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Autore: Firefly Of Silence    24/04/2006    7 recensioni
E se Sousuke fosse ritirato dall'incarico di proteggere Kaname? E se invece arrivasse una nuova minaccia? E se FINALMENTE non fosse il Lambda Driver a fare la differenza, ma il sentimento più forte di tutti? Parecchie persone a bordo del De Daanan saranno costrette a rifare i conti... con felicità di alcuni e decisamente meno di altri!
Genere: Romantico, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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7- PROGETTI e DELLE SCUSE SPECIALI







La stanza, anche se spaziosa, era illuminata soltanto da una lampada posata su una consunta scrivania ingombra di cianfrusaglie. Mucchi di fogli, sigarette, bicchieri di vetro vuoti, bottiglie stappate, quaderni, briciole, qualche piatto sporco e incredibile a dirsi, anche un computer.

L'aria era greve e sapeva di fumo.

Un uomo dai lunghi capelli neri raccolti in una coda, camminava avanti e indietro davanti ad una finestra. I sottili occhi verde smeraldo scrutavano irrequieti il paesaggio oltre il vetro e con il viso scuro per la frustrazione, teneva i denti pesantemente serrati.

Si udì un bussare appena accennato, poi la porta della stanza si aprì.

Un uomo molto più giovane del primo entrò nel locale. Lunghi capelli argentei gli scendevano fino alla vita e gli occhi dello stesso colore avevano un'espressione rilassata.

L'uomo di fronte alla finestra raggiunse il nuovo arrivato con uno scatto -Ma dove diavolo eri finito?!- urlò rabbioso.

-Non sono affari che ti riguardano.- rispose piano l'altro senza scomporsi.

-Sacrè bâtard!- ringhiò l'uomo dagli occhi verdi -Allora dimmi cosa significa questo!- aggiunse tirando fuori dalla tasca un foglio piegato malamente.

Il giovane sorrise compiaciuto -Vedo che sei già stato avvisato.-

-Che cazzo significa?!-

-Sarebbe opportuno che moderassi i termini... comunque credo che tu abbia capito perfettamente cosa ciò significa.-

-Tu es... Non puoi farlo! Non potete farlo!-

-Davvero?- lo sguardo dell'uomo dai capelli argentei si fece tagliente -Hai violato il patto Gerard.-

-Cosa?! Tu es fou!-

-Avevamo stabilito niente contatti.-

Un lampo di comprensione attraversò gli occhi dell'altro -Ma io... volevo... mon dieu! Volevo soltanto spaventarla un po'!-

-Hai rischiato di mandare a monte tutto per un tuo stupido capriccio.-

-Ma vai a farti fottere! Sei peggio di una donnicciola, di cosa hai paura?! Lei non ricorda un bel niente e poi... a chi non verrebbe voglia di stuzzicare quella bambolina?!-

Il giovane sorrise e subito dopo colpì l'uomo con un potente schiaffo -Non ti permetto di chiamarla bambolina.- disse gelido.

-Bâtard! Questa me la paghi Testarossa!- urlò l'altro fuori di se e con un guizzo si gettò in avanti per ripagare l'affronto.





Kaname uscì dalla cucina del sottomarino tenendo gli occhi fissi sul pavimento.

Si sentiva la testa pesante e il dolore al petto, era a mala pena diminuito.

Prese d'istinto il corridoio a sinistra. A dirla tutta non era proprio sicura che fosse la strada giusta... ma tanto, giusta per dove?

Dove voleva andare? Da Melissa e dagli altri? Oppure... da Sousuke?

La seconda ipotesi l'attirava parecchio...

Ah, come no! E poi cosa gli dico?

Eccomi qui Sousuke, sai ti chiedo scusa, in verità non volevo dirti quelle brutte cose, solo che mentre mi baciavi mi è tornato in mente il momento in cui il fratello di Tessa mi ha strappato il mio primo bacio! Ah giusto non te ne ho mai parlato! Bé niente di cui preoccuparsi comunque, facciamo come se non fosse successo nulla ok?”

Kaname si morse un labbro. Assolutamente fuori discussione!

