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Autore: Reruchan    10/08/2011    0 recensioni
"Per finire, l’ultimo membro del gruppo si fece avanti con uno sguardo truce e sexy [...] -Hajimemashite…noi siamo gli Arashi."
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sho Sakurai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 

   -Vorrei tanto vedere l’Italia…- mormorò Yuji guardando fuori dalla finestra.

Sara appoggiò la rivista sul letto e prese la mano al ragazzo.

   -La vedrai- disse decisa- Io, te e Ryo, un giorno andremo in Italia insieme. È una promessa.

Yuji le sorrise dolcemente.

   -È una promessa.

 

   -STOOP! – urlò il registra da dietro lo schermo- Grazie ragazzi, ottimo lavoro.

Arianna si alzò dalla sedia accanto al letto sul quale era sdraiato Jun. Aveva le gambe intorpidite per essere stata a lungo seduta a ripetere la scena, ma finalmente il regista era soddisfatto del risultato ottenuto.

Il ragazzo accanto a lei si tirò su a sedere, stiracchiando le braccia.

   -Finalmente ce l’abbiamo fatta- disse Jun con un sorriso- Ora puoi andare in pausa.

Arianna annuì- Tu non vieni, Matsumoto-kun?

Lui scosse la testa- Devo girare una scena con Riida. Vi raggiungeremo più tardi.

La ragazza chinò lievemente il capo, in segno di saluto, rivolgendo un “otsukaresama*” a tutti i presenti, dopo di che lasciò il set, dirigendosi verso gli ascensori.

Si fermò di fronte alle porte metalliche, pigiò il pulsante di chiamata e attese.

Erano arrivate in Giappone da nove giorni e le riprese erano iniziate da otto, ma nonostante questo le sembrava di essere lì da molto più tempo; forse era dovuto ai ritmi di lavoro serrati, che l’avevano catapultata nella routine caratteristica di un set cinematografico: sveglia presto, doccia, trucco, costumi e scene da girare; dopo la pausa pranzo si riprendeva fino all’ora di cena, dopo la quale, in genere, erano abbastanza liberi, anche se spesso dedicavano il tempo allo studio del copione.

Le porte dell’ascensore si aprirono davanti a lei, facendo uscire un paio di assistenti della fotografia che la salutarono con un sorriso e un inchino accennato, mentre Arianna entrava nell’abitacolo e schiacciava il pulsante per il secondo piano.

Fortunatamente l’ambiente lavorativo era dei migliori e le relazioni con il cast tecnico ottime.

Anche gli Arashi si stavano dimostrando dei colleghi seri e affidabili, in particolare Matsumoto e Ohno, le persone con cui aveva girato più a lungo fino a quel momento. In realtà il suo ruolo prevedeva pochissime scene in comune con Aiba e Ninomiya, quindi si basava semplicemente sui giudizi di Dalia e Camilla. L’unico con cui ancora non aveva avuto l’onore di recitare era Sakurai. A causa di precedenti impegni lavorativi era stato particolarmente assente nell’ultima settimana, quindi avevano posticipato le sue scene fino al suo ritorno e il primo “ciack” in programma era fissato per il giorno seguente.

Uscita dall’ascensore si trovò catapultata nel chiasso della sala mensa; erano le 13 passate, quindi il momento più affollato della giornata. Arianna si diresse verso la fine della fila di persone disposta lungo i banconi del self-service e armatasi di vassoio, prese a riempirsi abbondantemente i piatti; poi si guardò attorno, cercando di trovare un posto dove sedersi.

A circa metà della distesa di tavoli vide un braccio agitarsi nella sua direzione.

   -Arianna-chan!- eclamò Aiba facendole segno di avvicinarsi. Le persone sedute attorno, intente a pranzare, lanciarono un’occhiata ad entrambi, forse più per il modo confidenziale con il quale lui l’aveva chiamata, che per il chiasso in sé.

   -Buongiorno Aiba-san- rispose Arianna una volta avvicinatasi e poggiato il vassoio nel posto libero di fronte al ragazzo.

   -Sei ancora troppo formale..- commentò Masaki imbronciandosi.

La ragazza si sedette al suo posto e sorrise- Hai ragione, Aiba-chan.

Il ragazzo ricambiò il sorriso, soddisfatto- Hai terminato di girare le tue scene con Matsujun? Come mai non è venuto anche lui a pranzare?

