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Autore: vanryo    16/08/2011    1 recensioni
Harvey è arrabbiato con Jessica per aver accettato di aiutare un vecchio amico con un caso. Ora lui e Mike si ritrovano a lavorare con Franklin & Bash. Hanno una " relazione" ma non passano troppo tempo insieme. E Harvey si fa le pippe mentali.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Suits, Franklin & Bash
Pairing: Mike Ross / Harvey  Specter; Damien Karp/ Peter Bash ( di sottofondo); Jared è troppo figo per uscire con un comune essere mortale, ma anche lui dovrà pur pucciare il biscotto #COFF
Rating: Pg;
Genere: Commedia, Romantico. (?)
Warning: OOC, slash;
Per :[info]yoruko89  che, bhè... me l'ha chiesta lei XD Ancora non so molto su Suits e Franklin & Bash, quindi ho preferito non addentrarmi in niente di troppo serio, o legato al passato di Mike. O sul caso. O su tut- #coff
Anche se può sembrare diverso da quanto emerge dalle righe, io preferisco decisamente Franklin & Bash a Suits XD (anche se mi piacciono tutti e due) . Il genere legal non mi ha mai entusiasmato, e quindi preferisco il lato molto commedioso di F&B, anche se Suits .. bhè. LO SAPETE COS'HA SUITS.
AH. Ho visto solo Tre episodi per ciascuno.
Parole Contate: 3405
Beta: ..NO.#COFF E SI VEDE
Summary: Harvey è arrabbiato con Jessica per aver accettato di aiutare un vecchio amico con un caso. Ora lui e Mike si ritrovano  a lavorare con Franklin & Bash. Hanno una " relazione" ma non passano troppo tempo insieme. E Harvey si fa le pippe mentali.



" E' questo è tutto quello che ho trovato," dichiarò Pindar, ben visibile nello schermo del telefonino, posto al centro del tavolo. "Non ho alcuna intenzione di venire lì a mandarvi il resto dei documenti comunque. Una volta ho sentito che hanno trovato un piccione morto su una panchina della metropolitana soffocato da un hot-dog . Un uccello che mangia carne non è umano , e io non voglio correre pericoli mortali."

Harvey Specter sollevò un sopracciglio per evidenziare il suo disappunto nella scelta di cooperare con quella coppietta di avvocati che sembrava uscita da Looney Tunes. Jessica doveva essere completamente impazzita per aver accettato di aiutare l'amico e collega Stanton Infeld, mandando proprio lui e Mike a verificare il caso con quella coppia di imbecilli.  Lavorare con un indiano affetto dalla fobia di uccelli e germi che parlava solo tramite Iphone, non era decisamente la sua idea di un caso che si sarebbe risolto bene.

" E' un caso molto molto intricato," fece eco Mike, mentre stava elencando ai due nuovi colleghi , qualcosa come Raising e Rush , tutto quello che aveva letto e memorizzato dai documenti " ma al settimo paragrafo del dodicesimo capitolo ho trovato qualcosa che mi sembrava stranamente familiare. Mi sembrava di aver già visto qualcosa di simile nel caso Boogie del 1999. Bisogna solo controllare e... controllare."

" Ma è fighissimo! " esclamò Jared Franklin osservando Mike " sei appena uscito dalle medie e sei molto più capace di Damien. Bhé, anche quella vecchietta che voleva citarci per oltraggio al pudore quando mi sono dimentico di rimettermi i pantaloni in quel negozio, sembrava conoscere la legge più di Karp. Non è vero Peter?"

"Non siamo qui per elogiare nessuno," rispose Harvey irritato, guardando malamente i due "avvocati". Effettivamente Mike, dopo di lui ovvio, era sicuramente la persona più capace in quella stanza, ma non voleva certo sentire stupidi complimenti dalla caricatura di un penalista alto come un nano da giardino. Per fortuna il suo collega sembra più maturo e affidabile.

"Damien non è così male sai," prese parola Bash, con una strana nota  nella voce " dopo un po' inizia anche ad essere simpatico e..."

E Harvey rincarò la dose: "Vorrei ricordare che siamo qui per lavorare e non spettegolare come vecchiette. Quindi, direi che Mike e il vostro amico si occupino dei documenti del caso Boogie per trovare il precedente del caso."

