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Autore: Luli87    20/08/2011    13 recensioni
La Ferrari rosso acceso di Richard Castle sfrecciava sull’asfalto ancora caldo, dopo la lunga giornata rovente appena trascorsa. Lungo la via, illuminata da qualche lampione, risplendevano ricche e altezzose le ville di molti volti noti.
Era sicuro di sé, come ogni Vip. Amava tutto di quel posto e amava soprattutto se stesso. Quel luogo era adatto a lui, combaciava perfettamente con tutto ciò che aveva sempre sognato: lusso, feste, donne. Si sentiva sempre a casa quando tornava in quel paradiso.
Questa volta però, era riuscito a portare con sé un vero gioiello, il tesoro più difficile da conquistare. Kate Beckett.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate, Beckett, Rick, Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Long Island, Hamptons.
Ore 22.30
 
La Ferrari rosso acceso di Richard Castle sfrecciava sull’asfalto ancora caldo, dopo la lunga giornata rovente appena trascorsa. Lungo la via, illuminata da qualche lampione, risplendevano ricche e altezzose le ville di molti volti noti.
Era sicuro di sé, come ogni Vip. Amava tutto di quel posto e amava soprattutto se stesso. Quel luogo era adatto a lui, combaciava perfettamente con tutto ciò che aveva sempre sognato: lusso, feste, donne. Si sentiva sempre a casa quando tornava in quel paradiso.
Questa volta però, avrebbe fatto a meno delle feste: era riuscito a portare con sé un vero gioiello, il tesoro più difficile da conquistare. Kate Beckett. Accanto a lui, seduta comodamente sul sedile di pelle, si godeva il panorama. Non era mai stata lì: non aveva mai potuto permettersi così tanto lusso. Veniva da una famiglia benestante, ma mai così ben agiata da permettersi anche una sola vacanza negli Hamptons.  
Alla sua destra, il mare. Lo osservava serena. Indossava un paio di pantaloni grigi molto leggeri e una canottiera bianca a balze. L’aria, tiepida e piacevole, disperdeva i suoi lunghi capelli e ciò non le dava per niente fastidio.
“Questa è la residenza di Alec Baldwin!” spiegò Castle, appena superarono un’enorme villa di due piani, circondata da siepi non molto alte. Al secondo piano, Kate riuscì ad intravedere degli ombrelloni, illuminati da luci blu intermittenti. Le sembrò anche di sentire della musica, ma lo scrittore guidava così veloce che non riuscì a distinguere i suoni. “Sembra ci sia una festa lassù.” Osservò. “Oh è molto probabile! E’ un uomo davvero divertente, devo assolutamente presentartelo uno di questi giorni!”
Erano atterrati all’aeroporto di Long Island Mac Arthur un paio di ore prima e stavano raggiungendo la residenza dello scrittore. Non vedevano l’ora di rilassarsi: un paio di settimane solo per loro, finalmente insieme.
“Siamo quasi arrivati, sei stanca?” chiese Castle.
“Sono elettrizzata! Qui è tutto così bello! Elegante, altezzoso… certo non mi sento molto a mio agio ma credimi, mi abituerò presto a tanto lusso!” rispose sincera la donna, mettendo la propria mano su quella di Rick, appoggiata sul volante. L’uomo la prese e la portò alla bocca, per baciarle il dorso delicatamente. “Ti piacerà vedrai.”  Kate ricambiò il sorriso ma presto Rick le lasciò la mano ed indicò un’altra villa: “Eccola, eccola! Vedi quella? È di Christie Brinkley!” esclamò!
“Chi?” chiese Kate. No, proprio non la conosceva.
“E’ una super modella.. Oh dai Kate, non puoi non averla mai sentita nominare!”
“Scusami ma no, non so chi sia. Il mio lavoro non richiede di sapere la carriera di ogni modella americana sai?”
Castle allora la stuzzicò: “Ma come, era la single numero 5 in quell’articolo del New York Ledger… dai, ti ricordi? Pensa, due estati fa l’ho incontrata proprio qui e ci ho pure provato…”
“Richard Castle, non sono in servizio ma ti ricordo che sono armata!” lo ammonì la detective.
“…tranquilla, si è sposata la settimana seguente al nostro incontro!” le spiegò. E aggiunse, in tono più basso: “E non sono stato io il fortunato.”
“Castle!”
Risero entrambi.