Però... però aveva così tanta voglia di vederlo!

-Va tutto bene signorina Chidori?-

La ragazza dai lunghi capelli blu fece un salto di quasi due metri -C-Che...?-

A pochi passi da lei, il Maggiore Kalinin, la stava osservando con occhio critico.

-Signor Kalinin!-

-Sono lieto che ricordi ancora il mio nome, signorina Chidori.- sorrise piano il militare.

Kaname si rilassò un pochino. Il Maggiore Kalinin era una persona, che chissà perché, nonostante il suo modo di fare austero le ispirava simpatia.

-Mi scusi non l'avevo sentita arrivare.- disse sorridendo.

L'uomo annuì -E' comprensibile. Forse non l'è mai stato spiegato, ma la pavimentazione del sottomarino è stata studiata a posta per ridurre al minimo i rumori creati dal continuo andirivieni del suo equipaggio. In questo modo si evita un eco alla lunga decisamente fastidioso-

-Ah...- rispose lei. Per quanto interessata, non le riusciva di prestare molta attenzione alle parole del Maggiore. La sua mente era decisamente incentrata su qualcos'altro... o per meglio dire, su qualcun altro...

-Sì molto utile.- riprese Kalinin -Ma piuttosto, è sicura di stare bene signorina Chidori?-

La ragazza lo fissò sorpresa -P-Perché me lo chiede?-

-Perdoni la mia invadenza, è solo che mi è parso che lei avesse un'aria un po' scossa. Se c'è qualcosa che posso fare...-

Lei lasciò andare una risata nervosa -M-Ma no, che dice! La ringrazio per la sua gentilezza, ma davvero, non c'è nulla di cui preoccuparsi! Magari è l'effetto del viaggio in elicottero, sa non ci sono abituata...-

L'uomo annuì -Mi rincresce che a causa nostra debba sopportare tutti questi fastidi.-

Kaname sbuffò borbottando sottovoce -Diciamo che la colpa è più di una persona in particolare...-

-Prego?-

-Ah, nulla!- esclamò lei sventolando una mano e pregando mentalmente che l'uomo non avesse sentito.

Kalinin la osservò in silenzio per qualche secondo poi disse -In ogni caso non ho ancora avuto modo di ringraziarla a dovere.-

La ragazza spalancò gli occhi -Ringraziarmi? E per che cosa?-

-Diciamo che alcuni dei nostri soldati non sono proprio il massimo della discrezione... per cui ho valide ragioni di credere che lei durante l'ultima battaglia, trovandosi per caso ad Hong Kong, abbia salvato non solo un mio subordinato, ma tutti noi e moltissima altra gente.-

Kaname arrossì leggermente -Ah... no... ecco... non è così, io...-

L'uomo stava per dire qualcosa, quando improvvisamente spostò lo sguardo oltre le spalle della ragazza e lasciò andare un breve sorriso -Le chiedo perdono signorina Chidori- disse tornando a fissarla -Purtroppo ho affari parecchio urgenti da sbrigare e per oggi non posso intrattenermi oltre, ma la prossima volta spero di aver modo di parlare con lei con più tranquillità.-

-Eh? Ah ma certo! non si preoccupi.-

-In ogni caso- aggiunse il Maggiore -Sono sicuro di lasciarla in ottima compagnia.-

-Come scusi?-

L'uomo fece un cenno con la testa e Kaname si voltò -Yek!- urlò la ragazza paralizzandosi -S-S-Sousuke!-

Il ragazzo dai capelli castani arrestò i suoi passi e alzò il capo -Chidori!-

-Ehm...- tossì il Maggiore -Bene. Ora vorrete entrambi scusarmi. Ah... Sergente Sagara.-

Il ragazzo, accortosi solo in quel momento della presenza del suo superiore, scattò sull'attenti -Si Maggiore?-

-Sono certo che lei potrà ancora una volta fare da guida alla nostra ospite.-

-Ah...-

Kalinin non gli diede il tempo di ribattere e con volto impassibile cominciò ad allontanarsi, lasciando soli i due giovani.





