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Autore: Forwood    14/08/2011    6 recensioni
Questa è la mia prima FF e non poteva essere che Brittana! L'ispirazione mi è venuta in seguito ad una ruolata che ho fatto con la mia best friend in un GDR, spero sia di vostro gradimento :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Brittany se ne stava seduta sola al tavolo della mensa, davanti al suo piatto di spaghetti, a pensare ai pony alati. Si chiedeva perché i suoi genitori non le avessero mai regalato uno, insomma, era uno dei suoi più grandi sogni: cavalcare un pony alato tra gli arcobaleni.  A mettere in moto questa folle idea nel suo cervellino fu la coach Sylvester, esattamente quando le mostrò i disegnini dei piccoli ‘’cannoncini’’, molto colorati e decisamente adorabili. Spesso si chiedeva se erano morti di fame. La dolce Brittany aveva un cuore sensibile ed anche a distanza di tempo si chiedeva se ‘’mamma cannone’’ era riuscita a sfamare i suoi piccoli. Si sentiva persino in colpa di aver abbandonato i Cheerios in quell’esibizione, nonostante rischiasse la vita. Scrollò le spalle, al solo pensiero della Sylvester che con il suo sguardo ipnotico ed i suoi discorsi sulle disgrazie economiche dei suoi amichetti fantastici, riusciva a convincerla a fare qualunque cosa.  Pensare che ieri l’aveva vista nel cortile della scuola, urlare con il suo inseparabile megafono ed incitava il Glee Club a suicidarsi perché erano solo dei ‘’sfiniti’’…forse non era quella la parola che aveva usato, ma vabbè, non ricordava neanche il suo secondo nome. Fortuna che adesso l’incubo-Sylvester era finito, non era più una cheerleader. La bionda scacciò quei pensieri negativi ed abbassò lo sguardo sul suo piatto. Osservò con attenzione la polpetta nel suo piatto, adorava ‘’Lilly e il Vagabondo’’, lo guardava più o meno una volta a settimana, subito seguito dagli ‘’Aristogatti’’, ovviamente. Si cimentò in un'imitazione: sapeva che in pochi minuti le sarebbe spuntata la coda ed avrebbe cominciato ad abbaiare. Doveva solo ricordarsi la formula magica che aveva trovato su Yahoo Answer come risposta alla sua domanda "Come posso trasformarmi in Lilly?", che gentile quella ragazza che le aveva risposto!
 
Mentre Brittany si sforzava di ricordare la formula magica, Santana entrò in mensa, dopo una stressante ora di scienze.  Il suo stomaco iniziava a brontolare, non più abituato a nutrirsi delle sole bibite proteiche che la Coach Sylvester le costringeva a bere tutti i giorni per mantenere una certa linea. Aveva deciso che oggi avrebbe provato le famose crocchette che Mercedes le aveva consigliato più di una volta. Il suo fisico era più che perfetto, ogni tanto poteva permettersi di esagerare con i carboidrati!
Arrivò al bancone e riuscì a malapena riempirsi un piattino di crocchette, le ultime che erano rimaste. Probabilmente Mercedes era arrivata prima di lei facendo piazza pulita. Si voltò in cerca di un tavolo libero e la sua attenzione fu catturata da Brittany. Era quasi decisa a fare marcia indietro ed andare via. Da quando si ero resa così ridicola, almeno secondo lei, dichiarandole i suoi sentimenti il loro rapporto era cambiato. L’ispanica capì però che non sarebbe potuta scappare a vita, insomma, lei era Santana Lopez! Non aveva paura di niente e di nessuno, doveva assecondare il suo orgoglio e  continuare a vivere la sua vita come se niente fosse. Così la mora decise  di avvicinarsi al suo tavolo..rimase spiazzata nel vedere quella scena.’’ ¡Dios mío!  che diavolo sta facendo?’’ Pensò, alzando gli occhi al cielo. Santana era abituata alle sue stranezze e l'adorava così com'era, ma non tutti riuscivano a capirla. Si fece coraggio e si avvicinò.  < Hey BritBrit. > Disse, accennando un sorriso ed interrompendo il suo esperimento.
< Posso? >  Chiese, indicando il posto libero difronte a lei.
 
