*Alone*
“Sii sbrighi.” fu tutto ciò che pronunciò la graziosa ragazza dal cappotto nero sul ciglio del marciapiede.
Il conducente non se lo fece ripetere due volte. Mise in moto e il taxi giallo, sporco a causa dell'inquinamento onnipresente, prese vita tra le caotiche vie della città.
Blair fissò per l'intero tragitto il finestrino imbrattato senza realmente vedere cosa ci fosse all'esterno.
Si sentiva ferita, nonostante il tempo trascorso si sentiva ugualmente ferita. Ancora non riusciva a capacitarsene.
Lei la Regina della Costance, al liceo.
Lei la Regina dell'Upper East Sid, ora.
Lei che otteneva sempre quello che desiderava, questa volta aveva perso molto più che la corona.
Come era potuto accadere?
Quando era accaduto esattamente?
- Siamo i tuoi amici B. Non ti abbandoneremo mai. -
Vedeva ancora lo sguardo dolce e rassicurante di Serena mentre gli pronunciava quelle parole.
Sentiva ancora lo sbuffo, fintamente, scocciato di Chuck alle sue spalle.
Percepiva ancora il tocco delicato di Nate sulla sua mano tremante.
Erano solo bugie?
Sì. Un mare di bugie per la precisione.
La sua vita aveva perso di lucentezza esattamente nello stesso istante in cui uno dopo l'altro coloro che lei considerava la sua famiglia l'avevano abbandonata come fosse stata un paio di Louboutin usate.
Come avevano potuto? Proprio Loro che avevano promesso ci sarebbero stati per sempre.
Si sentiva ferita e come sarebbe potuto essere altrimenti?
Erano cresciuti insieme con la ferma convinzione che da adulti avrebbero vissuto uno accanto all'altra in uno di quei palazzi enormi dal gusto antico.
Era stata, forse, solo lei a crescere con la ferma convinzione che nessuno li avrebbe mai potuti dividere?
C'erano stati dissidi, amori, tradimenti e rancori negli anni, ma mai avrebbe pensato che sarebbe arrivato, anche, il giorno in cui si sarebbero dovuti dire addio.
Assieme alla loro partenza era scomparso anche il suo sorriso.
Senza i suoi amici lei era diventata inutile. Viveva per loro, il suo mondo girava intorno a loro ed ora che non erano più lì al suo fianco, lei non serviva più a niente e a nessuno.
I complotti e i piani di vendetta non avevano più alcun senso.
Questa era la verità.
“Siamo arrivati signorina.” la voce dell'autista la riportò alla realtà.
“Tenga il resto.” gli rispose senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
In fondo lei rimaneva ugualmente la Blair snob e viziata che tutti conoscevano.
Alzò lo sguardo verso il palazzo in cui stava per dirigere la sua regale figura.
O forse, sebbene impercettibilmente era cambiata anche lei?
Il campanello suonò.
Il ragazzo, meglio conosciuto come Lonely Boy, chiuse distrattamente il libro di letteratura e con passo esageratamente lento si avviò verso la porta.
Si domandò chi fosse a quell'ora della notte. Del resto era un pensiero legittimo, da quando Vanessa aveva deciso di trasferirsi in Spagna per i suoi studi, quel loft, come lui per altro, aveva conosciuto la compagnia di ben poche altre persone.
Ok, poche era un eufemismo.
La solitudine per lui non era certo un problema.
Ci viveva da sempre nella solitudine.
Il campanello suonò ancora.
“Arrivo!” urlò velocizzando il passo.
“Era ora Humphrey, in questo postaccio non avete neanche il riscaldamento in corridoio. Dico, ma dove vivi?”
la voce dell'unica ragazza che avrebbe potuto pronunciare quella frase così maleducatamente da risultare quasi divertente, lo travolse.
Sorrise.
Lei era le “poche altre persone” che avevano avuto il piacere di trascorrere il tempo con lui in quel loft.
Chi lo avrebbe mai detto Dan Humphrey e Blair Woldorf avvistati ad orari improponibile della notte a sorridersi piacevolmente sul pianerottolo di casa Lonely Boy.
Probabilmente questo sarebbe stato il titolo adatto per una bomba Gossip Girl, ma ormai chi più chi meno ci avevano fatto tutti l'abitudine a vedere quei due insieme.
Impossibile a dirsi forse, ma le cose stavano esattamente in questo modo.
Chiunque, però, avesse solamente osato far notare loro l'amicizia che li legava, avrebbe sicuramente perso un dito o il lavoro, o forse entrambi.
Eppure contro ogni legge morale, fisica e sopratutto classista Blair e Dan trascorrevano gran parte del loro tempo, da poveri ragazzi soli quali erano, assieme.
