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Autore: Wren    24/04/2006    2 recensioni
Watanuki rinviene un vecchio libro dei Fratelli Grimm nel magazzino di Yuuko... Può mai qualcosa trovato là dentro rivelarsi normale? (WatanukiXDoumeki)
Genere: Romantico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raperonzolo

Raperonzolo

 

 

 

 

 

“…eh?”

Watanuki onestamente non sarebbe riuscito a dire molto altro. Un attimo prima era in una delle familiari vie della sua città e tutto era perfettamente normale. Aveva solo allungato il braccio per passare a Doumeki il libro e…

“Maledetta Yuuko! Me lo sarei dovuto aspettare da un libro suo!” esclamò infuriato Watanuki rischiando di perdere il suo bel cappello piumato.

E quello era certamente il minore dei suoi mali. Era già piuttosto difficile stare in groppa ad un grande cavallo bianco senza aver mai preso lezioni di equitazione nella sua vita, ma farlo vestito in quel modo lo preoccupava ancor di più.

Poteva anche passar sopra al cappello ad ampie falde ornato di una lunga e soffice piuma colorata, alla casacca imbottita ricamata in oro e argento, alla camicia a maniche larghe ed a sbuffo e al paio di ingombranti stivali di cuoio con fibbia. Però la calzamaglia azzurrina proprio non la digeriva.

Era ancora impegnato a tirare e risistemare lo scomodo indumento mentre cercava di non far imbizzarrire il cavallo, quando ecco che udì una voce chiamarlo dal lato della strada.

“Ehi! Signor Principe!”

Watanuki alzò lo sguardo e vide che stava passando accanto ad una piccola casetta di pietra e legno, circondata da un povero ed arido orto. Una donna in abiti da contadina agitava una mano in sua direzione, e il ragazzo dovette avvicinarsi per rendersi conto di chi si trattasse.

Yuuko-san!” esclamò esterrefatto.

Preso dalla foga di scendere dal suo bianco destriero, si impigliò nella staffa e rovinò a terra.

“Santo cielo, Watanuki… devi fare pratica, non sei molto credibile come principe!” esclamò allegramente la donna.

Yuuko-san! Dove siamo? Cos’è successo? PERCHE’ SONO VESTITO COSI’???

Yuuko rispose all’ondata di domande con un’altra risatina.

“Vieni in casa… vedrò cosa posso spiegarti!” lo invitò poi avviandosi verso il piccolo uscio.

Incespicando nelle calzature troppo grandi Watanuki la seguì.

“Vedi, in questo momento sei dentro ad una fiaba…” esordì lei accomodandosi su una semplice sedia di legno. Quell’ambiente povero si addiceva davvero poco alla donna.

“Sono finito nel libro? Nel senso di… DENTRO al libro?” Watanuki maledì sé stesso per essersi fatto convincere a prenderlo.

“Esatto!”

Ma com’è possibile?”

Vedi… i Fratelli Grimm scrissero le loro favole basandosi su fatti realmente avvenuti. Una strega citata da loro non prese particolarmente bene il ritratto poco lusinghiero che avevano fatto di lei e maledisse il libro. Da allora chiunque leggesse un loro libro ci finiva dentro e dato che questo non aiutava certo le vendite del libro i Fratelli decisero di tenerlo nascosto. A quei tempi viaggiavano molto e fu così che capitarono nel mio negozio. Io tolsi la maledizione e chiesi in cambio la copia del primo libro maledetto. Non trovi che sia divertente vivere nelle favole ogni tanto?”

Watanuki ne aveva già del fatto che Yuuko avesse conosciuto i Fratelli Grimm e che lui si trovasse attualmente in una loro fiaba, considerare anche il tutto divertente gli pareva davvero troppo.

Yuuko-san, come facciamo ad uscire da qui?”

“Beh… devi finire la storia!”

“Come?!”

“Vedi in questo momento sei in una fiaba, giusto? Il libro non ti farà uscire finché la fiaba non sarà finita!”

Ma puoi sicuramente fare qualcosa tu!”

