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Autore: Klaineinlove    11/08/2011    8 recensioni
Piccola one-shot ispirato ad un disegno di Muchacha10. Come Kurt da tradizione guarda il cartone animato della Disney, Bambi, nel corso degli anni.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola storia scritta in pochi minuti, ispirata al disegno di Muchacha10 -> http://i53.tinypic.com/2up4qht.jpg



Ad ogni compleanno Kurt Hummel aveva una tradizione: quello di guardare insieme a sua madre il cartone della Disney, Bambi. Dopo aver festeggiato con gli amici, aperto i regali e aver mangiato la torta, si sedeva sul divano di casa e inseriva la videocassetta. La prima volta che lo vide, Kurt aveva solo cinque anni, sedeva in braccio alla madre che lo avvolgeva con le sue dolci braccia e il volto di Kurt iniziava a rigarsi di lacrime ogni volta che sullo schermo vedeva il piccolo cervo correre mentre dei colpi di fucile venivano sparati contro di lui e la sua mamma.
Bambi si era salvato. Era fuggito dalle grinfie del cacciatore ma la mamma non era con lui.
Bambi urlava, la cercava e il piccolo Kurt tremava quando iniziava a sentire quella musica troppo malinconia e la voce del padre del piccolo cervo che pronunciava: la tua mamma non tornerà mai più.
Che bugia pensava Kurt! E’ una cosa impossibile quel cartone mentiva. Non si possono allontanare le mamme dai propri figli. Kurt piangeva perché non era giusto, Bambi era solo un cucciolo e nessuno doveva vivere senza la sua mamma.
Ogni volta che il cartone finiva il piccolo Kurt stringeva il suo peluche a forma di orsacchiotto, che gli era stato regalato dai primi mesi di vita, era come un amico. Il suo migliore amico. Dopo che veniva messo a letto e aver ricevuto il bacio della buonanotte, Kurt usciva da sotto le coperte e correva nella camera dei genitori per dormire vicino alla sua mamma; perché lui sapeva che le mamme non potevano abbandonare i propri figli e Kurt si sentiva al sicuro con lei, così con un sorriso sulle labbra si addormentava coccolato dai suoi genitori.
**

 


“Che mentalità stupida hanno i bambini!” diceva Kurt all’età di dodici anni.
Era seduto sul divano il giorno del suo compleanno, due amiche erano venute a festeggiare ma per vari impegni erano dovute andare via. Kurt aveva già inserito il dvd come era da tradizione, solo che le cose erano cambiate.
“Quel cartone ha ragione!Quel cartone ha maledettamente ragione!” Pensava Kurt mentre fissava lo schermo con le lacrime mentre il piccolo cervo seguiva il padre dopo non aver più rivisto sua madre.
Perché sì, la madre era morta. Le madri potevano essere allontanate dai propri figli e non era solo Bambi a dirlo ma lui stesso.
Anche se non era stato un cacciatore a farlo, la sua mamma gli era stata portata via. E Kurt era arrabbiato perché lui sapeva che le madri non potevano essere allontanare dai propri figli. Ora lui era lì solo, sapendo che nessun altro avrebbe potuto vedere quel cartone insieme a lui e abbracciarlo nel momento di quella drammatica scena. Kurt si guardava intorno e seduto

 

accanto a lui c’era solo il suo orsacchiotto di cui un occhio era stato perduto. Per quanto potesse abbracciarlo di certo quell’orsacchiotto non poteva consolarlo, non poteva dirgli “andrà tutto bene” come gli diceva sempre la sua mamma.
“Stupido cartone” urlò Kurt con le lacrime prima di spegnere il dvd e andare a dormire da solo nella sua cameretta.
**
“Andrà tutto bene” una voce sussurrava tra i capelli di Kurt. Aveva diciassette anni e dopo aver spento le candele sulla sua torta di compleanno si era messo sul divano come da tradizione. L’orsacchiotto sedeva a terra sul pavimento, l’occhio perduto era stato sostituito con un bottone e una piccola cucitura gli copriva il petto.
Kurt piangeva ma questa volta non era solo: due braccia lo avvolgevano stretto a lui e lo consolavano proprio nel momento di quella scena. Kurt era cresciuto e aveva capito molte cose: le persone entrano ed escono nella tua vita per una ragione. Kurt non sapeva però perché la madre gli era stata portata via ma sapeva che adesso c’era qualcun altro ad occuparsi di lui. L’uomo della sua vita, che ora gli baciava i capelli e non lo prendeva in giro perché a diciassette anni piangeva vedendo un cartone di tanti anni fa. Lui lo comprendeva, lo consolava e lo amava. Ora si, Kurt si sentiva di nuovo amato. Certo l’amore che gli dava la madre era diverso, ma sapere che adesso accanto a lui c’era qualcuno che lo aiutava nei momenti di difficoltà era qualcosa di speciale. Quando il cartone finì e Kurt spense il dvd sapeva di non essere solo, poteva addormentarsi beatamente tra le braccia del suo uomo che gli prometteva di amarlo per sempre.

 

   
 
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