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Autore: Stregatta    19/08/2011    3 recensioni
Ultimamente, l'angolino della sua mente addobbato a mo' di cartolina canadese psichedelica non sembrava più del tutto immune a ciò che stava accadendo fuori: occasionali immagini di combattimenti, di visi sconosciuti e persino pallide ombre di dolore fisico si intrufolavano nel suo bunker a prova di ogni creatura naturale e sovrannaturale.
{Devi solo sapere chi è Jimmy Novak, per il resto niente spoiler.}
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Prima di tutto, Castiel e Jimmy Novak non mi appartengono (sia lodato Kripke, sempre sia lodato).

In secondo luogo, ammetto di aver scritto questa fiction inserendola idealmente nel corso della quarta stagione senza aver effettivamente riguardato la quarta stagione e, visto che ho una pessima memoria, potrei aver cannato delle cose... Quindi mi scuso in anticipo.

In terzo luogo, questa è una specie di Destiel (troppo) sottintesa.

In quarto luogo, questo è il regalo di compleanno pr0n-free (sorry, darleeeeen') di Enny Doo Doo. ♥

In quinto luogo... Sì, è la prima volta che scrivo per questo fandom e sono un tantino intimorita. Non fateci caso e se me lo merito spernacchiatemi pure.


Cortesie per gli ospiti


Il piccolo molo di legno si estendeva verso il centro del laghetto, piatto e placido come uno specchio.
Il calore di un sole argenteo cadeva morbido e rassicurante su Jimmy come una coperta, senza scottarlo o soffocarlo nonostante brillasse ormai ininterrottamente da più di un anno nel cielo color pervinca, solcato da nuvole bianche e soffici come cotone che migravano pigre da un angolo all'altro, quasi sfiorando i profili delle colline viola scuro.
L'idea era buona, il rispetto dei dettagli millimetrico... Solo i colori di quella realtà alternativa, di quel fermo immagine di un paradiso ideale erano completamente sfasati.
Forse gli angeli vedevano i colori in modo diverso, rispetto agli esseri umani. O forse Castiel amava il viola in tutte le sue sfumature, semplicemente.
La luce fissa del sole tremolò per un istante e si alzò una strana brezza, che colpiva Jimmy come un blando stimolo elettrico ad ogni nuovo refolo.
La voce del suo ospite.


Jimmy.

- Buongiorno, Castiel. - pensò, disse o chissà cos'altro l'umano, sentendo l'eco delle sue parole rifrangersi sull'acqua, sulle colline, contro il cielo.

Non è giorno, è notte.

- Qui è sempre giorno... -

Come stai?

- Bene, è tutto nella norma. -

Appena smise di parlare, gli sovvenne che in realtà ciò non era del tutto vero.

Ultimamente, l'angolino della sua mente addobbato a mo' di cartolina canadese psichedelica non sembrava più del tutto immune a ciò che stava accadendo fuori: occasionali immagini di combattimenti, di visi sconosciuti e persino pallide ombre di dolore fisico si intrufolavano nel suo bunker a prova di ogni creatura naturale e sovrannaturale.

-... ok, quasi tutto. - ammise Jimmy alla fine, sospirando.

La brezza si era abbassata ed il sole brillava più fermo: Castiel stava ascoltando.

- Ti stai stancando del mio corpo? -

Vi fu un attimo di totale immobilità, tanto che Jimmy temette di essersi spinto troppo oltre nonché di essere nel giusto – poi Castiel rispose.

Non capisco.

L'umano esitò, prima di esporre ulteriormente i propri dubbi.

- Non lo so... Non ti sento allo stesso modo. -

Da qualche tempo, il legame che lo stringeva a Castiel sembrava... Non allentato, no – essere posseduto da un angelo era ancora come viaggiare incatenati ad una cometa, senza possibilità di rallentare o cambiare il tragitto da percorrere – ma ogni tanto qualcosa... Qualcosa andava storto, da un po' e non era in grado di comprendere il perché da solo, purtroppo.

- Hai un problema... Oltre all'Apocalisse, Lilith, Lucifero e tuo padre, intendo. - azzardò Jimmy.

Anche l'esitazione dell'angelo non era affatto normale.

Non mi sento a mio agio.

- Me ne rendo conto. -

Mi sto ponendo delle domande e forse tu hai le risposte che mi servono.

Stupito, l'umano ribatté: - … eh? Voglio dire, ti ringrazio per la fiducia ma dubito che un essere umano possa arrivare a chiarire le idee ad un angelo del Signore. -
Sorridendo, aggiunse: - Credevo addirittura che gli angeli non si ponessero domande. -

Siamo ben lontani dall'assomigliare all'idea tradizionale che voi umani avete di noi, lo sai.

