si era dovuta occupare di riportare a casa
Ivan e
Nate che come al solito erano quelli messi peggio.
“comunque se
riesci a prendere le tue cose e
prepararti potremmo anche iniziare ad andare a Barnes”disse
Monica.
“certo,
così riesco a vedere anche i miei figli magari, ieri mi
hanno letteralmente
rapita”disse Carla lanciando un’occhiataccia ad
Ivan.
“non
preoccuparti non hanno sentito affatto la vostra mancanza ieri, erano
con i
loro nonni preferiti, siamo andati da pizza hut come gli avevate
promesso,
abbiamo preso dolci di ogni sorta e siamo stati anche al
cinema”disse Gabriele.
“cioè
li avete viziati come sempre”disse Carla ridacchiando.
“mi
sembra il minimo, sono i nostri unici nipoti”disse Monica.
“si
lo so, ma io e Robert non siamo molto
d’accordo”disse Carla
“ma
se sono dei così bravi bambini, sono educati e non fanno
nemmeno i capricci,
Julian non voleva che gli prendessimo nemmeno quella macchinina che gli
piaceva
tanto, sembra che abbiate fatto un buon lavoro, quindi anche se ogni
tanto in
quanto nonni che non vedono tutti i giorni li viziamo un po’
non c’è nulla di
male”disse Gabriele.
“si
va bene, tanto con voi sarebbe comunque una battaglia persa, avete per
caso
visto Robert?”chiese Carla che non lo sentiva da due giorni
praticamente.
“certo,
non è ancora scappato non preoccuparti, o almeno ieri sera
c’era, è uscito con
Tom e i suoi amici”disse Gabriele.
“allora
non sarà messo molto meglio rispetto a noi”disse
Ivan ridacchiando.
“rispetto
a te di sicuro, è difficile raggiungere i tuoi
livelli”disse Carla perplessa.
“è
colpa di Nate, io un tempo ero un ragazzo per bene”disse Ivan
“un
ragazzo per bene? Ahahah ma per piacere”disse Carla
tirandogli una pacca sulla
spalla.
“che
stronza, mi ripeto non so se il mio discorso ti piacerà
molto”disse Ivan, ormai
erano giorni che non faceva che ripeterlo, ma a lei poco importava
tanto ormai
tutti sapevano tutto.
“comunque
dovrebbe essere rientrato qualche ora prima che ci alzassimo se non
sbaglio”disse Gabriele.
“ok
allora sarà uno straccio oggi”disse Carla ed
effettivamente non era andata
molto lontano dalla realtà, Robert aveva provato a mantenere
l’idea di non bere
troppo ma quando aveva tra i tuoi amici Tom Sturridge difficilmente
quel
proposito riusciva ad essere rispettato.
Infatti
quella sera lo scopo principale della serata era girare per i pub di
Londra e
bere fino a esplodere, il gruppo di spedizione era costituito da Rob,
Tom,
Marcus, Bobby, Sam, George, Phil, Kellan e Jackson, insomma non mancava
nessuno
e avevano girato ogni angolo di Londra, fino a quando non si erano
ritrovati in
un posto a nord-ovest di Londra che a Robert era parso parecchio
familiare.
“sette
birre e cinque whisky”ordinò Tom mentre Robert
tentava di mettere a fuoco quel
luogo, aveva anche un odore familiare, doveva essere già
stato lì.
“ma
guarda chi si vede, Robert”disse l’uomo
dall’altro lato del bancone e quando
Robert si voltò tutti i pezzi andarono al loro posto.
“John
come va?”chiese Robert
“bene,
non ti ho più visto da queste parti, non ho più
visto nemmeno Carla, anche se
sono felice di non averla più vista da queste
parti”disse John.
“si
è stata un po’ impegnata negli ultimi
anni”disse Robert
“ah
quindi siete ancora in contatto? Non ci avrei mai scommesso devo
ammetterlo”disse John, ed effettivamente non aveva del tutto
torto, l’ultima
volta che aveva parlato con John era proprio la sera che era andato al
pub ad
aspettare che si facesse vedere e lei inizialmente non ne era stata
affatto
felice.
“si,
domani ci sposiamo”disse Robert, gli faceva uno strano
effetto dirlo così, era
strano dirlo davvero, dopo tutto il tempo che aveva passato a trovare
il
momento giusto per chiederglielo, il terrore per un rifiuto che
difficilmente
sarebbe stato in grado di digerire, dire che l’indomani
l’avrebbe sposata gli
sembrava quasi irreale.
“cosa?
