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Autore: Cheche    17/08/2011    5 recensioni
...basta ignorarli!
Dato che non è il momento giusto per complicarsi la vita, Green Oak aveva pensato semplicemente di evitare di pensarci troppo. Anche se era un'occasione d'oro per capirci qualcosa, un evento che poteva aiutarlo a fare chiarezza nella sua mente e nei suoi sentimenti. Ma... Sentimenti? Ne aveva davvero bisogno?
Tutta questa riflessione è venuta fuori da un momento di vita quotidiana, un momento come tanti altri, condiviso con altre due persone che casualmente si trovavano lì con lui.
[MangaVerse] [Green POV] [Accenni di Oldrivalshipping e Chosenshipping]
[Partecipante al Pokemon Special Challenge indetto da Nihil no Kami sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blue, Green, Silver
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Mi chiedevo sempre come facesse Blue a rendere Silver così mansueto. Come quella volta in cui Blue si era messo a pettinarlo davanti a me, dicendo che aveva i capelli arruffati. A me pareva come al solito, ma non mi intendo di capelli. Basta guardare i miei, che sparano da tutte le parti. In effetti, i capelli lunghi non devono essere facili da trattare. E quelli di Silver, a giudicare da quante volte il pettine si fermava durante l’operazione che stava compiendo, sembravano essere pieni di nodi.
Il ragazzo era immobile, ma pareva alquanto imbarazzato. Beh, chiunque lo sarebbe stato, al posto suo. Soprattutto se c’è qualcun altro che ti sta guardando con tanto d’occhi.
Aveva detto all’inizio: «Ma… è proprio necessario?» Sembrava si stesse sottoponendo ad una tortura, vedendo come sussultava ogni volta che il pettine incontrava un nodo.
«Se vuoi tenere i capelli lunghi, non c’è altra soluzione.» Fece Blue, melliflua. Era sempre stato quel suo tono zuccheroso a darmi i nervi. Se lei non avesse avuto quella vocetta fastidiosa l’avrei considerata perfetta. Quella volta, come tante altre, non potei comunque trattenermi dal dire quelle due paroline.
«Ragazza fastidiosa. »
Istantaneamente sentii il fruscio del pettine sui capelli bloccarsi di colpo, mentre un paio di occhi argentati si puntarono su di me. Ero troppo orgoglioso per non provare a sostenere lo sguardo di Silver. Avevo visto quel suo sguardo più volte, ma non mi ci ero mai più di tanto soffermato. Era come se mi dicesse “non ti permettere” o addirittura “stai lontano da lei, se non ti va a genio”. Per quanto gli occhi di quel ragazzetto dai capelli rossi mi fossero sempre sembrati vacui, le sue occhiatacce erano una delle cose più eloquenti che avessi mai visto.
Dopo qualche attimo di assoluto e penoso silenzio, il pettine riprese ad affondare tra quella montagna di capelli rossi, e gli occhi d’argento tornarono bassi come se nulla fosse successo.
Lanciai un’occhiata a Silver e Blue. Lui era tornato tranquillo come un agnellino. Mi pareva quasi che gli angoli della bocca fossero leggermente sollevati in un abbozzo di sorriso. La cosa mi stupiva sempre. Se, per scherzare, il suo amico Gold gli avesse messo un pettine tra i capelli, ero sicuro che Silver gli avrebbe volentieri staccato un braccio. Invece ora, per quanto la situazione lo imbarazzasse, in fondo era felice delle attenzioni che gli rivolgeva spesso e volentieri la sua ex compagna di sventure, per lui quasi una sorella. E forse anche qualcosa di più. Ricacciai quei pensieri nell’angolo più remoto del mio capiente cervello, trovandoli mille volte più fastidiosi della voce stridula di Blue. Che strano. Una volta quell’idea non mi avrebbe fatto né caldo né freddo.