   -E’ rimasto sul set per una scena con Ohno-san. Temo che anche oggi sarà costretto a mangiare tardi.

   -Allora gli porterò un paio di onigiri*, tanto devo andare via fra 10 minuti.

   -Non riusciamo quasi mai a mangiare tutti insieme- osservò Arianna iniziando ad attaccare il riso al curry che aveva nel piatto- Abbiamo le pause pranzo sempre a orari sfasati.

   -Una sera dobbiamo andare tutti insieme a mangiare sushi!- propose il ragazzo battendo le mani- Soprattutto ora che Sho-kun è tornato.

Arianna sollevò lo sguardo dal suo piatto- E’ tornato Sakurai-san?

   -Si, stamattina abbiamo fatto un paio di scene. Domani è prevista la vostra prima ripresa insieme, se non sbaglio.

La ragazza annuì, la bocca piena di riso al curry.

   -Ti dirò la verità..- proseguì Aiba- Siamo abbastanza curiosi di vedervi all’opera.

Lo sguardo perplesso che ricevette lo indusse a spiegarsi- Forse non dovrei dirlo, ma fin’ora avete dato l’impressione di non andare molto d’accordo.

Arianna avrebbe voluto rispondere come si fa sempre in questi casi: “ma no, cosa dici”. Però quello che l’idol aveva detto era vero; se avesse dovuto stilare una classifica delle persone che preferiva sul set, di sicuro Sakurai non sarebbe stato nei primi posti. Tuttavia sentì il bisogno di giustificarsi in qualche modo.

   -Forse è solo perché ancora non lo conosco bene…- disse sollevando la forchetta a mezz’aria.

Aiba annuì vigorosamente- Sho-kun non mostra subito la sua parte migliore. Avresti dovuto conoscerlo all’inizio della nostra carriera, probabilmente sareste finiti a picchiarvi prima di finire le presentazioni.

Arianna fece per ribattere a quell’affermazione, ma il tono scherzoso del collega la fermò.

   -Sono sicuro che presto vedrai anche tu quanto sia una splendida persona. E poi, resterei molto deluso se non faceste amicizia- concluse con un largo sorriso, che ad Arianna sembrò nascondere dei sottointesi.

Solo in quel momento si accorse della figura che si era avvicinata al loro tavolo, tenendo in mano un vassoio carico di cibo.

   -Disturbo?- chiese Sakurai sorridendo.

Aiba si voltò verso di lui e si alzò in piedi fulmineo.

   -Sho-kun! Non disturbi affatto!- esclamò mettendogli un braccio attorno alle spalle- Stavamo proprio parlando di te!

Arianna non poté credere che Masaki l’avesse detto sul serio e sentì sul collo e le guance il tipico calore che le indicava come la sua faccia in quel momento somigliasse a un pomodoro maturo.

   -Spero niente di disdicevole- rispose Sho senza scomporsi- Posso sedermi con voi?

   -Prendi il mio posto- suggerì Aiba, sollevando il proprio vassoio dal tavolo- Io devo scappare, mi aspettano sul set fra 10 minuti.

Il nuovo arrivato posò il suo pranzo al posto appena lasciato libero e sia lui che Arianna salutarono Masaki, che si congedò con un sorriso troppo ambiguo per i gusti della ragazza.

   -Hisashiburi*, Arianna-san- disse Sakurai piegando appena il capo.

   -Oh, si! Buongiorno!- rispose lei con lo stesso gesto- Hai passato una buona settimana, Sakurai-san?

   -Stancante come al solito, direi- rispose lui sorridendo e mettendosi in bocca la yakisoba* che aveva appena sollevato con le bacchette.

Anche Arianna mangiò il suo curry, pensando nel frattempo all’imbarazzo della situazione: di cosa avrebbero mai potuto parlare? Odiò un po’ Aiba, per averla lasciata da sola con lui.

   -Come è andata la prima settimana di riprese?- domandò il ragazzo con tono amabile.

Arianna deglutì il suo boccone- Molto bene, grazie. Mi piace lavorare con gli Arashi.

   -Però noi due non abbiamo ancora recitato insieme- puntualizzò Sakurai- Domani abbiamo delle scene, se non sbaglio.