Mike guardò lo malamente, ma non disse nulla. Harvey cercò di ignorarlo, anche perché non capiva il motivo di quella occhiata. Era stato anche troppo gentile a metterlo in coppia con quello che tra i due sembrava il più normale. Un gesto di... affetto. E anche per la sua salute mentale.

Non avrebbe certo tollerato le lamentele di Mike se avesse lavorato più di un'ora con Bash.

"Ci farà buona pubblicità," ripetè Jessica per la centesima volta, quando Harvey gli chiese gentilmente di ricordargli perché avevano accettato di aiutare con quel caso. Erano passati soltanto due giorni, e già pregava per trovarsi qualsiasi altro lavoro sottomano.
La difficoltà non c'entrava nulla, affrontare casi particolarmente difficili era sempre uno stimolo, il vero problema erano gli altri due avvocati.

La sua tolleranza era arrivata a livelli minimi. Mike invece sembrava persino divertirsi.


Già, Mike.

In quel paio di giorni avevano trascorso  pochissimo tempo insieme, e il massimo di comunicazione fu lo scambio di qualche sms.
Non avrebbe certo ammesso al ragazzo quanto gli  piacesse lavorare con lui, perché riguardo quello si sentiva leggermente confuso.
Forse derivava dal fatto che non si limitava solo a quello.

Un po' di tempo addietro, una sera che si erano ritrovati soli in ufficio a sorseggiare un bicchiere di brandy, era successo qualcosa di strano.

" Sei sicuro di avere l'età per bere quello?" aveva scherzato Harvey, ridacchiando divertito quando il ragazzo svuotò il suo per poi leccarsi lentamente le labbra.
Seguì quasi senza accorgersene il movimento della lingua, per poi ritrovarsi Mike vicino. Troppo vicino. Stranamente vicino.

" Non preoccuparti baby " sussurò evidentemente ubriaco a voce bassa chiudendo gli occhi e posando le labbra su quelle del superiore, che non pensò niente fuorché che quello sembrava il primo bacio di un ragazzino.
Non l'averlo trovato strano o imbarazzante, era quello che lo allarmava.
Ma non ebbe tempo di arrovellarsi troppo su quella cosa, perché Mike lo attirò nuovamente a sé, passandogli una mano tra i capelli elegentemente sistemati con gel, scompigliandoli, per sorprenderlo piacevolmente con un bacio decisamente più appassionato.

Sentiva il sapore dell'alcol distribuirsi nella sua bocca ancora di più, e il cervello spegnersi lentamente.
Smise completamente di pensare quando si ritrovò quasi steso sulla scrivania, con Mike sopra di lui che non la smetteva di baciarlo e ribaciarlo, mentre gli sfilava la cravatta.

Dopo quella sera, che si concluse con un nulla di fatto dal momento che Donna era magicamente comparsa con un sorriso irritante di chi la sapeva lunga, le occasioni per ripetere la cosa certo non mancarono.

Ma mentre Harvey, nella sua superiorità ed eleganza cercava di considerare la cosa come un incidente, Mike non si poneva tanti problemi a voler replicare la cosa, facendogli notare che non lo aveva certo rifiutato o scansato.

"Se la cosa ti crea tanti problemi, puoi anche uscire da questa stanza ignorandomi e tornare alle tue tante donne. Ma non serve certo il mio cervello per capire che ti piaccio sia io che quello che abbiamo fatto."

E aveva dannatamente ragione, perché non lasciò la stanza. Anzi. La richiuse e...

"Harvey! " lo richiamò Jessica, ridestandolo .

" Sì, ok. Non dirò più nulla" farfugliò, cercando di riprendersi dai ricordi.

 

Accettare di aiutare Stanton Infeld si stava rivelando più facile di quanto si era aspettato.

O almeno questo era quello che pensava Mike Ross, dal momento che affiancava Peter, giudicato da lui un bravo avvocato anche se con atteggiamenti decisamenti discutibili e strane tendenze almeno quanto i suoi collaboratori. ( Almeno Carmen era carina. Pindar era solamente folle e nerd.)