-Basta così.-

-Roger.-

L'arastoff si bloccò passando alla modalità di stand bye e Leonard Testarossa si avvicinò lentamente all'uomo che giaceva sul pavimento -Alzati.- ordinò.

L'uomo non si mosse.

-Non ho tempo da perdere. Avanti Gerard alzati.-

L'altro cominciò a tirarsi su con lentezza, quando fu finalmente in piedi, prima tossì sputando un po' di sangue poi, dopo essersi pulito, puntò i rabbiosi occhi verdi contro il suo interlocutore -Portarti dietro i tuoi giocattolini... davvero una mossa astuta! Dopotutto... nonostante tutte le arie che ti dai, non sei altro che un codardo!-

Il ragazzo dai lunghi capelli argentei rise educatamente -Può essere. Ma intanto non sono io, quello che continua a ringhiare pur avendo le spalle al muro.-

-Tu... tu e i tuoi maledetti amichetti! Che intenzioni avete?! Non potete cacciarmi! Sono io che vi ho passato tutte le informazioni!-

-Non ha la minima importanza.-

-Se mi eliminate non avrete mai la chiave!- urlò l'uomo in un ultimo disperato tentativo di ripresa.

Leonard sorrise -La chiave? Oh... mi dispiace che tu sia ancora così ingenuo.-

-Cosa?!-

-Ti riferisci al tuo animaletto domestico vero? Alla tua... vediamo, com'è che la chiami? Ah giusto! Alla tua cara Sophie.-

-Sacrè! Non è possibile! Voi...-

-Tranquillo è ancora tutta intera, abbiamo semplicemente prelevato i dati di nostro interesse.-

L'uomo dagli occhi verdi sembrò crollare -Non...-

-Inoltre- aggiunse il ragazzo -abbiamo il N.8 e poi... sai benissimo che in questo progetto, sono io ad avere il coltello dalla parte del manico. Neppure l'Organizzazione può permettersi di intralciarmi.-

Imprevedibilmente l'altro si mise a ridere sguaiatamente.

-Trovi la cosa tanto divertente? Oppure, hai del tutto perso la ragione?-

-L'ho capito! Ho capito tutto! E così... così ci speri ancora!-

Leonard corrugò le sopracciglia -Di che stai parlando?-

L'uomo smise di ridere e lo fissò con malevolenza -Quello che davvero ti preme non è lo scopo finale del progetto, in realtà vuoi solo farle ricordare tutto perché alla fine torni da te non è vero?! Ma stai giocando a un gioco pericoloso Testarossa! Lei potrebbe farsi anche molto male...-

-Basta.- disse il ragazzo -Non commettere l'errore di valutare le mie intenzioni così facilmente!-

-Oh siamo suscettibili eh?- continuò Gerard -Ma temo che avrai qualche problema. L'ho osservata sai Testarossa? Non vorrei spezzarti il cuore, ma devo essere sincero... sembra proprio che la tua bambolina se la faccia con quel moccioso!-

-Taci!-

-Che dici se la sarà già portata a letto? In questo caso avresti qualche problema vero? Bé non preoccuparti, anche se sembra una cagna in calore non vuol dire...-

-Taci ho detto!- urlò Leonard con il volto contratto.

L'uomo rise nuovamente -Che c'è? La verità fa male?-

-Ne ho abbastanza di te! La tua volgarità mi ha stancato. Portatelo via!-

Uno dei tre arastoff alle spalle del giovane si mosse al suo comando. In un istante immobilizzò l'uomo e dopo avergli iniettato meccanicamente una particolare droga per fargli perdere i sensi, lo sollevò bruscamente da terra e lo trasportò fuori dalla stanza.

Il ragazzo dai lunghi capelli argentei chiuse gli occhi e sospirò -Un idiota fastidioso...-

-Mr. Silver.-

Leonard si voltò verso la porta.

Un uomo basso e dalla corporatura robusta lo stava fissando con trepidazione.