La ragazza si limitò ad annuire, chiedendosi dove il discorso avrebbe dovuto andare a parare.

   -Quindi pensavo di chiederti se per te andava bene provare insieme le battute, questa sera- concluse Sho, prima di prendere un altro boccone di yakisoba.

Arianna sbatté le palpebre un paio di volte, chiedendosi se avesse capito bene. Visto i toni con cui si erano svolte le poche precedenti conversazioni, non si sarebbe mai aspettata di ricevere una proposta del genere proprio da lui.

Si chiese se non avrebbe dovuto rifiutare, vista la scarsissima confidenza che avevano; ma immediatamente prese a preoccuparsi della reazione che avrebbe potuto avere il ragazzo per un rifiuto. In fondo dovevano lavorare insieme ancora per parecchio tempo, sarebbe stato saggio da parte sua cercare di instaurare in buon rapporto, a dispetto dei bisticci avuti all’inizio.

Cercò di non pensare al fatto che passare una serata con uno splendido esemplare maschile nipponico, come quello che si trovava davanti, era una prospettiva molto piacevole.

   -D’accordo, penso sia una buona idea- disse alla fine, affondando la forchetta nel curry.

Sakurai sorrise- Mi sono sistemato in camera con Matsujun e Aiba. Va bene alle nove?

Arianna fece per rispondere di sì, ma invece fece un salto sulla sedia, sbattendo le ginocchia contro il tavolo. Il suo cerca-persone le aveva vibrato nella tasca, facendole venire un colpo. Estraendo l’aggeggio dalla tasca sollevò lo guardo verso Sho, che se la rideva di gusto per la sua reazione.

   -Non c’è nulla di divertente…- osservò Arianna, senza però nascondere un sorriso- Devo andare al trucco, ho una scena da girare fra mezz’ora.

Sakurai annuì- Ti aspetto questa sera. Buon lavoro.

La ragazza si alzò in piedi, prendendo il suo vassoio, e dopo essersi congedata si diresse verso l’uscita della mensa.

 

 

Quando il regista esclamò che la giornata di riprese poteva concludersi, Matsumoto tirò un sospiro di sollievo, stiracchiandosi le braccia.

   -Era ora- disse rivolto ad Arianna, davanti a lui- Non ne potevo più di stare su questo letto.

Così dicendo si mise in piedi, iniziando a sbottonarsi la casacca del pigiama che indossava, aprendola su una canottiera bianca di cotone.

   -Domani invece sarai su una sedia a rotelle- osservò la ragazza divertita- Camminerai mai durante questo film?

   -Non credo, a meno che il mio personaggio non guarisca miracolosamente.

   -Potremmo cambiare la trama, pensa che colpo di scena!

Jun si mise a ridere e Arianna non poté fare a meno di imitarlo, mentre entrambi si dirigevano verso i camerini per cambiarsi. Continuarono a scherzare, finché non dovettero separarsi per entrare ognuno in una stanza diversa.

   -Ci vediamo dopo a cena- disse la ragazza aprendo la porta.

   -Arianna-san…- la chiamò Matsumoto fermandola- Mi chiedevo se una di queste sere non ti andrebbe di andare a cenare in città…sai, per allontanarci un po’ dal set- si affrettò ad aggiungere. La ragazza si soffermò a ponderare l’ipotesi, mentre Jun si chiedeva se non stesse rischiando di fare la figura dell’idiota. Non era solito chiedere di uscire a una ragazza così facilmente, ma con Arianna si era sentito subito a suo agio; forse anche il fatto che fosse straniera lo aveva disinibito un po’.

   -E’ una bella idea!- disse alla fine la ragazza- Stasera lo dirò anche a Sakurai-san e agli altri!

Matsumoto aprì la bocca, allibito. Non aveva capito assolutamente nulla. Ma insistere avrebbe solo reso la situazione imbarazzante.

   -Hai visto Sho?- chiese invece aprendo la porta davanti a lui.

   -Si, oggi a pranzo. Mi ha chiesto di provare le battute insieme questa sera…- le guance di Arianna si tinsero di un rosso vivace e probabilmente lei ne se accorse, perché si affrettò a salutarlo ed entrare nel suo camerino.

