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Autore: Struzzo    14/08/2011    3 recensioni
"Per un attimo gli balenò in mente l’immagine di suo nonno: baffoni bianchi e faccia rossa dopo qualche bicchiere di buon vino.
«Jack» ripeteva sempre agitando le mani come uno sciamano «Caro ragazzo, non devi aver paura delle donne! A parte di tua nonna, che sa essere tanto cattiva se la fai arrabbiare. Come quella volta che.. » e vagava nei suoi ricordi, ma alla fine tornava sempre al succo del discorso «Ho girato il mondo e ho visto tante donne, ma alla fine ho capito una cosa: a loro piace l’uomo deciso, capace di farle innamorare, sognare, pronto a portarle in cima ad una montagna con la sola forza di volontà» e giù un altro bicchiere.
«Ma nipote, fidati di me: fai sempre la cacca prima di uscire con una ragazza. Ti scappa ora? Eh, Jack? Ti scappa la cacca?».
«No, nonno, non mi scappa la cacca».
Momento di silenzio imbarazzante.
«Come scusa?» disse Zoe avvicinandosi al ragazzo «Hai detto “cacca”?» chiese lei sorridendo.
Jack realizzò di aver detto la risposta, che voleva dare al nonno nei ricordi, ad alta voce.
Arrossì."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Sole splendeva alto su tutta la città, facendo luccicare i fiumi, con i fiori che assorbivano tutto quel benessere e crescevano rigogliosi nei campi verdi, solleticati da lunghe strade che si arrampicavano coraggiose sulle montagne che osservavano le case dall’alto.
Era finita la scuola e per ogni ragazzo il caldo sembrava esser sbucato da dietro l’angolo e aver preso a cinghiate il clima primaverile, con le vacanze che sembravano voler prendere il sopravvento delle menti delle persone.
Jack usciva ogni pomeriggio, dopo essere svegliato dall’abbaiare di Mammut che funzionava meglio di una sveglia e verso le due faceva colazione, a base di tè, cereali e voglia di rilassarsi.
Ma un mostro brutto e cattivo avrebbe rovinato quella calma: il cagnolone saltava sul tavolo e cadeva su un fianco, strisciando e facendo cadere la tazza e i cibi vari. Jack rimaneva ogni mattina con il cucchiaio davanti alla bocca, pronto ad immergerlo dentro al recipiente, quando l’ammasso di peli e bava distruggeva con divertimento tutte le cose.
Andò avanti così per giorni, fin quando Jack non si decise di fare colazione sopra il mobile. Mammut si metteva sempre sotto di lui, osservandolo dal basso verso l’alto e, dopo aver tirato qualche testata al mobile, cercando di farlo cadere, se ne andava sconfitto in sala.
Le giornate erano così solari e Jack aveva una voglia di vivere immensa, che calava a picco ogni volta che passava davanti a casa di Julia.
Julia.
Ecco qual’era il problema dopo Mammut.
Erano simili: sbavavano entrambi, erano pelosi e rompevano sempre.
Jack rise tra sé mentre camminava lungo il marciapiede, quando pensò che quella battuta sarebbe piaciuta alla ragazza. E, se fossero stati i vecchi tempi, avrebbero riso per minuti e minuti, tirandosi pacche e asciugandosi le lacrime di divertimento a vicenda.
Però, quelli non erano i vecchi tempi.
Come ogni pomeriggio, il ragazzo andò al ponte per trovarsi con i suoi amici; il martedì dopo la fine della scuola, raggiunse il ritrovo tardi e tutti erano già là, a scherzare e a ridere come dementi.
Jack vide che Sean aveva una bottiglia di birra in mano; sicuramente stava raccontando una di quelle storie impossibili sulle sue avventure.
«Quella ragazza che mi ero portato nella grotta, ERA una ragazza, Julia!».
Sean agitava le mani come un pazzo, mentre sua sorella rideva di gusto.
«Aveva i baffi, Sean, i BAFFI!».
Il ragazzo scuoteva la testa da tutte le parti possibili, convinto della sua tesi.
«Non dirmi che credevi veramente alla storia del bastone che teneva in tasca per portarlo a suo fratello, ahah!».
Sean si sedette per terra, le mani davanti al volto e urlava dal colpo subito.
«Un maschioo, aaaaah, mi sono fatto un maschiooo!».
Tutti ridevano, con Fry e Adam che si tenevano per mano, con la schiena appoggiata contro il muretto del ponte.
«Ciao ragazzi!» disse Jack agitando la mano, sorridente.
Fu ricambiato da un “ciao” di gruppo, tranne da Sean e..
Il suo sguardo finì su di lei, come se volesse dire qualcosa, ma strinse le labbra e si voltò verso gli altri.
Adam aveva uno sguardo fisso su di lui e sembrava dire irritato “muoviti o ti prendo a calci, parla!” e da quel momento iniziò una conversazione di sguardi che solo due migliori amici potevano fare.
Certo, lo scambio di occhiate finì con una strizzata di occhi che significava “si, anche a me piace il gelato alla fragola”, perché per un attimo avevano perso il filo del discorso, ma tutto il resto entrò nella testolina bacata di Jack.

