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Autore: bea    05/04/2006    6 recensioni
Con movimenti lenti sfece l’abbraccio nero delle sottili ciglia, per vedere i sogni di fine inverno rompersi miseramente al risveglio dell’alba vicina.
Un raggio di sole lo colpì in pieno viso , decidendo per lui di svegliarlo del tutto.
Un nuovo giorno, un nuovo passo.
Sentì il freddo e leggero tocco del vento sfiorargli lo zigomo, travolgendo in un gentile ballo le sue ciocche argentate.
Loro i fiori del male, loro petali corvini alla perpetua ricerca della vendetta di cui lui era il più nero, e sporco. Avrebbero poi trovato allora la propria pace con l’omicidio?
Forse non l’avrebbe mai saputo, ma mentre quel mattino sentiva la foresta svegliarsi dalla sua gelida morte temporanea, un solo odore gli giunse. chiaro e dolce, insieme alla sua voce : Iris…
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico, Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Shippou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cherry Hinton

a..I Fiori del male...b

 

 

 

And I'd give up forever to touch you
Cause I know that you feel me somehow
You're the closest to heaven that I'll ever be
And I don't want to go home right now 

 

 

Con docile lentezza l’osservava scivolare tra l’acqua immobile, specchio d’oro del sole che si increspava solo al suo lento passaggio.

Stelle ghiacciate pendevano come diamanti ,alle foglie degli alberi , sogni invernali dei gelsi a loro volta boccioli del fiore della seta di cui quella sera il cielo sembrava ricoperto.

            Alta nebbiolina assente, uno strato cangiante d’oro, rosso e mandarino brillava ai mille riflessi della luce saettante e morente. Con calma apparente la barca in vecchio legno, affondava nello specchio dolce come una lama nera d’avorio nel sole.

-Non è bellissimo Shippo?- - E’ sempre uno spettacolo vedere il tramonto!- Un sospiro fresco di vento gli scompiglio per un attimo i capelli , brillanti fili d’argento sottili , che cadevano come un cascata di chicchi di sale sulla casacca cremisi.

Accomodò meglio le sue braccia come cuscino tirando una veloce occhiata alla banchina e alla barchetta ferma in mezzo al lago. Un bimbo sopra, attorcigliò le proprie dita al bordo legnoso, sporgendosi un poco , per ammirare con gli occhioni erba e brillanti ,quello spettacolo naturale .

Davanti a lui con tutta la propria compostezza ,una moretta sorreggeva l’unico remo, accarezzando stanca e dolce il sottile vetro di uno specchio tanto fragile quanto forte. La gonna verdolina spiegazzata e la camicetta di un candido bianco, la rendevano quasi irreale, un miraggio dettato dal gioco di luce di cristalli e arcobaleni. E invece eccola li , a girarsi verso lui , con un sorriso di rosa stampato amorevolmente sulle labbra da un paio di occhi color corteccia che sapevano essere una catena per l’anima altrui.

Con un sbuffo imbarazzato si girò dall’altra parte, accavallando le gambe sullo spesso ramo.

Nello stesso momento ,un sospiro di zeffiro gli sfiorò la guancia sinistra come una carezza gentile.

 

 

And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
Cause sooner or later it's over
I just don't want to miss you tonight

 

 

 

 

Con uno schiocco sonoro e una scintilla, la fiamma ingoiò altra legna, racchiusa nella sua gabbia di fredda pietra, illuminandone le ombre spettrali che con i mostri si risvegliavano a quell’ora.

            I respiri regolari dei compagni ,si levavano a sospiro notturno di pace , fondendosi con gli altri suoni . Lui solo ,escluso, vegliava in silenzio, intoccabile da parte del velo della stanchezza , fissava sotto il loro ipnotismo le lingue di fuoco ballare con disperazione e grazia nella velocità dei movimenti, sugli schiocchi delle fate malefiche, che come dorate scintille facevano sentire la loro approvazione .

Fece con un gesto motorio, la sua stretta sulla spada più salda, sentendone il fodero liscio e laccato sotto i polpastrelli artigliati.