Jun sospirò, entrando nella stanza per cambiarsi. Rifiutato alla prima richiesta di appuntamento e per di più senza che la ragazza se ne rendesse conto. Poteva dire di averle provate proprio tutte.

 

 

 

 

 

Arianna controllò l’orologio e si rese conto che avrebbe dovuto andare.

Non le piaceva il fatto di sentirsi così nervosa, oggettivamente non ne vedeva il motivo. Insomma, stava solo andando a provare delle battute con un collega. Tutto regolare. Si, come no.

In più si era anche ripromessa di essere lei a informare Sakurai della cena fuori che aveva proposto Matsumoto, ma in quel momento la cosa le sembrò incredibilmente fuori luogo: avrebbe potuto pensare che era un espediente per chiedergli di uscire.

La ragazza lanciò uno sguardo alla sala comune dove stava trascorrendo la serata con Camilla, Daria e tre membri degli Arashi: Matsumoto, Aiba e Ninomiya.

Cosa diavolo le stava passando per il cervello? Perché Sakurai avrebbe dovuto pensare che lei voleva uscire con lui se gli proponeva una cena di gruppo?

Stava diventando veramente paranoica.

Scattò in piedi, decidendo di sbrigarsi a raggiungere l’idol, prima di cambiare idea.

   -Io vado a provare delle battute, ci vediamo dopo in camera!- disse alle sue amiche, per poi salutarle con la mano e uscire dalla sala comune.

   -Dov’è che và?- chiese Dalia che non aveva prestato particolare attenzione, troppo presa da un programma di gossip alla tv.

   -A provare delle battute- rispose pacato Jun, intento a leggere un quotidiano- Insieme a Sho-kun.

Quell’ultima precisazione fece in modo che tre teste si voltassero all’unisono, come attirate da una fonte d’attrazione irresistibile.

   -Come, come, come?- chiese Nino evidentemente incuriosito dalla faccenda- Non ne sapevo nulla!

   -E non vedo perché avresti dovuto- rispose Jun, con un sospiro.

   -Ecco perché prima Sho-kun mi ha cacciato dalla stanza!- esclamò Aiba- Ora è chiaro!

   -Ehi, è così strana come cosa?- chiese Dalia, che non ci stava capendo molto.

   -Che io sappia, Sho non ha mai fatto una cosa del genere…- osservò Nino, mentre le sue labbra si dispiegavano in un sorriso maligno- Sono proprio curioso di vedere cosa..

   -Fermo!- intervenne Jun posando il giornale- Non avrai intenzione di fare quello che penso, vero?

Kazunari si mise a ridere- Ovviamente si! Voglio origliare!

Si alzò dalla sua poltrona e corse verso l’ingresso, dove si infilò le scarpe, mentre Aiba e Dalia lo imitavano, ignorando le proteste di Matsumoto sul fatto che fosse un’azione da ragazzini di 15 anni.

 

 

 

 

 

Arianna si guardò attorno, mentre sorseggiava la sua lattina di tè freddo. La stanza era nettamente divisa in tre zone: un angolo era occupato da un paio di borsoni non ancora disfatti, con un paio di jeans, probabilmente di Sakurai, stesi a prendere aria; la parete sotto la finestra aveva un tavolo basso appoggiato contro di essa, con sopra delle riviste impilate in ordine, un blocco per appunti e una serie di medicinali di vario tipo. Per finire metà del pavimento era occupato da un futon steso e in disordine, adorno di carte di caramelle e manga aperti.

La ragazza non ebbe difficoltà ad immaginare che la confusione appartenesse tutta ad Aiba.

   -Ti dispiace provare in piedi?- chiese Sho, che aveva appena finito di prendere un sorso di soda dalla sua bottiglietta- Mi immedesimo meglio nel ruolo.

Annuendo, la ragazza si mise in piedi e diede uno sguardo al copione – E’ la scena dopo il primo incontro dei protagonisti. O forse dovrei dire “scontro”.

Sakurai rise- Inciampare per le scale e cadere addosso a Ryo. È proprio una cosa che faresti tu.

   -Vorresti insinuare che sono goffa?- chiese Arianna.

Ritirando la sua provocazione, il ragazzo si limitò a sorridere e scuotere la testa -Avanti, proviamo- e dicendo così le diede le spalle.

