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Autore: La Kurapikina    20/08/2011    3 recensioni
Quando basta una stupida scommessa estiva per portare i guai...
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tappati quel forno!” l’urlo del cantante risuonò acuto ed irritato.

Era in piedi, con l’asta del microfono stretta tra le mani pallide e guardava minacciosamente l’uomo che aveva designato come sua vittima: “Ti conviene sparire immediatamente se non vuoi che usi quest’asta in modo poco consono.”

Ma questa volta Tim non era disposto a battere in ritirata: “Ma non è giusto Jared!” si lagnò.

“Signor Leto per te!” strillò l’altro agitando i bei capelli tinti di nero: sembrava sull’orlo di una crisi di nervi tanto era pallido e arrabbiato.

“Avanti Jay, calmati.” Intervenne Shannon con il suo miglior tono da pacifista: “Cosa ti costa integrarlo, è un sacco di tempo che praticamente lo sfrutti senza dargli niente in cambio.”

Il minore si trattenne a stento dal prenderlo a schiaffi: “Siamo ad Agosto, non a Natale, non faccio regali così per cosà!”

Sembrava a dir poco furibondo: non sopportava Tim per il semplice fatto che aveva preso il posto di Matt.

Matt. Il Matt che lo aveva mollato senza tanti preamboli, lo stesso che aveva persino abbandonato la band.

Jared aveva sofferto molto, ma poi era arrivato quel Farrell, l’irlandese con cui aveva girato Alexander e che Shannon non conosceva ancora e le cose erano migliorate a dismisura.

Jay amava lui e lui amava Jay, ma il ricordo dell’abbandono di Matt persisteva e Tim era il povero cristo che doveva sopportare la sua rabbia.

“Io propongo un accordo.” Fece Tomo colpito da un idea improvvisa e geniale: “Una scommessa.”

Tim annuì entusiasta e persino il cantante acconsentì: gli era sempre piaciuto il gioco d’azzardo.

Sarebbe stato il bassista a scegliere i termini della scommessa visto che partiva svantaggiato contro la mente diabolica dell’altro, quindi avrebbero dato inizio al “gioco”.

Tim tacque per qualche minuto, camminando avanti ed indietro con espressione concentrata; quando finalmente si voltò verso il nemico sorrideva  raggiante convinto di aver trovato il piano perfetto: “Tra due giorni andremo in Francia per un concerto vero? E se non sbaglio staremo da un amico di Tomo…”

Lui annuì e il bassista riprese euforico: “Se tu, nella settimana che staremo da lui riuscirai a farlo innamorare di te io smetterò di rompere, in caso contrario diventerò membro ufficiale della band.”

“Ma è fidanzato… con una DONNA.” Ribatté Jared inarcando un sopracciglio: “E la ama moltissimo.”

“Lo so. Non è che devi spingerlo a tradirla, non del tutto comunque. Solo una cosa innocente…”

“E’ un po’ da stronzi…” l’espressione di Jared si sciolse nel sorriso dolce che rifilava alle fan per nascondere quanto sapesse essere perfido: “Mi piace.”

 

***

Parigi splendeva anche di notte: le luci argentate rilucevano allegre come le mille stelle che punteggiavano il cielo scuro.

Tomo parcheggiò di fronte alla bella villetta in mattoni dove avrebbero passato un’intera settimana.

“Avanti Jay, vuoi proprio farlo?” Shannon non approvava la scommessa che il fratello aveva fatto con il bassista: “Perché vuoi rovinare l’amore fra Henry e la sua fidanzata?”

“Non farò niente di tutto ciò, Shan! Sarà solo un gioco e una volta che me ne sarò andato per loro tornerà tutti normale.” Ribatté lui, gli occhi che brillavano di divertimento.

Shannon decise di giocare l’ultima carta che gli era rimasta, dopo di quello non avrebbe più saputo cosa fare: “E non pensi a quell’irlandese? Cosa direbbe se lo scoprisse?”

Il cantante gli sorrise dolcemente: “Cole sa già tutto, l’ho chiamato il giorno stesso che ho accettato la scommessa e ha detto che per lui va bene, basta che non me lo porto a letto, cosa che non ho minimamente intenzione di fare. Ha detto di tenerlo informato e di fare il bravo.” Scese elegantemente dalla macchina ed iniziò ad urlare dietro a Tim per fargli scaricare le valige.