Dal suo canto, Brittany era così concentrata a far rotolare la polpetta con la punta del naso, che neanche si accorse della presenza della mora. La sua voce, la riportò sul pianeta Terra. Si era subito resa conto che non era il ‘’Vagabondo’’: non sentiva ancora la coda e per di più non aveva finito la sua formula magica, per cui, la trasformazione non era completa. La ballerina alzò gli occhi dal piatto, concentrandosi per un attimo sulla sua punta del naso: era completamente rossa. Non è che si stava trasformando in Rudolf? L’idea di lavorare con Babbo Natale l’entusiasmava parecchio! I suoi viaggi mentali durarono poco, perché aveva qualcosa di più importante a cui pensare. Indirizzo il suo sguardo verso Santana ed  un sorriso spontaneo le comparve sul volto.
<  Stavo aspettando il Vagabondo, ma se vuoi sederti ... >  Rispose semplicemente. Non c’era più molto dialogo tra loro ultimamente e di certo non era per sua volontà. Era da un po’ che la loro relazione la confondeva, insomma, all’inizio lei stava con Artie e Santana le diceva di non provare nulla, poi aveva iniziato a parlare di forti sentimenti,  ma lei non se la sentiva di mollare Artie. Ma adesso che tra lei e Santana non c’era più alcun ostacolo, la mora aveva paura di uscire allo scoperto!
Santana si sedette, non appena ebbe il  consenso della bionda. Anche se, a dirla tutta, si sarebbe seduta lo stesso indipendentemente dalla sua risposta.
< Il vagabondo eh? >  Chiese, riuscendo a trattenere a stento una risata. Ecco perchè cercava di far rotolare una polpetta nel piatto, evidentemente aveva dedicato questa settimana a farsi una cultura sui classici Disney. La guardò, sorridendo spontaneamente.  Aveva la punta del naso tutta rossa e la sua solita espressione buffa. Era così adorabile.
L’ispanica appoggiò gomiti sul tavolo e si perse nei suoi occhi azzurri, nell'ultimo periodo le succedeva spesso. A riportarla sul pianeta Terra furono le risate di alcune ragazze pettegole che avevano preso di mira Brittany per le sue stranezze e la sua goffaggine. Santana si  voltò verso di loro e prontamente le fulminò con lo sguardo, nessuno poteva permettersi di prendersi gioco di lei. Probabilmente Santana era l'unica in tutta la scuola che lo pensava, ma Brittany non era stupida..semplicemente aveva un modo tutto suo di vedere il mondo. Prese un fazzoletto e con un gesto istintivo le pulì la punta del naso.
 < Ecco, direi che adesso va meglio. >  Disse sorridendo, con il suo solito fare protettivo nei suoi confronti.
< Grazie. Come stai, San? >  Chiese la bionda, smettendo di giocare a ‘’Lilly e il Vagabondo’’
< Bene!  >  Fu la risposta immediata della mora. Poteva ingannare gli altri, ma non se stessa.  Aveva molte cose da dirle, ma le parole le si bloccarono in gola.  Brittany allora fece la prima mossa, forse aiutata dal suo grillo parlante che la incoraggiava ad intavolare quel discorso che la mora cercava in tutti i modi di evitare.
< Senti, io non capisco…ora non sto più con Artie… >  Disse la bionda, guardandola confusa.
< Ne abbiamo già parlato. >  Deglutii sonoramente l’ispanica, che era stata presa nettamente in  contropiede. <  Sai meglio di me che ho una reputazione da mantenere! Credo proprio che dopo pranzo andrò a cercarmi un bel giocatore di football con cui farmi vedere in giro per la scuola  > Aggiunse la mora, quasi disgustata dal solo pensiero.
<  Se vuoi entro nella squadra!  >  Rispose Brittany, con gli occhi illuminati, credeva che la sua idea fosse più che brillante.
Santana invece sgranò gli occhi e quasi si soffocò con una crocchetta che finalmente aveva deciso di assaggiare. L'idea di vedere Brittany nella squadra di football era tanto assurda quanto eccitante. In un attimo Santana fantasticò con la mente, immaginando la sua biondina con addosso l'uniforme dei Titans. Quella donna riusciva ad essere sempre sexy, con qualunque cosa addosso. Scosse la testa per cancellare quel bizzarro pensiero dalla testa.
 