Davvero? Ma dai allora devo offrirti da bere, non troppo
perché domani è il
grande giorno”disse John e così concluse la serata
raccontando a John il
barista a cui circa otto anni prima aveva raccontato quanto la sua vita
fosse
diventata fallimentare come le cose avevano preso una piega diversa.
“dai
non posso crederci che vi sposate, sono davvero felice per voi,
specialmente
per lei devo ammetterlo,adesso dovete soltanto allargare la
famiglia”disse
John.
“abbiamo
già due bambini”disse Robert orgoglioso.
“però
già due, non avete perso tempo eh, mi fa davvero piacere,
qualche volta passate
a trovarmi mi farebbe piacere rivedere Carla”disse John.
“certo”disse
Robert
“sembra
che i tuoi amici ti reclamino, mi raccomando non alzare troppo il
gomito”disse
John.
“No”disse
Robert prendendo la sua birra e raggiungendo gli amici al tavolo,
purtroppo
però i suoi buoni propositi fallirono miseramente.
“Robert
che diavolo stai ancora dormendo? Ma a che ora sei
rientrato?”chiese sua madre
trovandolo ancora a letto e vestito come la sera precedente.
“mamma
non urlare per piacere, mi scoppia la testa”disse Robert
sotterrando la testa
sotto il cuscino.
“papà”dissero
i suoi figli spuntando dietro la nonna per andare a svegliarlo e
lì fu davvero
costretto ad alzarsi nonostante quel mal di testa infernale amplificato
dal
casino che stavano facendo i suoi figli e dalla strigliata mattutina di
sua
madre, era parecchio che non gli capitava di svegliarsi dopo aver
alzato il
gomito con sua madre a fargli la ramanzina, beh non gli era mancata
affatto
come cosa.
“sono
sveglio ragazzi, sono sveglio”disse Robert alzandosi dal
letto e sperando che
smettessero di urlare.
“bambini
andiamo di sotto a fare colazione, papà ha bisogno di darsi
una bella
ripulita”disse Claire invitandoli ad uscire.
“ci
si può ridurre così alla tua età per
giunta il giorno prima del tuo matrimonio,
vuoi iniziare proprio bene”disse Claire.
“mamma
ho 35 anni che dici possiamo evitare di continuare con queste storie,
ho solo
bevuto un po’ più del solito, ma sto
bene”disse Robert.
“per
fortuna i genitori di Carla sono andati da lei, sai che figura ci
facevi
almeno? “chiese Claire.
“si,
mamma hai ragione mamma”disse Robert sperando che bastasse a
farla uscire dalla
sua stanza.
“che
esempio hai intenzione di dare ai tuoi figli?”chiese Claire.
“mamma
guarda che i miei figli giust’appunto credo stiano aspettando
la loro
colazione”disse Robert.
“sbrigati
che è già tardi, ti preparo una spremuta e un
caffè forte, ma datti una ripulita
che cosa hai fatto poi ai capelli?”chiese Claire.
“niente”disse
Robert
“sbrigati”disse
Claire uscendo finalmente dalla stanza del figlio.
Robert
si guardò allo specchio per un attimo la sua faccia aveva
visto momenti
peggiori, però che cosa era successo ai suoi capelli erano
appiccicosi, perché
i suoi capelli erano appiccicosi e perché i suoi vestiti
avevano acquisito
l’odore della birra, giusto perché la sera prima
gli avevano rovesciato una
pinta di birra addosso, le simpatiche idee di Tom, più tardi
l’avrebbe
raccontato a Carla già sapendo che avrebbe riso di lui.
“le
occhiaie sono sparite, che dire Charlotte hai davvero fatto un
miracolo”disse
Monica osservando il viso perfetto della figlia.
“grazie,
ho lasciato un trucco molto leggero, non so vuoi mettere qualcosa di
più
pesante?”chiese Charlotte.
“No,
va bene così”disse Carla osservandosi allo
specchio con i capelli semi raccolti
e il viso che le dava un’aria nettamente più sana
rispetto al solito, era
sempre pallida ma non sembrava di certo malata.
“oh
mio dio, ma sei da togliere il fiato”disse Emma entrando
nella stanza.
“non
esageriamo”disse Carla
“no
davvero, non so se Robert riuscirà a resistere fino alla
luna di miele”disse
Emma prendendola in giro.
“Emma,
stai parlando di nostro fratello ti prego”disse Lizzie
perplessa.
“guardate
chi c’è”disse Victoria entrando nella
stanza seguita da due piccole figure.
“sembri
una principessa mamma”disse Sophie avvicinandosi
“è
vero”disse Julian.