Più guardavo quei due e il loro rapporto così speciale e privilegiato più mi sentivo escluso. In fondo loro si conoscevano da molto più tempo. Io non sono mai stato nel covo di Mask of Ice, non sono mai stato privato di un volto e di un’identità come è successo a loro. E se da piccolo ho patito le pene dell’inferno per via di un durissimo allenamento, è stato per mia scelta. Non come loro, che venivano pestati e obbligati a sporcarsi le mani compiendo cattive azioni senza neppure capire cosa diamine stava succedendo, nella loro innocente ottusità. E mi chiedo come, piccoli com’erano, erano riusciti a distinguere il bene dal male, e a capire che così non potevano andare avanti, che non era quella la loro strada, che il loro destino doveva essere per forza più roseo.
Mi sentivo solo, in mezzo a loro. Desideravo trovarmi altrove. Se solo Red e Yellow non mi avessero lasciato con questi due per andare chissà dove.
Tuttavia mi dovetti ricredere sulla marginalità della mia presenza quando vidi il viso di Blue. Gli occhi color mare erano fissi sul suo lavoro, ma nel loro riflesso non si coglieva neppure una scintilla del rosso intenso della folta chioma che stava pettinando. Erano distratti, lontani, trasognati. La sua espressione, nel complesso, era malinconica. Era raro che quel triste pallore facesse capolino sul suo bel viso da bambola. Ricordo di aver visto quell’espressione solo quelle rare volte in cui parlava di Mask of Ice, e dei periodi del suo inferno. Avrei voluto dire che era la presenza di Silver a far riaffiorare in lei la malinconia, ma mi parve improbabile.
Perché lei, quando vedeva Silver, lo accoglieva sempre con un sorriso radioso. Un sorriso esclusivo solo per lui. Il sorriso più spontaneo e genuino che avessi mai visto. Perché, quando lei viveva sulla strada, e doveva contare solo sulla bellezza e l’astuzia per tirare avanti, aveva sempre sorrisi da donare a tutti, per farli cadere come allocchi nelle sue trappole. Ma mai il suo sorriso mi era parso vero e spontaneo.
Feci due più due. Un attimo prima che io parlassi, Blue sorrideva, allegra e intenta nel suo lavoro. Poi, da quando avevo detto quelle due parole, il suo pettine si era fermato un attimo e la sua espressione si era trasfigurata. Che fosse stata… colpa mia?
Decisi di non preoccuparmene. In fondo io, Green Oak, sono sempre stato un tipo distaccato, che se ne frega dei sentimenti dagli altri… Ma forse non nel momento in cui si sente coinvolto personalmente. E io in quel momento mi sentivo decisamente in colpa. Ma non mi sarei certo scusato, nossignore! Sarebbe stato impossibile accusare un colpo del genere, per il mio orgoglio malato.
Forse il giorno in cui il sentimento avrebbe prevalso sul mio amor proprio sarebbe arrivato, senza fretta. Io, in cuor mio lo aspettavo, perché stavo cominciando proprio a non sopportare più la mia stessa arroganza.
Il filo continuo dei miei pensieri fu spezzato dalla voce di Silver.
«Ahia! Blue, stai un po’ più attenta, per favore! »
Massì, è ancora presto per complicarsi la vita.




Ok, sono nuova del Fandom e non so da quando non pubblico una fanfiction. Secondo me è un po' una palla, so di essere un po' prolissa, o almeno nessuno mi ha commentato seriamente, per cui ho bisogno di commenti e critiche xD
Non nascondo di non saperci fare con i finali e con le one-shot (prediligo le long fiction, ma per iniziarne una devo essere parecchio ispirata). Mah, comunque non posso certo giudicarmi da sola, quello lo farete voi, ammesso che sarete ancora vivi o non avrete chiuso la pagina prima della fine xD
Ho scelto di rappresentare il cosiddetto "triangolo" di Pokespe perchè mi piace un sacco (ma va) perchè Silver è il mio personaggio preferito (ah sì?), perchè 'sti tre sono uno spasso e ho iniziato a scrivere questa roba con l'intenzione di creare un brano semplice e diretto, ma, ahimè, non ci sono riuscita!
Spero che comunque qualcuno possa apprezzare il mio tentativo xD Anche perchè a questo esperimento è probabile che ne seguiranno altri!
Saluti : D
  
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