-Signor Razof. Che ci fa qui? Mi ha forse seguito?-

L'altro sorrise compiacente -No, no di certo Mr. Silver! Sono qui per conto dell'Organizzazione.-

-Mmh... ci sono novità?-

-Si Signore. Il piano CR446 è stato terminato ed è richiesta la sua presenza per l'approvazione finale.-

Il ragazzo annuì -Molto bene. E' tutto?-

Razof si schiarì la gola -A dire la verità, il Consiglio vorrebbe sapere come ha intenzione di procedere con il progetto ACCESS. Visto che lei non ha ancora fornito dettagli...-

-Dì loro di non preoccuparsi. La ruota ha cominciato a girare, ma per il momento è ancora presto.-

-Ma Signore il Consiglio...-

-Ho io il comando di questo progetto. Gradirei che non mi stessero continuamente con il fiato sul collo.-

-Certo Mr. Silver!- rispose l'uomo irrigidendosi.

-Bene.- sorrise Leonard -In ogni caso...prima di tutto bisogna eliminare l'ostacolo più grande.-

L'altro rimase un attimo in silenzio poi corrugò la fonte -Si riferisce alla Mithril? Oppure all'Arbalest?-

Il ragazzo lo osservò con curiosità -Bé, anche, signor Razof.- disse passandosi una mano tra i capelli -Ma in definitiva... il nostro vero problema, è chi pilota quella macchina.-

-Intende...?-

-Esatto.-

-Capisco. Quindi sarà questa la sua prossima mossa?-

Il giovane sorrise -Come ho già detto, è ancora presto. In ogni caso gli concederò ancora un po' di tempo, perché potrebbe aiutare il risveglio, tuttavia...- Leonard tirò fuori dalla tasca un lembo di stoffa bianca portandolo alle labbra -Non gli permetterò di cogliere il fiore che mi appartiene.-





3... 4... 5...

Kaname si portò per l'ennesima volta, una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Erano passati cinque minuti buoni da quando il Maggiore Kalinin se ne era andato e da allora, ne lei ne Sousuke avevano minimamente accennato ad aprir bocca.

Osservò il ragazzo accanto a lei con la coda dell'occhio. Sembrava piuttosto teso, forse si sentiva in colpa... oppure era offeso? Poteva essere?

Lo vide sospirare appena, i profondi occhi grigi erano persi nel vuoto e i corti capelli ribelli, che tempo prima aveva tagliato con le sue mani, stavano cominciando a ricrescere.

Certo che... le era mancato talmente tanto...

Ma sei cretina?!

Accidenti! Guarda cosa andava a pensare proprio ora! Piuttosto, doveva parlargli! dirgli qualcosa! Qualcosa...

Sì, ma cosa?

La sua voce sembrava essere intrappolata in fondo alla gola.

Il giovane Sergente deglutì lanciando alla ragazza accanto a lui, l'ennesima occhiata di sbieco. Sembrava piuttosto calma, ma probabilmente, pensò nervoso, doveva essere ancora terribilmente infuriata.

La osservò mentre si portava una ciocca blu dietro l'orecchio con lo sguardo perso nel vuoto.

Certo che... le era maledettamente mancata...

Ma sei deficiente?!

Che cavolo gli veniva in mente in un momento così?! Invece che pensare a simili sciocchezze, doveva trovare un modo per chiederle nuovamente scusa!

Sembrava che non riuscisse a far altro che crearle fastidi... probabilmente... Wraith aveva ragione.

-Alla fine, sei solo un peso per lei.-

Scacciò quel pensiero con irritazione.

Ripensò invece alle parole di Kaname il giorno in cui gli aveva tagliato i capelli -Ho fiducia solo in te, Sousuke.-

Ripensò a quando, ad Hong Kong, sembrava tutto finito e lei era venuta a riprenderlo.

Ripensò al giorno che aveva detto a Bonta-kun di essere felice del semplice fatto che lui si fosse preoccupato per lei.

Ripensò alla volta che aveva indossato il kimono di sua madre salvandolo all'ultimo minuto.

E addirittura ripensò a molto prima. Quando nella foresta, a Khanka, dopo che lui gli aveva puntato la pistola contro perché lei si rifiutava di proseguire da sola, gli aveva detto sorridendo che non le faceva paura, che ormai si fidava di lui, che se fosse rimasto al suo fianco avrebbe potuto sopportare anche i tormenti peggiori e che sarebbero tornati a casa insieme.

