Fumetti/Cartoni europei > Altri
Ricorda la storia  |       
Autore: Caramell_    10/08/2011    2 recensioni
(Kim)
Si era calmato,il vento e il sole faceva capolino tra le foglie verdi dell'albero riflettendo sul suo vestito cristalli verdognoli. Socchiuse gli occhi. Quel luogo donava una tale pace che era impossibile non abbandonarsi e oscurare ogni pensiero.
E allora s'addormentò, i capelli biondi trasportati dal vento. Caldo. Una lacrima sottile che si posa sulla guancia e la carezza del vento pronta ad asciugarla.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ElsaxKimxElsaxKimxElsaxKim
Moments
Ricordi

- Lo sai che ti amo, vero?
- Si, lo so





Elsa si sedette sotto la grande quercia che sporgeva dalla finestra della sua camera.
Si sistemò l'ampia falda del cappello piumato di un tenue color azzurro, ornato da un velo di fine raso e sorrise, felice nel sentire la dolce voce del vento inondarla completamente.
I capelli biondi sciolti le svolazzavano intorno al viso facendole un piacevole solletico.
S'aggiustò l'ampio vestito azzurro ornato di merletti, sistemandoselo meglio sulle gambe, e scosse la testa.
Amava quel genere di vestiti, la facevano sentire una principessa e a volte una regina vanitosa irraggiungibile e dal cuore di pietra.
Sogghignò portandosi una mano sulla bocca.
Che assurdità!
Lei non era così. Certo,lo era stata e in giorni come quelli, quando si fermava a riflettere protetta dalle braccia materne di quella quercia, non ne andava molto fiera.
A quel tempo non faceva altro che starsene in camera sua a giocare con le bambole biondissime che spesso i parenti le regalavano. Ma tra tutti quegli oggetti inanimati uno era considerato una parte del suo cuore.
Una bambola,la più bella fra tutte. L'ultimo regalo di una madre ad una bambina impreparata alla sua scomparsa.
Era stata proprio lei a donargliela, quando stava male e tossiva, sdraiata su un letto. Ed Elsa l'aveva afferrata delicata, come se fosse un oggetto di cristallo finissimo e avesse paura di romperla. Era bionda, come lei e il papà e aveva la pelle bianca come il latte, due occhi azzurrissimi le spiccavano sul volto delicato e la bocca, rossa e a forma di bocciolo, era il calco perfetto di quella di sua madre. In più una vestito lunghissimo, di seta rosso, le scendeva delicato fino ai piedi, ricoperto di nastri e merletti.
Sembrava lei, fatta su misura e forse era così.
Sorrise,sommersa dai ricordi.
Non faceva altro che giocarci,non la lasciava un attimo. Prendevano il the,passeggiavano e intrattenevano molte conversazioni interessanti Perchè quella bambola era la mamma.
La mamma sarebbe rimasta con lei per sempre e lei se ne sarebbe presa cura come aveva sempre fatto papà.
Sospirò. Purtroppo non era andata così. Nonostante le sue speranze di bambina la mamma era morta, se n'era andata e a lei era rimasta solo quella bambola. Unico, spregevole ricordo di un amore effimero.
Da quel momento non aveva fatto altro che sentirsi sola. Aveva appoggiata la bambola bionda sul comodino e l'aveva lasciata lì, immobile, forse in attesa di qualcosa.
Il vento ora soffiava più forte, scuotendo le fronte della vecchia quercia.
Fece un altro sospiro, più rumoroso del precedente. Una folata di vento più forte delle altre le portò via il cappellino azzurro e lo adagiò sull'erba umida, non molto distante da lì.
Elsa voltò la testa, sorridendo. Non si sarebbe alzata per prenderlo.
Ah, stava diventando pigra.
Sorrise ancora.
Bhè non era di certo colpa sua ma di qualcuno di sua conoscenza. Qualcuno che gli aveva fatto scoprire la bellezza del paese che la ospitava e l'aveva distratta dalle lezioni che Mr. Barney le faceva ogni giorno da molti anni a questa parte.
Le sfuggì una risatina nervosa al ricordo degli urli dell'insegnante quando scappava per andare a giocare nella fontana o con il suo piccolo tigrotto.
Si era calmato,il vento e il sole faceva capolino tra le foglie verdi dell'albero riflettendo sul suo vestito cristalli verdognoli. Socchiuse gli occhi. Quel luogo donava una tale pace che era impossibile non abbandonarsi e oscurare ogni pensiero.
E allora s'addormentò, i capelli biondi trasportati dal vento. Caldo. Una lacrima sottile che s'asciuga sulla guancia e la carezza del vento pronta ad asciugarla.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Altri / Vai alla pagina dell'autore: Caramell_