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Autore: Harriet    08/04/2006    6 recensioni
[Advent Children] Quello che si nasconde nel cuore di Kadaj, quello che desidera di più, quello che sogna veramente...è davvero nient'altro che oscurità e distruzione?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo uno sguardo sul personaggio che mi ha colpita di più, nel film. Una mia interpretazione del suo desiderio e dei suoi obiettivi.
Grazie a chi leggerà.
yumemi@hotmail.it



Kadaj

Un sorriso appena accennato che si perde nel buio. L’oscurità ti avvolge, ti conosce, e tu la indossi con disinvoltura.
Non hai paura di niente, dici.

Guardi la città che si stende sotto di te, ed è come se la stessi già dominando. Tendi una mano verso l’infinito, ascolti il richiamo che sfreccia nel silenzio, per giungere a te, in attesa.

Chi sei?

Speri che quella voce lontana, che vorresti cogliere oltre i rumori della città, oltre il grido della Terra, ti possa rispondere. Ricerchi, nelle sue parole sussurrate, un segno di quello che tu sei davvero, un’indicazione che ti renda finalmente chiara la tua natura, la tua costituzione, la tua essenza.

Chi sei?

Tutto, di te, ruota attorno a questa domanda. Tutta la tua vita è pervasa dall’ansia di ritrovare la tua origine, per abbracciarla e risplendere, finalmente sicuro, libero, completo.
Forse nessuno lo capisce veramente. Forse coloro che ti combatteranno, che faranno di tutto per impedirti di percorrere questa strada, non sanno vedere qual è il tuo più intimo desiderio.
Ma tu lo sai bene.

I tuoi occhi vagano, nella distesa del buio, nel quale le stelle sembrano parlare di quel flusso vitale che fa respirare il pianeta che tu tanto odi.
Un brivido vago, un pensiero lontano, colto nei recessi del tuo animo, ti ricorda cosa succederà, quando avrai ritrovato la parte di te che ti manca.

Hai paura?

Ti fa male, sapere che in fondo sei solo un passaggio, un mezzo perché lui possa tornare? O forse pensi invece di essere nato per compiere questo sacrificio, erede e precursore allo stesso tempo? Forse l’idea di cedere tutto te stesso a lui ti rende felice: anche se non sarai più tu, avrai donato tutto quanto ti era possibile a ciò che tu chiami madre, perché il suo lungo viaggio abbia termine e il suo progetto possa vedere la luce, su questo mondo.
Però…per ogni cosa guadagnata c’è una perdita, e tu inevitabilmente perderai qualcosa.
Hai paura, allora?

Il vento è dolce, è una mano che accarezza coloro che lo lasciano avvicinare. Il vento ti porta suoni distanti, rumori che vanno svanendo, frammenti di voci, di vite. Provi a cercare se c’è qualche suono che riconosci, nella miriade di schegge sonore che il vento ti dona.
Forse le voci dei due che, come te, aspettano di ritrovare la madre, coloro che ti seguono e sanno che tu, più di loro, aprirai le porte al suo ritorno.
O magari la voce dell’uomo che chiami “fratello”, l’uomo che un tempo distrusse il primo dei discendenti della madre.
Quel fratello aspetta, immerso nel suo silenzio, che gli venga la forza di stringere la sua arma una volta ancora, e sai bene che la vibrerà contro di te. Eppure non riesci ad odiarlo, perché ogni volta che incontri i suoi occhi pensierosi ti senti colmo di desiderio di scoprire cosa ci sia nel suo animo, e perché ti sembra che fra voi si sia creato un misterioso legame.
Legame…I legami ti riportano all’origine, il tuo pensiero fisso.
Il vento torna a sfiorarti, sembra la mano materna che caccia via ogni paura, ogni timore nelle notti troppo oscure.

Ma la tua notte è tutto ciò che hai, e le tue paure, niente le cancellerà.

Socchiudi gli occhi, perché non desideri più guardare, ma immaginare.
Cosa succederà?
La fantasia è un dono fatto alle creature viventi per avere sollievo. La tua fantasia percorre le vie delle visioni più dolci del futuro che verrà.
La tua Riunione porterà a compimento tutto ciò che desideri.
E a questi pensieri un sorriso attraversa il tuo volto.

Non è il sorriso ironico e sicuro di sé che tutti ti vedono sempre indossare. Non è il sorriso con cui guidi i tuoi fratelli, non è il sorriso con cui hai incantato i bambini, né quello con cui continui ad affrontare il tuo nemico.
E’ un sorriso colmo di una dolcezza di cui non ti si crederebbe capace. E’ la notte stellata, o è forse la magia del vento, a renderti tanto indifeso? Oppure è ciò che vedi, è la tua speranza segreta, ad essere tanto dolce da regalare al tuo viso quell’espressione di serenità, che probabilmente nessuno ha mai avuto il privilegio di vedere?

Forse la Riunione che sogni tu, in fondo, è qualcosa di bello. Forse parli di distruzione e della fine di questo mondo, ma nella tua mente c’è solo grazia e armonia. Il tuo Eden. E la pace finale di chi trova la propria vera casa.

Casa.

In ogni animo, in ogni cuore è inscritto il desiderio profondissimo di trovare la propria origine, perché lì troverà anche la propria casa.
Nelle regioni più inesplorate del tuo cuore, alla fine, forse tutto ciò che desideri davvero è la tua casa.
Perché altrimenti chiameresti madre la maledizione discesa dal cielo, il gene oscuro che ha portato solo devastazione? Perché ti rivolgi a quell’entità spaventosa con accenti tanto disperati? Cosa vedi dietro a quella vita misteriosa? Cosa c’è in lui, che viene per prendere il tuo posto, che ti spinge a percorrere la stessa strada?
Lui cercava la sua terra promessa. Lui che, nato dall’odio, voleva annegare tutto il mondo nel suo odio.

Ma tu?

Tu…non odi nessuno. Tu vuoi soltanto tornare a casa.
   
 
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