            Era in quei momenti. Nei momenti della veglia, quando solo i solitari richiami dei rapaci notturni giungevano come inquietanti gridi nella notte, che arrivavano i pericoli, e persino quello stesso albero sotto il quale avevi dormito un pomeriggio , ti sembrava ambiguo , spettrale, lì il sonno e la paura allungavano le loro dita su di te imprigionandoti in una gabbia di invisibile terrore dalle sbarre zuccherine.

            Era una continua lotta. Aspro conflitto tra entità titaniche, che si scontravano con clangore e furia , lanciando cenere e scintille su di loro che avevano trovato subito da far parte. Anche chi, come lui, era perfettamente a metà , la neutralità assoluta.

            Lo sguardo ambrato si spostò lentamente su ogni membro della sua compagnia: il monaco maledetto, la sterminatrice di demoni , il cucciolo di kitsune.E infine cadde su una matassa color pepe cosparsa come una corolla luminosa su un giaciglio di morbide coperte .

            Ma alla fine anche lui aveva trovato il suo posto. Non c’erano più state notti dal guardarsi da solo le spalle , ne fughe eremitiche sulle montagne, solo facce amiche unite nell’idea di una missione comune. Sapeva perfettamente che c’era un rischio e alto: tutti li andavano avanti sapendo che non avrebbero potuto sapere se fossero arrivati a vedere l’alba del giorno dopo. Ma ci sarebbe stata una spalla su cui piangere allora, e un aiuto nel momento del bisogno.

Un altro fiore bianco sulle lapide ai caduti in una nobile battaglia dei fiori del male...

Sentì la moretta sospirare piacevolmente nel suo rilassato sonno, lasciando cadere una mano, fuori dal rinvolto delle coperte. Guardò le dita rilassate sfiorare il terreno rosso, al ritmo del suo respiro, col sorriso tranquillo, fiducioso,che le solcava le labbra .

            Si alzò da terra scuotendo i suoi pantaloni con distrazione,per poi serrare saldamente la katana al suo fianco. Dette nuovamente uno sguardo ai suoi compagni e gettando l’ultimo dei ciocchi di legno nelle fiamme fece un lieve sospiro: ronda notturna.

            Con uno slancio, balzò agile sulla cima di un albero, rivolgendo lo sguardo all’accampamento addormentato.

…Sapeva solo che non avrebbe permesso che fosse lei quel fiore, per quanto fragile ed effimero.

 


And I don't want the world to see me
Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

 

Come velo avvolgente di fresco spiffero notturno, l’aria lo abbracciava materno , mentre spiccava quel salto dalla punta nodosa dell’albero, lasciando dietro di se la confusione dei rami .

Loro erano i fiori del male. Germogli venerei della nuova generazione , che si muovevano, vivevano ,agivano in funzione della vendetta. Nascevano con la falce in mano, crescevano imparando a uccidere l’avversario, a purificare il male negli altri , nella loro danza di profumi esotici.

Lui era il fiore del male. Risultato proibito, tra le due razze .Mostro senza alcun pari ,dal sangue impazzito, danzava in un balletto di morte cremisi e oro ferendo chiunque gli fosse capitato davanti. Il piede fece leva , nuovamente, sulla ruvida corteccia gelata, regalandogli quello slancio necessario a compiere il balzo. E lui si odiava per questo.

Il mondo li odiava. Il mondo lo odiava. Qualunque cosa avrebbe fatto forse non avrebbe mai capito. Un mostro rimane un mostro, un fiore avvelenato rimane tale, anche se ne si recide lo stelo.Avrebbe mai trovato il proprio posto? Color a cui si accompagnava purtroppo non sarebbero stati li in eterno, quindi anche se l’aveva ora , non sarebbe stato per sempre.

E allora che sarebbe successo al mezzo sangue?Il tempo…magari…avrebbe potuto dirglielo.

Sentire l’erba fresca e bagnata sotto i piedi gli fece subito distendere i muscoli , dandogli un senso di rilassamento. Distesa di pece brillante, mille e uno gocce cristalline splendevano come diamanti sulle vellutate facce dei fiori, che ammantavano l’erba come un tappeto di corvina perla, nel loro stordente e afrodisiaco profumo.

