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Autore: _Silver    20/08/2011    0 recensioni
Konnichiwa!
Allora, questa fic tratta principalmente della FranticShipping, anche se poi ce ne saranno altre, e ovviamente altri personaggi man mano che la storia va avanti. In questa fic Ruby e Sapphire faranno un viaggio per Sinnoh, ovviamente Ruby per i fiocchi e Sapphire per le medaglie, ma... andrà tutto liscio? Scopritelo nella fic :D
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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--Ruby--
Era il 13 Febbraio, e la mezzanotte si avvicinava. Il giorno seguente sarebbe stato San Valentino, e avrei rincontrato Sapphire, che era partita verso Kanto per ottenerne le medaglie, perché probabilmente si era stancata di me.

All'improvviso, come un lampo, mi tornò alla mente la sua partenza.

-Ruby, adesso devo andare.-disse, incamminandosi lentamente verso la nave che stava per partire.

-Sapphire...-la chiamai, correndole dietro.

Ma lei era più veloce, e mentre correva per sfuggirmi, sentivo che piangeva, ma non ne capivo il motivo.

-Sapphire!!!-urlai, ma lei non volle ascoltarmi, e si buttò sulla nave, che partì all'istante.

-Sapphire...-la chiamai sottovoce, quasi come se fosse ancora lì.

Sapevo che questo giorno sarebbe tornata, perché aveva promesso che avrebbe conquistato tutte le medaglie entro il 14 Febbraio.

Intanto, ero accanto la scrivania della mia camera a impacchettare il regalo che avevo preparato per Sapphire da mesi, e poi non riuscivo a pensare ad altri che a lei.

Intanto la notte si avvicinava; avevo sonno, ma non riuscivo a dormire. Osservavo la luna dalla finestra della mia stanza.

-Perché non sono partito anch'io?-mi chiedevo, e mi autorisposi subito:-Be', ovvio. Ho continuato ad aspettarla, speravo tornasse prima.

Ma adesso era inutile pensarci; dovevo soltanto metterla da parte per qualche secondo, e sarei riuscito a dormire...Ma come...?Era impossibile non pensarla, nemmeno per qualche attimo, per qualche minimo attimo!!

Allora passai una notte insonne, perseguitato dai miei pensieri. Ma perché?Perché!?La risposta era semplice...Perché l'amavo. Non riuscivo proprio a pensare ad altro, era un pensiero fisso, che non si poteva cancellare come fanno le onde sulla sabbia.

Il giorno dopo, preparandomi in fretta, siccome tra i miei pensieri avevo completamente dimenticato di mettere la sveglia o di vedere che ore erano, e prendendo un pacco che avevo confezionato per Sapphire da molti mesi, corsi fuori di casa e mi diressi verso il porto.

Quando arrivai, con mio sbalordimento, visi che il traghetto non era ancora arrivato: avevo fatto in tempo!

Mi sedetti su una panchina, accanto al pacco.

Poi sentii il rumore del traghetto, e visi quella dolce figura, che diveniva sempre più chiara, tanto che riuscivo a vedere i suoi occhi, anche a tutta quella distanza.

La visi sempre più vicina, fino a quando il traghetto attraccò, e lei scese.

Mi veniva incontro, ma molto lentamente, probabilmente per il modo in cui ci eravamo lasciati...

Mi alzai, e corsi verso di lei con desiderio di abbracciarla, ma non lo feci...

Quando fummo abbastanza vicini, le dissi:

-Ciao, Sapphire!-la salutai, mostrandole il pacco.

-Ciao, Ruby...-disse, e poi proseguì:-Ehm...ecco...-disse soltanto, quasi non accorgendosi nemmeno del pacco.

-Scusami.-disse poi.

-Di che cosa?-chiesi, stupito.

-Di averti lasciato così.-disse guardando a terra, verso destra.

-Non preoccuparti, Sapphy!-dissi, non accorgendomi nemmeno di averla chiamata con un diminutivo.

-Ehm, ok...-disse, per poi concentrarsi sul pacco.-Questo cos'è?-chiese, incuriosita.

-E' un piccolo regalo da parte mia!-dissi, sorridente.

-Fammi indovinare...un nuovo vestito?-chiese, sorprendendomi.

-Come lo sai?-chiesi, sbalordito.

-Be'...non so, me lo sentivo.-rispose.

-Comunque...aprilo!-le dissi, dandoglielo.

-Ok.-disse, aprendolo.

-Ti piace?-le chiesi.

-Tutto ciò fatto da te mi piace.-disse, facendomi imbarazzare, e facendo imbarazzare anche lei, probabilmente resasi conto di ciò che aveva appena detto.

-B-Bene!-esclamai, un po' per nascondere l'imbarazzo.

Lei, accorgendosi del mio imbarazzo, mi disse:-Be', forse è meglio se cominciamo a incamminarci verso il laboratorio di mio padre.

-Sì, giusto.-dissi.

Ci incamminammo, mentre cominciavamo ad intravedere la foresta.

