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Autore: Eriss    15/08/2011    9 recensioni
Anticipazione: "Quando riapre gli occhi, Maka sta bevendo la camomilla e osserva assorta la cartolina che la madre le ha spedito, soffermandosi sulla scritta dai caratteri esotici riportata in fondo. [...]
«Soul?»
Maka si volta a fissarlo per la prima volta da quando è arrivato; i loro occhi si specchiano l’uno nell’altro, un legame magico e potente quanto quello delle loro anime. [...] «Cos’è il coraggio?»
"
First Soul/Maka♥ ~ Revisionata in data 30/09/2016
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Coraggio

 

 

 

 

 

 

 

 

La luna ghigna -ghigna sempre, anche in un momento così buio della storia, illuminando la finestra della stanza, giocando con le ombre della notte, ritagliate sulle pareti bianche.

Si volta, schiudendo piano le palpebre. Nella pallida e fioca luce si intravedono due iridi scarlatte fiammeggiare con un velo di mal celata esasperazione. Una mano arriva a coprirle, risalendo alla chioma argentata, scostando annoiata i ciuffi ribelli dal viso.

Sa bene che la notte è troppo silenziosa per credere che la shokunin dorma. La notte lo sente, il suo respiro, farsi leggero e regolare, quando si addormenta. Quella sera proprio non sente nulla.

Si alza, raggiungendo la porta e abbassa piano la maniglia, anche se non deve aver timore di svegliare qualcuno, dato che Maka è sveglia. Avanza nel corridoio, seguendo la flebile luce proveniente dal salotto. Si appoggia allo stipite della porta, conscio del fatto che lei l’abbia sentito uscire dalla sua camera e aspetta. 

«Soul?»

«Sì?»

Maka si ammutolisce e abbassa il viso, precedentemente poggiato contro lo schienale del morbido divano, le parole che si rifugiano tra le corde vocali, timorose di essere pronunciate.

La tensione pervade la stanza, una viscida sensazione che sembra essersi bloccata nella gola di entrambi.

Soul, deciso a spezzare il silenzio, parla, anche se è sicuro della muta risposta che lo attende: «Pensi ancora alla cartolina che ti ha spedito tua madre?»

E difatti… Maka non sembra intenzionata a rispondergli.

Uno spiffero gelido entra all’improvviso nella stanza, facendo tremare leggermente il corpo della ragazza, non adeguatamente coperto: una maglietta le copre a malapena le ginocchia, schiacciate contro il petto e le spalle scoperte sono ormai fredde da vari minuti.

Soul sbuffa a bassa voce, andando a chiudere la finestra. Quando si volta, nota gli occhi di Maka fissare un punto imprecisato, avvolti da una rete di pensieri. Emettendo l’ennesimo sbuffo, si dirige in cucina, indifferente al fatto che Maka possa averlo sentito.

«Vuoi del tea?» le chiede, agguantando il bollitore da un’anta della cucina.

Maka nega col capo, ma, resasi conto che non è nel campo visivo della sua buki, risponde: «No. Mi faresti della camomilla, per favore?»

«D’accordo.»

Soul mette l’acqua sul fuoco e, in attesa che bolla, si avvicina alla finestra; osserva il paesaggio notturno di Death City, addormentata e silenziosa. Quante volte dovrà ancora svegliarsi perché quella stupida non riesce a trovare coraggio in se stessa?

Quando sente il bollitore fischiare insistente, si riscuote dai suoi pensieri e spegne il fornello. Prende una tazza da un ripiano, ne versa dentro il liquido assieme a una bustina di camomilla, aggiungendo una fetta di limone -conosce così bene i suoi gusti, che talvolta si domanda se non siano diventati anche i suoi. Porta il tutto in sala e lo appoggia sul tavolino.

Maka gli rivolge un flebile ringraziamento e prende in mano la tazza. Con uno scatto la appoggia sul tavolino e si accarezza il palmo, più caldo del normale a causa del contatto con la ceramica rovente. Soul scuote la testa, sospirando: «L’ho appena fatta, è bollente.»

Se fosse la Maka di sempre gli avrebbe ribattuto, con tanto di stizza: «Potevi farla raffreddare prima, baka!» e forse nessuno gli avrebbe risparmiato un pesante Maka-chop, ma quella Maka sembra essere scomparsa, sostituita da un’altra piagnona, silenziosa e rompipalle. Sì, perché sono due notti che Soul non chiude occhio per colpa sua!

Maka afferra la tazza dal manico, facendo attenzione a non scottarsi nuovamente; anche se non apre bocca, si è accorta che Soul le ha preso la sua tazza preferita. Gliel’ha regalata sua madre quand’era bambina: è azzurra, con il suo nome disegnato sopra.

Il ragazzo le si siede affianco, appoggiando la testa allo schienale e chiude le palpebre. La detesta, la detesta fino al midollo, quella secchiona senza-tette, ma non può fare a meno di preoccuparsi per lei. È compito suo prendersene cura e proteggerla, aiutarla nei momenti difficili. Quando riapre gli occhi, Maka sta bevendo la camomilla e osserva assorta la cartolina che la madre le ha spedito, soffermandosi sulla scritta dai caratteri esotici riportata in fondo. Sembra una di quelle scritture dei paesi dell’Asia sud-occidentale, forse è arabo.

“Mamma si trova in un posto così lontano?” pensa di riflesso Maka.

La strana sensazione della nostalgia, che ormai da mesi non prova più, ritorna a roderla, proprio lì, alla sinistra del petto. 

«Soul?»

