Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: AntoBill    19/08/2011    2 recensioni
Anastasia, una ragazza di 17 anni, non ancora compiuti, quest'anno frequenta il quarto anno del liceo, è una ragazza normale, ha delle amiche stupende solo che ... c'è Max. Ragazzo con il quale non va per niente d'accordo sin dal primo anno. Ma qualcosa cambierà ... E se sotto il loro odio, reciproco, ci fosse qualcosa ...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1. : RITORNO A SCUOLA

Anastasia, una ragazza di 17 anni, non ancora compiuti, alta, capelli castani e occhi marroni. Aveva poche amiche che si chiamavano Teresa, Stefania, Valentina  e Serena. Ormai erano diventate un gruppo. Ad Anastasia non piaceva la scuola, ovviamente preferiva dormire quasi un giorno intero, però neanche le dispiaceva , diciamo che studiava solo perché non dovesse studiare altri anni. Settembre si avvicinava e da una parte era contenta perché avrebbe rivisto le amiche che le era impossibile vedere in vacanza, ma dall’altra parte non lo era per niente.

Quella mattina mi svegliai alle 6, come al solito, feci colazione, mi vestii con dei vestiti semplici, non ero appariscente e mi diressi alla fermata degli autobus. Avevo delle occhiaie che toccavano fino a terra e sembravo una zombi da come camminavo. Dopo qualche fermata salì in autobus Serena e mi abbracciò con foga.
-          ANASTASIAA ! Mi sei mancata un casinooooo – e mi saltò addosso con tutto il suo peso
-          Ciao Serena sei mancata anche a me
Facemmo  tutto il tragitto parlando della nostra  estate, purtroppo non ci erano potute vedere e allora avevamo un casino di cose da dirci. Scendemmo alla fermata della  scuola e fummo raggiunte dalle altre che ci stavano aspettando. Ci abbracciammo calorosamente e iniziammo a parlare. Arrivammo in classe un po’ in anticipo, cosi potevamo prenderci i posti che volevamo. Dovetti,  però, sedermi da sola, perché eravamo dispari e mi sedetti  nei banchi da due davanti alle mie amiche. Intanto iniziarono ad arrivare i compagni, ci salutammo e finalmente suonò la campanella. La prima ora, per nostra sfortuna, avevamo la professoressa di storia, che iniziò con la sua voce stridula a presentare il programma dell’anno, precisamente il quarto di anno. A me veniva già sonno, io ODIAVA A MORTE la storia sin dalle elementari. La professoressa non riuscì a finire la frase che venne interrotta da una brusca entrata. Max Pelletti, l’essere più schifoso che esisteva sulla terra . Era un incrocio tra un bradipo e una lucertola viscida. Lo odiava con tutta me stessa e il sentimento era reciproco tra noi, non correva buon sangue, anzi erano ormai tre anni che bisticciavamo peggio di una lotta di wrestling, a parole però,  anche se l’anno scorso c’era mancato poco alle mani.
-          Scusi Prof. ma ho perso l’autobus – scusa più vecchia di quella non poteva inventarsi, pensai
-          Ritieniti fortunato che è il primo giorno ! Che non capiti più e ora siediti
Con gli occhi cercò un posto su cui sedersi e si rese conto che l’unico libero era quello accanto a me
-          Prof ma dove mi siedo i posti sono tutti occupati ? – chiese anche se sapeva già la risposta
-          Senti Pelletti stai interrompendo la lezione per cui siediti li e stai buono !
-          Ma prof. ..
-          Prof un corno o ti siedi o ti becchi una nota ! – disse più tosto alterata
Prese il suo casco e si sedette vicino a me che mi appiccicai al muro pur di non essere toccata da lui.
-          Per caso vuoi sfondare il muro? Guarda che poi ti tocca pagarlo – mi disse con quella sua espressione da rincitrullito che si ritrova
-          Che cavolo vuoi ! Non voglio essere infettata da te ! – dissi abbastanza alterata
-          Non ti preoccupare nemmeno io ci tengo, ragazzina – disse con il suo solito tono arrogante
Quel giorno stava risultando più tosto pesante. Arrivò ricreazione e la classe iniziò ad uscire. Presi la mia merenda e cercai di uscire dal mio posto, solo che quel rettile si stava facendo la sigaretta con tabacco, filtri e robe varie e con la sedia era totalmente attaccato al banco dietro, cosi che non potessi passare. Gentilmente chiesi “permesso” , ma lui continuò la sua seconda sigaretta facendo finta di non sentirmi. Ormai tutti erano usciti e c’eravamo solo io e lui. Mi Sali una rabbia feroce che presi a dargli calci alla sedia.
-          Ehi!  Ma sei cretina mi fai cadere tutto il tabacco ! – mi disse incazzato
-          Be non è un mio problema e non lo farei, se tu mi lasciassi passare ma visto che vuoi rompere stamattina, allora rompo anche io – dissi, quasi sbraitandogli addosso
-          Scusami non ti avevo sentito – mi disse ovviamente sfottendomi e si mise più sotto con la sedi per farmi passare
Alzai la testa e senza ringraziarlo passai, solo che lui mise fuori il piede e mi fece lo sgambetto, rovesciando cosi la mia merenda ,compreso il tè che a contatto con il pavimento, mi scoppiò addosso.
-          Oh scusami mi dispiace – disse contenendo una risata
Mi alzai gli rivolsi il mio sguardo più atroce possibile e andai in bagno a levare il più grosso dalla maglia.
La ricreazione passò e arrivai in classe giusto il tempo prima del suono della campana e mi accorsi delle risate dei miei compagni , lo sguardo imbarazzato e dispiaciuto delle mie amiche e quello divertentissimo del rettile viscido. Mi sedetti e prestai attenzione alla lezione di diritto.
-          Stupenda la maglia nuova marca? Come si chiama? – mi disse quel cretino di Max interrompendo la lezione e umilandomi davanti a tutti, i quali iniziarono a ridere. Io non risposi e pregai che arrivasse la fine dei quella giornata.
Raggiunsi la stazione degli autobus insieme alle mie amiche chiacchierando, quando una moto mi passo accanto andando sopra a una pozzanghera di acqua, visto che aveva piovuto ieri sera e mi inzuppo i pantaloni urlandomi  - Sei stupenda cosi – riconoscendo chi fosse, abbassai la testa e guardai per terra sentendomi osservata da tutti .
Arrivai a casa e mia mamma mi chiese che ci facevo macchiata cosi e le raccontai tutto. Andai in camera mia mi cambiai, mangiai e poi salii di sopra. Io e lui non siamo mai andati d’accordo, mai in tre anni passati tra battibecchi e basta. Lo odiavo più di prima e sicuramente avrebbe avuto vendetta.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: AntoBill