“A dir il vero no, non posso! Io non sono nel libro. E’ il libro che usa le immagini delle persone che conosci per gli altri personaggi della storia!”

“Ma allora come fai a sapere tutte quelle cose se sei solo un personaggio?”

“Io sono sempre e comunque io!”

Watanuki sospirò. Si sarebbe dovuto aspettare una risposta del genere. Improvvisamente un pensiero gli colpì la mente.

Doumeki! Doumeki era con me quando sono entrato nel libro! E’ finito qui anche lui?”

“Probabile… Se è così prima o poi lo incontrerai! Dovresti preoccuparti di finire la storia!”

Watanuki si rassegnò ad indossare per altro tempo ancora quei vestiti imbarazzanti.

E che dovrei fare?”

“Oh giusto!”

Yuuko parve ricordarsi di qualcosa di molto importante. Tutto ad un tratto la sua espressione cambiò e divenne afflitta.

“Principe… La strega ha rapito la mia bambina quando era ancora in fasce e la tiene da allora prigioniera in un’alta torre! Ti prego, salvala!” pianse disperata.

Cosa???”

“Avanti Principe, corri a salvarla!”pianse ancora più forte Yuuko spingendo Watanuki fuori dalla casetta. Il ragazzo venne praticamente rigettato sul cavallo.

“Sono commossa dal vostro coraggio, Principe!” esclamò la donna dando una sonora pacca sul fianco del destriero, il quale partì al galoppo costringendo Watanuki ad aggrapparsi disperatamente al suo collo per non essere disarcionato.

La candida creatura corse a perdifiato per monti e valli e Watanuki pensò che tutto quel viaggio sarebbe dovuto durare nella realtà molto di più. Ma era in un libro di fiabe,dopotutto. Di cosa poteva stupirsi ancora? Il paesaggio attorno a lui scorreva a velocità folle, come se si trovassi su un jet e non su un cavallo. Il suo stomaco, fiaba o non fiaba, cominciava a dare segni di cedimento e avrebbe certo rigettato i suoi ultimi tre pasti come minimo se il cavallo non si fosse finalmente fermato.

Watanuki si lasciò scivolare a terra, ringraziando gli dei di essere ancora intero. Solo una volta che si fu ripreso si rese conto di essere ai piedi di un’altissima torre di pietra bianca.

“Oh… arrivarci è stato più semplice del previsto…” constatò, speranzoso di essere presto di ritorno al suo mondo normale.

E Doumeki? Se lui avesse finito la storia senza trovarlo prima sarebbe rimasto intrappolato nel libro da solo? Watanuki a quel pensiero avvertì una stretta al cuore che decise di interpretare come senso di colpa e decise che dopo aver recuperato la tizia della torre avrebbe cercato Doumeki.

“Sì, ma come entro?”

Aveva nel frattempo fatto il giro di tutta la torre, ma di un ingresso non c’era nemmeno l’ombra. Che razza di idiota costruisce un torre senza porte???

“Stupido muro, fammi entrare!” sbottò dopo il terzo giro perimetrale e per la frustrazione colpì il muro con un calcio. Ovviamente il muro non si aprì e Watanuki avvertì una fitta di dolore alla gamba.

Improvvisamente gli tornò alla mente qualcosa. Una torre senza porte e una tizia rinchiusa in cima… Se si trattava di una fiaba dei Fratelli Grimm non poteva che essere quella.

“Ehi!!! Ehi tu lassù! Fammi salire!” gridò con quanto fiato aveva in gola rivolto verso l’alto.

Sperò ardentemente che non fosse come pensava, perché l’idea di scalare una torre non lo entusiasmava particolarmente.

Ed invece il capo di una lunga treccia bionda gli precipitò in testa.

“Oh maledizione…” imprecò sommessamente mentre si massaggiava la testa. Guardò in alto e sentì un nodo formarglisi in gola. A stento si vedeva fin dove la treccia arrivava.

Deglutì a fatica osservando quella corda improvvisata e , a suo parere, ben poco resistente. Non aveva altra scelta.

