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Autore: marygirlonfire    14/08/2011    5 recensioni
Tre Eroi
Due Mondi
Un Regno da Salvare

Le battaglie non finiscono mai per Percy e Annabeth... anzi, la situazione peggiora quando Lizzie, regina di Narnia arriva al Campo Mezzosangue in cerca di aiuto per salvare il suo regno.
Tra Profezie, Misteri, Battaglie, Amicizia, Dolore e Amore, Percy, Annabeth e Lizzie riusciranno a sconfiggere il male dalla Terra di Narnia?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Percy Jackson e il Regno di Narnia'
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17. La fine di una Storia e l’Inizio di un’Altra


 
Tutto tornò alla normalità, se non meglio. L’alba si rifletté sul mare, illuminandoci con i riflessi arancioni-rossi del sole. Avevamo combattuto notte e giorno per sconfiggere la Strega, e ora eravamo salvi.
Aslan ritrasformò tutte le persone tramutate in pietra da Jadis (compreso Peter, sfortunatamente) mentre Lucy usò la pozione per guarire tutti i feriti, solo pochi morirono quel giorno e so per certo che i loro nomi verranno ricordati fino alla fine dei tempi, perché quella era stata la più importante battaglia che il regno di Narnia avesse mai visto: due mondi si erano uniti per difendere questa terra, gli abitanti, semi-dei, Dei, Cacciatrici, Allievi, satiri, re, regine, creature fantastiche… tutti insieme sotto un unico vessillo, contro un unico nemico.
E venne il momento dell’addio, forse fu la parte più dolorosa, e non parlo solo per me stesso. Lizzie lasciava tutta la sua vita passata fra quei prati, boschi, villaggi, castelli… erano stati la sua casa fino a quel giorno, ora doveva abbandonare tutto e iniziare una nuova vita, soprattutto doveva abbandonare suo fratello.
Solo una cosa le rimase: il titolo di regina. Quando disse ad Aslan che era pronta ad abbandonare il titolo di regina, lui aveva ribattuto che chi è regina di Narnia, è sempre regina di Narnia, quindi non avrebbe dovuto rinunciare al suo regno, Jake sarebbe diventato suo pari, per poter governare mentre lei era lontana.
Peter, Susan, Edmund e Lucy seguirono Aslan per tornare da dove erano venuti: il Regno del grande sovrano. Ero certo che ci saremmo rivisti!
Fu un susseguirsi di abbracci, a Cair Paravel.
E dovemmo salutare un amico: Grover decise di rimanere a Narnia, certo che il dio Pan si trovasse in quel mondo e non nel nostro. Come potevamo dirgli di no? Anche se sperai fino all’ultimo che cambiasse idea, non lo fece, ci abbracciò e si unì ai fauni, lasciandoci un vuoto dentro.
Poi venne il turno di Apollo e Artemide, insieme alle Cacciatrici e agli Allievi, e fu solo quando Apollo chiese dove si fosse cacciata Ryan, mi accorsi che mancava anche Lizzie.
 