Furono giornate quasi tutte uguali, eppure tutte diverse, ma la solfa era sempre la stessa: si parlava e alla fine tutti si accorgevano che Julia e Jack non erano più quelli di una volta e cercavano modi stupidissimi per lasciarli soli.
Una volta usarono la scusa di un virus della pancia che aveva girato tutti i loro organismi e scapparono tutti assieme dicendo di dover andare a casa, pensando che, ovviamente, le cose tra loro si sarebbero risolte con un “ai nostri amici scappa la diarrea, facciamo pace, ti va?”.
Certo, Jack avrebbe tanto voluto che fosse così facile, eppure non riusciva a dire una parola.
Quando li abbandonarono con la scusa “mia nonna sta male” (ovviamente usarono tutti la stessa, ed erano credibili quanto i genitori che ti dicono “babbo natale non verrà se fai il cattivo”)  Jack non riuscì a spiccicare parola, dando spazi a versi di un carciofo in coma, come: “nngh” – “mmhg” – “vvvhg”.
L’unica frase che Julia, infatti, disse a Jack da quel giorno nello sgabuzzino fu in quel pomeriggio: “ti è andato di traverso qualcosa?”.

Sean sbatté la sua mano sull’alta fronte e gridò: «Si, diamine, possiamo andare tutti in vacanza alla nostra casa al mare!».
Urlò così forte che da in fondo il bar si sentì una voce: “parli così forte per invitare anche noi qui in fondooo?”.
«Perché no? I vostri ci lasciano andare?» chiese Zoe con gli occhi che brillavano dall’emozione.
«Ma certo che si! Infondo possiamo usare la scusa del “noi siamo stati bravi tutto l’anno”» rispose il ragazzo facendo roteare il dito sul cono della bottiglia.
«Sean, hai investito una vecchietta a Novembre con la macchina!» intervenne Julia ridendo.
«Bla bla bla, l’importante è che lei fosse di corporatura forte e che se la sia cavata!» rispose lui facendo piccole sorsate tra una parola e l’altra.

Fu così che nacque l’idea di andare alla casa al mare e il Lunedì della settimana dopo erano tutti alla stazione, fermi davanti alle rotaie.
Il silenzio era tombale.
«Mi scappa la pipì» annunciò Jack.
«Potresti ripeterlo? Sai, è una cosa che mi interessa veramente molto» rispose Sean divertito.
«Indovina chi si ritroverà la valigia piena di piscio giallo?».
«L’orso Bear della casa blu?».
«Mi spieghi cosa centra?».
«Ah, non lo so, speravo me lo spiegassi tu».
«Fottiti, Sean, fottiti».

Il viaggio fu lungo, ma Jack non se ne accorse nemmeno, perché dormì per tutto il tempo; la prima ventina di foto della vacanza ritraevano le dita di Sean dentro il naso, la bocca, le orecchie, di Jack; poi un cappero sempre del fratello di Julia, attaccato sulla fronte, il naso, il labbro inferiore, la guancia e infine Jack con scritto “mangio cacca” sul petto.
Una cosa certa era che ci voleva un po’ a svegliarlo. Il repellente migliore per il suo sonno era Mammut.

La villetta era costruita sopra una collinetta, raggiungibile con una lunga fila di gradini, colorata da ciuffi d’erba che spuntavano simpatici tra la roccia.
Dalle finestre il panorama era fantastico: le onde si infrangevano contro gli scogli alla destra, si distendevano al centro e si perdevano dietro le colline, a sinistra.
Tutto era fantastico.
E Jack sentiva che stava per succedere qualcosa. L'unica cosa che successe il primo giorno, però, fu solo una "scoreggia con regalo".


Vi starete chiedendo perché c’è un commento dell’autore proprio qua, dove la storia doveva finire.
Per motivi di comodità, il capitolo sarà diviso in due parti: “Big Bang d’emozioni Pt.1” e “Big Bang d’emozioni Pt.2”.
Scusate l’imprevisto e vi chiedo di aspettare il vero finale per la fine di Agosto.
Oltre a Jack, Adam, Julia, Sean, Zoe e Fry, pure io devo andare in vacanza ^^
Ringrazio tutti e vi do appuntamento tra una decina di giorni, per la parte finale della storia <3

  
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