“cuccioli,
mi siete mancati tanto”disse Carla abbracciandoli.
“in
realtà sono qui per un compito preciso”disse
Victoria sorridendo.
“si
è vero, ti abbiamo portato una cosa da parte di
papà”disse Sophie.
“dovevo
dirglielo io”disse Julian sbuffando.
“No,
io glielo dicevo e tu gli dai il biglietto”disse Sophie.
“va
bene”disse Julian prendendo il piccolo foglietto di carta
ripiegato a formare
un rettangolo dalle mani della sorella e passandolo a Carla.
“un
biglietto”disse Carla sorridendo mentre tutti gli occhi erano
puntati su di lei
e su quel bigliettino.
“che
cosa dice?”chiese sua madre quando la vide sorridere mentre
leggeva.
“No,
niente”disse Carla osservando un’ultima volta la
strana scrittura del suo
futuro marito e sorridendo di nuovo, quell’uomo era
totalmente assurdo si disse
tra sé mentre ripensava a quello che gli aveva scritto.
“
E’ ancora confermato il nostro appuntamento davanti a tutta
quella gente che ci
ha dato il tormento nelle ultime settimane? No perché nel
caso ti venga ancora
quello strano terrore da matrimonio ti basta dirlo, vengo a recuperarti
e ce ne
andiamo. Ti amo, Robert”
“che
cosa dobbiamo dirgli?”chiese Sophie.
“ditegli
che sarò quella con un vestito strano e
ingombrante”disse Carla
“Julian
andiamo”disse Sophie correndo con il fratello minore fuori
dalla stanza.
“dai
che cosa ti ha scritto?”chiese Emma curiosa.
“tanto
non ve lo dico”disse Carla sospirando.
“trattandosi
di Robert forse è meglio non saperlo”disse Lizzie
scettica facendo ridere i
presenti.
“mamma
ha detto che sarà quella con il vestito
strano”disse Julian prima che Sophie
potesse precederlo.
“Ok
grazie ragazzi”disse Robert ridendo.
“andiamo
ad aiutare la nonna”disse Sophie trascinandosi dietro Julian.
“non
ci posso credere che ti sposi anche tu”disse Tom ridacchiando
mentre si
sistemava la cravatta.
“pensavi
che avrei fallito, no beh grazie in quanto testimone questa tua
sincerità mi
colpisce”disse Robert perplesso.
“beh
ce ne hai messo di tempo a farle dire di si”disse Tom
prendendolo in giro.
“che
stronzo”disse Robert
“comunque
finchè non le metterai l’anello al dito mai dire
mai”disse Tom
“fottiti
Tom”disse Robert fulminandolo.
“magari
all’ultimo cambia idea”disse Tom
“e
io in quel caso ti ucciderò, sappilo”disse Robert
sorridendo minaccioso.
“sto
scherzando ormai penso proprio che non cambi più idea,
insomma ha avuto quasi
sette anni per decidere di lasciarti, se non l’ha ancora
fatto ho proprio paura
che tu gli piaccia davvero, qualcosa che trovo incomprensibile,
però a quanto
pare è così”disse Tom prendendolo in
giro.
“grazie
Tom, per essere un perfetto testimone e migliore amico”disse
Robert perplesso.
“e
aspetta di sentire il discorso”disse Tom
“puoi
anche non farlo non è obbligatorio”disse Robert
“hey
Rob sei pronto?”chiese suo padre affacciandosi sulla porta.
“è
ora”disse Robert e suo padre annuì.
“posso
entrare?”chiese Gabriele bussando alla porta della stanza
dove Carla attendeva
che il tutto iniziasse.
“certo,
tesoro siamo pronte”disse Monica.
“Carla
sei davvero bellissima”disse Gabriele commosso.
“dai
papà no, non piangere”disse Carla sorridendo e
abbracciandolo.
“non
ci posso credere che stai per sposarti, mi sembra ieri che eri la mia
bambina”disse Gabriele asciugandosi gli occhi.
“Nostra
figlia è cresciuta tesoro”disse Monica che si
stava trattenendo dal fare la
stessa fine di suo marito.
“non
siamo stati il massimo dei genitori, quando hai avuto bisogno di noi,
non ci
siamo stati affatto, io specialmente ero così preso dal mio
lavoro che ho messo
in secondo piano le cose più importanti della mia
vita”disse suo padre guardando
anche sua madre.