"Siete abbastanza strani voi due," disse a Peter una volta mentre bevevano insieme un caffé nell'ufficio dei due avvocati, ignorando Franklin che dalla sua parte si era appena tolto i pantaloni, e stava tranquillamente prendendo il sole come se nulla fosse.

" Dovrai sopportarci per poco, sono sicuro che con un cervello come il tuo concluderemo presto il caso. Certo, ci saremo riusciti anche da soli, ma con te e il tuo amico acidello ci vorrà meno tempo. Così... " sospirò con un sorriso beato prima di sorseggiare il caffè " avremo tempo libero per dedicarci ad altro prima di correre di nuovo in pole position per altri casi."

Da quel momento, Mike cominciò a guardarsi più attorno in quello strano studio, anche se gli elementi assurdi erano solamente Peter e Jared, tra una breve pausa e l'altra. Non era male conoscere altri avvocati fuori dal comune come lui, e relazionarsi con Bash era stato assurdamente facile. In più, poteva anche divertirsi coi commenti di Jared su Harvey (" sei sicuro che non abbia  una scopa su per  il - Oh aspetta, questa battuta l'ho usata nel primo episodio." )

 
"Non è niente male qui dopotutto," disse un giorno Mike,  pregando che Harvey non fosse a portata di orecchi e lo trucidasse con lo sguardo " basta un poco per abituarsi. Anche alle battaglie a spade laser di Franklin e Bash" celando abilmente il desiderio di provarne una anche lui. Forse Pindar lo stava influenzando dopo tutte quelle videochiamate, che terminavano con consigli su come proseguire su diversi livelli di videogiochi.
Si divertiva anche più del solito nelle ricerche per risolvere il caso, e forse l'unica cosa che gli mancava era vedere Louis girargli intorno.
Certe cose le capiva subito.

L'idilio finì quando, come sempre, Mike era andato nella sala delle fotocopie che aveva trovato chiusa a chiave. Per fortuna, Jared gli aveva dato  una copia, e mentre apriva piano la porta vide un uomo che ricordava come il nipote del vecchio Infeld, staccarsi da Peter che aveva la faccia rossa e i capelli scomposti. Nessuno disse nulla per i primi minuti, finchè Karp non tossì appena sistemandosi il nodo della cravatta.

" Allora mi sono spiegato. Non voglio casini per questo caso, Bash. E nemmeno i vostri soliti metodi da circo. E...sì. Ho detto tutto." borbottò superando Mike e lasciandolo solo con  Peter.

" Uhm... vedi, è semplicissimo da spiegare."

"Oh, lo so," disse Mike guardandolo mentre cercava di riordinarsi " più  di quanto tu creda, in realtà. Non dirò niente, visto che non sono affari miei." lo precedette, vedendo che Peter stava per prendere ancora parola.

" Grazie.  Vuoi una mano con le fotocopie?"

"Oh sì, mi salveresti almeno un'ora di vita." sorrise Mike, ricordando quando aveva visto la stessa espressione di Damien sul volto di Harvey quella volta che Rachel gli aveva beccati nella loro stanza- fotocopie.


La prima giornata era andata abbastanza bene, se ignoravano il fatto che la controparte aveva chiamato un testimone a sorpresa, che loro dovevano aspettarsi. Un testimone che era sfuggito a Peter, perché si era ritrovato a ricontrollare il vecchio caso del 1999.

Fuori dall'aula, era decisamente adirato. " Una cosa importante dovevi fare. Era compito di controllare le scartoffie del caso Boogie. Ci avrebbe messo molto meno tempo senza che tu le tirassi di nuovo fuori. Prega di non aver fatto troppi danni." sospirò, trattenendosi nel massaggiarsi le tempie per lo stress. Non voleva farsi vedere troppo attaccabile davanti a quel deficiente.

" Mi sembra che tu sia molto sotto stress, amico. E non mi sembra c'entri solo il caso. Per caso sei irritato da qualcuno di questo ufficio e lo stai diplomaticamente nascondendo non tanto bene?"

L' avvocato, che continuava a guardare tutto fuorché in viso Franklin, si decise ad alzare lo sguardo "Sì. Perché? Non vedo perché dovresti interessartene. L'importante è solo il lavoro che dobbiamo fare." .