“Sei proprio un bambino lo sai? Devi elogiare le tue doti ad ogni occasione!” lo punzecchiò Kate.
“Che ci posso fare, l’importante è che tu mi sopporti!” E le mostrò il suo sorriso più innocente, alzando le sopracciglia.
Dopo una decina di minuti Castle entrò in un vialetto alberato, fermò la macchina, tirò il freno a mano e affermò: “Madame, siamo arrivati.”
Kate rimase a bocca aperta. La villa, nascosta tra gli alberi, era enorme, circondata da alti cancelli bianchi. Entrando nel lungo viale che portava all’ingresso, notò il prato ben rasato e si tolse le scarpe.
“Scusa Rick, ma l’erba fresca sotto ai piedi mi piace da matti!”
“A quanto pare non sono l’unico bambino qui eh?” scherzò lui, seguendo la donna.
Avevano lasciato le valigie in macchina: per quelle c’era sempre tempo.
“Vieni Kate, ti mostro una cosa.” Le disse lo scrittore, prendendola per mano.
Aprì la porta di ingresso e un profumo di lavanda li circondò. Era tutto buio ma non accesero le luci.
Castle continuò a camminare, tirando Kate con sé. Attraversarono tutta la sala fino ad una porta. L’uomo prese una chiave e la aprì.
La brezza marina accolse i due innamorati appena uscirono: era il retro della villa, e dava direttamente sulla spiaggia.
Kate inspirò profondamente. Amava già quel luogo.
“Questa spiaggia è tutta nostra, lo sai?” le sussurrò all’orecchio Rick.
La musa lo guardò maliziosa e sorrise. Gli lasciò la mano, abbandonò le scarpe vicino alla porta e si incamminò verso il mare. Castle la osservò, incantato.
La luna non era completamente piena ma regalava un’atmosfera perfetta. E rifletteva il suo splendore sulle onde del mare.
Kate accelerò il passo, guardò verso Rick ed iniziò a correre.
Lo scrittore iniziò a correre, non voleva che si allontanasse troppo: voleva stringerla a sé, baciarla, fare l’amore con lei, subito.
E anche Kate lo desiderava, ardentemente, ma voleva prima giocare.
Arrivata a riva, entrò in acqua. Era fresca ed invitante. Non le importava dei vestiti, lasciò che si bagnassero anch’essi.
Fece qualche passo e si bagnò fino alle ginocchia.
Rick la raggiunse ma si fermò prima che l’acqua potesse raggiungerlo. Scosse la testa guardando la sua donna sorridergli dal mare: Kate aveva alzato un braccio e, con l’indice della mano, lo stava invitando a raggiungerla. Vedendo che lo scrittore non si decideva ad entrare, lo aiutò a convincersi. Fece qualche passo verso di lui, poi gli schizzò dell’acqua, giocando e ridendo come una bambina.
“Indossi vestiti costosi, lo so, ma con tutti i soldi che hai scommetto che non sarà un problema comprarne altri!” gli urlò! “Avanti, cosa aspetti?”
Castle sorrise: “Vuoi la guerra eh?” e corse verso di lei, saltando e bagnandosi completamente, tuffandosi a pochi centimetri da Kate, inondandola.
Dopo pochi minuti di schizzi, tuffi e scherzi, completamente bagnati e sereni, si sedettero a riva, osservando la luna.
“Sarebbe tutto perfetto se solo…” iniziò Rick.
Kate lo guardò preoccupata: “Se solo cosa?”
“Se solo fosse piena!” scherzò lo scrittore.
La donna gli diede un leggero pugno sulla spalla.
Si osservarono intensamente per alcuni istanti; i loro volti erano sempre più vicini ed i loro occhi brillavano gli uni negli altri. Le loro bocche si avvicinarono e, ancora sorridendo, si baciarono. Le mani di Rick si mossero lentamente, per raggiungere la testa della donna. Una mano dietro la nuca e l’altra sulla guancia, la spinse piano sulla sabbia, fino a farla sdraiare.
Sopra di lei, Rick continuava a baciarla avidamente e con passione, e ogni bacio veniva di gran lunga ricambiato. Anche le mani di Kate si muovevano sul corpo di Rick, smaniose e desiderose di toccare la sua pelle. Gli slacciò la camicia, fradicia, bottone per bottone. E, aprendola, sfiorò il petto dello scrittore, prima dolcemente, poi graffiandolo maliziosa.
