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Autore: Seryfenice    10/08/2011    2 recensioni
Un furioso litigio tra Bill e Tom rischia di dividerli per sempre. Ma l'amore fraterno resiste a tuto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quanto tempo giudava? Non lo avrebbe saputo dire nemmeno lui, Bill Kaulitz. La verità era che la rabbia non gli permetteva nemmeno di ragionare. Era in collera con suo fratello, Tom Kaulitz, come non succedeva da anni, anzi, forse come non era successo mai.
"Questa non gliela perdono!" pensava il cantante "Come ha potuto farmi una cosa simile?"
La "cosa simile" a cui Bill si riferiva era la presa in giro subìta da parte di Tom. Non avrebbe mai immaginato che lui sarebbe stato capace di portargli via la ragazza! Sapeva che era un donnaiolo, ma non avrebbe mai pensato potesse spingersi fino a questo punto!
Bill era fidanzato da tre mesi con questa ragazza, Lucinda. Capelli tinti di viola, occhi verdi, non molto alta ma con fisico da far girare la testa.
Si era innamorato subito, non appena l'aveva vista, ed erano usciti diverse volte la sera.
Il ragazzo ricordava bene quegli appuntamenti: la prima volta si erano baciati, la seconda erano già finiti a letto, per volontà di lei. Bill avrebbe voluto aspettare prima di compiere quel passo così importante, anche se Lucinda lo attraeva da morire non avrebbe avuto intenzione di andare oltre il bacio dopo solo due settimane che si conoscevano. Ma lei lo aveva provocato, lo aveva sedotto, e lui non era riuscito a resistere. Avevano bruciato le tappe e lui, sebbene l'amasse, aveva già cominciato a diventare sospettoso nei confronti della ragazza. Avrebbe preferito mangiarsi tutti i microfoni che aveva pur di ammettere che da quel secondo appuntamento, Bill aveva cominciato a pensare che Lucinda fosse una poco di buono.
E aveva ragione, perche non solo la ragazza era stata con altri mentre era fidanzata con lui, ma era arrivata addirittura a possedere suo fratello! Aveva affidato il suo cuore alla persona sbagliata, e a quel punto non riusciva più a capire con chi fosse realmente arrabbiato; con lei? Con Tom? O con se stesso, per non aver capito subito la vera natura di quella ragazza?
Forse se non fosse stato così sospettoso e geloso, Lucinda non si sarebbe comportata a quel modo. Forse, se avesse evitato di chiamarla una trentina di volte al giorno per controllare i suoi spostamenti, lei non si sarebbe allontanata da lui. E lui non avrebbe litigato furiosamente con Tom.
In quello stesso momento, il chitarrista era ancora nel suo letto, lo stesso letto in cui solo mezz'ora prima Lucinda lo aveva condotto. Quella poco di buono, che aveva preso in giro suo fratello Bill, e glielo aveva messo contro.
Le cose erano andate a questo modo: Bill era entrato nella stanza di Tom per parlargli di qualcosa, forse un'intervista o un concerto, e invece lo aveva trovato mentre faceva sesso con la sua ragazza. Il canante aveva letteralmente perso la ragione: gli sembrava ancora di vederlo mentre trascinava Lucinda per un braccio, insultandola.
"Avrei dovuto capirlo!" aveva gridato "Non sei altro che una tro***ta da quattro soldi, incapace di provare sentimenti! L'unica cosa che sai fare è andare a letto con tutti, e adesso anche con mio fratello! Vergognati!"
Dette quelle parole, la sua mano si era schiantata sulla sua guancia, con una violenza tale da buttarla per terra. Lei era scappata via piangendo per il dolore, forse causato dallo schiaffo, forse causato dal rimorso. A quel punto, Bill aveva sputato in faccia al fratello, prendendolo a ceffoni. Tom aveva risposto facendogli notare la sua stupidità: non avrebbe duvuto perdonarla sempre, ogni volta che lo tradiva! Bill si era talmente sentito ferito e stupido che se ne era andato sbattendo la porta, non senza aver detto:
"Preso in giro da una zo***la, e da un fratello talmente donnaiolo da non conoscere alcun tipo di etica! Cos'altro deve accadere, che renda la mia vita ancora più schifosa?"