"Oh nulla," cinguettò Franklin, " mi sembra soltanto che non ti piaccia moltissimo che Peter e Mikey occhioni blu lavorino tanto insieme. Ho  udito anche voci di un certo uomo-criceto che gli ronza attorno al posto di lavoro."

" Louis Litt non è catalogabile come essere umano. E nemmeno come incrocio con un animale. Più che altro, vorrei sapere perché in questo studio si pensa a tutto fuorché-"

" Lavorare, lavorare, lavorare! Come sei monoton- Ah! Ma non neghi allora di essere geloso!" esclamò Jared con un'espressione bambinesca dipinta sul volta " Dovresti dirglielo, sai?  Se poi  Mikey s'arrabbia potete provare col sesso a fare pace. Con me e Peter ha funzionato una volta".

Harvey non aveva davvero la pazienza di continuare ad ascoltare o replicare i vaneggiamenti del pseudo-collega, e non era nemmeno interessato di sapere se quello che gli ha appena corrispondesse alla verità. Per un frangente ebbe la terribile immagine mentale di Jared e Donna che facevano salottino a discutere di lui e Michael.

Non era certo di suo interesse con chi Mike trascoresse il suo tempo. L'importante era studiare il caso e andarsene il prima possibile da quello studio di incapaci.

La sua confusione deriva da altri, veri semplici motivi.

Forse era troppo critico nei confronti dei colleghi "esuberanti", ma era maldisposto con si comportava in aula come se fosse in un pub o da tutt'altra parte, anche se ricevevano ottimi risultati. Franklin e Bash davano l'idea che lavorare in aula fosse una cosa divertentissima e senza troppo stress.

Ma non era certo tempo di arrovellarsi su quello. Aveva molte cose da sbrigare e...

" Ah, mentre fai qui, io e Peter andiamo a bere qualcosa con Mike. Tu divertiti!" lo salutò Jared sventolando la mano mentre usciva dall'ufficio.

Se Harvey Specter non fosse stato un uomo razionale, Jared Franklin si sarebbe ritrovato disteso sul pavimento dello studio Infeld schiacciato da scrivania e computer. Ufficialmente, lo odiava.

________

L'arringa finale fu una delle migliori della sua carriera, e non si stupì troppo quando la giuria sentenziò a loro favore.

Entrambi gli studi si erano attirati grande luce e ancora più fama addosso, e sicuramente i clienti sarebbero aumentati a vista d'occhio, anche se

Dall'esuberanza che Jared dimostrava, sembrava che avesse aspettato la fine del caso solamente per il banchetto di festeggiamento che stavano tenendo. Harvey non si dimostrò più di tanto sorpreso, e quindi si limitava a lanciare occhiate a Jessica che beveva champagne con Infeld continuando a sorridere.

Gliel'avrebbe fatta sicuramente pagare. Era certo di essersi ritrovato un capello bianco la sera precedente allo specchio, e ovviamente la colpa doveva essere dello stress che era derivato dal lavorare con certi elementi.

Per la grande occasione anche Pindar era uscito da casa, seppure non sembrasse stare troppo bene. Era seduto su un divanetto con aria decisamente malconcia, e Mike gli stava accanto come per assicurarsi che non svenisse, o peggio vomitasse, davanti a tutti.

Era potuto stare nuovamente vicino a Michael in aula, e non si erano scambiati molte parole, quindi con nonchalance si avvicinò portandosi davanti a lui.

"E' stata una bella vittoria, non credi? "  gli chiese tentando di iniziare un discorso, che sperava di portare fuori dalla stanza.

Mike alzò il viso annuendo con un sorriso, per poi irrigidirsi. Pindar si era portato le mani allo stomaco e impallidiva a vista d'occhio.

" Lo accompagno  fuori" disse velocemente superando Harvey che rimase col suo bicchiere ormai vuoto a fissare il posto lasciato dai due.

Accidenti!

Arrivò al quarto flûte , mentre osservava fuori dalle grandi vetrate il traffico cittadino che sembrava solamente una file di formiche dai tanti colori, chiedendosi quando Mike sarebbe tornato. Perché doveva trasformarsi in una crocerossina proprio in quel momento?

