Tu non sei Luke. Io non ti conosco.
- E' questo che vuoi Talia? - la schernì Luke - Tornare sull'Olimpo in trionfo? Accontentare il tuo paparino? -
Talia esitò e, in un gesto disperato, Luke cercò di afferare la sua lancia.
- No! - gridò Annabeth. Ma era troppo tardi.
Gli occhi di Talia sembravano gelarsi in quell'istante. Improvvisamente davanti a lei le apparse una scena che conosceva fin troppo bene.
- Talia, corri! Corri, veloce! - un ragazzo urlava dietro di lei. Era Luke, lo si poteva riconoscere dai suoi meravigliosi occhi cielo e i suoi capelli biondi come il grano.
- Devi scappare, salvati! - ma quella ragazzina su almeno i 12 anni non lo ascoltò. Con velocità si girò, i suoi capelli neri davanti ad un leggero squarcio di sole splenderono. I suoi amici la superararono e lei decise di morire proprio in quell'istante, per salvare delle persone.
Prima di morire riuscì a dire solo una leggera frase, che sarebbe riecheggiata nella mente di Luke per molti anni. "Ti voglio bene"
Stava continuando a guardare davanti a se, le lacrime, ormai, non le controllava più. Un'altra immagine le apparve davanti.
- Hei piccola Talia - la chiamò un biondino prendendola in braccio. - Non sono piccola, Luke! - si lamentò l'altra tirando con divertimento i capelli del ragazzo. Intorno a loro c'erano solo alberi. Sarebbero arrivati al Campo in pochi giorni.
- Ti metterei a tappeto anche solo con il pensiero, sai? -. Lui rise di gusto a questa frase.
- Ma come siamo combattive! - esclamò mentre cercava di prendere sonno sotto le stelle. - Impressionato? -
- Molto. - rispose con tono sarcastico. Un ghigno comparve sulle labbra della ragazzina, e con un salto gli montò sulle spalle sorridente.
QUELLO ERA IL SUO MIGLIORE AMICO. QUELLO.
Non quel ragazzo pallido, con quei capelli ormai non più dorati come una volta...
- Luke... - sussurrò.
- Luke, secondo te papà mi ascolta? - . Luke tacque a questa domanda, poi la guardò.
- E' come chiedere ad una figlia di Afrodite che cosa sia un martello - riuscì a dire scherzando un po' su questo fatto ma l'altra non capì questo umorismo.
- Piccola Talia - e le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio - gli Dei sono sciocchi, egoisti e pensano solo a se stessi. Non hanno tempo per noi poveri mezzosangue che fanno il lavoro duro al posto loro. Ragazzi nati quando non dovevano nascere. Capisci? -
Annuì. - Quindi gli Dei sono cattivi? -
- Esattamente - confermò lui esultando - ma un giorno tutto cambierà. Noi governeremo questo mondo Talia, e gli Dei verranno messi finalmente a tacere dopo tanti secoli. -
Spostò lo sguardo sugli occhi di Talia e le chiese. - Ti fidi di me? -
- Si, mi fido di te -, in quell'istante una luce diversa brillava nei suoi occhi.
Poi tutto tornò normale.
Davanti a lei c'era solo un precipizio ma Luke non era più davanti a lei.
L'istinto era prevalso in lei, si difese, scansandolo con un calcio.
Luke perse l'equilibrio, con il terrore dipinto sul volto, e poi cadde.
Anche in quell'istante senti quella frase, leggera come l'aria ma pesante come il mondo.
"Ti voglio bene Talia"
-wb;