Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Lady Trash    09/08/2011    3 recensioni
"Ciel?" chiese un giovane dai limpidi occhi celesti e i capelli biondi ad un altro dagli occhi marini e i capelli dai riflessi bluastri.
"Che vuoi?" rispose brusco il Ciel in questione, abbastanza seccato: i suoi genitori gli avevano appena detto che presto avrebbero avuto un nuovo maggiordomo e non l’aveva presa molto bene; insomma, lui era un ragazzo di quasi quindici anni ormai, sei i suoi prendevano delle decisioni voleva essere aggiornato e non avvertito all’ultimo minuto!
PAIRING *rullo di tamburi*: SebastianxOC - CielxAlois - GrellxWilliam T.Spears
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quel maggiordomo, un nuovo lavoro.

Nel terrazzo di un palazzo di Londra un uomo dai capelli corvini e dal fisico marmoreo osservava assorto il paesaggio, appoggiato  alla balaustra dell’ampio balcone.
Era vestito fin troppo semplicemente: addosso aveva solo un telo bianco che dalla vita gli arrivava alle ginocchia; del resto, si era appena fatto una doccia bollente e nonostante fosse il tramonto lui non dimostrava di sentire freddo.
<< Sebas-chan, ho fame! >> si lamentò una voce femminile, da dentro l’abitazione.
Non diede segno di sentire, l’uomo dai capelli corvini, per quanto era concentrato.
Strinse leggermente i pugni, poi fece per strappare il foglio che aveva in mano e che da circa dieci minuti fissava con sguardo vacuo.
<< Ehi! Che stai facendo? >> domandò la voce di prima, sospettosa.
<< Elimino la spazzatura. >> rispose secco lui, restando però immobile. Forse sarebbe stato meglio lasciarlo andare, quel volantino:  dargli la possibilità di farsi trasportare dal vento e magari di arrivare nelle mani di un maggiordomo più motivato.
<< Non mi convinci sai, da’ qua! >> la voce si fece improvvisamente più sicura, dopo che la persona alla quale apparteneva lesse il contenuto del foglio.
<< Allora? - domandò la giovane donna proprietaria di quella voce - Mi spieghi che cosa ti turba? >>
Sebastian, così si chiamava l’uomo, fece scontrare le sue iridi rosse con quelle caffè della donna, osservando la decisione del suo sguardo e l’affabilità del suo sorriso.
Conscio delle sue debolezze, distolse lo sguardo ritornando a osservare il cielo. Solo allora parlò.
 << Ho trovato questo volantino alla Butler, sai che da quando è morto il mio vecchio signore la frequento come insegnante. >> s’interruppe, sapendo che aveva detto quanto bastava, rassegnato.
<< Dì un po’ Michaelis - lo chiamava sempre per cognome quando doveva fargli una predica – hai intensione di insegnare per tutta la vita? Sappiamo entrambi che la tua bravura di maggiordomo è dovuta ad anni di studio e fatiche, e che la passione che metti nel tuo lavoro non l’hai ereditata dai tuoi antenati! E allora perché ti stai deprimendo così? Capisco che tu tenessi a quel signore, quel  Mr Undertaker là, ma adesso lui non c’è più - il tono si addolcì e lo sguardo si fece più gentile - devi andare avanti. >>
<< Io ho freddo e tu hai fame, vado a preparare la cena. >> decretò troncando il discorso l’uomo.
<< Sebastian Michaelis! Non mangerò un solo boccone del tuo cibo squisito se esci da questo balcone! >>
 L’uomo si fermò, conscio che la sua donna avrebbe preferito mangiare al ristorante cinese di Lau e Ran-Mao a vita se  mai fosse entrato nell’appartamento. Fu così che si voltò, leggermente malinconico: << Ma io sento veramente freddo. >>
La sera, infatti, era calata e una leggera brezza faceva smuovere le piante che Moona Sutcliffe** curava sempre con tanto amore.
<< E io ho veramente fame! >> un brontolìo del suo stomaco lo confermò.
Si guardarono per alcuni secondi, il rumore del vento faceva da sotto fondo ad una scena che molte volte quel balcone aveva ospitato.
<< Mangerò il tuo cibo se mi prometti di ascoltarmi. >> sentenziò lei assottigliando lo sguardo, il vento smosse i suoi ricci capelli marroni conferendole un’aria da boss della mafia.
<< Ti ascolterò se mangi il mio cibo. >> anche se, nemmeno lui era da meno.
<< Vuoi la guerra? >>
<< Vorrei solo soltanto essere un maggiordomo perfetto … >> mormorò lui guardando la luna, ricordando tasselli di un passato che avrebbe preferito dimenticare.
 
