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Autore: LDN    08/08/2011    6 recensioni
Oneshot su una mia personale fantasia sulla puntata 7x13 Protezione testimoni. Tony e Ziva devono proteggere una testimone importante per un processo e partono per Parigi. Sul viaggio di ritorno però succederanno molte cose.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tuttiiiiiiii! Questa è una Tony/Ziva v.v Una Tiva, insomma! E' una versione modificata della puntate numero 13 della settima stagione, protezione testimoni, o in liua originlae "Jet Leg". Spero vi piaccia! 

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Guidare con il motorino è uno spasso, le strade di Parigi non erano molto trafficate e comunque il mio mini bolide in affitto era perfetto per sfrecciare tra le macchine.

Ah, la città della bellezza, dell’amore.. con tutte le belle francesi presenti, ci credevo che tutti la chiamavano così!
Avevo appuntamento con Ziva al bar davanti alla Torre Eiffel e sapevo che farla aspettare avrebbe portato molti più guaio.

Quando riesco a vederla, seduta a un tavolino a gambe incrociate e il telefono attaccato all’orecchio, non posso fare a meno di ammirarla. E’ vestita in borghese, con un pantalone chiaro e un cappotto argentato, conversa con qualcuno mentre gira il cucchiano in una grande tazza, probabilmente di cioccolata. E’ autunno, e  il freddo si fa sentire.

Riesco a sentire un minuscolo pezzo del discorso quando parcheggio davanti  a lei “…Tony è appena arrivato, McGee. Ci sentiamo più tardi”

Mi siedo di fronte a lei e afferro la macchina fotografica, mia fedele compagna di viaggio, scattando qualche foto al paesaggio e di nascosto, quando volto lo sguardo, anche a lei.

“Allora, cosa ne pensi di Parigi? La città dell’amore.. a tutte le donne piace”

“ammetto che questa città è molto bella.. ma le tue foto no. Sono orrende Tony”

“Ehi! Sono bellissime! Guarda, i monumenti, le statue..”

“Oh andiamo Tony sono tutte uguali..”

“Come fai a dire che l’Arco di trionfo è uguale al Louvre?”

“Lascia perdere.. non capisci niente” e la conversazione finisce lì.  Non abbiamo parlato molto in quei due giorni di permanenza a Parigi. Ziva non era tipa da vacanza.

“Dobbiamo andare, la testimone ci starà aspettando”

“si, andiamo.. mi mancherà questa città Ziva. Le luci.. le vacanze, il dolce far niente..”

“Metti in moto Tony” si aggrappa ai miei fianchi quando saliamo in moto, stringendomi in un abbraccio. Spero non si accorga del brivido che ha trapassato la mia spina dorsale.

Sfreccio per la città, scatto qualche altra foto sotto le proteste di Ziva,e  poi arriviamo al Palazzo dove ci attende la testimone. Ha assistito a cose che non doveva vedere che ovviamente era ricercata dai criminali, così c’era stato affidato il compito di proteggerla  a tutti i costi, dalla sua partenza da Parigi fino all’arrivo a Washington, dove si sarebbe svolto il processo. Il volo di linea era previsto quattro ore dopo, ma tutti (eccetto me che volevo godere ancora un po’ della visione delle parigine) hanno convenuto fosse meglio andare prima.

“Salve signorina. Deve venire con noi, il viaggio parte tra poche ore” semplice e diretta, come sempre. Lei annuisce e ci saluta gentilmente. Comincia a parlare e capisco immediatamente che avrebbe continuato durante tutto il viaggio. Almeno non sarebbe stato noioso !

 

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Tre ore dopo, in attesa di essere imbarcati, parlo con il federale che ci avrebbe accompagnato sui passeggeri dell’aereo. Niente di strano, a quanto sembrava.
“Tony, muoviti, hanno aperto il varco” mi incammino, salgo sulla navetta mettendomi al lato di Ziva, e guardo l’aereo avvicinarsi con calma.
Quando veniamo condotti su per le scalette, un hostes bionda e con un sorriso non poco inquietante ci saluta, per poi indicarci i nostri posti. Mi siedo accanto alla testimone e attendo la pazienza con ansia. Mi aspettavano molte, moltissime ore di estenuante viaggio.

 

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“allora.. che ne pensi delle mie foto?” sto mostrando alla ragazza le mie fantastiche foto. Lei non sembra molto convinta

“OH, andiamo, cos’hanno che non va le mie foto?”

“Sono.. senz’anima, non ci sono persone Tony. Le persone rendono bella una foto”

MI sento stupido a pensarlo, ma è la verità. Le più belle, infatti, sono quelle in cui c’è Ziva.
Seduta, in piedi, girata, stesa sul letto..