Facendosi forza e coraggio l’afferrò saldamente e si issò. I primi metri non furono poi troppo gravi, ma quando la distanza dal suolo era già considerevole, una fitta gli trapassò la gamba, facendogli la presa per un attimo e strappandogli un lamento di dolore. Doveva stare più attento a sfogare la propria rabbia contro solide mura di pietra la prossima volta.

Rimase a penzoloni per qualche secondo, rendendosi conto di non poter più né scendere, dato che sarebbe certamente caduto, né salire, considerando il male alla gamba. Era bloccato.

Proprio in quel momento disperato accadde una cosa del tutto inaspettata.

Watanuki si sentì trascinato verso l’alto, come se qualcuno all’altro capo della treccia lo stesse tirando su di peso.

“Forzuta la ragazza…” pensò ancora incredulo.

In men che non si dica raggiunse la finestra, abbandonò la presa sulla treccia e si avvinghiò al cornicione annaspando per issarsi dentro la stanza. Tanta fu la foga che l’ingresso trionfale di Watanuki si ridusse ad un ruzzolone per terra.

“Senti… non ho molto tempo, per cui…” iniziò a dire che ancora non si era rialzato, distruggendo definitivamente qualunque pathos quel momento potesse avere.

Alzò la testa e si risistemò gli occhiali sul naso per continuare la frase, ma le parole per poco non lo strozzarono.

Oi” lo salutò tranquillamente Doumeki.

“Cosa ci fai tu qui???” sarebbe stata la frase che Watanuki avrebbe gridato in una qualunque altra situazione. In quel momento l’unica cosa gli venne in mente fu “Perché sei vestito così???”

Doumeki se ne stava pacifico all’altro capo della stanza, avvolto da merletti, pizzi, volant, nastri di raso.

“Non saprei… mi sono ritrovato qui…” fu la risposta del ragazzo, che giocherellava con l’altro capo della treccia tra le mani.

“E perché saresti tu la principessa???” strillò nuovamente Watanuki.

“Non saprei… E’ un problema? Volevi farla tu?” replicò Doumeki con noncuranza.

“Chi vorrebbe fare la principessa???” si infuriò Watanuki prima di gettarsi contro l’altro nel tentativo di strozzarlo.

A metà dello slancio lo spazio attorno a loro si deformò. Si sciolse come se fosse stato dipinto e qualcuno avesse sparso del solvente sul disegno. Mentre attorno a loro si faceva tutto bianco, anche i loro vestiti so dissolsero lasciando il posto ai loro soliti abiti.

“E’ fatta!” esultò Watanuki.

“Non ancora…” tuonò una voce attorno a loro.

Watanuki si guardò tutt’attorno spaventato, mentre Doumeki restava calmo in ascolto.

“Prima vi devo fare una domanda!”

Quella voce non sembrava provenire da nessun luogo e da ogni direzione contemporaneamente.

“Qual è la morale di questa fiaba?” domandò.

“La morale???” esclamò Watanuki.

“Il messaggio che la fiaba insegna…” spiegò Doumeki.

“Lo so benissimo cos’è la morale, brutto scemo!” gli gridò contro il ragazzo.

“Sei rumoroso” e con questo l’arciere si tappò le orecchie e cercò di ignorare l’altro.

A quanto pare… non avete capito…” risuonò ancora la voce.

“Eh? No Aspetta!” si allarmò Watanuki.

“Se non capite, non posso farvi uscire…” e detto questo lo spazio bianco prese a tingersi di nuovi colori.

“Stupido Doumeki!” pensò il ragazzo “E’ tutta colpa sua! E io che mi ero QUASI preoccupato…”

Si voltò verso l’altro per riversargli qualche insulto addosso, ma vide i che i colori lo stavano coprendo, nascondendolo alla sua vista.

Si sarebbero separati di nuovo…

Non riuscì a comprendere perché, ma Watanuki sentì il suo cuore diventare pesante.

 

Continua…

 

Quali disavventure aspettano i nostri eroi? Riusciranno a capire qual è la morale della fic? Ma l’autrice stessa sa con precisione dove vuole andare a parare?

Scoprite questo ed altro nella prossima entusiasmante fiaba!XD

  
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