Dopotutto... anche se lo sgridava continuamente... forse... sembrava che a lei non dispiacesse così tanto averlo al suo fianco...

Sospirò. Questa volta però, l'aveva davvero fatta troppo grossa.

Che scuse poteva trovare?

Poteva dirle che non si era accorto che stesse scherzando... no, fuori questione! Davanti a lei sapeva di essere un pessimo bugiardo, se ne sarebbe accorta in quattro e quattro otto.

Doveva dirle la verità. Era l'unico modo... ma il problema era che nemmeno lui sapeva spiegarsi quale fosse davvero la verità... il motivo per cui l'aveva baciata era...

-Sousuke.-

La voce di Kaname lo fece tornare bruscamente alla realtà -Sì!- esclamò scattando di riflesso sull'attenti.

Vide gli occhi di lei dardeggiare -Insomma Sousuke! Non sono uno dei tuoi superiori!-

-Ah... ecco...- balbettò lui cominciando a sudare -Chidori mi disp...-

-No.- lo interruppe la ragazza abbassando il capo -Non sei tu...-

-Chidori?-

Passarono alcuni interminabili secondi di silenzio, poi lei intrecciò le dita delle mani e si inchinò leggermente in avanti -Perdonami.- disse fissando il pavimento.

Il Sergente spalancò gli occhi a dismisura -Perdon... Chidori ma tu... Perché dovrei...?-

Kaname sentì il cuore mancarle un battito.

Perché dovrei...?

Cosa... cosa voleva dire?!

Alzò gli occhi di scatto cercando il viso di lui.

Le gambe le tremarono.

Un'espressione dura era dipinta sul suo volto e i pugni delle mani erano pesantemente serrati.

-Io ecco... perché...- balbettò la ragazza sfuggendo il suo sguardo e cercando di sorridere il più naturalmente possibile -Ma sei scemo?- esclamò acquistando un'aria spavalda e mettendosi le mani sui fianchi -Non avrai certo creduto che prima dicessi sul serio! Insomma soltanto uno stupido avrebbe potuto pensare che... e comunque potresti avere almeno la decenza di accettare le mie scuse no?! Dopotutto sappi che non è affatto facile per me! Io... perché...- la voce le si spezzò all'improvviso e una lacrima traditrice le scivolò piano sul viso -Ah!- esclamò lei passandosi veloce una mano sulla guancia -No... questa... non è come credi... io...-

Ma non riuscì mai a finire la frase, perché Sousuke decise di stupirla per la seconda volta.

Con un gesto istintivo il ragazzo la circondò con entrambe le braccia e la strinse con forza a se.

Kaname trattenne il respiro.

Cosa...?

-Sono un idiota.- disse lui appoggiando la guancia sul capo della ragazza -Non solo ti ho abbandonato per la seconda volta, ma sono anche arrivato al punto...- si bloccò.

Lei sentì la presa farsi più forte.

-Perché tu? Perché sei tu a chiedermi scusa?!- esclamò infine tutto d'un fiato.

La ragazza dai lunghi capelli blu sussultò. Ma allora era questo... era per questo che prima...

Sollevò le braccia e lo circondò a sua volta -Stupido! Stupido io... io non avrei dovuti dirti quelle cose! Non le pensavo! Ero solo... nervosa e...-

-Va bene.- sussurrò lui sempre tenendola stretta -Lo so.-

Kaname non poteva crederci. Sentì il cuore farsi più leggero, il dolore che fino a poco fa la stava tormentando era sparito.

Fu in quel momento che prese consapevolezza della situazione.

Era tra le braccia di Sousuke, lo stava abbracciando... ma prima di tutto, lui stava abbracciando lei!

Si mosse appena, parecchio imbarazzata.

-Chidori?- la chiamò piano lui.

Oddio questo era davvero troppo!

La sua voce, il suo respiro vicino all'orecchio, il suo profumo... sentì qualcosa di caldo muoversi in infondo allo stomaco.

-S-Sousuke...- balbettò restando immobile e cercando disperatamente di trovare qualcosa di sensato da dire.

