Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto
Ricorda la storia  |      
Autore: Perusgree    17/08/2011    3 recensioni
Era l'uomo che al mattino lo svegliava cantando "Alouette" nel suo francese smangiucchiato, portandogli un croissant del supermercato pieno di crema al cioccolato.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Midnight ghosts-







Notte. Notte fredda di mezza estate. Nel cielo brillava una luna piena che illuminava la stanza disadorna di ogni cosa che l’avrebbe resa meno intima di quanto non fosse.
Colin era sveglio, e guardava il cumulo di lenzuola in cui si era trasformato Jared. Se c’era una cosa che egli amava infatti, oltre ai baci sul naso e alle carezze sulla schiena, era avvolgersi completamente nelle lenzuola, costringendo Colin a recuperare un vecchio plaid dall’armadio per non morire di freddo. Dall’ammasso bianco spuntavano soltanto il viso e diverse ciocche di capelli castani. Aveva la bocca semiaperta, e Colin riusciva a sentire il lieve russìo  che produceva il suo respiro.
Quella sera avevano chiacchierato come due novelli fidanzatini, accarezzandosi e dandosi lievi baci. Poi Jared si era addormentato sul petto sul petto largo di Colin ed in un batter d’occhio, a furia di rotolare da una parte all’altra, era finito avvolto nel lenzuolo come fosse un bozzolo.  Colin invece era rimasto sveglio, soffrendo di una dolce insonnia che gli permetteva di ammirare il suo amante anche mentre giaceva con Morfeo.
Si dice che alcune persone diventino più belle durante il sonno, e Colin pensava che, alla luce della luna, quel ragazzo assumesse davvero un aspetto quasi divino. Eppure quel ragazzo era un uomo.  Ed era il suo uomo.

Era quell’uomo che un giorno gli era saltato al collo come un bambino, urlando felice: “Ho scritto una canzone su di noi!” e, baciandolo con amore sulle labbra, l’aveva trascinato in camera da letto e l’aveva fatto sedere a terra. Colin aveva appoggiato il mento sul suo ginocchio magro, guardandolo armeggiare con la chitarra e diversi foglietti scarabocchiati. Poi Jared aveva cominciato a cantare. E le lacrime avevano iniziato a scorrere senza preavviso sul volto di Colin. A canzone finita aveva il volto completamente bagnato.
“L’ho intitolata A modern Myth” gli disse scompigliandogli i capelli. Colin tirò su col naso: “Un titolo azzeccatissimo” e sorrise.

Era quell’uomo che l’aveva portato su una collina da dove poteva vedere il panorama di tutta la città illuminata come una giostra. “Di solito vengo qui da solo per … pensare.” aveva detto seduto sul prato “Ma ho creduto che ti sarebbe piaciuto venire. E comunque volevo condividere tutto questo con te”.
E per consacrare a loro quel luogo avevano fatto l’amore. Lì, sul prato, lentamente, come fosse un’antica danza.

Era quell’uomo che al loro “primo appuntamento” l’aveva portato in un ristorante vegetariano dove lui aveva chiesto una bistecca al sangue, ricavando uno sguardo allibito dal cameriere ed uno di fuoco da lui.

Era quell’uomo che, dopo la sua colossale figuraccia da Letterman, l’aveva accolto con un mazzo di fiori dicendo: “Anche tu mi fai dubitare della mia eterosessualità, sta tranquillo.”

Era quell’uomo che, con il volto rigato di lacrime ed il naso che colava, gli aveva urlato: “Alcolizzato! Sei un fottuto alcolizzato! Maledetto, bastardo, figlio di puttana di un alcolizzato!” mentre lanciava le bottiglie della sua scorta contro il muro, formando sul pavimento un oceano di cocci e liquidi, e mentre Colin si strappava i capelli e prendeva a pugni il muro del salone.

Era quell’uomo che aveva cercato di insegnargli l’arte della chitarra, indicandogli sempre le stesse note per rendergli il lavoro più facile.

Era quell’uomo che al mattino lo svegliava cantando “Alouette” con il suo francese smangiucchiato, portandogli un croissant del supermercato pieno di crema al cioccolato.

Era quell’uomo che un giorno gli si era presentato con i capelli tagliati in modo che ricordava uno scolapiatti, chiedendogli con aria innocente: “Come sto?” e ricevendo un “bene” soffocato dalle risa.

Sporgendosi un po’ Colin poteva vedere le sue scarpe nere e argento gettate in disordine vicino al letto. Le aveva comprate su suo consiglio, dopo un agguerrito ma comico battibecco che aveva fatto esasperare la commessa, che stava appiccicata loro addosso come una cozza.
Sorrise a quello e a tutti gli altri ricordi, anche ai più tristi, che conservava nitidi come fotografie nella sua mente. Erano passati anni da quando Efestione era diventato il suo Jared.
Avvicinò il suo volto a quello dell’americano,  e cominciò a strofinare il proprio naso contro il suo. A poco a poco gli occhi azzurri si aprirono.
“Cosa c’è, Cole?” chiese con la voce densa di sonno.
“Ho freddo, posso entrare nel tuo bozzolo?”
Jared emise una sottile risata e sollevò un lembo del lenzuolo, permettendo a Colin di infilarsi sotto e di abbracciarlo. Jared posizionò la testa nell’incavo tra il collo e la spalla e chiuse di nuovo gli occhi, sorridendo.
“Jay?”
“Mh..?”
“Tu credi ai fantasmi?”
Jared sbadigliò vistosamente. “Sì, a quelli del passato.” mugugnò “Perché?”
“Perché ti amo.”


 


Lol- Diverse parti del racconto sono inventate. Abbiate pietà. Aggiungo che i "ricordi" non sono in ordine cronologico, onde evitare incomprensioni :3

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto / Vai alla pagina dell'autore: Perusgree