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Autore: Seta Kaiba    06/04/2006    1 recensioni
Questa storia ha inizio 243 anni fa quando c'era il Gran Sacerdote Sion al potere. Oscure inquietudini,presagi personaggi misteriosi che cercano di uccidere Il Gran Sacerdote Sion,un dio malvagio... La guerra Sacra ha inizio!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Premessa:

Premessa:

Questa fan fic l’ho scritta ispirandomi al passato, all’antica guerra sacra di cui non si sa quasi niente a parte che abbia partecipato Douko. I personaggi presenti sono quasi tutti di mia creazione, esattamente come la storia mentre i riferimenti a luoghi o armature sono originali della serie.

Enjoy BY SETA KIBA

Saint Seiya:

Episodio Gold1:

“Gli antichi guerrieri sacri”

 

Prologo:

Q

 

uesta storia ha inizio 243 anni fa all’epoca delle prima guerra sacra. I testi scritti non riportano esattamente cosa è successo all’ora e nemmeno se sia mai esistita o no, ma oggi lo scopriremo…

 

Santuario d’Atene,

Sion il Gran Sacerdote d’Atena era nelle sue stanze. Un oscuro presagio lo inquietava.

 

Sion: “ Che cos’è questa sensazione?Perchè sento un’inquietudine…”

 

Sion si alzò in piedi. In quel momento un fulmine squarciò il cielo, e iniziò a piovere a dirotto.

 

Sion: “Sento che il destino del mondo è minacciato. Da cosa però?”

 

Una voce femminile chiara e sicura alle spalle del rappresentante d’Atena gli rispose.

 

Voce: “Un antico dio si è arrabbiato…”

 

Sion si voltò e vide la figura di una donna bellissima dai capelli color oro come la sua armatura e occhi azzurri come il cielo.

L’armatura d’oro che indossava era inconfondibile “L’armatura d’oro della Vergine”, si esatto! A quanto pare il cosmo di una sacerdotessa guerriero, era arrivato così in alto da avere l’onore di avere una sacra vestigia d’oro, sembrava incredibile, ma a quanto pare 243 anni fa solo due abili sacerdotesse avevano raggiunto il cosmo di un guerriero sacro, e lei la donna che indossa le vestigia di Virgo e una delle due.

Sion la vide avanzare a passo lento nella sala.

 

Sion: “ Credi davvero che un antico dio si sia arrabbiato?”

 

Donna: “Quando nel Santuario d’Atene c’è inquietudine, significa che qualche forza divina lo ha disturbato.”.

 

Sion: “Chi pensi che sia?”

 

Donna: “Per adesso non possiamo basarci solo su sensazioni. Bisogna aspettare l’accadere degli eventi. Non mi sento quindi di fare previsioni.”

 

Un’altra voce intervenne. Questa volta era maschile e molto profonda.

 

Voce: “Sciocchezze. Se davvero ci fosse una minaccia sarei il primo ad intervenire.”.

 

Sion e la donna si voltarono. Avanti a loro vi era un guerriero che portava le sacre vestigia del leone. Era un uomo ormai maturo dall’aspetto serio e sicuro. Un paio di baffi gli spuntavano fuori neri come la notte, come i suoi occhi che davano sicurezza e protezione a chiunque incrociasse il suo sguardo.

 

La donna con le vestigia di Virgo chiuse gli occhi, poi incrociò le braccia e non tardò a rispondere.

 

Donna: ”La fai facile come sempre tu Alexsader …”

 

Alexsander: “ Selene io faccio solo il mio dovere.  Se fossi in te non, mi preoccuperei per una minaccia inesistente.”.

 

Selene si azzittì perché si era accorta di un altro cosmo di un guerriero Sacro.

 

Selene: “Douko della libra non fare finta di nasconderti lo so che sei qui.”.

 

Douku Sbucò fuori da una colonna, era da un po’ che ascoltava il discorso, ma non voleva entrare in merito anche lui siccome la pensava come Alexsander.

 

Douko: “Scusatemi se origliavo, ma non mi andava di entrare in quest’assurda discussione.”.

 

Selene(ironica): “Quando mai tu partecipi ad una discussione seria?”

 

Douku: “Con permesso…”

 

Si allontanò dalla stanza.

 

Alexsander: “Pensa pure a ciò che ti pare Selene, ma non far mettere preoccupazioni inutili al nostro signore.”.

 

Sion: “Non sono preoccupato, però è un periodo che mi sento inquieto.”.

 

Alexsander(spiritoso come sempre): “Si prenda una vacanza allora.”.

 

Sion sorrise divertito dalla battuta, Selene anche poi i due si allontanarono.

 

Arrivò la sera, Douko era a guardia sempre della sua casa. Si annoiò presto a restare lì, così si allontanò dal Santuario.

Ad un tratto durante la strada incontrò una sua vecchia conoscenza, una Silver Saint molto abile di nome Sabrina. Il suo aspetto era molto esile e ben formata aveva capelli lunghi neri, il suo volto sfoggiava un tenero sguardo vivace.

 

Sabrina: “Ciao maestro Douko.”

 

Douko: ”Sabrina ciao come mai da queste parti?”

 

Sabrina: “ La stavo cercando.”

 

Douko (facendo lo gnorri): “Ah davvero?Perchè?”

 

Sabrina: “ Ma dai ve ne sei dimenticato? Oggi è il suo diciottesimo compleanno. Sono venuta a farle gli auguri.”.

 

Douko (sempre facendo lo gnorri): “ Ah davvero?Grazie.”.

 

La ragazza tirò fuori dalla sua armatura un bellissimo braccialetto di bronzo. Lo pose al cavaliere della bilancia.