-Sai...ti ho pensato molto.-disse all'improvviso, arrossendo.

-Anch'io ti ho pensato...-dissi, senza indugi.

Non ci fu più nemmeno una sillaba; completo silenzio, finché non ci fummo inoltrati la foresta.

-Ruby...-mi chiamò.-Sai, anch'io ti ho portato una cosa.-disse, estraendo dal suo marsupio un pacchetto.-Aprilo quando sarai a casa.-disse.

-G-Grazie...ma..cos'è?-chiesi, anche se sapevo la risposta.

-Be', dovrai scoprirlo.-disse soltanto, per poi dire ancora:-Comunque, aspetta quì.

-Perché?-chiesi.

-Aspetta quì e basta.-disse.-Poi vedrai.

Aspettai per lunghi minuti, interminabili oserei dire, ma, all'improvviso, saltò fuori lei, con il nuovo outfit che le avevo preparato. Era di un blu scuro, come la notte. Lei era la mia notte.

Poi si avvicinò di più a me, e mi diede un bacio sulla guancia.

Io, stupito, non dissi più nulla.

-Ruby...-chiamò, per poi togliermi il cappello.-Sai, sei molto più carino così.-disse, per poi mettermelo nelle mani.

Rimasi sbigottito, mentre lei mi guardava con i suoi profondi e penetranti occhi blu zaffiro...

All'improvviso, tagliando completamente il discorso, disse:-Andiamo, su.

-S-Sì, certo.-dissi, ancora un po' turbato.

Lei si limitò ad un sorriso, poi mi prese la mano, e ricominciammo a camminare.

Osservava la foresta, e io osservavo lei.

In quegli interminabili minuti, speravo in qualche modo che cominciasse un discorso, ma probabilmente era un po' imbarazzata...Probabilmente era per questo che non mi degnava di un solo sguardo.

Quanto avrei voluto avere il coraggio di dirglielo, di dirle il motivo per cui non ne avevo più parlato. Oh, Sapphire...se tu sapessi...

Evidentemente Sapphire notò il mio stato d'animo, e mi chiese che cosa avessi.

-Niente...-risposi soltanto, per paura che potesse capire.

-Non può essere niente.-disse.-A cosa pensi?-chiese, poi ci fermammo.

-Penso a te.-dissi, ma solo dopo mi accorsi di ciò che avevo appena detto.

-A me?-chiese sbalordita, come se non sapesse di cosa stessi parlando.

-Lascia stare...-allora risposi, ricominciando a camminare e rimettendomi il cappello in testa.

-No. Non lascio stare.-disse, poi mi prese il braccio e mi fermò.

Io non risposi, rimasi lì, senza fiatare.

Guardavo a terra, senza voltarmi e guardarla in faccia, perché non l'avrei sopportato.

Il vento cominciò a soffiare più forte.

Allora Sapphire si adirò, e mi voltò dinanzi a lei.

Ci guardavamo negli occhi: io non avevo alcuna espressione, Sapphire invece era infelice e sconsolata.

-Ruby...-mi chiamò, ma io non cambiai espressione.

-Sapphire. Lascia stare.-ridissi.

-Non posso lasciare stare.-disse.-Non finché tu non mi avrai detto cosa c'è che non va.

-Cosa ti dovrei dire?-chiesi, guardando altrove.

-Ruby. Dimmi il perché.

Passarono interminabili attimi, ma Sapphire non avrebbe fatto altro passo se io prima non le dicevo tutto.

-Perché ti amo.-dissi soltanto, sapendo che non avrebbe capito cosa volessi dire.

-Una ragione in più per parlarne, no?

-Una ragione in più per non parlarne.

-Ma... Perché...?-chiese tristemente.

-Perché altrimenti, stando con me, ripenserai sempre a quell'episodio...soltanto sfiorando con gli occhi quella cicatrice, ti rattristerai...

Allora lei si adirò, e disse:-Tu e quel maledetto episodio!- poi mi tolse il cappello, e mi baciò.

Ero un po' sbigottito, ma lei era fatta così, e io sapevo di chi mi ero andato a innamorare.

-E adesso non pensare a quell'episodio!-mi ordinò, e io, con gli occhi spalancati, feci cenno di sì con la testa.

-Bravo!-disse soltanto, per poi ridarmi il cappello.

-Ah, e cerca di mettertelo meno spesso.-mi raccomandò.

-Certo...-promisi, ancora turbato.

-Sei più carino senza.-disse ancora, prendendomi la mano e dicendomi:-Adesso andiamo, altrimenti papà si preoccuperà!

Mi tirò via all'istante, e mi fece correre velocissimo, come un razzo.

Arrivati a casa, andammo al laboratorio del padre di Sapphire, per comunicargli il nostro arrivo.

Poi ci salutammo, e andammo a casa.

Mi ricordai del pacco che mi aveva dato, lo presi dallo zaino e lo aprii.

Sbalordito, dissi tra me e me:

-Non posso crederci...

  
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