-E' tutto a posto?- chiese il ragazzo.

Kaname non ci capiva più niente -Io... forse sarebbe meglio se...- sussurò serrando gli occhi e sciogliendo bruscamente l'abbraccio.

-Chidori?-

Lei non riusciva a guardarlo negli occhi, sentiva la testa girarle -V-Va tutto benissimo!- esclamò con una risata forzata, mentre arretrava velocemente verso la parete.

Doveva trovare assolutamente un appiglio!

Ma in tutta quella confusione, mise improvvisamente un piede in fallo e scivolò all'indietro -Uah!-

-Chidori!- il ragazzo l'afferrò prontamente per la vita scongiurando la caduta.

Probabilmente però, Kaname avrebbe preferito di gran lunga rompersi anche una gamba, piuttosto che ritrovarsi nella successiva situazione.

Ovvero, esattamente al punto di partenza.

Tra le sue braccia di Sousuke, col viso appoggiato sul suo petto.

Non che le dispiacesse... anzi! Il problema era tutto l'opposto!

-Dovresti fare più attenzione.- disse serio lui.

-Cosa?!- esclamò la ragazza, riacquistando un po' della vecchia se stessa -Non mi sembra che proprio tu, che non fai altro che combinare casini, abbia il diritto di venimi a dire una cosa del genere!-

Si aspettava che lui si irrigidisse come suo solito e invece, Sousuke si limitò a fissarla intensamente, come se avesse appena scoperto qualcosa.

-E-E adesso che c'è?-

Incredibilmente lui sorrise, un sorriso caldo e altrettanto raro -Niente, è solo che... mi sei mancata.-

Sentirgli dire quella frase, così, con quell'espressione, con quella sincerità spiazzante...

Kaname lo sapeva.

Quel calore, quell'ingenuità un po' maldestra, quel suo modo di comportarsi, di essere sempre e irrimediabilmente Sousuke... erano proprio quelle le cose che le erano mancate di più.

Lo abbracciò di slancio sull'orlo delle lacrime -Scemo!- esclamò, poi non sapendo neanche più lei quello che faceva, alzò la testa di scatto e senza sciogliere l'abbraccio si alzò in punta di piedi fino a che non arrivò ad unire le sue labbra con quelle di lui.

Sousuke rimase paralizzato.

Cosa...?

Fino a un attimo prima si sentiva in colpa perché...

Stava accadendo sul serio?

Lei... lo stava baciando?! Chidori, Kaname Chidori...

Perché...? Come...?

Come doveva comportarsi?!

In teoria avrebbe dovuto fermarla, dopotutto era in servizio e poi lei era una sua missione...

Qualcosa di sconosciuto ma di fin troppo simile alla rabbia, gli invase la mente.

No che non lo era dannazione! Non più! Non era più una sua missione!

Sua.

Non più.

Sarebbe stata di qualcun'altro?

Ma... era lavoro. Si parlava di lavoro dannazione! A che stava pensando?!

Però... lo stesso... sua... gli piaceva pensarlo...

E l'idea di perderla... di perderla per sempre... lo sapeva... lo sconvolgeva più di ogni altra cosa.

Perché?! Perché lei... così?!

Poi in un attimo ogni domanda si ripiegò su se stessa e venne cancellata come se non fosse mai esistita. Rabbia, confusione, insicurezza... erano sparite.

Ora tutto ciò che esisteva era lei.

Dio! Già prima a tenerla così stretta... a sentire il suo respiro, l'odore dei suo capelli...

Non capiva quello che gli stava succedendo. Non riusciva più a pensare razionalmente.

Forse era uno sbaglio... magari lei se ne sarebbe pentita... poteva ferirla...

Inconsciamente portò una mano dietro alla sua testa stringendole i capelli, Kaname si lasciò sfuggire un leggero gemito.

E a quel punto, lui si arrese del tutto.

La ragazza intanto, incapace di spiegarsi la dinamica di ciò che aveva appena fatto, sentiva la testa svuotarsi lentamente.