Sottile filo di venerea essenza zuccherata: un’attrazione fatale quella per i fiori maligni.

Mosse i primi passi, su quel velo di frecce gocce, sentendo l’aria d’improvviso fattasi pungente come spilli, che gli perforavano il petto.

Masochistico forse, ma trasse un respiro profondo riempiendosi i polmoni dell’aria tagliente, sentendoli come andare a fuoco e poi diventare all’improvviso due pezzi di ghiaccio.

Socchiuse con piacere gli occhi nel guardare la densa nuvoletta di fiato che gli svaniva davanti al naso.

 Lo vide lì in mezzo a quella distesa di petali neri , mentre il suo respiro si mischiava completamente allo sussurro del vento.

Un iris dal colore rosato , danzava solitario tra i fiori del male.

 

 

[…]


And I don't want the world to see me
Cause I don
't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

And I don't want the world to see me
Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken

I just want you to know who I am

I just want you to know who I am


 

In un corpo stretto dai lineamenti dolci, apriva i suoi petali arricciolati  verso il cielo terso e nero di stelle solo per guardarlo.

Non un iris bianco in mezzo ai fiori del male, ma di rosso screziato, infinito, che emanava il proprio calore al primo sguardo. Si limitava a ondeggiare con armonia, danzando romantico amatore tra le gocce di brillante rugiada ghiacciata , con fare ritmico .

Perché Rosso? La domanda gli sorse spontanea. Un fiore bianco lunare sarebbe forse strato troppo diverso da i germogli venerei ? Fissò lo sguardo ambrato su di lui, sentendo i muscoli a poco a poco distendersi e rilassarsi .

Strinse un attimo gli occhi, quando un’oscillazione più marcata fece quasi cadere a terra la corolla cremisi facendo perno sullo stelo semi reciso. Reciso perché fragile. Fragile perché umana, quindi capace di fare errori. La cosa tanto banale da essere ovvia e vera.

L’uomo sbaglia, l’uomo odia, l’uomo prova rabbia. Non solo amore, non solo affetto ,non solo compassione e gioia, per questo rosso. Lei non era perfetta, ma era diversa dai fiori del male e sapeva essere diversa.

Lei l’Iris.

Con un movimento lento e silenzioso , fece presa sullo stelo morente strappando via a quel ballo dolce eppur di sofferenza il suo fiore, riponendolo gentile nella tasca interna del suo Haori.

Avrebbe dato quel fiore a chi fosse stato proprio come lei. Dolce nella sua sofferenza, continuava lo stesso a danzare per il piacere dei suoi fiori del male, beandoli della sua compagnia disinteressata.

            Fece leva sulla sue ginocchia ergendosi in tutta la sua altezza. Lo sguardò vagò un attimo lontano all’orizzonte, mentre un accenno d’alba andava colorando il cielo a est.

E aveva già un’idea a chi poterlo dare…

 

I just want you to know who I am
I just want you to know who I am
I just want you to know who I am

 

 

Con movimenti lenti sfece l’abbraccio nero delle sottili ciglia, per vedere i sogni di fine inverno rompersi miseramente al risveglio dell’alba vicina. Distese le gambe indolenzite da sotto il kimono rosso ,dopo una notte passata a girare , aveva lasciato i compagni sicuri ,assentandosi per un meritato riposo sul suo albero.

Con loro l’iris.

Un raggio di sole lo colpì in pieno viso , decidendo per lui di svegliarlo del tutto.

Un nuovo giorno, un nuovo passo.

Sentì il freddo e leggero tocco del vento sfiorargli lo zigomo, travolgendo in un gentile ballo le sue ciocche argentate.

Loro i fiori del male, loro petali corvini alla perpetua ricerca della vendetta di cui lui era il più nero, e sporco. Avrebbero poi trovato allora la propria pace con l’omicidio?

Forse non l’avrebbe mai saputo, ma mentre quel mattino sentiva la foresta svegliarsi dalla sua gelida morte temporanea, un solo odore gli giunse. chiaro e dolce, insieme alla sua voce : Iris…

 

 

 

 

 

Fine..