Shannon si volto a bocca aperta verso Tomo, sconvolto, che gli sorrise appena sussurrando: “E’ tuo fratello, dovresti conoscerlo…” quindi corsero entrambi a salvare Tim dopo un urlo alquanto isterico di Jared.

Henry aveva la stessa età del maggiore dei Leto ed era un uomo definibile “belloccio”: capelli corti castani, occhi verdi e labbra piene.

Era abbastanza palestrato, alto e magro… il tipo uomo da non buttar via a priori.

Li accolse calorosamente insieme alla fidanzata, una moretta molto carina e li invitò ad entrare.

“Ciao Henry…” lo salutò Tomo abbracciandolo mentre Shannon tentava invano di salvare Tim dalle grinfie del fratello.

“Lui è Tim.” Riprese lievemente imbarazzato: “Shannon è quello che sta cercando di calmare la belva famelica del nostro cantante, che è…”

“Hitler.” Lo interruppe Tim con un sorrisetto indecifrabile.

L’americano si liberò dalla presa del fratello e tese la mano a Henry sorridendo radioso: “Mi chiamo Jared, ma puoi chiamarmi Jay.”

Sia Henry che Charlotte, la sua fidanzata, rimasero un attimo stupiti dalla bellezza del ragazzo: Jared era bello per natura, ma con il tempo aveva imparato a rendersi perfetto, tanto perfetto da sembrare inumano e di sicuro non passava inosservato.

Era un buon inizio: Jared sorrise maggiormente mentre Tim sbuffò.

Accidenti, non poteva perdere!

“Bene…” fece Henry battendo leggermente le mani: “Fate come se foste a casa vostra!”

Erano le 23.30 e quindi il padrone di casa mostrò loro le stanze degli ospiti: la villa era talmente grande che ne avevano una a testa!

Le pareti erano di un bianco candito, immacolato, come le lenzuola dei letti situati a fianco di una porta finestra che dava sul giardino.

In ogni stanza c’era un armadio, una scrivania e una semplice lampada che produceva una luce lievemente giallastra, calda.

“Wow…” sussurrò Shannon affascinato.

“Vi piace?”

“E’ meraviglioso… grazie.” La voce di Jared era leggermente più bassa del solito, calda, e il ragazzo non la smetteva un attimo di sorridere dolcemente.

Charlotte arrossì di botto e Tomo lanciò un’occhiataccia al cantante, che guardava intensamente Henry ignorando completamente la ragazza.

Il francese non riusciva a staccare i propri occhi verdi da quelli color ghiaccio dell’altro, che non mancò di sorridergli sensualmente abbandonando la dolcezza.

Il maggiore arrossì distogliendo a fatica lo sguardo e Jared si mise tranquillamente a commentare la stanza, come se non fosse successo niente.

Alla fina ognuno si diresse nella propria stanza, ma Shannon non poté trattenersi dal lanciare un’occhiataccia al fratello, che sollevò le spalle con aria innocente.

Appena rimase solo afferrò il proprio blackberry, si buttò sul letto e messaggiò a lungo con Colin.

Il suo fascino aveva fatto presa: sarebbe stato persino più facile di quello che pensava.

 

***

Il concerto era appena finito ed era quasi l’una di notte.

I 30stm erano arrivati in Francia da tre giorni, quindi gliene rimanevano altri quattro per rilassarsi prima di tornare a Los Angeles, dove li attendeva un altro concerto.

Arrivarono alla villa alle due e si fiondarono direttamente alle loro stanze, ma Jared si fermò un attimo in cucina per bere un bicchiere d’acqua.

“Jay…”

Il ragazzo si voltò e per poco non sputò l’acqua quando vide Henry appoggiato allo stipite della porta.

Ma non fu quello il problema: indossava solo degli slip neri, aderenti.

“Devo stare calmo!” pensò Jared e riuscì persino a sfoggiare uno dei suoi sorrisi migliori; Henry gli si avvicinò: “Com’è andato il concerto?”