L’ho fotografata mentre dormiva, non ho potuto resistere all’impulso. E’ bella, è sexy, e ho paura di perderla. Non ti accorgi di quello che hai finchè rischi di perderlo, ed io avevo una fottuta paura che accadesse. E non potevo più vivere senza di lei.

“Tony, potresti venire un attimo di là con me?” una voce mi chiama, e quando capisco che è la sua voce mi alzo immediatamente e la seguo nel.. bagno?

Chiude la porta alle nostre spalle, bloccandoci in quel buco illuminato da una sola lampadina in alto. Tipico dei bagni della classe economica.

“Ziva, siamo chiusi in un bagno, non so se..”
“Smettila di fare quel musone, Tony. Perché lo fai?”

La guardo perplesso “Non stavo facendo nessun musone Ziva, ti sbagli di grosso”

“Tony.. io ti conosco. E’ sempre per quello?”

Sto zitto, ma i suoi occhi mi scrutano e mi sento nudo come non lo sono mai stato nella mia vita.

“Si Ziva, è per quello”

sospira esasperata “Tony..”

“Non dire niente, lo so già. Hai bisogno di tempo per capire quello che vuoi. Ho capito”

Mi guarda, mi stringe le mani, mi abbraccia. Succede tutto in un attimo, e l’attimo dopo mi ritrovo le sue labbra sulle mie. E’ pura felicità quella che mi attraversa quando capisco che la sua riflessione è finita. Ed ha scelto me, me. Ero il DiNozzo più felice del mondo.

“Oh Ziva…” mi è mancato sussurrare il suo nome così, preso dalla passione. Mi è mancata lei, le sue mani, la sua bocca, il suo corpo schiacciato contro il mio.. e non importava più se quello era un bagno, né che eravamo in missione. C’eravamo solo io e lei.

Le sue mani mi toccano lì dove le desidero e i gemiti sono difficili da trattenere. Voglio far impazzire anche lei, così le stringo forte le natiche e la sollevo, posandola sul lavandino. Abbasso i suoi pantaloni giusto quel poco per toccarla e mostrare il suo intimo blu scuro in cotone elasticizzato.

I baci si fanno più roventi, le lingue più passionali, le mani più esigenti, e presto entrambi abbassiamo l’intimo dell’altro e ci uniamo. Completamente, senza riserve, senza timori. Perché siamo soli finalmente, senza più dubbi o indecisioni.

Quando finisce tutto e la passione si spegne, dopo un ultimo lungo e dolce bacio ci dividiamo e usciamo dal bagno.

Tutto quello che succede dopo fa parte del viaggio. In bagno, quello stesso bagno dove avevamo fatto l’amore, trovammo il corpo morto dell’agente federale con l’arma del delitto ancora nel collo con un impronta che prelevammo e inviammo a Abby. La testimone è stata quasi assassinata con un cuscino pieno di polvere di arachidi, di cui lei era allergica, e grazie al confronto di impronte abbiamo arrestato i due colpevoli. Ziva ovviamente ha combattuto contro di loro, mentre io ho preso un pugno e sono caduto a terra. Sempre molto virile, eh.

 

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Scesi dall’aereo camminiamo verso l’uscita e il parcheggio quando mi ricordo di una cosa importante e afferrò la mano di Ziva per fermarla. Non si ritrai come faceva prima, e questo mi da un immensa soddisfazione. Durante il periodo di pausa, evitava qualsiasi contatto, persino quello.

Mi guarda sorpresa “Che c’è Tony?”

“Ziva.. non mi hai ancora dato una risposta”

lei spalanca gli occhi, ma poi si rilassa e con tutta la naturalezza possibile mi risponde “Si Tony, voglio sposarti”

Non mi importa niente del mondo, o delle persone che ci guardano. La sollevo e la bacio lì in mezzo all’aeroporto.

So che Gibbs ci sta guardando, so che non è d’accordo con questa cosa, so che per lui la regola numero 12 è importante. Ma per me, Ziva lo è di più e non rinuncerei a lei per niente al mondo.

Non quando quegli occhi mi promettono finalmente tutto quello che non ho mai avuto.

“Ti amo, DiNozzo” è un sussurro ben chiaro alle mie orecchie. Le cingo le spalle e la conduco verso l’uscita, dove ci attendono Gibbs e Mcgee.

Ed è proprio quest’ultimo il primo a salutarci “Allora ragazzi, il viaggio è andato bene?”

Gli tirò una pacca sulla spalle “Benissimo, pivello. Ah, ricorda ti preparare l’abito da cerimonia McTestimone”

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Benvenuti sul fondo della storiaaa! xD Grazie per aver letto, grazie soprattutto a chi spenderà una piccola parte del suo tempo per recensire la storia e farmi felice :) E' stato un piacere intrattenervi, alla prossima!
  
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