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Autore: stellinabg    11/08/2011    4 recensioni
Riscrittura de "Il grande sogno di Marta" dal punto di vista di Yaten, in cui ho inserito anche una piccola sorpresa per le fan di YatenXMinako.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minako/Marta, Yaten
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie
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Yaten attraversò sbuffando i freddi corridoi degli studi televisivi. Era stato chiamato a fare da giurato alle elezioni di Miss Teenager e non ne aveva per niente voglia, ma allo stesso tempo sapeva che non poteva rifiutare tale carica. Lui e i suoi compagni avevano deciso di diventare delle star per poter trovare la loro principessa e perciò dovevano mantenere anche questo tipo di impegni che lui considerava estremamente stupidi.
Principessa, dove sei? Perché non ti fai vedere?
L’espressione annoiata fu sostituita da uno sguardo triste. Era passato tanto tempo dal loro arrivo sulla Terra e nonostante si impegnassero tantissimo, dando concerti e partecipando a diversi spettacoli, ancora la principessa non si era fatta vedere.
A pochi passi dalla porta dello studio in cui si sarebbero tenute le selezioni, Yaten notò William, un altro membro della giuria che aveva già avuto modo di conoscere in un programma televisivo. Lo salutò, mantenendo la sua solita espressione seria e lasciò che fosse lui il primo ad entrare nella stanza. Improvvisamente sentì le urla di una folla di ragazze.
- Che noia -, disse entrando nella stanza, ma ben presto si accorse che l’obiettivo delle ragazze non era lui, bensì William che si ritrovò a dover scappare, inseguito da quelle “pazze scatenate”.
La sua attenzione si spostò su una delle ragazze che, al contrario delle altre, era rimasta calma e immobile dove si trovava.
Ma è Marta!, pensò sorpreso.
- Che cosa ci fai qui? Sei venuta per l’audizione? – le chiese, quasi come rimprovero, avvicinandosi a lei.
- Potrei farti la stessa identica domanda…hai intenzione di partecipare anche tu al concorso per Miss Teenager? -
La risposta della ragazza lo innervosì: era possibile che non capisse in che pericolo era la Terra? che perdesse tempo con uno stupido concorso?
Avrebbe voluto fargli queste domande, ma non poteva farlo lì, in mezzo a tutte quelle persone; così le afferrò il braccio e la trascinò nel corridoio, ignorando le proteste della ragazza.
- Vieni con me! -
- Ehi, piano! Mi fai male –
Fuori dalla stanza, Marta finì con le spalle al muro e lui rimase qualche istante di fronte a lei a fissarla, ammaliato dalla sua bellezza.
Yaten, concentrati!, si disse dentro di sé e, avvicinandosi alla ragazza, mosse velocemente il braccio verso il muro, appoggiando la mano vicino al suo viso.
- Dì un po’…sei sicura di avere tempo da perdere per queste sciocchezze? -.
Yaten ignorò l’espressione tra lo spaventato e il sorpreso della ragazza e chiese ancora: - E dimmi…le tua amiche sanno che sei qui? –.
- Ma sì! Certamente! Sono state loro a incoraggiarmi… -
Non le fece nemmeno finire la risposta che, allontanandosi da lei, disse indignato e agitato: - Ovvio! Da irresponsabili quali siete, non capite la situazione in cui vi trovate! Il grande pericolo che sta correndo la Terra… -.
Si calmò leggermente e tornando di nuovo con gli occhi puntati su di lei, disse: - Possibile che non vi importi di quello che potrebbe succedere? -.
In quel momento si rese conto che il volto di Marta si era fatto serio e si chiese a cosa stesse pensando.
- Lo sappiamo benissimo, invece… -
Yaten rimase sorpreso da quella risposta: finalmente la ragazza sembrava parlare con serietà eppure appariva ancora convinta di partecipare a quello stupido concorso. Lui era costretto a stare lì per un buon motivo, cioè ritrovare la Principessa. Ma lei, invece?
- E allora come mai sei qui? Perché partecipi a questo concorso? -, chiese in tono più calmo, fissandola negli occhi, ma non attese la risposta e aggiunse: – Non so perché mi sorprendo! In fondo lo so che siete delle incoscienti… -
Dicendo quelle parole, il ragazzo si diresse verso la stanza degli studi in cui si sarebbe tenuto il concorso.
- Ascolta! Io sto cercando di realizzare un mio sogno! – gli urlò dietro Marta.
A quelle parole, Yaten si fermò e si voltò di nuovo verso la ragazza: - Eh? –
- Sono convinta che sia molto importante, lottare perché i propri sogni diventino realtà -, disse con decisione.
