Non dormo più notti tranquille. Non da quando è successo. Quella notte io non ero in casa, e mi chiedo se sia stata davvero una fortuna, con quello che sto vivendo.
Il 16 Maggio, tre settimane fa, qualcuno è entrato in casa mia ed ha fatto a pezzi -letteralmente- mia moglie. Mia moglie, con cui ho passato 2 anni della mia vita.
Una vita d'inferno, certo, ma mai le avrei augurato una morte simile.. Né a me una simile disgrazia.
Avevamo litigato per l'ennesima volta, quel giorno, ed io avevo passato la giornata fuori, il più possibile lontano da lei, e la sera fuori, a bere.
Da quella notte non ho più bevuto un goccio.
Quando sono tornato a casa (era tardi, quasi mattina) ho trovato la polizia ad aspettarmi. A quanto mi hanno detto erano stati avvisati dalla vicina, svegliata da urla terribili provenienti da casa mia. Corsi dentro, nonostante gli agenti avessero cercato di non farmi entrare, per non contaminare le prove.. E per non vedere.
La mia casa, il mio "nido d'amore", come mi piaceva chiamarlo nei primi mesi di matrimonio, era lordato di sangue e viscere, che lerciavano le tende bianche, il tappeto, i muri.
Mia moglie. Mia moglie che tanto avevo amato, e tanto odiato, non era più altro che quella carcassa mutilata che pendeva oscenamente dal lampadario.
Allora vomitai. Ancora oggi, ogni volta che quell'immagine mi torna alla mente, mi trattengo a stento dal ripetermi. Ma non è solo quell'immagine che mi ossessiona.
La notte sento la sua voce. Mi sussurra nelle orecchie.
Mi chiede perché, perché non ero con lei quella notte.. Perché non sono morto anch'io.
Lo fa tutte le notti, appena sono a letto, nel nostro letto: grande, spazioso abbastanza da dormire separati, ormai da mesi, con due cuscini a testa contro le cervicali.
Lei aveva tanta cura di sé.. E ora continua a tormentarmi, la notte, chiedendomi perché è morta, perché il suo corpo è stato così mutilato e la sua bellezza oltraggiata..
..Non sono impazzito, lo giuro. L'ho temuto, vedendo quell'orrore, ma non l'ho fatto.
Dopo la fine delle indagini, accertato il mio alibi e archiviato l'assassinio come "opera d'ignoti", ho fatto ripulire la casa da cima a fondo, e bruciato i mobili dentro cui.. Era stata ritrovata. La polizia non ha trovato tutti.. I pezzi, di mia moglie.
In particolare, la sua testa non è stata ritrovata. Il suo bel viso, che un tempo avevo amato e desiderato follemente, era scomparso, a detta della polizia.
E lei mi chiede perché. Perché non l'hanno cercata abbastanza. Me lo urla nella testa, la notte.

È sera, ed ho paura di dormire. Ho paura di andare a letto e sentirla di nuovo. Cerco di convincermi che è solo nella mia testa, ma sotto sotto so che non è così. Poggio la testa sul cuscino, e aspetto.
Non parla, ma so che c'è, la sento vicina.
Tutto d'un tratto mi accorgo di un verme grasso e schifoso che sbuca da sotto i cuscini.
Lo schiaccio nervosamente, spaventato, e i suoi resti mi macchiano il materasso. Che schifo. Alzo il primo cuscino, quello su cui poggio la testa, per vedere da dove provenisse quel verme.
Il cuscino sotto si sta muovendo.
Prendo la stoffa bagnaticcia del cuscino e la strappo in un punto, da cui esce del cotone, e in mezzo ad esso, una colonia di larve. Schifato e terrorizzato, getto a terra il cuscino, lontano dal letto.
Sento un tonfo. Come se il cuscino contenesse qualcosa di solido.
Con le mani tremanti, quasi impazzito dall'orrore, mi avvento sul cuscino e ne strappo completamente la federa.
Tra il cotone, il puzzo nauseabondo e le larve, il volto putrefatto di mia moglie mi scruta dalle orbite vuote.