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Autore: LetShizueGo    11/08/2011    1 recensioni
"Regnava il caos nella sala da pranzo, ed io non sapevo cosa fare, dove andare, vedevo solo lui lì, che aveva bisogno del mio aiuto, tutti avevano bisogno del mio aiuto.
Ma io non li avrei aiutati."

FF su The Vampire Diaries. L'ambientazione è mia, si parla di tre anni dopo la seconda stagione all'incirca, perchè questo permette di slacciarsi abbastanza dalla serie così da non creare spoiler e tantomeno vincolare la mia storia alla terza stagione, ormai imminente.
Punto di vista: Caroline Forbes.
Genere: Dark, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Festa di Compleanno

 

Mystic Falls, Settembre 2011, Casa Gilbert.

  


Eravamo tuttti lì, Elena era fuori con Damon che tentava in tutti i modi di distrarla e noi speravamo ci riuscisse davvero.
Quel giorno era il compleanno di Elena, il diciottesimo precisamente, e si sa, i diciotto anni si compiono una volta sola, non possono non essere festeggiati. Anche se Elena non se la sentiva, voleva trascorrere il suo compleanno come se fosse un giorno qualunque, o meglio, come se non fosse e basta.
Soffriva, ed io lo sapevo, aveva perso Jenna, John, Stefan... e lei senza Stefan non era più Elena. Parliamoci chiaramente, Stefan era stato l’unico a farla andare avanti dopo la morte di Miranda e Grayson, ed ora che aveva bisogno di lui era chissà dove, burattino di un pazzo ibrido omicida e della sua cagnetta.
Sistemavo le patatine sul tavolo da buffet in giardino, saremmo stati solo noi, insomma io, Damon, Bonnie, Jeremy, Tyler, Alaric e Matt... Matt. Lo stomaco si strinse al solo pensiero. Dire che mi sentivo abbandonata da lui era poco. Ero ferita, sofferente, mi sentivo respinta come se fossi stata una qualche malattia da evitare, tipo la lebbra o cose simili... e tutto questo grazie a mia madre che tra tutti doveva coinvolgere proprio il mio ragazzo!
Sentivo gli occhi inumidirsi, era tutto troppo fresco per non far male, ma non era quello il momento di piangere, stavamo organizzando una festa di compleanno! Cosi mi strofinai gli occhi e mi rimisi a lavoro, solo dopo aver posato tutti i cestini pieni di stuzzichini ed essermi guardata le mani mi resi conto che tutto il trucco era finito sulle mani piuttosto che restare sugli occhi. Così afferrai la borsa e mi voltai di scatto per andare in bagno quando finii addosso a Tyler.
-Ehi, dove vai così di fretta?- chiese lui con quel suo solito mezzo sorriso. Alzai il viso sorridendo, divertita dal mio stesso aspetto, anche se lo immaginavo soltanto visto che ancora non mi ero vista allo specchio.
-Vado a darmi una sistemata, mi bruciano gli occhi-. Era una scusa alquanto campata in aria, non mi risultava che ai vampiri potesse bruciare qualcosa di diverso dalla gola, ma non ero certa che Tyler lo sapesse quindi feci finta di nulla e lo oltrepassai con un ampio sorriso, dirigendomi nel bagno a sistemare il trucco.
Guardavo il mio riflesso allo specchio, il trucco scuro sbavato completamente tutto intorno, sembravo un panda biondo, ma non era quello che fissavo in realtà. Ero ferma lì, a fissare i miei stessi occhi chiari, cercando di trovare un posto nella mia mente dove lui non ci fosse, dove non ci fosse quel crampo allo stomaco.
Non sono pronta ad affrontarlo.
Il solo pensiero che avrei avuto a che fare con Matt che mi evitava e che mi guardava con quei suoi occhi pieni di condanna mi faceva salire la nausea. Eppure sarebbe stato lì, alla festa, proprio insieme a tutti noi. Dovevo imparare a conviverci con questa cosa, ormai era parte del passato, ed io dovevo accettarlo, non potevo passare la mia vita a rimpiangere Matt!
Presi la paletta degli ombretti e il pennellino, chiusi un occhio e stesi l’ombretto aggiustando il guasto che già avevo combinato strofinandomi gli occhi con il dorso della mano.
Ripensandoci Matt era il più piccolo dei problemi per quella sera. Mi preoccupavano molto anche Damon e Tyler... Damon era ancora schizzato per la storia del morso, evitava Tyler per non “spaccargli la faccia e fargli cadere tutti i denti” e Tyler, be’, si sentiva in colpa certo ma aveva accuratamente evitato di farsi vedere da Damon. E quella sera sarebbero stati insieme in giardino.
Insomma se volevamo movimentare la serata non avevamo che l’imbarazzo della scelta, potevamo scegliere fra il vampiro che vuole fracassare il cranio al licantropo, la strega che vuole fare la sadica col vampiro, la vampira che vuole a tutti i costi far ragionae il suo ex e alla fine la festeggiata depressa.
Finii di sistemarmi e ridiscesi giù, al buffet a finire quello che io avevo lasciato in sospeso c’era Tyler. Non lo avevo mai visto preparare nè una festa nè altro, di solito lui stava seduto a bere oppure a giocare con gli amici, era strano vederlo sistemare i cestini e impilare i piattini di carta. Mi avvicinai sorridendo prendendo i bicchieri e sistemandoli in fondo al tavolo dietro i vassoi e i cestini. Guardai Tyler col solito sorriso allegro e perfino lui ne accennò uno divertito scuotendo la testa.
