Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Montana    15/08/2011    3 recensioni
Scritta in un momento depresso, in realtà sarebbe al contrario. Ad un anno senza vederci, mi manchi, Lorenzo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ferragosto, la sera dopo cena.
Il ragazzo se ne stava da solo seduto al tavolo del balcone, quello che lui e i suoi fratelli avevano appena sparecchiato.
L’unica cosa che gli faceva compagnia era l’enorme barile pieno di barattoli di marmellata di sua nonna (si alzava ad orari improbabili per farla, quello era un segno di demenza senile o sua nonna era proprio andata?), e il rumore della gente in piazza già pronta per la processione.
Quella cazzo di processione. Suo fratello doveva essere già là, lui che aveva quasi diciotto anni e faceva ancora il chierichetto, lui che sarebbe stato la sua salvezza l’anno prossimo.
Non si sarebbe fatto trascinare un altro anno in quel buco di paese popolato da bambini o anziani, e tutti rigorosamente matti da legare. Eh no, l’anno prossimo se ne sarebbe rimasto a casa con suo fratello o anche da solo, se ne batteva altamente dei suoi genitori, del fratello piccolo e della povera nonna svampita. Magari sarebbe andato lì solo un giorno per ferragosto, per i gavettoni e sì, anche per la processione.
L’avevano fatto tutti. Tutti quelli che avevano raggiunto la giusta età per non tornare più in quell’inferno.
Persino loro, le due ragazze che vivevano nella casa di fronte alla sua, che ora era persino in vendita.
Ce n’era sempre stata solo una, e poi tre anni prima ne era comparsa un’altra. Così, dal nulla.
Non erano parenti, si vedeva anche ad occhio. Semplicemente quella ragazza aveva avuto la geniale idea di portarsi un’amica per passare il tempo, quando erano diventate abbastanza grandi.
Perché lei, come lui e come molti altri, odiava quel posto.
All’amica invece piaceva, glielo si leggeva nello sguardo, allegro quando arrivava e triste quando se ne doveva andare.
E alla sua amica piaceva anche lui. Glielo si leggeva in faccia, questo. Quando erano in piazza e lei almeno due o tre volte gli lanciava un’occhiata di sfuggita. E l’amica la prendeva in giro, e lei arrossiva, e gli rivolgeva un’altra occhiata.
Ogni anno, per tre anni di fila, andava avanti così. E non si erano mai parlati, non approfonditamente.
Sicuramente parlava molto di più con suo fratello quando sia lei che lui che l’amica (povera succube) facevano i chierichetti a messa a ferragosto, o quando facevano i giochi prima dei gavettoni.
Ormai era diventata una consuetudine, destinata a ripetersi negli anni.
E invece quell’anno non erano venute. E a lui mancavano.
Non era bello, non gli capitava molto spesso di piacere a qualche ragazza. E invece a lei sì, a lei che era tanto timida da diventare viola in sua presenza, a lei che era costantemente presa in giro dall’amica, a lei che non gli aveva mai rivolto la parola ma solo sorrisi imbarazzati e gentili.
“Lorenzo scendi?”
“Arrivo mamma.”
Si alzò, accostò la sedia e uscì, non senza aver dato un’ultima occhiata alla finestra buia della casa di fronte.
Forse, si disse scendendo le scale, avrebbe dovuto parlarle un po’ di più.
Forse, si disse scendendo le scale, avrebbe dovuto essere più gentile.
Forse.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Montana