Premessa:
Questa fan fic
l’ho scritta ispirandomi al passato, all’antica guerra sacra di cui
non si sa quasi niente a parte che abbia partecipato Douko. I personaggi
presenti sono quasi tutti di mia creazione, esattamente come la storia mentre i
riferimenti a luoghi o armature sono originali della serie.
Enjoy BY SETA KIBA
Saint Seiya:
Episodio Gold1:
“Gli antichi
guerrieri sacri”
Prologo:
Q |
uesta
storia ha inizio 243 anni fa all’epoca delle prima guerra sacra. I testi
scritti non riportano esattamente cosa è successo all’ora e
nemmeno se sia mai esistita o no, ma oggi lo scopriremo…
Santuario d’Atene,
Sion il Gran Sacerdote d’Atena era nelle
sue stanze. Un oscuro presagio lo inquietava.
Sion: “ Che cos’è questa
sensazione?Perchè sento un’inquietudine…”
Sion si alzò in piedi. In quel momento
un fulmine squarciò il cielo, e iniziò a piovere a dirotto.
Sion: “Sento che il destino del mondo
è minacciato. Da cosa però?”
Una voce femminile chiara e sicura alle spalle
del rappresentante d’Atena gli rispose.
Voce: “Un antico dio si è
arrabbiato…”
Sion si voltò e vide la figura di una
donna bellissima dai capelli color oro come la sua armatura e occhi azzurri
come il cielo.
L’armatura d’oro che indossava era
inconfondibile “L’armatura d’oro della Vergine”, si
esatto! A quanto pare il cosmo di una sacerdotessa guerriero, era arrivato
così in alto da avere l’onore di avere una sacra vestigia
d’oro, sembrava incredibile, ma a quanto pare 243 anni fa solo due abili
sacerdotesse avevano raggiunto il cosmo di un guerriero sacro, e lei la donna che
indossa le vestigia di Virgo e una delle due.
Sion la vide avanzare a passo lento nella sala.
Sion: “ Credi davvero che un antico dio
si sia arrabbiato?”
Donna: “Quando nel Santuario
d’Atene c’è inquietudine, significa che qualche forza divina
lo ha disturbato.”.
Sion: “Chi pensi che sia?”
Donna: “Per adesso non possiamo basarci
solo su sensazioni. Bisogna aspettare l’accadere degli eventi. Non mi
sento quindi di fare previsioni.”
Un’altra voce intervenne. Questa volta
era maschile e molto profonda.
Voce: “Sciocchezze. Se davvero ci fosse
una minaccia sarei il primo ad intervenire.”.
Sion e la donna si voltarono. Avanti a loro vi
era un guerriero che portava le sacre vestigia del leone. Era un uomo ormai
maturo dall’aspetto serio e sicuro. Un paio di baffi gli spuntavano fuori
neri come la notte, come i suoi occhi che davano sicurezza e protezione a
chiunque incrociasse il suo sguardo.
La donna con le vestigia di Virgo chiuse gli
occhi, poi incrociò le braccia e non tardò a rispondere.
Donna: ”La fai facile come sempre tu
Alexsader …”
Alexsander: “ Selene io faccio solo il
mio dovere. Se fossi in te non, mi
preoccuperei per una minaccia inesistente.”.
Selene si azzittì perché si era
accorta di un altro cosmo di un guerriero Sacro.
Selene: “Douko della libra non fare finta
di nasconderti lo so che sei qui.”.
Douku Sbucò fuori da una colonna, era da
un po’ che ascoltava il discorso, ma non voleva entrare in merito anche
lui siccome la pensava come Alexsander.
Douko: “Scusatemi se origliavo, ma non mi
andava di entrare in quest’assurda discussione.”.
Selene(ironica): “Quando mai tu partecipi
ad una discussione seria?”
Douku: “Con permesso…”
Si allontanò dalla stanza.
Alexsander: “Pensa pure a ciò che
ti pare Selene, ma non far mettere preoccupazioni inutili al nostro signore.”.
Sion: “Non sono preoccupato, però
è un periodo che mi sento inquieto.”.
Alexsander(spiritoso come sempre): “Si
prenda una vacanza allora.”.
Sion sorrise divertito dalla battuta, Selene anche
poi i due si allontanarono.
Arrivò la sera, Douko era a guardia
sempre della sua casa. Si annoiò presto a restare lì, così
si allontanò dal Santuario.
Ad un tratto durante la strada incontrò
una sua vecchia conoscenza, una Silver Saint molto abile di nome Sabrina. Il
suo aspetto era molto esile e ben formata aveva capelli lunghi neri, il suo
volto sfoggiava un tenero sguardo vivace.
Sabrina: “Ciao maestro Douko.”
Douko: ”Sabrina ciao come mai da queste
parti?”
Sabrina: “ La stavo cercando.”
Douko (facendo lo gnorri): “Ah
davvero?Perchè?”
Sabrina: “ Ma dai ve ne sei dimenticato? Oggi
è il suo diciottesimo compleanno. Sono venuta a farle gli
auguri.”.
Douko (sempre facendo lo gnorri): “ Ah
davvero?Grazie.”.
La ragazza tirò fuori dalla sua armatura
un bellissimo braccialetto di bronzo. Lo pose al cavaliere della bilancia.
Sabrina(arrossendo): “ le ho comprato
questo. le piace?”
Douko(arrossendo a sua volta): “Molto
carino…”
Prese tra le mani, il bracciale.