Subito, nonostante i pensieri confusi, aveva provato un attimo di terrore in vista di una sua qualsiasi reazione negativa, ma quando le aveva infilato una mano tra capelli accettando il suo bacio... aveva completamente smesso di pensare.

Avvertì improvvisamente l'altra mano di lui, che fino ad allora le aveva stretto la vita, scorrerle veloce lungo la schiena.

Kaname rabbrividì e istintivamente imitò quel gesto, facendo scorrere le mani tremanti sulla schiena del ragazzo, poi aggrappandosi alla sua divisa gli si premette contro con più forza.

Lo sentì sussultare e subito dopo, sentì il suo respiro farsi più irregolare.

Oddio così non andava, pensò lei, in quel modo avrebbe perso del tutto la testa!

Sousuke stava pensando esattamente la stessa cosa, eppure non riusciva a riprendere il controllo.

Quelle labbra, quei capelli, quel corpo morbido pressato contro il suo quasi con disperazione, quel suo profumo che aveva sentito tante volte da lontano mentre l'accompagnava a scuola...

Non riusciva a fermarsi in nessun modo. Non poteva.

Non voleva.

All'improvviso un distinto rumore di passi li raggiunse, riscuotendoli entrambi e facendoli tornare bruscamente alla realtà.

Si staccarono velocemente l'uno dall'altra respirando a fatica ed evitando di guardarsi negli occhi.

Qualche attimo dopo una porta poco distante si aprì con uno scatto e davanti a loro comparve un volto familiare.

-Heilà!- salutò allegramente Melissa raggiungendoli.

-'ao- rispose Kaname in un sussurro a mala pena udibile mentre teneva lo sguardo fisso sul pavimento.

-Sergente Maggiore.- salutò distrattamente Sousuke senza accennare minimamente a mettersi sull'attenti.

La donna dai corti capelli neri li fissò sconcertata -Ehi, ma che vi succede?-

-Niente.- risposero in coro i due ragazzi.

Melissa li osservò in silenzio per un po', poi sorrise e disse -D'accordo, come volete.-

Un nuovo silenzio calò nel corridoio.

Il Sergente Maggiore aspettò ancora alcuni secondi nella speranza di una qualche reazione, poi si schiarì la gola -Ehm... allora... Kaname?-

La ragazza sobbalzò -Si?-

-Ti stavo cercando, ti andrebbe di venire con me? Ci sono ancora alcune persone che vorrebbero salutarti e darti il benvenuto a bordo.-

-Ah...- Kaname lanciò una brevissima occhiata al ragazzo accanto a lei, poi ritornò a fissare il pavimento -Mmh... ok.-

Melissa sembrò soddisfatta -Perfetto! Seguimi allora.-

La ragazza la raggiunse a passi veloci.

Si stavano già allontanando quando il Sergente Maggiore si bloccò voltandosi -E tu che intenzioni hai?-

Sousuke alzò lo sguardo sorpreso -Io?-

La donna sospirò -Esatto. Allora vieni o no?-

Il ragazzo aprì la bocca -Ma... credevo...-

-Bé non è una riunione privata, puoi benissimo venire anche tu.-

-Ma...-

-Oh quante storie! Cammina, è un ordine!-

-Uh... ricevuto.-





-Sono felice di darle nuovamente il benvenuto a bordo del De Danaan, signorina Kaname.-

Theletha Testarossa strinse sorridendo le mani alla ragazza.

-Ti ringrazio Tessa.- sorrise a sua volta Kaname.

-Prego accomodati!- aggiunse l'altra facendo segno verso alcune sedie disposte davanti alla scrivania -Anche voi! Melissa, Signor Sagara!-

I tre giovani accettarono prontamente.

Kaname a destra, Sousuke a sinistra e Melissa al centro.

La ragazza dai lunghi capelli blu si guardò nervosamente intorno. Evitando accuratamente di voltarsi dalla parte del ragazzo.

Durante il tragitto l'unica a parlare, era stata soltanto Mao, mentre lei e Sousuke avevano risposto a turno a monosillabi. Alla fine erano arrivati in una saletta d'attesa e ancor prima che la porta successiva si aprisse, Kaname aveva capito che senza dubbio si trattava dell'ufficio del Comandante, ovvero di Tessa. E questo non aveva fatto che incrementare la sua tensione già di per se alle stelle.