 
Guardavo la sala vuota, senza respiro.
Quante volte ero rimasta seduta su quel trono, proprio come in quel momento, a ascoltare i problemi del popolo? Quante volte avevo sofferto o gioito in quella stessa sala? Non volevo abbandonare tutto.
Non mi ero affezionata al potere, questo no, mi ero affezionata a quel posto, dove si poteva vedere il mare dai finestroni, e quando c’era silenzio, come adesso, si sentiva il raschiare delle onde, quando si infrangevano sulla roccia, la cupola di vetro mi faceva sentire libera di volare, quando occorreva, di seguire il volo dei gabbiani, ma ora dovevo abbandonare tutto.
Non so cosa mi aveva portato a quella stanza, mentre gli altri salutavano, ma avevo indossato il mio vestito preferito ed ero entrata. Non c’era nessuno, tutti stavano festeggiando, ma non volevo unirmi a loro. Mi ero seduta lì, a contemplare quel posto che conoscevo a memoria. Forse era per questo. Quella sala racchiudeva tutto il mio passato, e quando sarei uscita… avrei lasciato alle spalle tutto.
Persa come ero nei miei pensieri, non mi ero accorta che qualcuno era entrato.
-Non dimentichi qualcosa?
Mi alzai di scatto e mi voltai verso Ryan, sorrisi dolcemente quando mi appoggiò la corona sulla testa.
-Mia regina.
Sentivo le lacrime che tentavano di vincermi, agli angoli degli occhi, non riuscivo a respirare in quel dolore.
-Ti ricorderai di me, vero?- chiesi con voce roca e inclinata.
-Come potrei mai dimenticarmi di te, mia dolce Lizzie.
Feci un sorriso forzato.
-E tu, ti dimenticherai di me?- continuò
-Mai.
Questa volta fu lui a sorridere, un sorriso che illuminò il suo volto, e solo in quel momento notai che non risplendeva come luce del sole… ma era ancora un allievo di Apollo.
Ryan mi si avvicinò. –Questo è per sicurezza- disse legandomi al collo una collana sottile, con un ciondolo a forma di sole, era bellissimo.
La strofinò leggermente e una dolce melodia si diffuse nella sala. La riconobbi subito, era il canto di una fenice, lo stesso canto che avevamo sentito anni prima, nel nostro prato…
-Ryan- sussurrai, trattenendo dolorosamente le lacrime.
Lui mi prese il viso fra le mani, dolcemente, lo sollevò leggermente per avvicinarlo al suo e con un piccolo sorriso avvicinò le nostre labbra.
Mi sentii sciogliere nella dolcezza di quel momento, un bacio pieno d’amore era il nostro addio, o forse era solo un arrivederci…
Chiusi gli occhi, sperando che quel momento durasse per sempre, gli strinsi le braccia attorno al collo, le nostre labbra si muovevano all’unisono.
Ci allontanammo lentamente, riaprendo gli occhi.
-Arrivederci Lizzie- mi sussurrò all’orecchio, dandomi una leggera carezza, prima di scomparire.
Era ora di andare e affrontare il mio destino.
 
 
In un secondo ci trovammo nella sala degli dei, questa volta vuota, e dopo poco eravamo su un taxi, diretti verso casa.
Il tempo passava in un lampo, senza che ce ne accorgessimo, era come se una parte di noi fosse rimasta al di là del varco, ma sapevo che saremmo tornati come prima, forse non del tutto interi, ma ci sarebbero state altre giornate felici, o altre guerre. Era il nostro destino, dovevamo accettarlo tutti e tre, sia io che Annabeth che Lizzie, dovevamo solo aver pazienza. Tutto il dolore sarebbe andato via.
Riconobbi il condominio dove abitavo con mia madre, sembravano secoli da quando ero stato lì per l’ultima volta… ripensai a tutti gli avvenimenti che avevamo passato e una lacrima solitaria rischiò di cadere.
-Ci vediamo al Campo.- ci disse Annabeth a voce bassa, restando seduta sul sedile del taxi.
-Non vieni?- domandai.
-No, vado a far rapporto, vi aspetto là-sorrise.
Annuimmo in silenzio. Lizzie alzò una mano in segno di saluto, aprì la portiera e scese, con gli occhi bassi.
-Stalle vicino- mi bisbigliò Annabeth –Ha bisogno di conforto.
Annuii. –Allora ci vediamo…
-Si- ci fu un momento di silenzio, poi, ignorando il taxista che ci stava osservando dallo specchietto retrovisore, le diedi un leggero bacio sulle labbra.
-Ci vediamo- sorrisi scendendo. L’auto partì subito dopo.
Mi avvicinai a Lizzie e entrammo raggiungendo la porta dell’appartamento, al secondo piano.
-Allora… sei pronta?- chiesi.
-No- ammise lei, sudando.
Ridacchiai prendendole la mano –Non ti preoccupare, andrà tutto bene.
Si, sarebbe andato tutto bene.
Suonai il campanello.
 
 

Adesso sto piangendo veramente…
Lo so che ci sarà un sequel, ma…………… Ok, mancano solo i ringraziamenti, in cui ci sarà uno spoiler sulla prossima storia.
Spero che vogliate recensire questo ultimo capitolo, i vostri consigli e commenti sono fondamentali per me!
Ciao!!
07/08/11 

ps: scusate se è corto ma se lo allungavo non dava più la stessa idea, spero mi perdoniate!!
   
 
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