-Cosa ti passa per la testa Ty?- gli chiesi osservandolo mentre fissava i piattini, muovendosi come un automa, gli occhi che a tratti si perdevano nel vuoto. Si voltò posando i suoi occhi scuri su di me, con un mezzo sorriso, quasi forzato per certi versi, come se da quando lo avevo lasciato poco prima i suoi stessi pensieri lo avevano buttato giù. Mi prese il polso e mi trascinò lontano dal tavolo, dentro casa, in cucina, dove nessuno sarebbe venuto a disturbare, intanto che gli ospiti arrivavano, se ne sarebbe occupata Bonnie con Jeremy.
Tyler prese una sedia, la tirò fuori, allontanandola dal tavolo e si sedette, le gambe divaricate, i gomiti che poggiavano sulle ginocchia, il mento sulle mani chiuse a pugno. Lo guardavo con attenzione, cercando di capire cosa stava succedendo in lui, era sovrappensiero, ma non sembrava turbato, anzi sembrava alquanto impassibile.
-Spero che Damon non voglia rovinare la festa ad Elena, mi dispiacerebbe sai?-disse dopo qualche minuto in cui un silenzio tombale aveva preso il sopravvento. Quindi anche lui aveva pensato che rischiavamo proprio quella situazione, lo stesso pensiero che mi aveva sfiorata solo poco prima. La luna piena era vicina e lui era irascibile quando si avvicinava la trasformazione, e Damon era impulsivo e provocatorio. Dovevamo solo sperare che stesse buono per Elena.. e forse sarebbe stato così, insomma lui per Elena avrebbe fatto qualsiasi cosa, sbagliata o meno, l’amava, e questo bastava, con lei cambiava completamente, o quasi.
Mi avvicinai a Tyler, restando in piedi affianco a lui, posai una mano sulla sua schiena amichevolmente, cercando di rassicurarlo anche con quel semplice tocco. Ero la sua migliore amica ed io gli sarei stata vicina ogni qualvolta lui avrebbe avuto bisogno di me, non mi sarei tirata indietro, lo avrei aiutato ad andare avanti e a superare gli ostacoli, proprio come lui aveva fatto con me.
-Sta’ tranquillo, non succederà nulla... semplicemente tu cerca di controllarti, ignoralo e goditi la festa ok?- gli sorrisi prendendogli le mani e trascinandolo verso l’uscita, dovevamo goderci la festa, mica stare chiusi in una cucina a fare i depressi e i preoccupati! Poi avevamo bisogno di distrazioni, mica di pensieri... ne avevamo fin troppi di quelli.
-Tu invece stai bene?- chiese lui aprendo la porta di casa, e stavo per rispondere sì con il mio solito sorriso quando il mio sguardo si posò sulla persona che stava per aprire la porta, il braccio sospeso in aria all’altezza della maniglia.
Il mio sorriso scomparve e lo stomaco si chiuse. Matt era fermo lì, sulla porta, e mi fissava come al solito, ed io la stupida bionda scaricata che abbassa lo sguardo. Perchè di tutti quelli che dovevano venire proprio lui doveva entrare in casa in quel momento? Poi quegli occhi, non riuscivo a sopportare come mi guardava, mi irritava, mi faceva stare male e basta... ed ovviamente lui se ne fregava, mi trattava come se non fossi più io, non lo so, mi sentivo come un cagnolino!
-Battuto sul tempo- disse lui a Tyler, un sorriso sforzato sul volto, come se volesse essere gentile. Con lui continuava almeno a fingere che nulla fosse, gli rivolgeva la parola, era a disagio anche, ma almeno non lo guardava come guardava me. Chinai il volto e mi feci spazio a forza per uscire da lì e allontanarmi da lui, lo urtai visto che non si spostava ma non me ne fregava. Non doveva fregarmene proprio come a lui non fregava di me.
Tornai al tavolo del buffet, impilavo, disfacevo e impilavo di nuovo i bicchieri, freneticamente, pur di non pensare, di togliermi di dosso quello sguardo idiota. Ma finalmente qualcosa mi distrasse. Mi concentrai meglio e quello che sembrava un lontano bisbigliare si fece un nitido discorso.
-Damon, non c’è bisogno che mi scorti fino alla porta di casa sai? Sto bene!-
-Sì, certo... ed io ci credo. Meglio evitare di averti sulla coscienza, sai nel caso avessi qualche istinto suicida-
Mi misi su una sedia, attirando l’attenzione dei presenti, che mi fissavano un po’ intontiti... come se io fossi scema, ed in effetti forse se avessi lanciato un urlo sarebbe stato più normale.
-Arrivano!!- annunciai per poi ridiscendere subito dalla sedia e avvicinarmi a Bonnie sorridendo. Tutto il disagio, il malumore, la tristezza di prima erano spariti, ora ero semplicemente eccitata e saltellante per l’arrivo imminente di Elena, che ovviamente non tardò ad arrivare, quando li avevo sentiti io erano in fondo al vialetto. Lei arrivò in giardino e non parlò, rimase ferma dove si trovava, le labbra schiuse per la sorpresa, giurai anche di aver visto un sorriso appena accennato sul suo volto. Al suo fianco Damon la guardava sorridendo dolcemente, zitto e malinconico.
-Auguri tesoro!- esclamai raggiungendola di corsa e abbracciandola calorosamente. Fu colta di sorpresa, ma quando sciolsi l’abbraccio vidi un sorriso dipinto sul suo viso.
Finalmente.

