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Autore: Emily Liddell    11/08/2011    1 recensioni
Kaito Fujita, shinigami. Lo è diventato grazie ad un demone femminile, che lo ha trasformato in uno shinigami per vendicare i suoi cari zii, investiti in un incidente stradale.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Fuyumi è stata il mio primo amore.

Era una giornata soleggiata di settembre. Io ero da poco diventato uno Shinigami ed ero in 3° media.
Ad un tratto lei mi venne incontro, tutta rossa.
Io mi girai e lei era davanti a me, tutta rossa, che si mordeva il labbro e giocherellava con il bordo della gonna.
_ Sono Fuyumi Kato e… emmh… Fujita… vuoi metterti con me?!_
Urlando queste ultime parole, divenne ancora più rossa e fece un inchino di cortesia.
Io la guardavo un po’ perplesso ma poi mi dissi “cosa ho da perdere?”
_ Mhh… ok._
A queste parole, alzò il capo di scatto e sul suo viso c’era un sorriso enorme.
_ A-allora… ci vediamo domani! Ciao!_
_ Ciao._
Corse via. Ogni tanto si girava, tirando le labbra in un bellissimo sorriso fino a quando scomparve.
Circa due settimane dopo, durante l’ora di pranzo, Fuyumi mi diede un bacio.
_ S-scusami! Mi sono lasciata andare!_
Io la guardai, mentre lei si stringeva il viso tra le mani tutta rossa.
_ Mi sono lasciata andare, scusami! Il fatto è che… stiamo insieme da quasi due settimane e…_
Dopo quel bacio, i miei sentimenti per Fuyumi cambiarono. Iniziai ad amarla.
_ Puoi darmene quanti ne vuoi, quando vuoi di baci._ le dissi sorridendo.
 
Il tempo passò, la scuola finì e noi due ci iscrivemmo nello stesso liceo, più innamorati che mai.
Lei con il tempo era diventata ancora più bella, ma non fu un bene.
L’entrata al liceo, per me non fu delle migliori. I ragazzi andavano tutti dietro a Fuyumi ed io iniziavo ad essere geloso e arrabbiato. Glielo ripetevo sempre di vestirsi meno scoperta, con la gonna un po’ più lunga e con la camicia allacciata almeno fino al penultimo bottone. Ma lei mi diceva sempre di non preoccuparmi e alla fine ci rinunciavo.
Ma un giorno…
“Oggi le pulizie toccavano a Fuyumi… ma quanto ci mette?” pensai facendo il giro dei corridoi cercandola.
Poi, aprii la porta giusta e con orrore, vidi Fuyumi seminuda tra le braccia di un altro mentre lo facevano su un banco.
_ K-Kaito!_
Lui si girò, guardandomi con aria di sufficienza, poi si girò e continuò a palpare Fuyumi. Con disgusto e orrore, mi avvicinai a loro. Afferrai con forza il viso di lei e tirai fuori la mia falce –che riuscivo ad evocare, invece di portarla dietro- e puntandola al collo di quello.
_ Kaito! Cosa vuoi fare con quell’arnese! Ti prego io posso spiegarti!_
_ Spiegarmi?! Cosa? Mi fai schifo sgualdrina!_
_ Come ti permetti!_ lui mi afferrò per la camicia ed io gli risposi. Gli risposi tagliandogli la testa.
Il sangue era dappertutto, sui banchi, sulle sedie, sui miei capelli, sul viso di Fuyumi, che guardava con estremo orrore il corpo senza vita di lui. Io le tenevo ancora il viso tra le mie mani. Lei stava piangendo, guardandomi con una faccia da cane bastonato.
_ Kaito perché…_
_ Io ti ho amato davvero, sai? Ma evidentemente la fortuna mi ha voltato le spalle._ dissi ripensando ai miei zii.
_ Addio Fuyumi. Rimarrai per sempre il mio primo amore._
_ NO TI PREGO! IO….!!!_
Gli mozzai la testa, facendola cadere accanto al tizio che avevo decapitato poco prima.
Intorno a me c’era un enorme pozza di sangue.
Quella è stata la prima volta che provai una sorta di senso di colpa, verso ciò che avevo fatto.
Amavo davvero Fuyumi. Ma l’ho uccisa.
Lei morì con tutti i suoi ricordi di noi due, che io non cancellai in fretta. Ma forse, era la cosa migliore da fare. Dimenticarla. Forse ucciderla, è stata la cosa migliore.
 
  
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