“Bene grazie… è stato divertente.”

“Fa caldo vero?” Henry era sempre più vicino, parlava con voce leggermente roca.

“Siamo in estate… e devo dire che è proprio un’ estate meravigliosa.” Jared rise mentre accendeva dietro la schiena la telecamera del blackberry.

Il francese lo guardò e per un attimo ebbe paura: un brivido freddo gli percorse la schiena, come un avvertimento.

“Allora…” ora anche il cantante aveva abbassato la voce, aveva una scommessa da vincere dopo tutto: “E’ molto bella casa tua.”

“Ah-ah…” Henry non lo stava ascoltando minimamente: “Anche tu sei molto bello Jay…” senza dargli tempo di rispondere il maggiore lo attirò a sé, baciandolo e lui lo lasciò fare.

Era fatta.

Poi qualcosa andò storto: Henry lo aveva afferrato per le cosce, sbattendolo poco delicatamente sul tavolo, e fece scorrere le mani sulle sue gambe, sotto la maglietta per poi farle scivolare sotto i pantaloni.

Evidentemente aveva in mente qualcosa di più di un tradimento innocente.

Jared non poteva permetterlo: si divincolò e riuscì ad allontanarlo da sé, quindi scappò e si chiuse nella sua stanza; fece appena in tempo ad afferrare il blackberry.

Fermò il video e lo inviò a Tim (una scommessa è sempre una scommessa” quindi chiamò Colin.

“Jay… perché mi chiami di notte?” gli rispose con voce strascicata l’irlandese.

Lui gli raccontò tutto d’un fiato: “Aveva paura Cole. Tanta.”

“Tranquillo piccolo.” Fece l’altro ormai perfettamente sveglio: “Prendi il primo volo per l’Irlanda e vieni da me.”

“Lo farò.”

Fine della conversazione.

Jared prese un respiro profondo, uscì sgattaiolando dalla stanza e si infilò in quella di Shannon, come quando erano bambini e cercava conforto dopo qualche incubo.

Svegliò il fratello (che era caduto addormentato ancora vestito” e lo abbracciò d’istinto.

“Jay, cosa è successo?”

E per la seconda volta il cantante raccontò velocemente l’accaduto; tremava ancora.

“Fratellino per tutti questi giorni lo hai provocato.” Sussurrò con dolcezza Shannon, tenendolo stretto: “E’ logico che lui abbia reagito.”

“Non credevo che avrebbe reagito così…”

“Proprio non ti rendi conto della tua bellezza, Jay… non tutti riescono a trattenersi.”

Rimasero un attimo in silenzio, quindi il maggiore chiese: “Hai inviato il video a Tim?”

Jared annuì piangendo silenziosamente: “Matt era il bassista e mi ha tradito, mi ha abbandonato. Ho paura che quando diventerà ufficiale mi tradirà anche Tim, mi abbandonerà e io non posso soffrire ancora…”

“Non c’è fretta… quando sari pronto le cose cambieranno… intanto hai vinto, ti lascerà in pace per un po’!” Shannon lo guardò sorridendo: “Ora prepara le valige e va’ dal tuo irlandese. Vuoi che ti accompagni in aereo porto?

“No grazie. Prendo un taxi.”

 

***

La mattina seguente Tim vide il video e per poco non si mangiò le mani, ma poi Shannon entrò nella sua stanza.

Non chiese più a Jared di farlo diventare membro ufficiale della band.

“Dov’è Jared?” chiese invece Henry, confuso.

“In Irlanda, dal suo fidanzato. Proprio come tu sei qui con la tua ragazza.” Gli rispose secco Tomo ed il francese capì che sapevano tutto.

Non rivide più l’americano.

 

***

Jared arrivò in Irlanda alle 8.30 e trovò Colin ad aspettarlo in aereo porto.

“Mi ha chiamato tuo fratello…”

Jay corse ad abbracciarlo.

“Tranquillo piccolo, va tutto bene. Ora sei con me. Almeno hai vinto.”

Il cantante gli lanciò un’occhiata di sbieco, ma scoppiò a ridere imitato subito dall’altro.

E da quel momento le cose poterono solo migliorare.

  
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