 

G-Oh Salve a tutti! Da quanto non ci ritrovavamo con una one short…-

L-ehe…ma questa poi è particolare….signori e signori ecco a voi una delle nostre pochissime FF non Au!-

B-mirabilis casis…non ci contate di vederne tante!-

G-se non si era capito ci piace fare di più le Au e anche se sviliscono la trama della Takahashi abbiamo le nostre buone ragioni….UU-

B-ovvero odiamo i luoghi comuni, le cose trite e ritrite e poi ogni  trama possibile e immaginabile è stata usata…-

G-quindi non abbiamo molta scelta: o Au o OOC!-

L-altra cosa che non ci piace fare…leggerla magari di più ma scrivere…tentiamo di evitare con tutte noi stesse!

B-La canzone è Iris dei goo goo dolls…-

G- è bellissima e abbastanza conosciuta. Il titolo invece viene dalla raccolta di poesie di Charles Baudelaire-

B-Che uomo! Puttaniere , Satanista,Rivoluzionario, alcolista e pure scrittore! Che mito!( non perché è satanista ma almeno non mette angoscia…solo soggezione e impressione..^^’’’’ndB-

L- perché  Iris (probabilmente il nome della ragazza a cui è dedicata) nel linguaggio floreale dei sogni stà a indicare il primo amore (…^_^ndG),mentre i fiori del male ci piaceva lasciarla perché dà l’idea di dannazione dell’anima di coloro che cercano vendetta che volevamo rendere.-

B-adatto al contesto, abbiamo cercato di fare un tipo di scrittura più poetica e dolce possibile in alcune parti, per adattarci al ritmo malinconico .Speriamo solo che Inu non ci sia venuto uno alla James Blunt!O_o-

G- allora qui ci sta bene un….e voi che ne pensate?^_^-

 

 

E rinuncerei per sempre a toccarti
Perchè so che tu mi senti in qualche modo
tu sei molto più vicina al paradiso di quanto possa mai esserlo io
E non voglio andare a casa proprio adesso

E tutto quello che posso gustare è questo momento
E tutto quello che posso respirare è la tua vita
E prima o poi finirà
Voglio solo che tu stanotte non mi abbandoni

E non voglio che il mondo mi veda
Perchè non credo che capirebbero
Quando tutto è fatto per rompersi
Voglio solamente che tu sappia chi sono

E non puoi combattere contro le lacrime che non scendono
O contro quel poco di verità nelle tue bugie
Quando tutto sembra come nei film
Yeah, tu sanguini solamente per capire se sei viva 

[ parte che abbiamo “tagliato”]

E non voglio che il mondo mi veda
Perchè non credo che capirebbero
Quando tutto è fatto per rompersi
Voglio solamente che tu sappia chi sono

E non voglio che il mondo mi veda
Perchè non credo che capirebbero
Quando tutto è fatto per rompersi
Voglio solamente che tu sappia chi sono

E non voglio che il mondo mi veda
Perchè non credo che capirebbero
Quando tutto è fatto per rompersi
Voglio solamente che tu sappia chi sono

Voglio solamente che tu sappia chi sono
Voglio solamente che tu sappia chi sono
Voglio solamente che tu sappia chi sono

 

Di un romanticismo molto velato capiamo bene che ci avrete capito si e no poco o nulla…=_=

Praticamente l’iris che danza non è altro che la personificazione di una persona a cui lui vuole molto bene e che lo fa star bene che però in un qual modo soffre (Interpretazione libera a questo punto) , direte voi, bella roba c’eravamo arrivati anche noi!

Beh sempre meglio chiarire..-.-

Forse è un po’ troppo pesante e ingarbugliata ….uhmmm….voi che ne pensate?

Ben accetti commenti e critiche grazie!^^

Bax a tutti!

 

P.S. Per i Fan di Applecake e Smoke, non preoccupatevi le rotative sono in moto col nuovo capitolo solo che siamo un po’ incasinate quindi ritarderemo un pochino!^^’’

Comunque relax yourself perché durante le vacanze dovremmo riprendere abbastanza bene..=)

  
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