“papà
è acqua passata ormai”disse Carla
“No,
io voglio ripetertelo perché meriti di sentirlo sempre, noi
siamo davvero
orgogliosi di te, orgogliosi della persona che sei riuscita a diventare
da
sola, sei diventata molto brava nel tuo lavoro e sei riuscita anche a
costruirti una famiglia, tu e Robert siete dei genitori fantastici,
siete i
genitori che saremmo dovuti essere noi due per te, e questo
sarà sempre il mio
rimpianto maggiore, non avrei mai dovuto mettere te e tua madre in
secondo
piano”disse suo padre e Carla dovette trattenersi dal
piangere, è vero il
passato era stato particolarmente difficile, ma da quando Robert era
entrato
nella sua vita tutto aveva preso una piega stranamente positiva e anche i rapporti con i
suoi genitori da
assenti che erano diventati avevano finalmente ripreso vita.
“papà
davvero non pensiamoci più, pensiamo soltanto al presente, e
nel presente voi
siete due genitori perfetti, ok forse mamma è ancora un
po’ rompipalle però non
si può certo chiedere troppo, avete accettato Robert e siete
dei nonni
fantastici, Sophie e Julian vi adorano, si è sempre in tempo
per recuperare e
voi l’avete fatto alla grande”disse Carla con gli
occhi lucidi.
“ti
voglio bene Carla”disse suo padre abbracciandola.
“anch’io
papà”disse Carla
“non
piangere o ti si rovinerà il trucco”disse sua
madre abbracciandola.
“ti
voglio bene anch’io mamma”disse Carla ridendo.
“tuo
padre ha ragione siamo davvero molto orgogliosi di te, sei una donna in
gamba,
un ottima madre e stai per sposare uno degli uomini più sexy
di Hollywood che
cosa si potrebbe volere di meglio?”chiese Monica sorridendo
mentre tentava di
non piangere.
“è
al sesto posto della top20 attualmente”disse Carla ridendo.
“sta
scherzando naturalmente, o almeno spero,
quello che conta è che tu sia felice, noi
vogliamo soltanto questo per
te“disse Gabriele.
“lo
so, papà”disse Carla sorridendo.
“dai
adesso basta con questi momenti strappalacrime,
c’è qualcuno di sotto che ti
aspetta”disse Monica.
“giusto,
meglio andare”disse Carla prendendo un bel respiro.
“Non
è un po’ in ritardo?”chiese Tom al
fianco di Robert.
“non
iniziare”disse Robert
“no,
beh è normale le spose arrivano sempre in
ritardo”disse Tom
“Tom,
basta”disse Robert che iniziava ad innervosirsi, sensazione
che però ben presto
si affievolì quando si diffuse una musica
nell’aria e fecero la loro comparsa
le sue sorelle seguite da Emma e Camilla, e poi la vide in fondo al
lungo
corridoio, suo padre al suo fianco e il vestito assurdo come
l’aveva definito
lei, che la rendeva ancora più bella.
Non
si guardava intorno, guardava lui e sorrideva, ignorando il resto dei
presenti
e lui aveva occhi soltanto per lei, proprio come la prima sera che
l’aveva
vista, aveva incrociato i suoi occhi e non c’era
più stato verso di dimenticarli.
“te
l’affido”disse Gabriele posando la mano di Carla su
quella di Robert.
“scusa
il ritardo c’è stata qualche lacrima di troppo di
sopra”disse Carla.
“sei
bellissima”disse Robert accarezzandole il viso.
“ehm,
ehm”disse il prete richiamando la loro attenzione.
“li
scusi sono i soliti”disse Ivan scatenando una risata
generale.
“è
il momento dello scambio degli anelli”disse il prete
rivolgendosi ai testimoni.
“aspetta,
si ecco trovato”disse Ivan che si era così
lasciato trasportare dalla cerimonia
che non ricordava più dove aveva messo la fede.
“grazie
Ivan”disse Carla prendendo la fede e scuotendo la testa.
“Carla,
lo sai che con le parole sono un totale disastro, capita che me ne esca
con
cose assurde e che straparli, però oggi credo proprio che
non mi tratterrò, non
che normalmente io lo faccia, ma oggi non mi sforzerò
nemmeno di evitarlo,
perché per esprimere quello che ha significato incontrarti
ormai quasi otto
anni fa, servono parecchie parole. Otto anni fa tutti sapevano che cosa
stava
accadendo di questo periodo nella mia vita, ero intrattabile e non
avevo
nemmeno il coraggio di farmi vedere dalla mia famiglia, e poi ho
incontrato te
e tutto è cambiato, improvvisamente avevo voglia di
continuare a fare le cose
che mi piacevano e avevo smesso di avercela con tutti, tu hai riportato
in
superficie la parte migliore di me e ogni giorno mi fai venire voglia
di essere
una persona migliore, ti amo perché non credo sarei in grado
di amare
nessun’altra, ti amo perché oltre ad essere la mia
donna sei anche un’amica
perfetta, e sei la donna che voglio come madre dei miei figli, anche se
beh sei
già la madre dei miei figli ma se potessi scegliere
sceglierei ancora te”disse
Robert infilandole la fede.