<< Sebastian Michaelis al vostro servizio, my lord. >> quindici anni prima, nel pieno della sua giovinezza, Sebastian Michaelis era stato assunto a casa Undertaker: una villa macabra e tenebrosa il quale possidente aveva uno strano senso dell’umorismo.
<< Ah, il signor Michaelis …  bene, datti subito da fare! >> aveva enunciato il padrone di casa quando l’aveva visto per la prima volta.
Ben presto il  giovane ventenne si era reso conto che per “pulizie” il signore intendeva la lucidatura della bare che collezionava e che per “cena” gradiva soltanto degli stuzzichini del formaggio più maleodorante che esisteva sulla faccia della Terra. Eppure, Sebastian Michaelis si affezionò a Mr Undertaker e, utopisticamente, sperò di poterlo servire fino a quando non fosse diventato anziano.
Speranza che però crollò quando, quattordici anni dopo, Mr Undertaker fu preso dalla morte come un bambino viene preso nel grembo materno, ovvero il più serenamente possibile.
Da quel momento in poi Sebastian insegnò alla Butler, rifiutando categoricamente ogni offerta di lavoro che gli veniva proposta.
La Butler era in realtà il soprannome della Butler Academy, un Istituto per maggiordomi professionisti che comprendeva anche la sezione delle medie delle elementari. La Butler offriva ai propri clienti sempre maggiordomi di prima qualità che, con un po’ di pratica, sarebbero presto diventati professionisti. Sebastian era uno di quelli.
 
<< E’ pronto. >> fu l’avvertimento.
<< Arrivo subito! >> gridò Moona che si era appena cambiata e asciugata i capelli.
La trentenne si fiondò sulla sedia rapidissimamente e, dopo aver preso il bis, iniziò il suo discorso:
<< Adesso torniamo a noi. Lo sai che non puoi continuare così vero? Il Michaelis che ho conosciuto io era un giovane pieno di energia e di vita, fiero di servire un uomo bizzarro come Mr Undertaker! >>
<< Le persone cambiano. >> disse dopo aver portato alla bocca un cucchiaio della sua zuppa calda e averne assaporato il gusto. Cucinava proprio bene, nonostante avesse preparato stuzzichini per anni.
<< Tu non sei una persona come la altre. Inoltre, ho letto nel volantino, questo tuo nuovo padrone dovrebbe essere un ragazzino di quindici anni. Più giovani sono meglio è no? >>
<< Non parlarne come se i padroni fossero oggetti. >> precisò lui leggermente risentito.
<< Allora lo vedi che ci tieni ancora? Sebas-chan, solo perché Mr Undertaker è morto non significa che tu debba morire con lui. Non intendo stare un minuto di più con un uomo del genere, o avere un figlio da lui … >>
Il brodo che l’uomo stava lentamente gustando schizzò fuori dalla sua bocca come l’acqua di una fontana difettosa, ovvero violentemente. Sebastian spalancò gli occhi e sbatté più volte le palpebre, guardando la donna come se fosse un’aliena.
<< Eh? >>
<< Hai sentito bene, quindi datti da fare per trovare un lavoro che ti soddisfi altrimenti il mio bambino crescerà con addosso l’ombra di un padre frustrato! >> fu questo che convinse il trentacinquenne Sebastian Michaelis a chiamare il numero fisso di villa Phantomihive, per chiedere se il posto fosse già stato occupato e se disponessero di una casetta per la servitù.

Note:
- ** Moona Sutcliffe, ve lo dico adesso perché sono sicura che altrimenti me lo chiedereste nelle recensioni, è la sorella di Grell; sorella inventata ovviamente. Il nome Moona si pronuncia come "moon (luna)" ma è addolcito da un' A, così la pronuncia diventa "muuna". Ho deciso di chiamarla così perché, da quello che so, Sebastian ha un profondo legame con la luna e mi piace che una sua ipotetica compagna da AU possa chiamarsi così.
Il secondo capitolo arriverà a breve,
recensite in tanti
Argentea Michaelis

   
 
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