-Tu ora vieni con me-
Mi sentii trascinare lontano da Bonnie ed Elena, il flute che avevo in mano minacciava  di cadere. Mi voltai e mi trovai a fronteggiare Tyler, che fissava i suoi occhi scuri nei miei, come se volesse penetrarli per leggermi dentro. Di solito si faceva così quando si voleva scrutare nell’animo qualcuno no? Si dice che gli occhi sono lo specchio dell’animo, forse è vero.
-Cosa c’è?- gli chiesi guardandolo con occhi interrogativi, ignorando il suo sguardo indagatore. Inutilmente, perché non riuscii a nascondere per molto i miei pensieri a lui, che subito ribatté, deciso ad andare fino in fondo.
-Stai ancora male, per quel cretino, e non mi piace- esordì secco, deciso, diretto. Il solo pensare a poco prima mi fece perdere l’ “appetito”. Mi rigirai il bicchiere fra le mani, lo champagne ambrato girava vorticosamente seguendo le linee che io stessa disegnavo.
-Matt non è un cretino...-
-Sì che lo è. Se non avesse avuto segatura al posto del cervello si sarebbe reso conto che scaricarti è stato l’errore più grande che abbia mai commesso, e se proprio non se ne fosse pentito, almeno avrebbe la decenza di non guardarti in quel modo. Mi da sui nervi... e lo sta facendo anche adesso!-
Non mi aveva neanche fatto finire di parlare, esplodendo stizzito e nervoso. Non diedi molto peso alle sue parole, era girato di natura, visto l’approssimarsi della luna piena eppure mi colpì quanto fosse influenzato da quella cosa. Lo sentii sussurrare qualcosa tipo “qui ci vuole un po’ di gelosia” e subito dopo sentii le sue braccia cingermi la vita in una stretta ferrea ma allo stesso tempo delicata, le sue labbra morbide e calde a contatto con le mie, contatto che mi fece rabbrividire per la sorpresa. A quel punto qualsiasi pensiero si volatilizzò, resettai la mia mente per non riavviarle, baciavo solo quelle labbra morbide e calde, senza neanche realizzare subito che erano quelle di Tyler. La parte istintiva di me lo realizzò quando non trovò in quel bacio passione o amore, ma semplice affetto di un amico. Sapevo quello che lui provava, o almeno aveva provato, per me, ricordavo quel bacio fantastico sotto il porticato e ricambiare ora quel bacio mi sembrava la cosa più azzardata di questo mondo, soprattutto davanti a tutti... anche se quel bacio era stato dato per far incazzare Matt.
Fui io a staccarmi, guardai Tyler per qualche frazione di secondo per poi voltarmi verso dei passi alle mie spalle, vidi Matt avvicinarsi con gli occhi fissi su Tyler, non rivolgendo a me la sua attenzione. Più dietro Elena, Bonnie, Damon e Jeremy mi fissavano, ci fissavano, insomma fissavano la scena sbigottiti, forse presi in contropiede. Volevo mandare un messaggio ad Elena e spiegarle che era stato fatto solo per ripicca su Matt, che fra me e Tyler c’era solo buona amicizia quando qualcuno mi venne quasi addosso.
-Che cazzo fai Lockwood? Prima mia sorella ed ora la mia ragazza?!-
Tyler si aggrappò al mio braccio per non perdere l’equilibrio, mentre il mio sguardo si era spostato su Matt e non si scollava dal suo viso rosso di rabbia. Mi aveva chiamato “la sua ragazza” anche se avevamo rotto da tre mesi buoni, e si era incazzato anche pesantemente.
Allora perchè se gli da così fastidio che io stia con altri se ne fotte di quello che penso e che provo?