- E tu pensi che le tue ambizioni siano molto più importanti del tuo dovere di guerriera? –
Più parlava con Marta, più si convinceva che lei e le sue compagne fossero delle sciocche ragazzine come tutte le altre terrestri. Non c’erano altre spiegazioni che giustificasse la scelta della biondina di partecipare a quelle selezioni.
La loro discussione fu interrotta dal presentatore del concorso che chiamò il cantante in modo che la competizione potesse avere inizio: - Yaten, scusa…sbrigati, stiamo per iniziare -.
Il concorso ebbe inizio e Yaten, prendendo posto tra la giuria, continuava a pensare alla discussione appena avuta con Marta.
Sono convinta che sia molto importante, lottare perché i propri sogni diventino realtà.
Quella frase continuava ad echeggiargli nella mente con insistenza: come poteva pensare che i suoi sogni fossero più importanti del destino della Terra?
Si decise a smetterla di pensarci: Se a loro non interessa la sorte del loro pianeta, perché dovrei pensarci io? Il mio compito è quello di trovare la Principessa. Non devo preoccuparmi per loro!
Così Yaten iniziò a seguire con attenzione la prova di canto e si rese conto che nessuna aveva talento da poter vincere il concorso. O meglio, nessuna tranne Marta. Anche nella prova successiva, fu lei a dimostrare di essere quella più brava, o almeno era così per lui.
Improvvisamente, Marta e un’altra ragazza finirono in terra e Yaten rimase colpito dal fatto che prima di pensare a tornare a ballare, si fosse fermata ad accertarsi che l’altra concorrente stesse bene. Abbozzò un sorriso e si girò per vedere le reazioni degli altri giudici e notò che anche William sembrava sorpreso positivamente da quel gesto.
Marta tornò a ballare con molta più energia e Yaten non riusciva a smettere di guardarla. Sapeva che doveva osservare anche le altre ragazze per poterle giudicare, ma un forza invisibile gli impediva di distogliere lo sguardo da lei.
Complimenti! è davvero in gamba!
Il concorso andò avanti e, come ultima prova, le ragazze dovettero rispondere a delle domande poste dai giudici.
Appena Yaten ebbe il microfono in mano rivolse la sua domanda a Marta: - Vuole spiegarci il motivo per cui ha partecipato a questo concorso? –
- Perché da sempre ho un sogno: dare qualcosa di mio a quelli che mi vedono cantare, ballare e recitare…proprio come i Three Lights! -
Come i Three Lights?
Come osava paragonarsi a loro? La loro fama era dovuta a uno scopo ben preciso e decisamente più importante che realizzare un sogno!
Yaten non riuscì a resistere dal chiedergli con tono sostenuto: - E lei pensa di sapere il motivo per cui noi siamo diventati famosi? -
- No…io -, rispose con una punta di agitazione.
Yaten continuando a fissarla con espressione seria, quasi minacciosa, chiese ancora: - Non crede che bisognerebbe avere obiettivi più importanti prima di tentare di affermarsi nel mondo dello spettacolo? –
- Beh, in questo momento della mia vita è tutto ciò che voglio…non ho altri desideri -, rispose con tono calmo.
- Hai perso il primo round, amico mio. Ammettilo! Quella ragazza ha una grande forza di volontà, oltre che un grande talento. Non sei d’accordo con me, Yaten? -, gli disse sottovoce William.
Yaten fu sorpreso da quelle parole, ma non rispose: dentro di sé doveva ammettere che il collega aveva perfettamente ragione. Marta era una ragazza carina, con tanto talento e piena di forza di volontà. Era l’unica tra quelle ragazze a meritare di vincere il concorso.
Yaten osservò la ragazza e si chiese se anche in battaglia avesse tutta quella determinazione.
Probabilmente sì…
Fu in quel momento che si rese conto che se lui e i suoi compagni ancora non avevano trovato la Principessa, era solo perché non erano così determinati come lei.
Finite le prove, la stanza si svuotò e Yaten si avvicinò a Marta, deciso a cercare di capire la personalità della ragazza.
- Hey, scusa…dove trovi tutta questa forza di volontà? -
- Non tradirei mai la fiducia che le mie amiche hanno riposto in me… -
- Le tue amiche? –
- Esatto! Sono state proprio loro a incoraggiarmi. È Bunny che mi ha convinta che i nostri sogni sono una cosa importantissima e che bisogna lottare per realizzarli. Loro sanno quanto io desideri essere una star –
- Quindi se ho capito bene, non pensi solo al tuo dovere di guerriera Sailor…mah chissà, forse hai ragione tu...mi stai facendo sorgere dei dubbi, lo sai? –
- In che senso? –
- Noi stiamo cercando la nostra principessa, ma non siamo ancora riusciti a trovarla. Questo è il nostro unico obiettivo…magari non ci stiamo impegnando abbastanza -
- Non dire sciocchezze! Lo sai che non è vero…da quando siete arrivati, ogni canzone che componete è un vero inno di gioia alla vostra principessa -
Fino a quel momento aveva pensato che lei e le sue compagne fossero delle sciocche ragazzine che davano importanza solo ai propri sogni, invece che a combattere, ma ora si accorgeva che aveva sbagliato tutto. Realizzare i propri sogni le spingeva a lottare con più grinta affinché la loro vita, piena di soddisfazioni, potesse continuare ad andare avanti.