La ragazza si sentì molto felice in quel
momento, avrebbe volto che non finisse mai. Fissava il suo maestro con un
po’ d’imbarazzo ma anche con profonda ammirazione.
Sabrina: “Auguri maestro”
Poi se n’andò, girandosi ogni
tanto con quella sua faccetta spensierata, e così dolce.
Douko sorrise.
Era notte fonda, si sentiva solo il vento
fischiare, però quella non era di sicuro una notte tranquilla non
ostante Alexsander e Douko avessero tranquillizzato il Gran Sacerdote.
Infatti, tre oscure ombre si muovevano furtive
tra l’oscurità. Le dodici case erano in profondo silenzio, nessuno
sembrava essersi accorto di niente.
Siamo all’interno della casa del Vergine,
Selene era in ginocchi a terra, pregava gli dei di proteggere il Santuario.
Ad un tratto ecco arrivare il cavaliere del
leone Alexsander. Selene si accorse subito di lui, aprì gli occhi e
voltò lo sguardo in direzione del suo collega.
Alexsander: “Sei stata un po’
fredda oggi con me come il solito del resto.”.
Selene si alzò in piedi e guardò
negli occhi l’altro.
Selene: “Tu non prendi mai sul serio le
cose. Ormai lo dovresti sapere. Io prevedo il futuro. Se ho messo in guardia,
il Gran sacerdote è solo per questo. Una minaccia enorme sta per
accadere. Lo sento.”
Alexsander (sempre non curandosi di nulla):
“Non metto in dubbio la tua parola, ma ti ricordo che siamo i guerrieri
sacri d’Atena chi vuoi che sia il pazzo che si metterebbe contro di
noi?”
Selene stette zitta non aveva voglia di
discutere di nuovo con lui. Lo aveva fatto tante volte, ormai era stufa, si
limitò a guardarlo gelidamente, poi gli voltò le spalle seccata.
Alexsander si avvicinò per un attimo a
lei e le mise le braccia intorno al collo, poi le se avvicinò
all’elmo d’orato che gli copriva il suo orecchio.
Alexsander (Sussurrandole qualcosa):
“Anche se esistesse una minaccia, io ti proteggerei ovunque lo
sai…”
Selene scostò l’abbraccio del
cavaliere del leone.
Selene (rimproverandolo): “Smettila ti ho
già detto che non devi abbracciarmi qui.”.
Alexsander (con leggero disappunto):
”Insomma ma perché dobbiamo ancora nasconderci? E’ giunto il
momento che anche il sacerdote sappia che siamo sposati.”.
Selene: “ No invece razza di stupido. Se
lo sapesse ci radierebbe dall’ordine sacro, non possiamo dirglielo.
Perciò non azzardati più a toccarmi chiaro.”.
Alexsander ( avvicinandosi sempre più al
suo viso): “Non m’importa dell’incarico che ho, non m’importa
del gran sacerdote.
In questo momento voglio solo una cosa…
mia moglie.”.
Cercò di baciarla, lei scostò il
viso.
Selene: “Vattene via adesso
…”
Alexsander: “Se no ti bacio almeno adesso
sento che morirò.”.
Le prese il viso tra le mani, anche se lei si
rifiutava, poi la baciò. Anche se non voleva darlo a vedere, anche
Selene moriva dalla voglia di baciarlo.
Selene: “Ora va via prima che venga
qualcuno e ci scopra.”.
Alexsander la guardò poi, si
staccò da lei.
Alexsander: “Senti Selene dove hai
portato i piccoli?”
Selene: “ Li ho lasciati in un posto
sicuro, non preoccuparti i nostri bambini non corrono pericoli.”.
Alexsander: ”Avrei voluto vederli.”
Selene: “Lo so anche io, ma non possiamo
abbandonare il santuario lo sai.”.
Alexsander: “ Già. Hai
ragione.”
Ad un tratto quel momento così intenso
fu interrotto da una strana sensazione d’inquietudine. I due avvertirono
tre cosmi malefici e intensi, provenienti dalle stanze del gran sacerdote.
Selene: “ Oh no …”
Alexsander: “L’ho sentito anche io.
Il Gran sacerdote è in pericolo.”
I due si precipitarrono affannosamente verso le
stanze di Sion.
Arrivarono.
Al centro della stanza vi erano tutti i
cavalieri d’oro in cerchio, tranne Douko, anche lui era probabilmente in
ritardo, al centro dei guerrieri sacri vi era Sion ferito alla spalla, sorretto
dal cavaliere dello scorpione Eliot, un ragazzo molto giovani con capelli
lunghi corvini e sguardo verde come la foresta.
Alexsander vedendo che il Gran Sacerdote era
ferito si precipitò preoccupato in soccorso di quest’ultimo anche
lui.
Alexsander: “No cosa è successo
qui?”
Eliot: “ Hanno attentato alla sua vita.
Erano in tre…”
Selene: “Forse sono ancora qui riesco a
sentire ancora i loro cosmi.”.
Intervenne Eracle, un uomo enorme dalla forza
immensa che vestiva le sacre vestigia del Toro, dagli occhi fieri e lineamenti
marcati.
Eracle: “Cerca di prenderli Selene noi
soccorreremo il gran Sacerdote.”.
Selene: “Va bene!”
Selene uscì, I cosmi erano vicini, ma si
persero nel nulla così non fu possibile rintracciare gli attentatori
alla vita di Sion.