Ciao, Firenze.
Mi mancherai come il sole manca alla luna,
come l'alba manca al tramonto,
come il cielo manca al mare.
Ho amato, sognato e sorriso,
mentre passeggiavo con il cuore in pace fra i viali della tua anima.
Ho scritto poesie con inchiostro di luce sui marciapiedi,
ho ritagliato fogli di nuvole dal cielo
e li ho fatti galleggiare sull'acqua.
Ho ammirato il cielo e ho pensato al mare,
mentre un artista antico disegnava un sorriso sull'arco delle mie labbra.
Ho camminato a lungo e senza meta,
facendomi guidare dal vento e dalle sue carezze sul mio viso.
Mi sono stesa su prati verdi e ho lasciato che annegassi nell'erba della vita,
sfiorando delicata ogni petalo di fiore,
ogni gioia e ogni dolore.
Ho corso per ore e ore senza mai fermarmi,
fino ad arrivare laddove una grande cascata di luce mi attendeva.
Ci sono passata attraverso; l'acqua scivolava inesorabilmente sulle mie membra,
lavando via ogni sofferenza.
Poi tutta quell'acqua si è tramutata in una leggera pioggia estiva:
le sofferenze erano improvvisamente ritornate ad affliggere il mio cuore,
e sentivo gli occhi lucidi mentre la pioggia che pioveva su di me si confondeva con le mie lacrime.
Firenze piange al mio addio.
E io con lei.