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Autore: Junie    14/08/2011    6 recensioni
Per la propria patria si fa di tutto, anche sacrificarsi per il bene altrui,anche svolgere le missioni più letali, ma questa volta le cose sono diverse.
Sandra, temeraria Domadraghi, dovrà affrontare una sfida difficilissima.
...
Se state pensando a fatti eroici o cose del genere vi sbagliate di grosso.
Sandra: ma parlate per voi!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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 Un Domadraghi non combatte solamente per orgoglio personale, né per una questione d’onore o discendenza da una stirpe d’alto carisma. Si diletta in numerose battaglie anche e soprattutto per la propria patria, per la quale è disposto a dare la vita pur di contrastare le pericolose insidie del male che minacciano pace e incolumità del popolo.
Era il codice che si ripeteva mentalmente Sandra ogni qualvolta che doveva cimentarsi in una vitale impresa assegnatale dal Gran Maestro.
Era per questo, per il benessere dei suoi cari, che anni fa aveva deciso di intraprendere quella strada che ora l’aveva portata ad essere una specie di “Paladina della Giustizia”.
E, essendo tale, metteva anima e corpo nel suo lavoro. Avrebbe dato la vita per la sua regione, e si sarebbe volentieri sacrificata per essa. Avrebbe affrontato qualsiasi pericolo per essa.
Si avviò verso Lance, il quale l’aspettava con Dragonite al seguito.
Con loro, quel giorno, avrebbe affrontato la pericolosa impresa che li aspettava.
- Ben arrivata – la salutò, con un raggiante sorriso, facendole un piccolo cenno con la mano. – Avanti, andiamo. Non ci è permesso aspettare oltre.
I giovani salirono in groppa al drago, pronti a spiccare il volo nel cielo turchino.
La ragazza di aggrappò saldamente alla divisa del compagno per non cadere, badando che il suo prezioso zaino - contenente gli strumenti vitali per la missione - fosse ben al sicuro sulle sue spalle.
- Li hai portati, vero? – le domandò preoccupato il Campione, visibilmente turbato. – Sai che la nostra impresa dipende da quello…
- Certamente! – esclamò l’altra in risposta, roteando gli occhi per indirizzare lo sguardo al cielo.
- Sei assolutamente cerca di potercela fare? – chiese il giovane uomo, lanciandole un’occhiata di sfida. Stranamente, per quanto fosse incredibile, vi era dipinta una nota di preoccupazione in quelle iridi profonde e scure.
- Non osare mettere in discussione le mie abilità! – lo minacciò lei, strattonandolo leggermente. – E’ un affronto!
Eppure lo sapeva ed era consapevole di quanto rischiosa fosse quella missione. Era lecito il turbamento di Lance nei suoi confronti, dopotutto. Era normale che si preoccupasse.
Si morse il labbro inferiore, nel vano tentativo di smorzare la tensione perenne che la faceva tremare di paura. Nonostante la voglia irrefrenabile di rinunciare e implorare il cugino di tornare indietro, cercò di farsi coraggio. Non poteva deludere suo nonno.
 
- Sandra, questa missione ti aiuterà a comprendere di più l’animo umano. Ti servirà molto, inoltre, per apprendere e sviluppare la dote della pazienza - disse il Saggio, poggiandole una mano sulla spalla. –
Ora va, e cerca di non fallire. In gioco c’è il tuo futuro.
- Sarà fatto, Maestro – aveva annuito lei, inchinandosi per rendergli omaggio.
Avrebbe soddisfatto ad ogni costo le sue aspettative.

 
Ed ecco, dopo poco più di mezz’ora erano finalmente giunti a destinazione.
Avanzarono fino ad entrare nell’edificio designato, con passo sicuro e spedito. Con il turbamento e la sensazione di non potercela fare dipinti negli occhi ghiacciati, la Domadraghi cercò un briciolo di conforto nel volto dipinto da un sorriso beffardo del compagno.
Una giovane donna dai capelli castani li accolse, un’espressione di compassione sul viso candido e pallido.
- Prego, da questa parte – li invitò con un cenno.
Sandra era assolutamente consapevole che quella sarebbe stata una prova ardua e difficile, ma sentiva che, in cuor suo, tutto sarebbe andato per il meglio, filando liscio come l’olio.
Dopotutto, aveva con sé le sue fidate Pokèball, con all’interno i suoi fedelissimi amici, aveva Lance al suo fianco, anche se nutriva un profondo sospetto riguardo un suo possibile aiuto, e il suo zaino con quella serie di oggetti, necessari in caso di difficoltà.
Proseguirono fino ad arrivare dinnanzi ad una piccola porta: l’ingresso che la separava lei dalla prova che avrebbe misurato le sue capacità di Capopalestra.
- Andiamo? – sussurrò con voce flebile a Lance, abbozzando un piccolo sorriso incoraggiante.
- Io devo andare. Mi aspetta la MIA prova… - sospirò l’altro, indietreggiando di qualche passo.
- Mi stai dicendo… - mormorò lei, colpita e incredula da quelle parole. – che mi lasci DA SOLA, qui, ad affrontare tali insidie…?
- Credimi, cara – la rassicurò, facendole l’occhiolino. – Non credo ti piacerebbe affrontare un branco di Gyarados infuriati. Non ti invidio affatto, però.
Detto questo, il Campione si avviò verso l’uscita dell’edificio.
- MALEDETTO TRADITORE!!! – urlò lei, a squarciagola, facendo sobbalzare la signora accanto a lei dallo spavento.
Sospirò, rassegnata, poggiando una mano sul pomello. Lo mosse lentamente, aprendo con sospetto la porta.
- Bambini… sono Sandra, la Capopalestra di Ebanopoli! Oggi sarò la vostra maestra per tutto il giorno – esclamò nel modo più convincente possibile, sfoderando un’espressione gioiosa e contenta.
Rabbrividì dalla paura non appena, con orrore, si accorse di tutti quegli sguardi assassini che la squadravano con dubbio. Bastò un attimo, forse anche meno, che la donna si ritrvò per terra, sopraffatta da una folla di bambini urlanti che la schiacciavano e strattonavano.
- Voglio vedere i tuoi Pokèmon!!!
- Ci fai un’esibizione?
- Io voglio una lotta!
- Mi fai cavalcare un Drago?
Queste, assieme a molte altre, furono le insistenti richieste degli alunni di quattro anni appena. Schiamazzi frequenti e urla estasiate facevano da sottofondo a tali innocenti preghiere.
Una sola domanda si fece Sandra, mentre sentiva la disperazione montarle in corpo.
Ho fatto qualcosa di male, nella mia vita precedente, per meritarmi questo…?
 
 
Note delle autrici:
 
Salve, come va?
Allora, la storia è stata scritta sia da me, TeddyBiBBy, (con la febbre a 38,7) e dalla mia amica Akemi_Kaires (ragazza gentilissima, gran parte del merito è suo).
Spero che vi sia piaciuta.
La fic è dedicata ad Alexia97 (grazie tesoro, senza di te non so come avrei fatto, grazie di tutto e anche dello spettacolino ndBiBBy) e a Misaki_chan (grazie, dolce Dagonshipper, grazie anche a te per esserti presa cura di me ndBiBBy)
Recensite in tanti!
 

  
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