Strano il destino, no?
Nessuno dei due poteva dire con certezza quando aveva smesso di odiare l'altro, era stato qualcosa di così graduale da non essere memorizzato da parte di entrambi.
Dan continuava a pensare che Blair fosse viziata, boriosa, maleducata e sì anche offensiva e crudele eppure in quegli ultimi mesi trascorsi in sua perenne compagnia aveva potuto scorgere dell'altro in lei.
Fondamentalmente era una ragazza rimasta sola che aveva paura della solitudine a differenza sua e che aveva il terrore di essere abbandonata nuovamente.
Dan aveva compreso che sotto la maschera da Regina classista e velenosa, c'era anche una ragazza debole e fragile, la quale ancora non aveva capito quanto in realtà fosse speciale.
In poco tempo si era reso conto che Serena in quegli anni aveva sempre avuto ragione.
Blair era diversa da come appariva e sopratutto la sua vita non era poi così perfetta come aveva sempre immaginato.
D'altro canto anche Blair aveva imparato a conoscere quel goffo ragazzo sarcastico che tanto aveva odiato al liceo. Ora quasi si vergognava di se stessa, quasi.
Dan non era solo un moralista, secchione, sfigato, zelante perbenista con zero classe in fatto di moda. Era anche una persona buona che non pensava sempre ad un secondo fine e che a differenza sua non tramava alle spalle di nessuno per ottenere ciò che voleva.
Lui credeva nel pensiero: “I giusti verranno ripagati.” e sebbene lei ritenesse questa sua massima ridicola, trovava il suo essere onesto, dannatamente onesto, qualcosa di raro e prezioso.
Erano così diversi tra di loro che era forse questa loro stessa diversità a spingerli a compendiarsi a vicenda.
Blair riteneva di essere superiore a lui in ogni campo e di non provare alcunché per il ragazzo, allora cos'era quel languore che la colpiva ogni volta che notava i suoi occhi neri scrutarla fino all'anima?
Dan Humphrey le era, davvero, così indifferente come continuava a ripetere a se stessa?
“Blair, che ci fai qui alle tre del mattino?” domandò lui con il suo solito tono da perfettino, chiudendo la porta alle spalle della ragazza.
“Stavi dormendo?” domandò in leggero imbarazzo.
“No, io...non cambiare argomento con me!” disse dopo essersi reso conto di ciò che stava facendo la mora “Devi smetterla di manipolare le persone.”
La ragazza rise.
“Humphrey con te è fin troppo semplice, hai fatto tutto da solo.” rispose lei aggiustandosi un boccolo ribelle.
“Dimmi perchè sei qua.” la riprese di nuovo serio.
Blair si sedette sullo sgabello mentre lui restò a fissarla appoggiato al bancone.
Perchè non poteva essere sempre così? Semplicemente Se stessa. Si chiese guardandola con un interesse che giudicò decisamente esagerato.
Da quando aveva incominciato a vederla come una vera ragazza?
Blair Waldorf gli era davvero, così indifferente come continuava a ripetere a se stesso?
La ragazza rimase spiazzata a tale richiesta; non sapeva cosa rispondere, come poteva del resto?
Non lo sapeva neanche lei perché era lì!
“Sei la prima persona a cui ho pensato.” ammise sinceramente.
Dan sospirò, se non altro era stata onesta.
“Blair che ti sta succedendo? Ti ripeto: sono le tre di mattina e normalmente la gente a quest'ora dorme se sei qui devi avere un motivo serio.”
Lei gli scoccò uno sguardo a dir poco fulminante.
Maledetto Humphrey e maledetta la sua curiosità.
E fu il suo sguardo dolce e allo stesso tempo severo a farla capitolare.
Decise di raccontagli ogni cosa.
Forse, lui avrebbe capito.
Anzi no, lui sicuramente avrebbe capito. Senza giudicarla o peggio compatirla. Quel tempo era finito, ormai.
Era assurdo, Humphrey era l'unico a capirla.
“Ho perso ogni cosa, ogni dannata cosa. E non parlo delle mie Manolo appena comprate.
Parlo di tutto il resto.
Prima Chuck che se ne va dall'altra parte del mondo per ritrovare se stesso, poi Nate che si scopre essere innamorato di tua sorella! Tua sorella capisci!
- Dan capì benissimo cosa significasse tutto ciò per lei, ma non la interruppe. Doveva sfogarsi una volta per tutte e lui l'avrebbe lasciata parlare, urlare, gridare tutta la notte se fosse stato necessario -
e per finire Serena che decide di andarsene con Ben abbandonandomi qua da sola.
Io posso capire mia madre e Cyrus, posso addirittura accettare le scelte di Chuck e Nate, ma S...io e lei siamo migliori amiche da una vita, ancora non ci credo che se ne sia andata. Non posso.