In quel momento la porta si aprì nuovamente ed entrarono sia il Tenente Colonnello Mardukas che il Maggiore Kalinin. I due uomini salutarono e si andarono a posizionare dietro alla scrivania, alle spalle del Comandante

Theletha sorrise -Bene! Visto che ora ci siamo tutti, possiamo cominciare! Ah, ma prima prendete pure qualcosa da bere- disse indicando un vassoio con alcune lattine sopra -Oggi fa davvero molto caldo e poi, questa non è certo una riunione ufficiale!- concluse lanciando di proposito un enorme sorriso a Sousuke.

In altre circostanze Kaname si sarebbe certamente irritata, ma al momento la cosa non la turbò minimamente e così accettò una lattina senza fare commenti.

Altrettanto fecero Melissa e il giovane Sergente, il quale ringraziò ancor più rigidamente del solito.

-Dunque- riprese Theletha -Ha per caso avuto qualche problema con il nostro prelievo da Tokyo, signorina Kaname? Ho saputo che quando Melissa è arrivata, lei era proprio nel bel mezzo delle lezioni.-

La ragazza dai lunghi capelli blu rise educatamente -Ma no figurati! Credo di averci ormai fatto l'abitudine a cose del genere!-

Tessa assunse un'aria dispiaciuta -Mi rincresce davvero!-

-E' tutto a posto Tessa! Sul serio.- ribadì Kaname sventolando una mano.

Il giovane Colonnello si rasserenò -In questo caso mi sento davvero sollevata! Tuttavia per ripagarla del disturbo, mi farebbe piacere che oggi pomeriggio prendesse parte a una piccola festa di benvenuto che ho pensato di organizzare insieme a tutti i membri del nostro equipaggio!-

-Una festa di benvenuto? Ma... per me?!-

Tessa annuì -Esatto!-

La ragazza dai lunghi capelli blu sorrise imbarazzata -Ah... bé... ecco ti ringrazio! Sarà un vero onore!-

-Inoltre, prima che me ne dimentichi, volevo comunicarle che durante il suo periodo di permanenza qui potrà alloggiare nelle mie stanze.-

-Ah... ma non vorrei crearti troppo disturbo! Andrebbe bene anche...-

-Nessun disturbo!-

-Ma..-

Melissa dopo aver mandato giù l'ultimo sorso della sua lattina si voltò verso Kaname -Non farti di questi problemi, siamo tutti molto felici di avere un ospite! A proposito, quanto resterai? Due giorni?-

La ragazza dai lunghi capelli blu si schiarì la gola -Veramente... resterò una settimana.- disse con un sorriso incerto.

-Eh?!- esclamò incredula Melissa.

Sousuke risputò nella lattina quello che stava bevendo.







Finalmente EFP è tornato! Sono felicissima!!! Per festeggiare ecco qui il settimo capitolo ;) Spero che gli sviluppi siano graditi!

A proposito devo fare un sacco di ringraziamenti!

Prima di tutto ringrazio ufficialmente Wilwarind per aver recensito Like Hard Rain sul forum del sito! Mi ha fatto davvero commuovere!

Poi ringrazio DarthSteo, Mustard Girl e Lara per avermi indicato i programmi per scaricare TSR! Grazie a voi finalmente ho potuto vedere questa splendida terza stagione XD!

E ovviamente ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito fino ad ora! Grazie vi adoroooooooooo!!!

Infine rispondo a Sanzina 89 che lascia sempre dei commenti unici! Ebbene pensavo di arrivare a 20 cappy, però tutto dipenderà da come si metteranno le cose, perché in effetti quando finisco un capitolo e lo rileggo mi rendo conto che ha preso tutta un'altra strada da come lo avevo programmato! In questo cappy x esempio, che tu ci creda o no, il bacio è venuto fuori da solo senza che me ne accorgessi! Forse sono posseduta... XD

Ad ogni modo la trama si sta sviluppando! Fatemi sapere le vostre opinioni!!!

1kizz

Mayu

  
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