Sabrina(arrossendo): “ le ho comprato questo. le piace?”

 

Douko(arrossendo a sua volta): “Molto carino…”

 

Prese tra le mani, il bracciale.

La ragazza si sentì molto felice in quel momento, avrebbe volto che non finisse mai. Fissava il suo maestro con un po’ d’imbarazzo ma anche con profonda ammirazione.

 

Sabrina: “Auguri maestro”

 

Poi se n’andò, girandosi ogni tanto con quella sua faccetta spensierata, e così dolce.

 

Douko sorrise.

 

Era notte fonda, si sentiva solo il vento fischiare, però quella non era di sicuro una notte tranquilla non ostante Alexsander e Douko avessero tranquillizzato il Gran Sacerdote.

Infatti, tre oscure ombre si muovevano furtive tra l’oscurità. Le dodici case erano in profondo silenzio, nessuno sembrava essersi accorto di niente.

 

Siamo all’interno della casa del Vergine, Selene era in ginocchi a terra, pregava gli dei di proteggere il Santuario.

Ad un tratto ecco arrivare il cavaliere del leone Alexsander. Selene si accorse subito di lui, aprì gli occhi e voltò lo sguardo in direzione del suo collega.

 

Alexsander: “Sei stata un po’ fredda oggi con me come il solito del resto.”.

 

Selene si alzò in piedi e guardò negli occhi l’altro.

 

Selene: “Tu non prendi mai sul serio le cose. Ormai lo dovresti sapere. Io prevedo il futuro. Se ho messo in guardia, il Gran sacerdote è solo per questo. Una minaccia enorme sta per accadere. Lo sento.”

 

Alexsander (sempre non curandosi di nulla): “Non metto in dubbio la tua parola, ma ti ricordo che siamo i guerrieri sacri d’Atena chi vuoi che sia il pazzo che si metterebbe contro di noi?”

 

Selene stette zitta non aveva voglia di discutere di nuovo con lui. Lo aveva fatto tante volte, ormai era stufa, si limitò a guardarlo gelidamente, poi gli voltò le spalle seccata.

Alexsander si avvicinò per un attimo a lei e le mise le braccia intorno al collo, poi le se avvicinò all’elmo d’orato che gli copriva il suo orecchio.

 

Alexsander (Sussurrandole qualcosa): “Anche se esistesse una minaccia, io ti proteggerei ovunque lo sai…”

 

Selene scostò l’abbraccio del cavaliere del leone.

 

Selene (rimproverandolo): “Smettila ti ho già detto che non devi abbracciarmi qui.”.

 

Alexsander (con leggero disappunto): ”Insomma ma perché dobbiamo ancora nasconderci? E’ giunto il momento che anche il sacerdote sappia che siamo sposati.”.

 

Selene: “ No invece razza di stupido. Se lo sapesse ci radierebbe dall’ordine sacro, non possiamo dirglielo. Perciò non azzardati più a toccarmi chiaro.”.

 

Alexsander ( avvicinandosi sempre più al suo viso): “Non m’importa dell’incarico che ho, non m’importa del gran sacerdote.

In questo momento voglio solo una cosa… mia moglie.”.

Cercò di baciarla, lei scostò il viso.

 

Selene: “Vattene via adesso …”

 

Alexsander: “Se no ti bacio almeno adesso sento che morirò.”.

 

Le prese il viso tra le mani, anche se lei si rifiutava, poi la baciò. Anche se non voleva darlo a vedere, anche Selene moriva dalla voglia di baciarlo.

 

Selene: “Ora va via prima che venga qualcuno e ci scopra.”.

 

Alexsander la guardò poi, si staccò da lei.

 

Alexsander: “Senti Selene dove hai portato i piccoli?”

 

Selene: “ Li ho lasciati in un posto sicuro, non preoccuparti i nostri bambini non corrono pericoli.”.

 

Alexsander: ”Avrei voluto vederli.”

 

Selene: “Lo so anche io, ma non possiamo abbandonare il santuario lo sai.”.

 

Alexsander: “ Già. Hai ragione.”

 

Ad un tratto quel momento così intenso fu interrotto da una strana sensazione d’inquietudine. I due avvertirono tre cosmi malefici e intensi, provenienti dalle stanze del gran sacerdote.

 

Selene: “ Oh no …”

 

Alexsander: “L’ho sentito anche io. Il Gran sacerdote è in pericolo.”

 

I due si precipitarrono affannosamente verso le stanze di Sion.

 

Arrivarono.

Al centro della stanza vi erano tutti i cavalieri d’oro in cerchio, tranne Douko, anche lui era probabilmente in ritardo, al centro dei guerrieri sacri vi era Sion ferito alla spalla, sorretto dal cavaliere dello scorpione Eliot, un ragazzo molto giovani con capelli lunghi corvini e sguardo verde come la foresta.

Alexsander vedendo che il Gran Sacerdote era ferito si precipitò preoccupato in soccorso di quest’ultimo anche lui.

 

Alexsander: “No cosa è successo qui?”

 

Eliot: “ Hanno attentato alla sua vita. Erano in tre…”

 

Selene: “Forse sono ancora qui riesco a sentire ancora i loro cosmi.”.

 

Intervenne Eracle, un uomo enorme dalla forza immensa che vestiva le sacre vestigia del Toro, dagli occhi fieri e lineamenti marcati.

 

Eracle: “Cerca di prenderli Selene noi soccorreremo il gran Sacerdote.”.

 

Selene: “Va bene!”

 

Selene uscì, I cosmi erano vicini, ma si persero nel nulla così non fu possibile rintracciare gli attentatori alla vita di Sion.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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