“perché
ti amo, uhm vediamo forse perché sei totalmente assurdo, mi
hai fatto una corte
spietata senza nemmeno conoscermi, hai finto di volere una relazione
senza
impegni soltanto per potermi stare accanto, hai avuto pazienza con me
anche
quando nessuno l’avrebbe avuta, e ne hai avuta davvero tanta,
perché tutti lo
sanno io sono un soggetto un po’ assurdo ecco, non credevo
affatto nell’amore e
non volevo averci assolutamente a che fare, ma poi sei arrivato tu ed
è stato
impossibile ignorare quello che mi stava succedendo, ci ho provato, ho
provato a
negare tutto, ma non ce l’ho fatta, perché quello
che sentivo per te era più
forte di qualsiasi paura e tu sei stato perfetto, ti amo
perché mi fai sentire
al sicuro, perché anche tu sei un ottimo amico, e sei un
ottimo padre, credo
che Robert sia l’unico uomo che mentre la sua compagna non
riesce a dormire
perché il bambino si muove troppo e continuamente, tutti e
due i bambini
precisiamolo,beh credo che lui sia l’unico che rimane sveglio
a tenerti
compagnia e che cerca anche la musica giusta perché si
tranquillizzi, ti amo
perché nella tua assurdità sei assolutamente
perfetto”disse Carla infilando la
fede alla mano di Robert.
“bene
se nessuno ha nulla da dire, penso che posso dichiararvi ufficialmente
marito e
moglie, adesso puoi baciarla”disse il prete guardando Robert.
“ti
amo signora Pattinson”disse Robert guardandola negli occhi
prima di avvicinare
le labbra alle sue.
“ti
amo tanto anch’io”disse Carla.
“hai
visto che sposarsi non era poi così
complicato”disse Robert mentre intorno a
loro regnava il caos più totale accarezzandole i capelli che
alla fine aveva
sciolto.
“no”disse
Carla con la testa appoggiata alla sua spalla e gli occhi chiusi.
“non
è stato facile arrivare dove siamo arrivati, però
ci siamo riusciti perché
quello che ci lega è molto più forte di qualsiasi
difficoltà”disse Robert.
“già”disse
Carla alzandosi e guardandolo negli occhi.
“prima
di te non ero nulla, ero soltanto una persona che si preoccupava di
rimanere in
superficie, si avevo il mio lavoro ma per il resto ero soltanto una
persona che
tentava di rimanere in superficie, respiravo certo, perché
se non l’avessi
fatto sarei morta, ma non stavo vivendo affatto, se ho deciso di
tornare a
vivere devo ringraziare soltanto te, tu mi hai fatto venir voglia di
rischiare,
di fidarmi di te ed è stata in assoluto la cosa migliore che
ho fatto nella mia
vita”disse Carla che senza accorgersene aveva iniziato a
piangere.
“amore,
non piangere, è tutto passato, ora ci sono io con te, e non
ho intenzione di
andare da nessuna parte senza di te, perché ti amo e non
smetterò mai di
farlo”disse Robert asciugandole le lacrime e stringendola a
sé.
“se
non ti avessi già sposato lo rifarei”disse Carla
calmandosi tra le sue braccia.
“adesso
sei diventata fan dei matrimoni?”chiese Robert
“con
la persona giusta è qualcosa che si può anche
sopportare”disse Carla.
“mamma,
papà”dissero Sophie e Julian raggiungendoli.
“che
succede?”chiese Robert prendendo in braccio Sophie mentre
Julian si era già
seduto in braccio alla madre.
“adesso
che vi siete sposati dovete farci un altro fratellino”disse
Sophie
“e
chi lo dice?”chiese perplessa Carla
“l’ha
detto lo zio Ivan, che quando tornate dalla Francia ci portate un
fratellino”disse Julian.
“beh
se lo dice lo zio Ivan”disse Robert ridendo.
“non
ci pensare minimamente”disse Carla scioccata.
“uno
solo”disse Julian.
“più
avanti magari”disse Robert scompigliando i capelli del suo
bambino.
“molto
più avanti “disse Carla.