Certo. Ormai da tempo Jimmy era al corrente del fatto che gli angeli non erano i guardiani amorevoli dotati di vaporose ali piumate che descriveva a Clare per sconfiggere la sua infantile paura del buio.
L'immagine di sua figlia venne e se ne andò in un baleno, seguita da quella di sua moglie, ma lasciò lo stesso un'impronta di nostalgia nella sua anima anestetizzata dalla Grazia di Castiel.
I sentimenti... Le emozioni... Era tutto troppo strano.

Il rapporto fra tramite e angelo è molto più complesso di quello che può intercorrere tra un demone ed il suo “vestito di carne”. La nostra non è un'invasione, l'anima del tramite viene salvaguardata nei limiti del possibile. Un'anima umana possiede un valore inestimabile, è impossibile non venirne toccati in qualche modo ed interagire con essa su alcuni livelli.

- Questo vuol dire che...? -

Io mi fido di te così come tu ti fidi di me, Jimmy. Il fatto che io possegga il tuo corpo non implica che io abbia intenzione di farne ciò che voglio senza scrupoli.

- Oh... Be', grazie, ma non sono sicuro di aver capito cosa stia succedendo. - disse Jimmy con sincerità.

Conosci la Bibbia.

- Naturalmente... -

Ricordi ciò che è scritto nel Levitico, suppongo.

- La consacrazione di Aronne ed i suoi figli? -

No.

- Lo Yom Kippur? -

No.

- Le leggi sul sabato ed il giubileo? -

No.

- La consacrazione dell'altare per... -

Levitico 18:22, Jimmy.

- Mhm... -

Jimmy mise a fuoco i ricordi che giacevano come fossero impacchettati da qualche parte dentro di sé, frugando alla ricerca del contenuto dei versetti nominati da Castiel.
Quando rammentò il tutto, mormorò titubante: -... l'omosessualità? -

Esattamente.

- Ok... Quindi? -

Cosa ne pensi?

Sempre più confuso, Jimmy non sapeva bene cosa volesse sentirsi dire l'angelo e decise di non osare troppo, all'inizio.

- Uh... Be'. Voglio dire, è una posizione piuttosto netta. -

Non avrai relazioni carnali con un uomo, come si hanno con una donna: è cosa abominevole.

Jimmy annuì, riconoscendo la citazione.

Credi che conoscere carnalmente un uomo sia un abominio degno di morte?

Forse era la prima volta nella sua vita che Jimmy si poneva il quesito con serietà: essendo fermamente convinto che l'amore del Signore rappresentasse il punto di partenza e di arrivo dell'esistenza degli uomini, trovava difficile paragonare il peccato di sodomia – una sorta di amore “diverso” - all'omicidio o al furto, per quanto le Scritture fossero abbastanza chiare in merito alla bestialità dell'atto. Si era abituato a pensare all'omosessualità come ad una deviazione più accettabile di altre, poiché non implicava spargimenti di sangue o danni morali per chi non vi fosse coinvolto, e come sempre cercava semplicemente di non ergersi a giudice di questioni la cui risoluzione spettava a Dio e nessun altro.

Si limitò a constatare: - È scritto nella Bibbia, è parola di Dio. -

Il calore irradiato dal sole parve aumentare, mentre la corona dell'astro tremolava e il vento solleticava l'umano più insistentemente.

Jimmy, tu credi che l'omosessualità sia un peccato mortale?

L'uomo si strinse istintivamente nelle spalle, mentre un lungo, lentissimo, brivido veniva a scuoterlo dopo un anno di quiete pressoché assoluta.
Un frammento di mondo reale gli riempì l'anima per meno di un attimo di colori nuovi, veri, in maniera talmente repentina che quasi non riuscì a riconoscere i contorni di quell'immagine.
Durò pochissimo ma fu incredibilmente intenso, tanto che riuscì a trattenerne il ricordo per svariati secondi. Si trattava di un'emozione della quale molti mesi prima conosceva la natura ma ora appariva tutto amplificato, difficile da afferrare... Forse perché non era più abituato o forse perché non era sua: aveva bordi più indefiniti, era incertezza lucida e pura devozione allo stesso tempo.
Tremando, senza idea di cosa fare, pensare o dire, Jimmy bofonchiò a fatica: - Scusami, ma non... Non ce la faccio. -

Forse ti sto chiedendo troppo... Sei un uomo molto retto ed osservante delle regole.

I raggi del sole smisero a poco a poco di fremere e la brezza si ritirò. L'angelo stava per richiudere la porta del bunker.
Un riverbero dell'emozione da poco provata si estese in Jimmy, attutito e quindi più sopportabile ed esaminabile.


Prima che l'ultimo soffio di vento cessasse, l'umano richiamò l'angelo.

- Castiel! -

Il crepitio che avvertì su di sé incoraggiò Jimmy a continuare: - Di solito si dice... “Odia il peccato, non il peccatore.” -

Un attimo dopo, il paesaggio tornò ad essere una cartolina e l'umano riguadagnò la sua stasi.

   
 
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