Non era lui tra i due quello sentimentale, o almeno lo credeva, ma non poteva negare che voleva passare almeno mezz'ora da solo con lui. Non pensava di chiedere poi così molto.
La ragione era che finalmente potesse parlare con una persona ragionalmente equilibrata e con senso dopo tanti giorni, anche se parlare non era esattamente quello che aveva in mente.

" Perché sei sbiancato quando hai visto che Pindar stava male?"

Oh, sembrava che Peter stesse litigando col nipote di Infeld a distanza di tutti.

Bhé, non precisamente tutti.

" Avevo paura che vomitasse sulla moquette nuova. Ma scusa, tu non eri in pensiero?"

"No, perché è una cosa abbastanza ordinaria quando riusciamo a farlo uscire.  E poi c'è Mike con lui, ma non voglio parlare di quanto tu e Pindar stiate facendo amicizia, dopo che ci hai messo un sacco a sopportare me."

 Rimasero in silenzio una manciata di secondi, nei quali Harvey si chiese perché diavolo  stava ascoltando facendo finta di niente.

" Sei geloso? " domandò volutamente zuccheroso Damien, con un sorriso furbo.

Peter preferì finire il suo champagne piuttosto che rispondere, anche se poi lo trafisse con lo sguardo.

" Guarda che di imbecilli sono disposto a sopportarne solo uno, non due. E preferisco decisamente quello normale e più carino." lo rassicurò Karp, avvicinandosi casualmente di più verso di lui.

Continuando a simulare indifferenza, Harvey si chiedeva se agli occhi degli altri anche lui si comportava così con Mike. Perché, non era che quei lo stessero nascondendo così bene...

Dannazione, voglio stare con lui.

" Va bene, ti credo." capitolò Peter posando il suo bicchiere sul vassoio vuoto di un cameriere insieme a quello di Damien, tirandolo poi per la cravatta fuori dall'ufficio, non dando troppa importanza se tutti li guardavano uscire in quel modo.

Quel totale menefreghismo ricordò ad Harvey quello di Mike avuto le loro prime volte - e dannazione, avrebbe pagato oro in quel momento per poter fare la stessa cosa, invece di rimanere ad ubriacarsi da solo - nella sala stampanti, alla mensa o anche nel parcheggio della Pearson Hardman, quando lo salutava con baci decisamente passionali quanto graditi.

L'unica cosa positiva in quel momento era che la sua gelosia non aveva avuto davvero senso.
Perché, ormai iniziava ad odiare chiunque rimanesse troppo tempo vicino a Micheal, non fermandosi neanche a pensare di quanto fosse irrazionale e insensata la cosa.

Ma  Mike era così bello e genuino, che chiunque - tutti - potevano perdere la testa per lui.

Allentandosi il nodo della cravatta decise che era meglio uscire, che rimanere ad ascoltare noiose conversazioni mentre si arrovellava troppo su pensieri che riguardavano Micheal non erano utili per sentirsi meglio.

Quindi preferì scendere in parcheggio e concedersi una sigaretta appoggiato al cofano della sua costosa macchina, sperando che Mike decidesse di prendere la stessa strada per andarsene e raggiungerlo.

Il destino sembrò ascoltarlo, perché dopo circa quaranta minuti vide il ragazzo avvicinarsi verso di lui al suo posto macchina

" Sei qui fuori da molto?" gli chiese  Mike avvicinandosi alla vettura e valutando qualche secondo se appoggiarsi anche lui al cofano o meno.
Optò per farlo, praticamente appiccicato ad Harvey.

" Pindar stava veramente male. Ha vomitato anche l'anim- " continuò, senza aspettare la risposta alla domanda precedente.

" Mi sei mancato in questi giorni." disse frettoloso Harvey senza neanche guardarlo in faccia. Non voleva certo parlare dei disgustosi disturbi di un indiano evidentemente disturbato,e quelle parole erano certo le migliori per far smettere Micheal di parlare.

Anche se stava rimanendo decisamente troppo in silenzio.