-Non mi risulta sia la tua ragazza Matt... ti ricordo che hai scaricato “la tua ragazza” qualche mesetto fa- sentii Tyler ringhiare davanti a me e vidi le virgolette mimate con le mani ed io mi preoccupavo, perchè quel ringhio nella sua voce non mi piaceva, stava per scattare e non andava bene, non al compleanno di Elena! Mi misi davanti a lui, fissando gli occhi di Matt tagliente con i miei occhi blu e nei suoi vedevo solo rabbia, gelosia e ancora rabbia. Quello che provava Matt non faceva altro che innervosirmi, perchè più stavo e meno lo capivo e questo non mi chiudeva lo stomaco, lo faceva sprofondare direttamente, perchè poteva significare due cose, o che di lui non avevo capito niente, o che Tyler aveva ragione quando lo chiamava cretino.
-Tu non sai nulla di quello che è successo!-
Matt alzò il tono di voce ancora di più, la voce che vibrava e divenne roca per le emozioni che gli stavano esplodendo dentro. Si avvicinò a Tyler e lo spinse, fregandosene che ci fossi io davanti, purtroppo non ero abbastanza alta per coprire del tutto Tyler, e le sue spalle massicce facevano capolino da dietro la mia figura.
Sentii una mano sul mio fianco spingermi di forza e mi ritrovai a terra, a qualche metro da loro due. Quando lo realizzai la situazione era già degenerata, Tyler era diventato livido, i pugni stretti e i muscoli tesi, le vene delle braccia n evidenza e in tensione.
-Ah no? Ecco cosa è successo!!- urlò, sfilando dalla tasca qualcosa che non vidi e lanciandoglielo a Matt, che lo afferrò al volo e lo esaminò. Una volta rialzata lo vidi anche io. Un proiettile per doppietta, la punta conica di legno chiaro, almeno per quel poco che si vedeva, perchè il proiettile era tinto di sangue secco, scuro... il profumo era quello di Tyler.
Sentii la gola iniziare a bruciare, nonostante fosse sangue secco, ma la sola vista mi fece rabbrividire per la sete, così cercai di trattenermi, di ripetere a me stessa che era più urgente sventare una rissa, avevano già dato abbastanza spettacolo per quel giorno.
Li raggiunsi con uno scatto, mettendomi nuovamente in mezzo, i miei occhi riflessi in quelli di Tyler, che cercavano di dirgli “basta, smettila, per favore” ma nulla, non li raggiungevano, me ne resi conto quando si avvicinò a me e mi sussurrò all’orecchio “non sono affari tuoi Care” e mi scaraventò nuovamente lontano, ancora più lontano della prima volta.
La scena che seguì fu peggiore della prima. Tyler aveva guadagnato terreno, negli occhi la rabbia che aveva tentato di reprimere per giorni, faccia a faccia con Matt.
-Secondo te non ricordo che hai cercato di ammazzarmi? Secondo te chi cazzo ha asciugato che lacrime di Caroline dopo che tu hai fatto la stronzata del secolo? Se davvero l’avessi amata te ne saresti fottuto del problema, avresti cercato di superare la cosa, proprio come ha fatto lei! E non venire qui a rompere le palle Matt, io faccio quello che voglio, almeno io a lei ci tengo... tu?- Tyler sibilò sottovoce, riprendendosi quel proiettile dalle mani di Matt, ed io da lontano che mi chiedevo perchè se lo portasse appresso. Poi un rumore sordo accompagnò il pugno di Matt, che mirò dritto al viso di Tyler, ma lui non si scompose, inclinò la testa guardando Matt.
-Questo non dovevi proprio farlo Matt-