A Tom dispiaceva che Bill fosse arrabbiato con lui. Dal canto suo, il chitarrista ce l'aveva più con se stesso che con il gemello. Bill aveva ragione; non conosceva alcun tipo di etica! Lucinda era una ragazza facile, ma era pur sempre la ragazza del fratello, e non avrebbe nemmeno dovuto toccarla. Invece aveva ceduto allententazioni, come al solito!
Abbattersi era inutile: doveva reagire. Doveva trovare un modo per farsi perdonare dal fratello, perchè non voleva assolutamente rischiare di perderlo per sempre per colpa di una donnetta! Inoltre, non voleva rischiare di far dividere la band. Con che faccia avrebbe detto a Georg Listing e Gustav Shafer, che per colpa sua i Tokio Hotel non sarebbero più esistiti?
Prese il cellulare, e compose il numero di Bill, sperando che la sua rabbia si fosse un po' attenuata.
Bill aveva già terminato la sua corsa in macchina, fermandosi in un autogrill. Poco lontano, un club per scambisti. Gli venne spontaneo chiedersi se lì dentro, in quel momento, Lucinda stesse battendo qualche tizio conosciuto da cinque minuti.
All'improvviso, il telefonino squillò: era Tom. Respinse la chiamata, perchè era ancora troppo arrabbiato per parlare con qualsiasi essere umano. Ma il gemello non si diede per vinto: lo chiamò due, tre, quattro volte, fino a che Bill non si decise a rispondere.
"Pronto?" disse, svogliatamente.
"Bill, sono io! Ho bisogno di parlarti" rispose Tom
"Non ho voglia di parlare con nessuno, soprattutto con te!" fece Bill, aggressivo.
"Bill, ti prego! Non puoi evitarmi, sono tuo fratello! Dove sei in questo momento?"
"Non sono affari tuoi!"
"Eccome se lo sono! Guarda che se non me lo dici tu, lo scoprirò da solo!" minacciò Tom
Bill non aveva altra scelta: gli disse che era in un autogrill, gli disse dove si trovava, e il gemello rispose che lo avrebbe raggiunto.
Cosa avrebbe potuto fare, nel frattempo? Bere una birra non sarebbe stata una cattiva idea, per cui si sedette a un tavolino, all'interno dell'autogrill, e prese due bottigliette da mezzo litro. Il proprietario lo guardava come per dire: "Oh no, un altro ubriacone depresso!"
Ma a Bill non importava. Stappò la prima bottiglietta, e cominciò a sorseggiare la birra fresca.
Dopo nemmeno un'oretta, Tom si affacciò nel locale, e gli fece segno di uscire. Nell'attesa, Bill aveva già bevuto tre birre a stomaco vuoto, e aveva quasi finito la quarta. Quabdo si alzò, barcollava leggermente.
"Allora, volevi parlarmi?" chiese, con la voce un po' alterata dall'alchool.
Tom lo guardò male: si era reso conto che il fratello era lievemente ubriaco
"Di questa non avrai alcun bisogno!" disse, afferrando la bottiglietta di vetro e cestinandola.
"Una cosa del genere non dovevi farla, assolutamente!" cominciò Bill "Perchè mi hai portato via la donna, eh?"
"Bill, non hai perso niente lasciando quella tipa, te lo garantisco!" rispose Tom
"Lo so, ma tu comunque sei mio fratello, non dovevi andarci mentre era ancora legata a me!" sbraitò l'altro
"Legata? Ma cosa stai dicendo? Quella era legata a un certo organo del tuo corpo, e non solo al tuo, ma a quello di chiassà quanta gente!" fece Tom.
"Non parlare a questo modo, o giuro che ti faccio male!" disse Bill, mettendogli le mani al collo.
"Fratellino, tu sei ubriaco!" esclamò il gemello, divincolandosi "Adesso ti siedi a un tavolo e ti prendi un tè bello forte, mh?"
Dovette trascinarlo nell'autogrill a forza per convincerlo a dargli retta. Il proprietario era guardingo, temendo che il ragazzo con i capelli corti e neri combinasse qualche macello.