Quando decise finalmente di voltarsi, rimase quasi folgorato dagli occhi azzuri di Mike, evidenziati ancora di più dalla cravatta dello stesso colore che indossava, che brillavano.

" Anche tu. In realtà, mi sono mancate le nostre conversazioni speciali."

Harvey rise di gusto. Finalmente si stava sentendo leggero, e che lo stress accomulato in quel breve tempo lo lasciava finalmente libero.

" Jared mi ha detto che eri geloso del tempo che passavo con Peter. E' vero ?"

Prima di maledire la boccaccia di Franklin, Harvey pensò che fosse meglio rispondere sinceramente a Mike, magari facendogliela cantare vinta per una volta. (anche se alla fine, le sue vittorie erano molto meno numerose rispetto a quelle del giovane avvocato.)


" Possiamo metterla su questo piano. Alla Pearson Hardman devo sopportare Luis, e Dio, tutto ciò è davvero disgustoso nella mia mente. Mentre qui... "

" ... qui ti sei infervorato per nulla, perché Bash..."

" Lo so cosa fa. O meglio, chi si fa . Senti, mi dispiace. Ho tentato di nasconderlo perché non sono ancora certo di sapere se lo voglio davvero esternare a questo punto. Mi confonde volerti tanto e sentirmi così strano se sei lontano per troppo tempo, quando continuano a piacermi le donne."

Mike appoggiò la testa su una spalla di Harvey sembrando davvero un bambino piccolo, prendendosela con calma , per poi sospirare.

" Non mettiamola subito sotto quel punto di vista. Anche a me piacciono le ragazze, ma tu mi piaci molto, molto di più. E so che è la stessa identica cosa che provi anche tu.  Possiamo non limitare la nostra relazione a che sesso apparteniamo? Perché sono strasicuro che ora, se avessi a disposizione una donna bellissima, verresti comunque da me. E non te ne importerebbe nulla."

Si alzò e diede un leggero bacio sulla guancia di Harvey che si voltò sorridente, a un soffio dalle sue labbra.

" Ross. So che sei davvero intelligente, ma mi preoccupa che ora tu riesca anche a leggere nella mia mente."

Mike ridacchiò deliziato, e prima di baciarlo - tirandolo la cravatta come amava tanto fare - sussurò  " Devo esserti davvero mancato se ora mi fai i complimenti. Quindi, per favore, voglio sentire quanto mi avresti voluto al tuo fianco, invece che in ufficio con Peter a guardare Jared giocare con la spada laser."

____________________


Il giorno dopo i grandi festeggiamenti dei studi Pearson Hardman e Infeld Daniels, Donna si era ritrovata nel letto di un piccolo uomo, ma decisamente simpatico e molto allenato, che l'aveva portata fuori a colazione in un' elegante caffetteria.

" Sono un uomo molto sfortunato delle volte sai?-  stavano chiaccherando da almeno mezz'ora, e per quanto fosse una ragazza senza peli sulla lingua, Donna pensava che fosse carino starlo a sentire almeno per qualche minuto senza sbuffare. - Questa Hanna, con cui volevo fare decisamente delle cose alla fine mi usava solamente per riavere indietro il suo ex. Sai, quel tipo con l'aria arcigna nipote del vecchio capo."

" Tesoro. Abbiamo passato la notte insieme e mi stai offrendo un cornetto. Non credo che questo basti per farmi venire a conoscenza di questa ben triste e noiosa storia."

" Ma no,dai! La parte migliore è che lui è palesemente cotto del mio migliore amico e fanno le zozzerie negli uffici!"

A quello Donna sorrise davvero, perché gli ricordava due suoi colleghi che erano nella stessa identica situazione. Ed erano...

" Come Harvey e Mikey!" esclamò Jared Franklin, prima di prendere un sorso di spremuta d'arancia.

Ecco appunto.

Jared sorrise affascinante,mentre finiva il suo succo , continuando a guardare Donna.

" Tu sei davvero una ragazza fortunata, lo sai?"

" E per quale motivo? Perché pagherai tu, forse?" rispose lei a tono, mentre spezzettava la sua brioche.

" No.Perché ti sei ritrovata con l'ultimo avvocato sexy, affascinante, formato portatile e etero della città!"
   
 
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