Un altro rumore sordo e Matt grondava sangue dal naso e dal labbro, le sue mani che cercavano di tamponare, chiuse sul suo viso e lui in ginocchio a terra. La mia gola si incendiò ed io scattai all’istante verso il sangue, gli occhi rossi, i canini completamente fuori, pronti ad affondare nel collo di Matt. Chiusi gli occhi, sentivo il battito accelerato di Matt e mi ripetevo che ce la potevo fare, non volevo fargli del male, non lo avevo mai voluto! Mi irrigidii tutta, combattendo dall’istinto di placare quel bruciore e forse ce l’avrei fatta quando sentii un altro schianto, e stavolta non era il mio ex ragazzo.
Damon aveva iniziato a fare a botte con Tyler, ovviamente.
-Aspettavo un tuo passo falso per spaccarti la faccia sai?- la sua voce era nitida nella mia testa, il suo tono sarcastico era eloquente, e immaginai il suo sorrisetto sardonico. Avevamo rovinato la festa di Elena, e Damon stava reagendo, e lui non era me che si faceva scaraventare via con poco. Continuavo a combattere con la mia sete quando aprii gli occhi per vedere Tyler addosso al buffet, il labbro che sanguinava.
-Allora fallo no?- rispose Tyler asciugandosi il sangue, il suo sguardo che si spostò su di me e sui miei occhi rossi. Sorrise con un angolo della bocca come se volesse tranquillizzarmi ma tutto faceva tranne che tranquillizzarmi. Scossi la testa energicamente ma subito dopo dovetti richiudere gli occhi per la sete.
Poi il silenzio.
Una sola voce rimbombò in quell’assordante silenzio.
-Tanti auguri Elena-
Spalancai gli occhi, la sete era stata soppressa da una paura infernale, la litigata di poco prima era nulla a confronto di chi c’era lì, in mezzo al giardino.
Klaus stava di fronte ad Elena sorridendo tranquillamente, nel giardino a bloccare Damon e Tyler due o tre vampiri, tra cui Stefan. Rivederlo, in quello stato mi fece ancora venire la pelle d’oca. Gli occhi erano lividi, fissava tutti come se fossero stati dei pasticcini. Ero abituata al mangia conigli non a quel vampiro... squartatore, perchè solo quello sembrava.
-Prego, potete fare piazza pulita- disse Klaus ai vampiri che erano con lui, poi spostò il suo sguardo su di me ed io scattai, le sue labbra mimarono qualcosa tipo “hai scatenato un po’ di casino eh?”
La paura prese il sopravvento su tutto, sulla mia ragione, sul mio istinto. Quegli occhi così sarcastici e pieni di istinto omicida mi fecero raggelare. In pochi secondi ero lontana, nascosta nel boschetto che confinava col giardino dei Gilbert, sapevo che mi vedeva ancora e questo mi incoraggiò a non voltarmi indietro. Quando lo feci vidi Stefan che aveva affondato i suoi canini nel collo di Tyler.

 

 

NdA: Ed ecco il primo capitolo! Come avrete potuto capire è un bel flashback sul perchè Care è scappata, ma non sono qui per commentare quello che è chiaramente scritto xD

Chiedo invece scusa per la sintesi che magari ho fatto, avrei scritto pagine e pagine sulla reazione di Care vedendo lo scontro Tyler/Matt o mi sarebbe piaciuto dilungarmi su Damon e Tyler, magari anche su Elena, ma avrò altre occasioni. Puntroppo d'estate è un casino scrivere, troppo mare (Che a me, tra l'altro non piace). Ad essere sincerca non ho neanche riletto il capitolo quindi mi perdonete eventuali errori dovuti al troppo sonno che ho.

Godetevi la lettura e se vi va fatemi sapere un po' se è di vostro gradimento e dove dovrei migliorare (perchè ho tanto ancora da imparare).

-Shizue

   
 
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