Lui, al contrario di Marta, pensava solo al suo dovere e, se dentro di sé sentiva un minimo accenno di qualcosa che poteva distrarlo dalla sua missione, lo scacciava via come se fosse un piccolo germoglio di male. Gli era successo anche poche ore prima quando era rimasto incantato a fissare Marta. In quel momento aveva pensato a lei come a una distrazione, ma forse non era così. Forse lei sarebbe stata quel “salvagente” a cui aggrapparsi per non “affogare”, il motivo per cui combattere con più impegno per raggiungere il proprio obiettivo.
Ma cosa vado a pensare!, disse tra sé e sé, portando una mano sul capo e scuotendo la testa.
- Tutto bene? -, chiese premurosamente la ragazza, avvicinandosi a lui.
In quel momento si rese conto di essersi completamente dimenticato di essere ancora di fronte a lei e che le aveva mostrato la sua momentanea debolezza e ciò era piuttosto strano. Non era da lui mostrare i propri sentimenti a qualcuno. Era già raro che lo facesse davanti ai suoi compagni.
Che questo significhi qualcosa?!, pensò, fissando quegli occhi azzurri.
La ragazza aveva posto le mani sulle sue spalle e lo scuoteva per cercare di capire se stesse bene e improvvisamente la sentì fermarsi e il suo sguardo sembrava penetrare nel suo. Dentro di sé si sentiva come mai si era sentito e non riusciva assolutamente a capire cosa gli stesse succedendo.
Una forza invisibile sembrava spingerlo ad avvicinare il suo viso a quello di Marta. Poteva sentire il respiro della ragazza e il suo cuore battere all’impazzata. E Yaten si sorprese, sentendo che anche il suo cuore batteva forte, talmente forte che sembrava volergli uscire dal petto.
Che cosa mi sta succedendo?
Le loro labbra erano vicinissime, ma improvvisamente si sentì un urlo: il nemico doveva aver attaccato qualcuno. I due si allontanarono l’uno dall’altro e il ragazzo vide la biondina diventare rossa sulle guance e poi uscire velocemente dalla stanza.
Stavo…stavo per…?! Non può essere…
Yaten era ancora troppo scioccato per quello che stava per fare, per reagire prontamente come la ragazza. Non poteva credere che stava per baciare Marta e fu sollevato che l’attacco dei nemici gli avesse impedito di commettere quella sciocchezza.
Non è questo il momento di pensare a queste cose!, si disse dirigendosi in fretta verso il luogo da cui erano venute le urla. Quando trovò il luogo della battaglia, Yaten notò che Sailor Venus e Sailor Moon sembravano in difficoltà, così disse con il sorriso sulle labbra: - Come al solito sono totalmente inaffidabili…al lavoro! -.
Dopo essersi trasformato, andò in loro aiuto così Sailor Moon potette ritrasformare l’automa in William.
Dopo la battaglia, i tre si ritrovarono a parlare tra loro, mentre la piccola Chibi Chibi si divertiva a rincorrere Artemis e Luna.
- Speriamo che tu abbia vinto -, disse Bunny all’amica.
- Se perderò, darò tutta la colpa a Yaten! –
Il ragazzo, che era appoggiato al muro, si staccò da esso e si avvicinò a loro: - Infatti…ti ho giudicato con molta severità… -
- Ma no! -
- …anche se eri la più luminosa, tra tutte le concorrenti! –
Ancora una volta quel giorno, sembrava non aver il controllo delle sue azioni: Che mi è saltato in mente di dire?! E poi davanti a quella pettegola di Bunny!
Però vedere le guance di Marta diventare rosse, gli faceva uno strano effetto, lo stesso che aveva provato poco prima di andare a combattere. Quello strano sentimento fu ben presto sostituito da un’espressione di sorpresa: aveva sentito l’odore della principessa e sembrava provenire proprio da Chibi Chibi.
Forse siamo vicini a raggiungere il nostro scopo!
Quel concorso che lui inizialmente riteneva essere tanto inutile, alla fine era servito a fargli fare passi avanti nella sua missione, ma soprattutto gli aveva permesso di parlare con Marta, grazie alla quale aveva capito delle cose molto importanti che lo avevano arricchito e che gli avevano dato la spinta giusta a sperare e la spinta giusta a combattere con più determinazione per raggiungere il suo obiettivo.
   
 
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