 
 
<  Non credo ti accetterebbero  >
I sogni di Brittany andarono in frantumi. Aveva deciso di entrare nella squadra per essere tra i più fighi della scuola..o più fighe? Storse il naso e corrugò la fronte, cominciava ad essere confusa e la sua teoria su squali e delfini prendeva sempre più campo nella sua mente.
<  Ma se entro nella squadra, potrai uscire con me!  > La bionda era insistente, perché considerava la sua idea più che ottima.
Santana si guardò intorno, imbarazzata. Erano in un luogo pubblico ed intorno a loro c’erano tanti occhi indiscreti…dovevano fare attenzione ai loro discorsi.
< Ti prego Britt, non parliamone più!  >  Esclamò la mora, mostrandole tutto il suo disagio.
< Ma San… >  La bionda non si capacitava.
Santana sbuffò ed alzò gli occhi al cielo, a volte quell’atteggiamento di Brittany l’esasperava. Ma come sempre, faceva di tutto per controllarsi, con lei non riusciva a fare la stronza che tutti conoscevano, non riusciva a risponderle in malo modo.
< Questo non è il posto adatto per parlarne… > Disse quasi in sussurro, sporgendosi in avanti verso la bionda, che automaticamente fece la stessa cosa, come si fa quando è il momento di sparlare di qualcuno.
< Quando capirai che non hai niente di cui vergognarti?  > Chiese saggiamente Brittany e questa volta non era stato il grillo parlante a suggerirglielo. < Perché non possiamo essere felici insieme? >
A Santana si gelò il sangue nelle vene,  Brittany sapeva come metterla in difficoltà con quelle domande così spontanee e con quello sguardo così dolce ed ingenuo. La realtà era che Santana non sapeva darle una risposta. Le uniche ragioni che impedivano alle due di fare coming out erano dettate dalla paura della mora di essere etichettata.  Santana deglutii e schiuse appena le labbra. Spostò lo sguardo dagli occhioni azzurri della bionda alle sue labbra morbide e sottili…quanto le mancavano quelle labbra.
D’altra parte, Brittany la guardava con insistenza in attesa di una risposta che tardava ad arrivare. Il suo silenzio la metteva in agitazione, esattamente come la suspance  che si creava quando guardava ‘’La Bella e la Bestia’’.  Brittany non ci pensò due volte,  non pensava alle conseguenze, voleva solo stare con lei. Si sporse in avanti facendo leva sui gomiti poggiati sul tavolo e sfiorò appena le labbra di Santana con le sue. Fu un tocco lieve, dolce e breve. Sapeva di aver azzardato troppo, ma lei non voleva più nascondersi.
 
Santana si sentì morire dentro. Brittany l’aveva appena baciata…davanti a tutti! Si allontanò di scatto dalla ballerina, che era rimasta vicinissima a lei dopo quell’intenso ma breve contatto, ed uscì di corsa dalla mensa.  Era visibilmente agitata ed una guerra interiore tra il suo cuore e la sua mente stava prendendo vita. Si appoggiò con la schiena contro gli armadietti e si passò le mani sul viso. Era felice per quel bacio, che per i suoi gusti era durato anche troppo poco, ma allo stesso tempo era spaventata a morte! E se qualcuno avesse visto tutto?
Camminava a testa bassa e passo svelto nel corridoio del McKinley e sperava che nessuno si fosse accorto di niente nella mensa...sarebbe stato troppo da sopportare per lei.  Intanto Brittany non si diede per vinta, si alzò dalla sua sedia e la seguì…
 
 
 
  
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