Maka si volta a fissarlo per la prima volta da quando è arrivato; i loro occhi si specchiano l’uno nell’altro, un legame magico e potente quanto quello delle loro anime. Quando incontra quello sguardo, troppe volte i brividi le scuotono la schiena: è capace di trasmetterle emozioni che non è capace di spiegarsi -in quelle occasioni, i suoi libri non hanno la soluzione che cerca. Li ama, quando, attraversati da un luccichio malizioso, la scrutano con attenzione, come per scandagliare ogni suo pensiero e la sua voce calda sussurra il suo nome.

«Cos’è il coraggio?»

Soul sbatte le palpebre confuso: non crede di aver capito esattamente la domanda. Sta per ribattere con una qualche battutina su come lei, una secchiona che legge così tanti libri, non sappia cosa significhi quella parola, ma si ferma. Ci pensa un po’ su: il coraggio di fare una scelta, il coraggio di dire la verità, il coraggio di sconfiggere la paura; il coraggio è una grande dote.

«Dì, secchiona, credi di essere coraggiosa?»

«Non lo so.» scuote la testa Maka, la mente un groviglio di domande senza risposta che giocano a rincorrersi.

«Non ricordavo di avere scelto una shokunin così indecisa!»

Maka sta per ribattergli a tono, ma si trattiene e replica: «Io… non sono più sicura di sapere per cosa combatto.»

È poco più d’un sussurro, ma Soul ha sentito perfettamente. Scocciato e incredulo si volta a guardarla, arpionandola per le spalle ed esclama: «Cosa stai dicendo?! Come non sai per cosa combatti?»

Maka abbassa lo sguardo, puntandolo altrove, lontano da quegli occhi la fanno sentire in soggezione quando la scrutano così severi, alla ricerca della verità che le sue parole non sanno esprimere. Apre la bocca per parlare, ma la richiude senza sapere cosa rispondere.

Soul la scuote, sconcertato, sbraitando: «Dannazione, Maka, rispondimi!»

La ragazza abbassa ancora di più il viso in risposta, la frangia bionda le cade sopra gli occhi con un’ombra.

«La DWMA è così strana in questo ultimo periodo. Shinigami-sama prende decisioni così assurde e controsenso. Ci stiamo schierando dalla parte del nemico.»

«Sì, forse Kid ha ragione. Ma rifletti un attimo: qual è sempre stato il nostro obbiettivo? Per cosa combattevamo?»

Maka trattiene il respiro, le parole di Soul che toccano le corde più profonde della sua anima. Sgrana gli occhi e alza il capo, incontrando il suo sguardo fermo -inossidabili iridi scarlatte. Si dà della stupida mentalmente mentre accenna un lieve sorriso e gli occhi sembrano riacquistare vivacità, una scintilla di determinazione che si riaccende.

Soul la osserva, sorridendo a sua volta e pensa: “La mia shokunin è tornata.

«Soul.» lo chiama con voce decisa. «Ho scelto di essere shokunin per seguire il destino di mia madre. Il mio compito… il nostro compito è mietere l’anima del Kishin e, quando tutto sarà finito, ritornare a cacciare le uova. Terrò fede alla mia promessa nonostante le circostanze. Sei con me?»

Il ragazzo accentua il sorriso, scoprendo i denti aguzzi e replica: «Sempre

Si perde ad osservarla mentre si dirige in cucina: brandisce la tazza come fosse un’arma e al pensiero gli viene da ridere. Non è più la Maka cupa e malinconica di qualche giorno prima; percepisce la lunghezza d’onda della sua anima: è più potente di prima, è determinata e non si arrenderà. Poi il suo sguardo viene catturato dal movimento delle sue gambe, che avanzano sicure, senza incespicare nell’insicurezza, dai capelli sciolti sulla schiena che ondeggiano ad ogni passo e i pensieri viaggiano già verso altre direzioni.

«Forza Soul, domani sarà una giornata lunga e intensa. Voglio allenarmi tanto!» esclama l’oggetto dei suoi pensieri -dei suoi desideri. «Perciò a letto!»

Maka fa per sparire nel corridoio, quando ritorna sui suoi passi. Entra in sala e si avvicina al divano, come per recuperare qualcosa che ha dimenticato. Invece si avvicina a Soul e afferra la sua maglia, abbassando il viso alla sua altezza.

«Grazie.» sussurra e lo bacia, labbra calde contro labbra fresche.

Poi si allontana, mormorando un “Buonanotte.” tra le pareti del corridoio.    

«Davvero cool…» riflette ad alta voce Soul, alzandosi dal divano e raggiungendo la sua stanza. Solo dopo aver afferrato Maka per la vita e averla trascinata con sé, non senza ricevere un pugno in testa ed essere costretto a dissuaderla con un bacio -decisamente meno casto del precedente.

 

 

 

 Il coraggio che sai infondermi è ineguagliabile, Soul.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buon giorno e buon Ferragosto! -una decina di minuti ed è già martedì, ma meglio tardi che mai, no?

È la primissima volta che pubblico in questo fandom e sono emozionata! Ho scoperto da poco Soul Eater, anime bellissimo, che mi ha semplicemente conquistata. Tra poco comprerò anche i manga e sono curiosa di vedere lo svolgimento che prenderà la storia -ho letto in giro che ad un certo punto la trama si divarica. Avevo deciso già da un po’ di tempo di scrivere qualcosa su Soul e Maka, ma ancora non sapevo cosa esattamente. Alla fine, riguardando l'anime, l’episodio 41 mi ha offerto l’ispirazione che cercavo. Mi è proprio piaciuta scriverla: amo Soul e Maka, insieme danno vita alla perfezione. Ho cercato di mantenerli IC, nelle parole, nei gesti, nei pensieri e spero di esserci riuscita.

Non ho altro da aggiungere, perciò ringrazio tutti coloro che sono giunti fin qui! Sayonara :3

   
 
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