Hidden fear
 

«Questo non sei tu.»
Lui voltò la testa di lato, e i capelli ne coprirono il profilo, tranne la punta del naso e le labbra, imbronciate come a trattenere le lacrime. «Che ne sai di chi sono io?» Non suonava neppure come una domanda, per quanto seccamente aveva pronunciato quelle parole, intrise di rabbia e scherno tanto forzati da spezzare il cuore.
Robert rise piano, sfiorandogli il braccio, magro come quello di una persona che non mangia da giorni. «Ti conosco da quasi dieci anni, Pagey. Se non ho capito chi sei in tutto questo tempo…»
«Dieci anni sono relativamente pochi, Plant. Tu non sai chi sono. Nessuno lo sa.»
L'ostinazione era quella di un bambino; a nessuno fa paura un bambino testardo, al massimo infastidisce. Ma una tale ostinazione trapiantata nel corpo di un adulto spaventava davvero, e Robert ne era più che impaurito. Era come guardare un fiore che avvizzisce a una velocità terribile e ineluttabile. Allungare una mano e sfiorarlo non sarebbe bastato per fermarne la distruzione.
«Perché, Page?!» l'impotenza lo rendeva aggressivo, e Jimmy sussultò udendo il suo tono tagliente. Non gli aveva mai parlato così, prima di allora. «Perché vuoi punirti?»
Gli afferrò il polso, tanto sottile da parere inesistente, e lo strattonò verso di sé per costringerlo a girarsi e guardarlo in viso. Sotto la pressione delle sue dita il moro si voltò, e Robert poté vedere chiaramente la paura e la tristezza nei suoi occhi verdi sgranati. Non ebbe la forza di continuare a tenerlo, perciò lo lasciò andare, posando la mano sul muro alle sue spalle. Con l'altra gli sfilò dalla testa il cappello da generale nazista e lo lasciò cadere per terra, insieme a tutte le dolorose illusioni delle quali Jimmy si era circondato. Sotto ai suoi occhi tornò ad essere un ragazzo troppo magro e spaventato, che tentava di trattenere le lacrime.
Gli tolse i capelli dal viso, mettendoglieli dietro a un orecchio; con la mano indugiò nei suoi riccioli umidi di sudore. Si guardarono, e Robert non poté fare a meno di baciarlo. Le labbra di Jimmy, morbide e screpolate, si schiusero dopo un attimo sotto le sue, mentre la mano del biondo si spostava dai suoi capelli alla sua nuca. Jimmy lo cinse con le braccia, e le sue spalle furono scosse da un fremito.
Robert lo lasciò andare solo quando sentì che il suo viso aveva ripreso calore.
Con un dito, asciugò l'unica lacrima che l'altro si era lasciato sfuggire. Soffermò l'indice sulla sua bocca, dopo averne tracciato delicatamente i contorni, e sorrise a sua volta vedendola arcuarsi verso l'alto.
«Questo sei tu» mormorò dolcemente, e poi si chinò di nuovo su di lui per baciarlo ancora.