 

   -Ehi, bell’imbusto- borbottò la ragazza battendogli una mano sulla spalla- Se non sei del primo anno, fammi il favore di levarti. Non riesco a vedere il mio punteggio all’esame.

Il giovane si girò con fare annoiato, sollevando sulla testa il suo paio di costosi occhiali da sole. Si bloccò quando, abbassando lo sguardo, notò la persona che aveva davanti.

   -Sei tu- commentò con una smorfia di disgusto.

   -Tu..AHAAHAHAHAHAHAHAHAAHAHA!

 

Arianna fece cadere il copione per terra, piegata in due dalla risate.

   -Che accidenti ti prende?- chiese Sho.

   -Ahahahahaah…scusami…-gemette lei asciugandosi una lacrima dall’occhio destro- La smorfia che hai fatto era veramente ridicola.

   -Ha parlato la persona con l’espressione intelligente- commentò il ragazzo con un ghigno e incrociando le braccia al petto.

Lasciandosi scappare qualche risolino, Arianna raccolse il copione da terra, cercando di ricomporsi. Era chiaramente quello in modo in cui stava sfogando il nervosismo che aveva accumulato fino a quel momento, ma non ci teneva particolarmente a farlo sapere al suo collega.

   -Ok, ce la faccio. Riprendiamo da dove ci siamo fermati.

   -Da dove tu ti sei fermata- puntualizzò l’altro.

 

   -Tu…- mormorò la ragazza spalancando gli occhi- Mi hai toccato il fondoschiena!

   -Mi sei caduta addosso dalle scale!- esclamò il ragazzo indignato dall’accusa.

   -Non è una buona giustificazione, maniaco!

Il giovane si tolse gli occhiali dalla testa- Senti un po’…- fece qualche passo in avanti con fare minaccioso.

 

Sho fece appena in tempo a rendersi conto di avere un piede incastrato nel futon di Aiba e maledirlo mentalmente, prima di cadere rovinosamente addosso ad Arianna, dandole una testata. La ragazza cacciò un grido, prima che la vista le si annebbiasse e sia lei che Sakurai cadessero per terra.

 

 

 

   -Non sento nulla!- esclamò Dalia, che con fare furtivo teneva un bicchiere appoggiato alla porta e l’orecchio destro attaccato al fondo di vetro.

Nino e Aiba stavano in piedi dietro di lei, ad osservarla con fare scettico.

   -Forse ha letto troppi manga- osservò Masaki con fare saggio.

   -Gaijin*…- commentò Kazunari con un ghigno.

I due ragazzi si avvicinarono alla porta, cercando di cogliere qualche suono dall’interno.

   -Stanno parlando…perché stanno parlando?- chiese Aiba.

   -Cosa dovrebbero fare?- chiese Nino esasperato.

   -Non lo so, ma qualcosa!- affermò con convinzione l’altro- La prima volta che li ho visti litigare erano così carini che ho pensato “this could be love”!

   -E poi sono io quella che legge troppi manga…- commentò Dalia con sguardo truce.

   -Piantatela voi due, non capisco cosa dicono..- mormorò Nino a bassa voce.

Ma il silenzio non aiutò molto, dato che potevano solo sentire il brusio delle voci e non distinguere le parole esatte. Stavano quasi per rinunciare quando dall’interno si sentì giungere la voce di Arianna che gridava.

Tutti e tre balzarono in piedi contemporaneamente e Aiba si affrettò a spalancare la porta, catapultandosi dentro la stanza con gli altri.

Per un attimo non capirono esattamente cosa dovessero guardare, poi notarono che a terra, sul futon disfatto di Masaki, c’era Sho steso sopra il corpo di Arianna, apparentemente priva di sensi.

    -Oh…scusate l’interruzione…- mormorò Nino con un risolino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*otsukaresama desu/deshita: è un’espressione giapponese utilizzata al termine di un lavoro come ringraziamento per l’impegno dei colleghi. Letteralmente “tsukare” significa “stanchezza” e “sama” è un onorifico.

*onigiri: polpette di riso ripiene.

*hisashiburi: espressione traducibile con “Non ci vediamo da un po’ !” o “Quanto tempo!”

*yakisoba: spaghetti di grano saraceno saltati.

*gaijin: letteralmente “persona straniera” è un’espressione tipicamente usata per riferirsi agli occidentali, spesso con una nota di scherno.

 

 

  
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