E sono talmente disperata da prendere uno stupido, puzzolente, taxi alle tre di mattina per venire a Brooklyn in questo squallido loft da uno che indossa un'orrenda camicia di flanella e che ora scoppierà a ridermi in faccia.
Sei contento, Humphrey?” terminò lei serafica con gli occhi lucidi.
Dan la guardò mentre si sforzava di non far scendere neppure una lacrima su quel viso di porcellana. D'un tratto le sembrò piccola e indifesa e senza dire niente si avvicinò e l'abbracciò. Come solo un Humphrey sa fare.
Blair non scappò né si scansò da quell'abbraccio impacciato e caldo. Forse avrebbe dovuto, ma si sentiva finalmente a casa tra le sue braccia. In pace con tutto.
Humphrey era la sua medicina e non aveva neanche controindicazioni.
“Non sei sola Blair, per quanto ti possa sembrare paradossale io sono qua con te adesso.
Sono le tre di notte e sto ascoltando i tuoi deliri. Magari non sono il re di un assurdo paese in Europa, ma sono tuo amico e credimi se ti dico che puoi contare su di me.”
Le sorrise sincero allontanandosi dal suo corpo minuto.
Blair lo guardò attentamente mentre cercava di non scoppiare a piangere a causa delle sue parole troppo sdolcinate.
Era davvero suo amico.
Dan, lo si poteva notare dai suoi occhi pesanti; era stanchissimo, ciò nonostante non le aveva chiuso la porta in faccia come invece era accaduto tante volte con Nate o Chuck e non le aveva risposto per finta cortesia di circostanza.
Dan era stato sincero con lei.
Sorrise.
“Negherò di averlo detto davanti anche a mia madre sia chiaro, ma...Grazie Dan.” disse le ultime due parole con un tono che mai si sarebbe potuto identificare con l'algida Blair.
Era stata sincera anche lei, lui lo sapeva.
Ricambiò il sorriso.
“Non avevo dubbi. Ti va una pizza?” rispose ciarliero come sempre, d'un tratto il sonno era completamente svanito.
“Humprey stai proponendo a me Della Pizza?” il suo aristocratico sopracciglio alzato esprimeva tutta la contrarietà verso la richiesta del ragazzo.
“Già è proprio così.” rispose prendendo il cellulare.
“Potrei accettare solo, e dico solo, se vedessimo il mio film preferito.”
“Va bene, vada per Colazione da Tiffany.” decretò lui facendo il numero.
Blair rimase un attimo a fissarlo, persa nella consapevolezza che quel ragazzo fosse assai meglio di qualsiasi re d'Europa.
Dan la conosceva. La conosceva davvero.
E, Forse, un giorno avrebbe deciso di ascoltare il suo cuore e non il suo cervello.
Forse un giorno avrebbe deciso di essere veramente felice.
Sorrise costatando che in fondo trascorrere la sesta serata della settimana con Humphrey era proprio ciò che desiderava.
“15 minuti.” disse tornando da lei
“Accendo il DvD.”
“Prendo la coperta.”
Forse, quel giorno non era poi così lontano.
Avvistati: Dan Humphrey e Blair Waldorf addormentati l'uno accanto all'altra in un tenero abbraccio.
Regina B, ma che ci combini? E che cos'è quel sorriso che vedo? Non sarà mica dovuto alla presenza del Ragazzo Solitario?
É tutto per questa sera.
Kiss Kiss
Gossip Girl.
*Autore*
Salve!
Intanto ringrazio chiunque sia giunto fino a qua, grazie davvero!
Vorrei fare una piccola precisazione dedicata sopratutto ad una mia amica che non comprende come possa trovare questa coppia adorabile!
Fino a poco tempo fa ero sicura che Blair e Chuck fossero la coppia perfetta, quella che nonostante tutto alla fine ottiene il lieto fine perchè è così che deve essere, ma da quando il personaggio di Chuck mi ha deluso, vendendo Blair per un Hotel e portandosi a letto Jenny, il mio punto di vista è cambiato.
Penso che Dan e Blair si compendino a vicenda, che Blair sia la ragazza giusta per uno come Humphrey e che alla fine Dan sia quello che Blair ha sempre cercato, qualcuno che la metta al di sopra di ogni cosa, che la faccia sentire unica. Amata.
Chuck non è stato in grado di darle tutto ciò. Separati sono fantastici, ma insieme sanno solo procurasi dolore.
Questa FF non ha pretese, se non un sorriso, e come vedete ha un finale molto aperto, spero che sia stata di vostro gradimento e se anche non fosse stato così mi farebbe ugualmente piacere sapere cosa ne pensate.
Grazie mille e alla prossima.
N.