"Ci porta una tazza di tè, per favore?" gli chiese Tom. Dopo un po' la bevanda arrivò al tavolo.
"Grazie...come si chiama?"
"Nick"
"Grazie Nick!" disse il ragazzo con le treccine nere.
Nick tornò dietro al bancone, senza smettere di tenere d'occhio Bill, che nel frattempo si era calmato e sembrava finalmente disposto a ragionare.
Fu Tom a prendere la parola per primo.
"Bill, mi dispiace! Ti chiedo scusa, non dovevo assolutamente andare con quella ragazza! Però cerca di capire, mi ha provocato, ha cominciato a fare la gattona sensuale, e io non sono riuscito a resistere!"
Il fratello beveva il tè senza dire niente. Nmo lo guardava nemmeno.
"Non c'era nessun motivo di arrabbiarsi così!" continuò Tom "Io sono nel torto, ma la colpa peggiore è di Lucinda! Avrebbe almano dovuto dirti fin da subito che non voleva una relazione seria! Sono rimasto malissimo quando mi hai dato quello schiaffo, sai? Per quanto potessi essere giustamente arrabbiato, non c'era alcun motivo di essere così violento con me, mi hai pure sputato in faccia!"
"E che avrei dovuto fare, secondo te?" Bill lo interruppe all'improvviso "Non ci ho visto più! Ho perdonato tutto a Lucinda, e nonostante avessi capito subito che fosse una poco di buono, la giustificavo sempre. Che stupido! Ma quando l'ho vista a letto con te...ho perso la testa. Ero accecato dalla gelosia e ti ho fatto del male, anche se tu hai l'unica colpa di aver fatto come qualsiasi maschio sia venuto a contatto con lei. Però cerca di capirmi! Se tu avessi una ragazza, e la trovassi a letto con me, come reagiresti?"
Tom abbassò gli occhi
"Mi sarei sentito ferito" disse.
"Appunto! Anche io mi sono sentito ferito! Non so come mai, però...semplicemente, non avrei mai immaginato che saresti stato capace di portarmi via la ragazza, ecco!"
"Non ne avevo intenzione, te lo giuro! Ho anche provato a sbatterle la porta in faccia quando si è presentata in camera mia, proprio per evitare questo, e invece...è successo" disse Tom.
"Hai ragione tu, comunque! Lucinda avrebbe dovuto dirmi divolere solo una botta e via, io avrei accettato comunque..."
"Eeeeh!" Tom rise "Poi sarei io il donnaiolo, eh?"
Anche Bill rise. I gemelli si guardarono negli occhi.
"Che ne dici di metterci una pietra sopra, fratellino?" disse Bill.
Il viso di Tom venne illuminato da un enorme sorriso.
"Era proprio quello che volevo sentirti dire!"
Si alzarono dal tavolino, e si abbracciarono. Bill si scusò con Tom per averlo picchiato. Come gli era saltato in mente di maltrattare la persona a cui teneva di più?
Uscirono dall'autogrill, e si avviarono verso le loro macchine. Bill non era più ubriaco, poteva giudare senza problemi.
"Tom?"
"Sì, Bill?"
"Se io dovessi rinascere in un altro mondo, in un'altra vita, in un'altra persona, vorrei avere di nuovo te come fratello!"disse Bill dolcemente
Il cuore di Tom si allargò. Si avvicinò al gemello, e lo abbracciò di nuovo.
"Grazie, fratellino! Non mi hai mai detto una cosa così bella!"
Si sciolse dall'abbraccio, poi disse ancora:
"Forza, andiamo! E vedi di sceglierti meglio la ragazza, la prossima volta!"
"Mi sa che devo cominciare a seglure il tuo esempio, invece. Una alla settimana! rispose Bill, ridacchiando.
Salirono nelle rispettive macchine. prima ancora di mettere in moto, il cantante cancellò dal telefonino il numero di Lucinda, la ragazza che aveva rischiato di spezzare il bellissimo legamen che aveva con Tom.
 

Piccolo avvertimento da parte dell'autrice: sono anti twincest, qundi non gradisco commenti strani, ok?
  
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