Castle ricambiò lo stesso desiderio: alzò la canottiera della donna, scoprendo il suo ventre, il suo seno, il suo magnifico corpo. Slacciò i due bottoni dei pantaloni e glieli sfilò, gettandoli a un metro da loro. Nonostante fossero bagnati e salati, nonostante la brezza marina continuava ad accarezzarli, sembrava non sentissero freddo. Erano due corpi semi nudi, bollenti, passionali, libidinosi, che si rotolavano in piena notte su una spiaggia.
Kate sorrise, alzando le braccia sopra la propria testa, sfregandole nella sabbia.
Castle non perse tempo: baciandole prima il collo, scese lungo il seno ed ancora più giù. Baciò gli slip della donna e li scostò appena, scoprendo l’ultima parte di Kate che ancora non aveva assaggiato. Aiutandosi con la mano, volle regalare a Kate sospiri e gemiti che mai prima d’ora era riuscita a provare. E, regalandoli a lei, era come regalarli a se stesso: fare felice quella donna era ormai il suo unico scopo nella vita. Quando la sentì tremare, sotto di sé, si fermò e risalì lentamente, scorrendo con la lingua fino alla bocca della donna. “Hai freddo amore mio?” le sussurrò appena, senza staccare le labbra dalla sua pelle.
Kate si girò su un fianco, accavallando una gamba intorno a quelle di Castle. Gli prese una mano, la stessa che prima era dentro di lei, e facendola scorrere lungo le sue labbra scosse la testa: “No, non ho freddo. Non sono mai stata così bene prima d’ora Rick.”
“Sei molto, molto calda, lo sai?” le sussurrò ancora, baciandole un fianco.
“E tu finirai all’inferno per peccare di lussuria, lo sai vero?” gli rispose lei, scherzando.
 “Andrò dove andrai tu, adesso che sei mia non ti lascio più.”
Kate montò a cavalcioni su Rick e scese per baciargli la bocca, l’orecchio, il mento, il collo. Morse leggermente una spalla, per poi passare al petto. Scese ancora più in basso, per togliere infine i boxer neri dell’uomo e ricambiare i sospiri e i gemiti che prima lo scrittore le aveva provocato. Giocosamente, dapprima scherzò un po’, facendolo pregare. Poi, accattivante e sexy, lo sfidò a lungo, regalandogli un grande piacere. Prima che raggiungesse l’apice, però, si sollevò a guardargli il volto. I loro sguardi parlavano da soli, erano felici.
Kate si alzò e, sorprendendo Castle, lasciandolo lì, corse verso il mare, tuffandosi di nuovo tra le onde. Lo scrittore si lamentò: “Ehi, non puoi farmi soffrire così!” Allora si alzò e si buttò in acqua, iniziando a nuotare verso di lei. Quando la raggiunse, la strinse forte. Ma Kate non cercò di scappargli, anzi, aprì le gambe e le incrociò strette dietro alla schiena di Rick. Infine, portò le proprie braccia dietro al suo collo e lo baciò avidamente. Dal canto suo, Castle portò una mano sul fondoschiena della donna e con l’altra sulla schiena la avvicinò a sé, fino a che i loro corpi furono fusi in uno solo.
Fare l’amore nel mare era la prima esperienza per entrambi. Continuarono a baciarsi e a sospirare insieme, muovendosi affamati l’uno dell’altra, cercandosi, toccandosi.
Quando però i brividi di piacere iniziarono a confondersi con i brividi di freddo, capirono che era giunta l’ora di uscire dall’acqua: il mare li aveva cullati abbastanza.
“Che dici, ti va di alloggiare nella villa di un Vip?” chiese Castle.
“Non vedo l’ora. Ma questo Vip è abbastanza famoso? Perché non ci andrei mai a letto insieme se non è mai stato sulla prima pagina del New York Ledger.” Scherzò Kate.
“Oh sì, lo sono stato. E anche più di una volta!” osservò Rick.
“Sto scherzando Castle! Lo so bene, ho anche tutte le copertine a casa!”
“Davvero?” chiese sorpreso, osservando la donna raccogliere i vestiti dalla sabbia.
Lei si voltò: “Sono pazza di te, da sempre.”
Castle uscì dall’acqua e le corse incontro: “Oh ma poco fa lo eri molto di più!” disse malizioso, prendendola in braccio.
La donna ricambiò il sorriso e il suo sguardo accattivante parlò per lei: avrebbero finito il discorso in casa, avvolti l’uno all’altra.
  
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